Mentre preparavo il caffè accesi la televisione trovando uno stupido canale di televendite.
- È quasi pronta.
Disse Rosa mentre si avvicinava lentamente al tavolo.
- Non vedo l'ora di vedere come sta.
Sorrisi al solo pensiero.
- Bellissima, come sempre. Sono tanto stanca, non posso fare più queste maledette scale Luke.
Si sedette guardando la tv.
- Non sei vecchia.
Risi guardandola.
- Ormai si, i bei tempi della gioventù sono finiti.
Alzò le spalle appoggiandosi allo schienale.
Mi guardai allo specchio sistemando la cravatta e sorseggiando il caffè.
- Le hai già dato il suo regalo?
Le chiesi sedendomi accanto a lei.
- Certo, la indosserà anche sta sera, è una collana.
Rispose continuando a fissare la televendita.
- Il mio è molto speciale.
Lo guardai incartato sopra il ripiano.
- Riguarda Silve?
Mi chiese guardandomi.
- Si, non posso credere siano già passati diciotto anni.
Sospirai con malinconia.
- Il tempo vola Luke, e non c'è ne rendiamo mai conto.
Sospirò anche lei tornando a guardare la tv.
- Papà?
Mi chiamò dalle scale.
Mi alzai dalla sedia dirigendomi verso la sua voce.
- Sono pronta.
Sorrise scendendo gli scalini.
Stava benissimo nel suo vestito blu, i capelli color miele raccolti e gli occhi azzurri di sua madre.
- Sei meravigliosa tesoro.
L'abbracciai tenendola stretta.
- Attento, le rovini il trucco!
Gridò Rosa separandoci.
Ridemmo tutti e tre.
- Ho qualcosa per te.
Dissi entrando in cucina per prendere il pacchetto.
- Davvero?
Mi chiese contenta.
- I diciotto anni sono speciali.
Lo allungai verso di lei, lo prese e lo scartò.
- Un album di fotografie...
Disse guardandolo meglio.
- Aprilo, non è finita qui.
La incoraggiai.
Spalancò la bocca sorpresa.
- Questo... Lo regalai a tua madre per i suoi diciotto anni... L' abbiamo riempito di foto, ci sei anche tu dentro la pancia però.
Sospirai guardandolo.
- È pieno di sue fotografie, papà è meraviglioso.
Mi abbracciò e qualche lacrima scese a entrambi sul viso.
Rosa sorrise commossa senza dire niente.
- Harry sarà qui a momenti.
Dissi asciugando le lacrime che le bagnavano il viso.
- Ricorda che anche se Harry è il mio fidanzato tu vieni prima di tutti.
Mi baciò sulla guancia e il campanello suonò.
- Deve essere lui, ci vediamo dopo.
La salutai accompagnandola alla porta.
- Buonasera signore.
Mi salutò Harry.
- Ciao, divertitevi ma state attenti.
Dissi guardandoli.
- Certo, sta tranquillo papà.
Sorrise uscendo e dirigendosi verso la macchina del ragazzo.
- Cat!
La chiamai e lei si voltò.
- Tua madre sarebbe tanto fiera di te.
Lei mi sorrise.
Anche se Silve non sopravvisse all'intervento Cat si aiutandomi a superare la perdita di sua madre, regalandomi attimi che non dimenticherò mai.