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Autore: AlekHiwatari14    16/02/2015    1 recensioni
[Preceduto da My Life like a Vampire.]
Rita Sawada, una giovane che scopre di essere un vampiro quando un tempo, prima che la fantasia si scontrasse con la realtà, pensava fosse un essere noto nella realtà come "umana".
Ed è stata proprio quel mescolarsi che l'ha condotta lì, a vivere insieme a quei amabili vampiri di nome Sakamaki & conoscere gli altri vampiri come i Mukami.
L'unico problema è che lei è tormentata. Il suo cuore è tormentato. E stavolta, tra intrighi amorosi, lotte e sopratutto sangue, molto sangue a lei negato da tempo, si troverà di fronte a scelte su scelte.
Il suo cuore troverà pace? Il potere di cui ha bisogno per essere un'eccellente essere, noto a tutti i viventi consapevoli di quella realtà come 'intoccabile', lo troverà?
Riuscirà a diventare un vampiro completo e a dar pace al suo cuore? E l'amore della sua vita, chi è veramente?
Tutto questo lo scoprirete solo leggendo! Buona lettura.
Genere: Commedia, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kou Mukami, Laito/Raito Sakamaki, Nuovo personaggio, Subaru Sakamaki, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'My Life like a Vampire'
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Capitolo 34 - Tutto, ma non lui.



Così, nella cara villa Sakamaki si aggiunsero le Rozen Maiden, ma quel gesto fece infuriare e non poco sia Kaanto che Reiji.

Reiji:Non ci posso credere! Che diamine ci fanno queste bambole qui???
Sho:Devono essere solite sul bus dopo il concerto.
Ren:Sei sempre il solito. Perchè non hai controllato che non fosse salito nessuno?
Cecil:Già. Adesso come facciamo a portarle indietro?
Sho:Sentite, ero stanco e non dormo da giorni. Confronto a voi spendo molte più energie e DIAMINE!!! Avevo anche un psicopatico maniaco ossessionato dal pulcioso attaccato dietro che voleva che cantassi nyan song o come diamine si chiama quella diamine di canzone. Non potevo vedere che erano salite se dovevo staccarmi da lui!!!!

Urlò indicando il psicopatico maniaco che non era altro che Natsuki. 

Kanato:Si, ma io non le voglio in camera mia!!
Reiji:Già, questa è una villa, non un albergo che tutti vanno e vengono. Qui devono esserci regole e devono essere rispettate.
?:Concordo con l'intellettuale. 

Sussurrò la bambola bionda vestita di rosso mentre beveva il thè.

Kanato:Si, ma io non le voglio in stanza con me!! Voglio metterle nella stanza delle bamboleeeee!!!!
Sho:Kanato? Non sono bambole qualsiasi. Sono bambole in grado di uccidere. Dobbiamo metterle in una camera. Non necessariamente la tua.

??:Perchè? Questa stanza è così bella! E' piena di giochi!!!

Felice la bionda vestita di rosa andò verso un orsacchiotto di pezza e abbracciandolo. Kanato si strinse forte il suo.

Kanato:Io non la voglio!!!!

Urlò, ma fu tutto inutile. Contro il volere di Kanato, le bambole si trasferirono nella sua stanza, ma quello stesso giorno avevamo altro a cui pensare.

Rita:Avete messo gli addobbi??
Raito:Non capisco perchè dobbiamo fare questa festa. Neanche lo sopportiamo.
Reiji:Zitto e provvedi!!

Ordinò il fratello tenendogli la scala. Ebbene si. Stavamo preparando per un compleanno. Di chi? Era 28 gennaio e tutti sanno che il mio migliore amico compie gli anni. Tutto era pronto e Kou era arrivato rimanendone emozionato da tutte quelle luci e addobbi. Visto che gli Starish non c'erano per causa delle Rozen Maiden. Perchè? Dovevano portarle a casa, nel loro mondo. Comunque, ritornando a me, siccome gli Starish non c'erano avevo provveduto io a fargli la torta. Con grande sorpresa arrivai io da sopra scendendo le scale con la torta in mano per festeggiare il suo compleanno. Peccato che sono molto goffa e inciampo facilmente. Mentre camminavo con la torta tra le mani, Raito lanciò una bottiglia che cadde a terra tra i miei piedi. L'inciviltà dei vampiri è insuperabile a volte. Non l'avevo vista e stavo scivolando con tutta la torta su quella bottiglia. Caddi a terra con tutta la torta in mano che, fortunatamente, uscì illesa. I vampiri accorsero da me.

Kanato:Tutto bene??
Rita:Si,si!!
Kou:Fortuna che la torta sta bene.
Rita:Che?
Kanato:Già. Meno male.

Disse prendendola dalle mie braccia.

Rita:Ah...io sono scivolata e voi pensate alla torta?? Una mano no?
Kou:Perchè?? Non ti sai alzare da sola?
Rita:Ah...ok! Tranquillo!! Non ti preoccupare!!

Risposi alzandomi minacciosa. Avevo un piano in mente geniale come vendetta. Dopotutto l'infamità si combatte con l'infamità, no?? Ecco il momento delle candeline. Sulla torta vi sono 23 candeline pronte per essere spente. Mi misi affianco a Kou incominciandolo a rompere mettendogli la mano sul collo.

Rita:Soffia sulle candeline!
Kou:Si!
Rita:Ma esprimi il desiderio!!
Kou:Si, lo so!!
Rita:E soffia su queste benedette candeline!!
Kou:Un'attimo!!
Rita:E soffia!!
Kou:Se ti levi da dietro e la smetti di darmi i ceffoni dietro al collo forse, può darsi che, le spengo!!

Disse facendomi togliere la mano dietro di lui. Doveva capire cosa avevo in mente. Peccato che non riuscisse a leggere dentro di me e quindi ero imprevedibile. Il vampiro spense le candeline soffiandoci sopra. Incominciai ad esultare abbracciandolo e nel momento che ci fermammo nel saltare, gli misi la mano dietro al collo spiacciacandolo nella torta.

Kanato:NOOOO!!!! LA MIA TORTA!!!

Urlò vedendo il gesto. Kou alzò la testa dalla torta incredulo e mi guardò.

Rita:Pensavi alla torta no??
Kou:Vuoi la guerra??
Rita:Nessuna guarra. L'infamità si combatte con l'infamità.
Kou:Appunto!!!

Esclamò prendendo la torta con le mani e correndomi dietro buttandomela tra i capelli e in faccia. 

Rita:Tu!!!! MALEDETTO!! Cosa hai fatto??
Kou:Solo ripagato con la stessa moneta.
Rita:I capelli...NON....SI....TOCCANO!!!

Urlai prendendo una bottiglia di coca che era sul tavolo incominciandola a sbattere e correndogli dietro.

Kou:NO!!!
Rita:QUESTA E' SPARTA!!!!

Così, tra una risata e l'altra, rincorrendoci l'un l'altro per vendicarci dei gesti infami, la serata passò tranquillamente. Il rapporto mio e di Kou era come sempre, anche dopo quel litigio. Avevamo fatto pace come se niente fosse successo. Non c'era niente di più bello di un miglior amico con cui giocare, ridere e confidare tutto ciò che si prova e succede intorno a noi...almeno era quello che pensavo, ma la cosa non credo valesse anche per lui. Un paio di giorni dopo all'accademia, io e Kou eravamo seduti in giardino all'università a parlare del più e del meno, quando una ragazza dai capelli violacei si avvicinò a lui.

?:Ciao...

Salutò timidamente.

Kou:Ciao.
?:Allora....per oggi...
Kou:Certo. All'una fuori al cancello.
?:Ok.

Sussurrò intimidita col rossore in volto allontanandosi. Mi voltai verso di lui stranita.

Kou:Che c'è? Cos'è quella faccia?
Rita:Chi è?
Kou:Una....

Balbettò fingendo che non fossero fatti suoi. Lo spinsi.

Rita:Ho visto che è una... chi è?
Kou:E' una che mi ha chiesto di uscire a San Valentino e....ho deciso di accettare.
Rita:Tu esci con le ragazze e non me lo dici neanche??
Kou:Perchè avrei dovuto dirtelo?
Rita:Sei il mio migliore amico. Ecco perchè!
Kou:Beh...adesso lo sai, no?

E mentre discutevamo, si avvicinarono il resto della famiglia Mukami.

Yuma:Allora eravate qui.
Azusa:Avete visto Yui?
Rita:Veramente no.
Kou:Da quando si è messa con Ayato, sembrano due conigli in calore.
Yuma:Guarda che è sempre stata così.
Rita:Davvero?
Ruki:Si, da quando è diventata vampira non fa altro che scopare.
Azusa:Già. Adesso si è stabilizzata con Ayato, ma prima no.
Rita:In che senso??
Kou:Si è fatta tutti i Sakamaki.
Rita:Alla faccia della sgualdrinella bella di Raito!! Ma che dici?
Azusa:E' vero. 
Yuma:E' stata anche con noi.
Ruki:Compreso Kou.
Rita:Che????

Urlai voltandomi verso di lui che fingeva di nulla. Non so perchè, ma la cosa mi irritò parecchio. Tanto che gli diedi un ceffone bello pesante, mi alzai e mi allontanai.

Kou:Ehi! Ma dove vai??
Rita:Ovunque non veda la tua faccia!!

Il vampiro mi guardò in modo strano per poi voltarsi verso i fratelli con volto incuriosito e incredulo allo stesso tempo.

Kou:Sbaglio o....quella era...
Ruki:Qui la cosa si fa interessante.
Kou:Non si è mai comportata così.
Azusa:Perchè non gli hai dato modo.
Yuma:Siete entrambi innamorati e non ve ne rendete conto.
Kou:Tsk...è una scemenza!
Ruki:Allora come spieghi quella reazione??
Kou:Gelosia.....gelosia....fraterna! L'hanno tutti i migliori amici.

Rispose alzandosi da terra.

Azusa:E' tanto difficile ammetterlo che sei innamorato e non provi amicizia nei suoi confronti?
Kou:Sentite, sono stanco di questa storia. 

Disse allontanandosi. Intanto, io camminavo nei corridoi nervosa per ciò che era successo con Kou.

Rita:Che imbecille!!

Esclamai urtata, ma stesso il nervoso, andai a sbattere su qualcuno ritrovandomi a terra e perdendo le staffe.

Rita:Ehi!!Rincitrullito!! Guarda dove metti i piedi!!
?:Mi spiace.

Sussurrò una voce maschile dolcemente. Alzai la testa e sentii il calore delle mie guancie mentre arrossivo dall'imbarazzo. Perchè?? I miei occhi avevano incrociato quelli azzurro-lavandosi teneri e coccolosi del nuovo studente che mi piaceva.

?:Ti sei fatta male?

Chiese porgendomi la mano. L'afferrai e mi aiutò ad alzarmi.

Rita:No,tranquillo. Sto bene.

Il vampiro incominciò a fissarmi per poi esclamare:

?:EHI! Aspetta!! Ma ti conosco!! Tu sei la pazza che urlava e cantava in cortile!!
Rita:Beh....si...così mi definiscono. Una pazza scatenata. Il mio nome è Rita.
Ikki:Molto piacere. Mi chiamo Ikkyu, ma puoi chiamarmi Ikki. 

Rispose prendendomi la mano e baciandomela facendomi arrossire. E mentre io mi incantavo davanti a quei modi fini e a quegli occhi come l'arcobaleno, Kou ci vide da lontano. La scena del baciamano l'aveva alterato e non poco, tanto che se ne andò. Ikki mi accompagnò davanti all'aula dove entrai e mi sedetti accanto a Kou, ma quest'ultimo si comportava in modo strano.  Appena mi sedetti mettendo i libri sul banco, me li buttò a terra col braccio.

Rita:Ehi! Ma che fai?
Kou:Vattene!!
Rita:Che??
Kou:Voglio restare da solo. Vattene!!

Esclamò mentre aveva la testa sul banco, spingendomi via.

Karin:Ehi! Ma che ti prende?
Kou:Nulla. Voglio stare solo.
Rita:Tranquilla, Karin. Avrà sicuramente il ciclo il signorino.
Kou:Che hai detto??

Urlò alzandosi dalla sedia.

Rita:Hai capito bene. Ti lascio con le tue cosette. Ricorda di cambiare l'assorbente ogni tanto.

Consigliai prendendo i libri da terra e allontanandomi da lui rimanendolo lì con Karin.

Karin:Ma che ti è preso?
Kou:Niente!! E' una stupida rompiscatole.
Karin:Ma che dici?
Kou:Non la sopporto più. Preferisce quel don giovanni a me...
Karin:Che?
Kou:Lascia stare!! Sono affari miei.
Karin:Aspetta....quella era....una reazione di gelosia??

Si chiese, intanto io mi ero seduta accanto a Ruka.

Ruka:Come mai qui??
Rita:Ah..non me lo chiedere. Kou ha la luna storta e mi ha cacciato dal mio posto.
Ruka:Hai fatto qualcosa che l'ha infastidito?
Rita:Certo che no, anzi.... dovrei essere io nervosa a causa sua.
Ruka:Che ha combinato?
Rita:Che domande? Esce con le altre e non me lo dice neanche.
Ruka:Perchè dovrebbe dirtelo? E' la sua vita e fa quello che vuole.
Rita:Si, certo. Ma sono la sua migliore amica e dovrei sapere tutto.
Ruka:O...k... perchè non lo accetti?
Rita:Cosa?
Ruka:Dici a tutti di guardare in faccia alla realtà, ma tu non lo fai.
Rita:Che vuoi dire?
Ruka:Che ti piace Kou. Perchè non lo ammetti?
Rita:Coooooosa??? Ma l'hai visto??
Ruka:Ti ricordo che al cuore non si comanda.
Rita:Infatti...mi piace Ikki!!

Esclamai con occhi sognati.

Ruka:Ah...sei senza speranze.

Sussurrò guardando il professore che entrava. A fine lezione andai al bar con Karin che mi offrì una bevanda.

Karin:Ecco. Tieni!
Rita:Cos'è?
Karin:So che sei vegetariana. Così ti ho preso del sangue di cavallo.
Rita:Sangue di cavallo?

Richiesi guardando quel sanngue con amore. Era il sangue che bevevo da piccola. Me ne accorsi subito dall'odore invitante e dalla consistenza. L'assaggiai ed era proprio lui. Mentre stavo per berlo e gustarmelo, arrivò Kou che, con una infamità innata, mi buttò il bicchiere col contenuto a terra.

Kou:Ops...scusa tanto.

Ironizzò arrabbiato, ma poco me ne importava. Incominciai a guardare quel sangue a terra. Non lo bevevo da annie sopratutto non bevevo sangue da parecchio, avevo una sete assurda e quell'infame me l'aveva buttato a terra senza pietà. I miei occhi incominciarono a diventare lucidi dal dispiacere. Avrei voluto tutto, ma non che avesse fatto quel gesto.

Kou:Cos'è quella faccia?
Karin:Egoista! Gliel'avevo appena preso.
Kou:Certo, perchè lei non ha soldi e non può comprarsi da bere. Dico bene?

In quel momento tutto ciò che sentivo era solamente il desiderio di urlare e piangere. Cercavo di trattenermi, ma non ci riuscii. Lanciai un urlo facendo tremare tutta l'accademia e incominciai a piangere talmente forte che chi mi stava attorno dovette tapparsi le orecchie proprio come Kou che purtroppo anche tappandosele, la mia voce e il mio pianto era talmente squillante che non riusci a non sentirmi.

Kou:Maledizione!! Come si spegne questo coso?
Karin:Sei stato tu a fare il danno. Fa qualcosa!!
Kou:Non so che fare. Chiudi quella boccaccia!!!!!

Urlò senza successo. Un vampiro vide tutta la scena e mi venne vicino porgendomi un bicchiere col sangue davanti. 

?:Tieni!

Mi sussurrò dolcemente facendomi voltare. Era Takuma Ichijo, l'amico di Hanabusa. Anche lui faceva parte della Nightclass ed era il più bello e popolare del suo gruppo. Tutta l'università l'ammirava e mi stava offrendo da bere. Era incredibile. Presi quel bicchiere calmandomi e guardandolo con occhi lucidi.

Rita:Takuma...
Takuma:Era questo che volevi, giusto?
Rita:Si, grazie mille...

Risposi vedendolo sorridere e allontanarsi facendomi intimidire. Karin mi venne vicino urlando:

Karin:AH!!! Il ragazzo più figo dell'accademia ti ha offerto da bere. E' incredibile!! Non ha mai offerto a nessuno qualcosa.
Rita:E' strano. Sembrava così protettivo.
Karin:Forse gli piaci.
Rita:Non lo so, ma è più probabile che l'abbia fatto per non farmi urlare.
Karin:Ma l'hai visto come ti guardava? Gli piacerai sicuramente.
Rita:Non credo.

Dissi rimanendo perplessa.Dopotutto nessuno si era mai comportato così... possibile che centrasse qualcosa con i Jewelic Nightmare? Dopotutto non ricordo molto dal loro arrivo. E mentre io assaporavo quella bevanda, Kou era imbronciato a tal punto da menarmi un ceffone dietro alla nuca mentre bevevo.

Rita:Ma che diamine fai?? Per poco non mi ammazzavi.
Kou:Sai quanto me ne frega!!

Irritato se ne andò.

Karin:E' strano da stamattina. Ma cosa gli prende?

Essere trattata in quel modo non mi piaceva affatto, sopratutto se si trattava di Kou, così gli corsi dietro mentre lui aveva raggiunto i corridoi.

Rita:Kou!!! Fermati!!
Kou:Che vuoi??

Domandò voltandosi e guardandomi storto.

Rita:Perchè mi tratti così? Cos'ho fatto??
Kou:Odio questo tuo comportamento infantile!! Ti ho detto che non lo sopporto e tu continui a starci dietro come se nulla fosse. Sono stufo di questa storia!!

Urlò riprendendo a camminare. In quel momento realizzai il tutto.

Rita:Ah...ho capito. Allora mi hai baciata per questo. Perchè lo odi e non vuoi che mi avvicini, non è vero?

In quel momento il vampiro si fermò e si voltò di scatto irritato.

Kou:Non ti ho affatto baciato. Sei tu che sei caduta su di me baciandomi!
Rita:Ma figurati!! Sei il mio migliore amico. Non farei nulla del genere.
Kou:Neanche io. E' stato un incidente. Te l'ho detto. Poi fa come vuoi.... comunque odio questa situazione di te e del damerino lì.

Confessò con volto imbronciato e le braccia incrociate. Mi avvicinai a lui abbracciandolo e baciandolo sulla guancia dove diventò rosso.

Kou:Ma che fai??
Rita:Gelosone!! Tranquillo! Nessuno mi allontanerà da te. Sopratutto Ikki. Te lo prometto.
Kou:Ma che dici?? Non sono geloso, ma... non voglio che ti avvicini a lui in mia presenza e....assenza.
Rita:D'accordo. Pace fatta?
Kou:Pace fatta!!

Esclamò prendendomi in braccio. Ero felice che fossimo tornati come prima, ma non mi piaceva il fatto che mi avesse nascosto che doveva uscire con quella ragazza. Intanto, mentre io mi preoccupavo di questo e rincasavo in villa, qualcun altro aveva preoccupazioni quanto le mie.

Reiji:Cos'ha?
Otoya:Ah...non chiederlo a me. E' così da giorni ormai che è strano.
Ren:Sembra che il nostro Sho si sia innamorato.

Ipotizzò notando che fissava una lettera e pensava chissa che. Vedendolo pensieroso e sentendo le chiacchiere che facevano mentre ero di sopra. 

Rita:A che pensi?

Urlai comparendo dietro di lui con ancora la borsa a tracolla facendolo sobalzare.

Sho:Ehm...A nulla.
Rita:Come mai continui a fissare la lettera?
Sho:Non è che la fisso. E' che.....l'altro giorno... quando andai a fare compre per i Sakamaki...ho conosciuto una....
Rita:Ah...com'è?

Chiesi sedendomi al tavolo accanto a lui posando la borsa.

Sho:E' castana, ha degli occhi verdi stupendi ed è bellissima.
Rita:Come si chiama?
Sho:E' questo il punto. E' scomparsa nel nulla e non so ne come si chiama ne tanto meno dove abita. Ho solo trovato questo biglietto a terra dopo che è sparita.

Rivelò prendendo il biglietto che aveva in tasca. Glielo strappai dalle mani e vidi che era un biglietto da visita di un bar.

Rita:Forse lavora qui. Hai provato ad andarci?
Sho:No, ma vorrei tanto scoprirlo.
Rita:Beh...allora che stai a fare lì impalato? Andiamo!!

Esclamai prendendogli la mano e tirandolo dal tavolo trascinandolo davanti al bar.  Lì, con grande sorpresa, incontrai qualcuno che non mi sarei mai aspettata di vedere che non tardò a venirmi incontro.

Ikki:Ehi, che ci fai qui?

Domandò abbandonando la folla di ragazze che aveva attorno per venirmi vicino.

Rita:Oh..Ho accompagnato mio fratello. Doveva vedersi con una.

Non appena vide la ragazza che parlava con Sho sospirò rivelando chi fosse.

Ikki:Ah...con Heroine. E' una brava ragazza. Se era lei che doveva vedersi puoi star tranquilla. Piuttosto...ho sentito in giro che vivi con i Sakamaki.
Rita:Si, vivo con loro, ma non è poi uno scandalo, anzi... mi sento a mio agio. Come dire... mi sento a casa con loro.
Ikki:Si, ma so che il signor Karlheinz è perfido con le donne.
Rita:Veramente con me non lo è affatto. Anzi.. è molto premuroso.
Ikki:Davvero? Allora mi sa che è  cambiato molto da quando stava mia sorella.
Rita:Tua sorella? Perchè ? Viveva nella villa Sakamaki?
Ikki:Si. Pensa che non potevo mai vederla. La rapì e la portò in villa, ma la teneva rinchiusa nella torre. 
Rita:Nella torre??
Ikki:Si, ha avuto anche un figlio, ma per causa della prima moglie di Karlheinz ha dovuto lasciare Subaru, suo figlio, ed è scappata.
Rita:S...S...S...Su...Subaru.... è...... suo figlio?Allora....tua...sorella...è....Christa??

Balbettai guardandolo incredula. Con sorriso smagliante rivelò ciò che temevo di più.

Ikki:Esatto. So che non ci assomigliamo molto, ma lei è mia sorella acquisita. Prima stavo con Heroine, ma poi ho lasciato perdere tutto e mi sono messo con mia sorella appena è tornata dalla villa ed è fuggita da Karlheinz.Stiamo insieme da due mesi adesso.
Rita:Aspetta!! Tu stai con tua sorella, sei stato con Heroine e conosci tutto di tutti nella villa. Ehm...toglimi una curiosità, ma....quanti anni hai?
Ikki:250.
Rita:D....due....cento....cinquanta?!?Allora che vieni a fare in accademia se hai già un istruzione??
Ikki:Ci lavoro. Sono un professore.
Rita:Un professore??
Ikki:Si, di matematica.

Ad un certo punto incominciai a guardarlo dalla testa ai piedi ripensando alle parole di Christa quando la vidi rimanendo traumatizzata incominciando a ridere dal nervoso come una pazza.

Ikki:Che hai??
Rita:Nulla....scusa un momento!

Balbettai ridendo avviandomi fuori dove scoppiai a piangere. Sho mi seguì vedendomi strana. Era normale che fossi strana. Sentendo che Ikki, l'uomo che amavo ed ero attratta, era mio padre anche non avendo le prove, ma solo conoscendo la vita di Christa c'era da impazzire e non poco.

Sho:Ehi! Cos'è questa risata? Mi dai i brividi.

Disse vedendo la mia risata isterica seguita dal pianto.

Rita:Ik...ik..ik....
Sho:Ikki? Che ha fatto??
Rita:250...
Sho:250?
Rita:No.......non ci credo.....

Pensando a tutto quello che era successo e sentendo il trauma aumentare dentro di me, svenni di botto. Avrei voluto tutto tranne questo. Kou mi nascondeva le cose, Sho si era innamorato dell'ex moglie di mio padre, mio padre stava con mia madre Christa ed era suo fratello e come se non bastasse era anche il ragazzo che ero follemente attratta. La mia vita stava degenerando ed io stavo impazzendo. Come avrei potuto non impazzire in una situazione del genere?? Al mio risveglio mi ritrovai sdraiata sul letto nella mia camera. Mi sentivo confusa e spossata.

Rita:Non ci credo. Ditemi che è uno scherzo...
?:Ti sei svegliata.

Quella voce maschile, familiare e dolce mi fece voltare. Dinuovo quel ragazzo misterioso che avevo incontrato in accademia quando svenni. Di nuovo quel volto coperto.

Rita:Chi sei? Che ci fai qui?
?:Chi sono non ha importanza. Il mio nome è Hameln.
Rita:Come hai fatto ad entrare?
Hameln:Come ho fatto non ha importanza. L'importante è che stai bene.

Il ragazzo si avvicinò a me prendendomi il volto e guardandomi a distanza ravvicinata.

Hameln:Hai il suo stesso volto. Non mi ero sbagliato.
Rita:Ma che vuoi? Lasciami!!!

Incominciai ad urlare. Sentendo le urla i ragazzi spalancarono la porta.

Sho:Cos'è successo??

Il ragazzo si era dissolto nel nulla.

Ren:Perchè hai urlato?
Rita:C'era un tipo qui.
Otoya:Ma che dici? Non c'è nessuno.
Reiji:Già.
Rita:Vi assicuro che c'era. E' lo stesso che ho visto all'accademia.
Kanato:Stai delirando.
Rita:Perchè non mi credete?
Shu:Perchè non c'è nessuno.

In quel momento mi sentivo sola e incompresa. Mi teletrasportai nella torre incominciando a piangere.

Rita:Mamma....

Sussurrai appoggiando le mani su quelle sbarre di quella assurda prigione che l'aveva tenuta segregata da parecchio. E mentre io, incapace di mostrare che quel ragazzo mi stava perseguitando, i ragazzi scoprirono che non avevo mentito. Come? Scopritelo nel prossimo capitolo. Un bacio dalla vostra vampira Rita.
   
 
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