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Autore: Beckett    16/02/2015    1 recensioni
" Ed ora sua madre dov'è?"
" Chi dice tre metri sotto terra, chi dice tre metri sopra al cielo. Punti di vista."
Quando un omicidio sconvolgerà la vita di tre ragazzi del Mainland un piccolo paesino nel Maryland. Le cose cambieranno.
“ Vedo che si è informata.” Rispose sospettosa Elis.
“ Ma sa, m’informo sempre di chi ha i vestiti sporchi di sangue. Prego, mi segua, da questa parte.”
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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1x05  - Il Colorito.
“ Il sole splende su Mainland oggi, miei cari compaesani. Ebbene si, una nuova era sta per arrivare in questo piccolo paesino del Maryland, signori. Davvero una nuova era.” Risuonava questo dalle tv dei cittadini di Mainland. Ebbene, le elezioni del nuovo sindaco di questa città erano alle porte, e tutte le persone si apprestavano a votare e a farsi votare, soprattutto. Alla luce di questi nuovi avvenimenti, il pluripriemiato sindaco Eremy Everwood era pronto a leggere, di nuovo, il suo discorso in tv dinanzi a così tanta cittadinanza.
“ Sono stato sindaco di questa città per ben 8 anni. Ho quasi regnato su questo posto. Attualmente sono il sindaco di Mainland e spero che possa continuare ancora questa mia predominanza sugli altri candidati. Probabilmente con queste continue vittorie mi avete fatto capire che, QUESTA CITTA’ MI AMA. Ed io, AMO VOI. A breve conoscerete il vostro nuovo sindaco, spero di accompagnarvi, nuovamente, in questa grande avventura chiamata vita e in questa grande città chiamata Mainland. Il sindaco Eremy Everwood vi ringrazia e vi augura buon pranzo.”


“ Sembra di stare agli Hunger Games. E possa la fortuna essere sempre a vostro favore. Per quanto io adori il signor Eremy Everwood e per quanto io adori Elis e la sua famiglia, penso che abbiamo bisogno di un nuovo sindaco, sembra quasi una dittatura.” Disse Katherine, appena sveglia e con il latte che le usciva dalle labbra. Quella mattina tutti i cittadini si erano fermati almeno un attimo, si erano seduti sulle loro comode poltrone e avevano ascoltato il discorso del sindaco di Mainland che ormai era trasmesso su tutte le reti locali. Stava davvero dominando quell’uomo!

“Dai Kat, non dire così. A me piace tanto Eremy come sindaco e penso che voterò proprio lui, gli altri candidati sono, per l’amor di Dio, osceni!” rispose prontamente Katy che era intenta a cucinare le sue famose frittelle del lunedì mattina.
“ Oh beh, mi fido di te, donna. Sai, ieri mi ha chiamato Elis e mi ha detto che stasera o domani saranno ospiti di un programma televisivo di cui non ricordo il nome, ci sarà lei e McKenzy.”
“ Il fratellino di Elis sarà intervistato? Il piccolo McKenzy? Be’ dovrò rivedere le mie preferenze per miglior sindaco.”
“ Continuo a fidarmi di te, donna. Continuo.”


“ I giorni che odio di più della scuola.” disse annoiata Elis mentre si incamminavano verso la High Becker School.
“ Illuminami.” Rispose Kat.
“ Sono quelli dove ci sono le elezioni del sindaco. Ora tutti mi chiederanno che piano di lavori ha mio padre in serbo per questa città, ma che ne so io? So solo che non ho nessun abito da indossare per la cerimonia pre – elezioni. Il Prada lo metterò stasera quandò farò l’intervista, ma non posso presentarmi alla cerimonia con lo stesso abito, capisci? Se mio padre trovasse una soluzione, ecco che lo voterei ad occhi chiusi.”
“ Problemi esistenziali Elis.” Rispose ridacchiando Max.
“ Parlando di cose serie” continuò “stasera ci sarò anch’io a questa stupida premiazione – cerimonia dedicata al sindaco della città e ai neo. Farò un intervista, perché sai gestisco il giornale della scuola e queste cose sono importanti. Ho due inviti, presumo che pensino che io abbia una dama, peccato che non sia così. Ma, presumono anche che io abbia due migliori amiche e che una è già la figlia del sindaco, quindi non ha bisogno di inviti. Quindi, Katherine Middelton, verresti con me alla cerimonia di premiazione del sindaco?”
“ Dì di sì, dovresti.” Con tono pacato disse Elis. Come quei vocii che ti ritrovi quando il tuo ragazzo ti fa la proposta di matrimonio e c’è gente che ti fa da sottofondo, sperando che tu dica sì.
“ Mi si scioglie il trucco così, smettila di farmi proposte improvvise mentre siamo fuori scuola. Sai potrebbero pensare che io sia incinta e che tu mi stia facendo una proposta di matrimonio solo ed esclusivamente per il bambino che ho in grembo. Ma sì, ci vengo con te a questa cosa. I miei sarebbero venuti comunque, perché ho scoperto di essere anch’io abbastanza famosa in questa città. Mio padre qualche volta, agli occhi della stampa, diventa ricco ed importante.”
“ Ah be’, il mio sempre.” Rispose e concluse così Elis mentre si avviava verso il corso di inglese.

FLASHFORWARD
“ Davvero hai così poco da dirci?” domandò Max a Lydia. Erano in una stanza del motel, da soli. Kat ed Elis erano impegnate a parlare di come uscire da questo totale casino mentre Max doveva “badare” alla vittima nonché complice che era nella stanza tremolante e molto arrabbiata.
(Rachel Bilson è Lydia Cortez)
“ Questo è tutto. Sono sposata ed ho due figli che domani mi vorranno trovare fuori l’uscio di casa mia con i soliti regalini che gli porto da lavoro, ma questa volta cosa dovrò portargli? Dovrò dirgli che incosciamente sono coinvolta in un omidicio dove non c’entro niente?”
“ Hai ragione. Ma nessuno è realmente coinvolto, è stato uno stupido incindente che ho commesso e queste sono le conseguenze.”
“ Sono le tue conseguenze Max, sono le vostre. Non le mie.”
“ Avresti chiamato la polizia. Elis dice che ci avresti coperti dall’inizio, ma io non ci credo. Nessuno copre degli assassini.”
“ Avrei chiamato la polizia.”
“ E perché io non sarei potuto tornare a casa felice solo perché tu avresti chiamato la polizia e mi avresti fatto andare dietro le sbarre?”
“ Perché sei tu quello che deve pagare, non io.”
“ Lydia, è stato un incidente. Uno stupido incidente! Non volevo realmente buttare sotto quel barbone, non volevo imbavagliarti e legarti alla sedia, non volevo che tu mentissi e che io mentissi ai miei genitori, non volevo lavare i miei abiti perché sporchi di sangue umano. Ma queste sono le conseguenze del tutto. Ho dovuto.”
“ Ora che sai che io non chiamerò la polizia, ora che sai che avete una pistola dalla vostra parte, ed ora che sai che non smuoverò un dito. Mi slegheresti?”
“ Io non posso Lydia.”
“ Ti credevo l’unico normale. Elis che è totalmente pazza e fuori controllo e piange in continuazione, Katherine che è un’assassina, perché, diciamocelo, l’unica ad avere la faccia da serial killer è lei. Mi sembravi quello apposto. Quello che avrebbe liberato una povera vittima che è diventata complice, quindi parte di voi, no? Pensavo davvero che mi avresti liberato. Credevo nella tua bontà e nella tua normalità nonostante questa gran pazzia.”
“ Sono stato io ad uccidere l’uomo. Io ero alla guida ed io ho l’ho buttato sotto. Sono stato io. Bontà in cosa?”
“ Negli occhi.  Avevi quegli occhi che ispiravano bontà. Mi sarò sbagliata.”
“ Raccontami di te. Di te veramente.”
“ Sono del Kansas ed i miei genitori si sono trasferiti ad Atlanta quando avevo 12 anni. Per me fu un trauma perché io non li so gestire questi traslochi improvvisi, poi mettici che mio padre andò via di casa quando io avevo 13 anni. Una cosa dietro l’altra. Quando il mondo ti crolla letteralmente addosso. Queste cose le superai però, andai al liceo e mi creai la solita vita da liceale. Sai, feste, ragazzi, alcol. Questo era il bello di esere giovani. Il bello di essere vivi per almeno una sera e poter provare qualunque cosa ci fosse in circolazione perché  ‘ Ehi, ho 16 anni non me ne frega un cazzo se domani i miei dovranno pagare la bolletta della luce o dovranno pagare l’assicurazione, queste responsabilità non mi appartengono’. Poi come qualsiasi studente che si rispetti sono andata al college, ho studiato ed ho conosciuto quello che sarà poi mio marito. Ho trovato lavoro in questo stupido motel da quattro soldi ed ora vivo, continuo a vivere. Certo mi sveglio con la consapevolezza che non potrò più pensare che non ho nessuna responsabilità, perché non è così. Devo pagare le bollette e l’assicurazione è una delle mie priorità in questo momento. Ma la vita è bella anche quando si è adulti, le gioie della vita sono quelle che, mano mano che cresci, maturi e non pensi più ai festini e ad i ragazzi. Si matura con il tempo, ed io lo sto facendo.”
“ Io sono ancora a metà del tuo racconto. Ho 18 anni e le responsabilità non mi sfiorano nemmeno. Ho genitori ricchi, ho una casa a Mainland dove vivono tutti ricconi, frequento una buona scuola e sono a capo del giornale della scuola, sono a capo delle recite che si fanno in teatro, sono a capo del comitato studentesco, sono a capo di tutto tranne della mia vita. Ho tanti crediti e potrei frequentare qualsiasi università io voglia. Voglio andare a Yale ma mi è quasi impossibile, in quel posto c’è gente molto più capace di me. C’è gente che è a capo di qualunque cosa ed io non faccio nemmeno la metà di quel che fanno loro, ma mi va bene così. Katherine mi ha dato la spinta a mandare la domanda d’ammissione a Yale, e sì se mi prendono non posso permettermi nessun errore sul mio curriculum.”
“ Ti piace così tanto Katherine?”
“ Oh no, no.” E poi rise “siamo solo buoni amici, ma non proviamo nulla di più. Lei ha una sua vita sentimentale ed io una mia. Ti confido che poco tempo fa impazzivo per Elis, ma sono affascinato da donne più grandi di me … qualche volta.”

“ Sono sposata e, soprattutto, mi hai legata a questa sedia, non penso che sia un buon modo per corteggiare le donne.” E risero tanto, probabilmente dimenticandosi della situazione.

FINE FLASHFORWARD
“ Ci rincontriamo” disse Pakkins vedendosi di fronte Elis.

“ Siamo a scuola. Sarebbe strano non incontrarci.” Rispose sorridendo.
“ Mi piace anche per questo signorina Everwood. Mi distrugge sempre. Amo le donne che mi distruggono. Quei castelli che mi costruisco in testa, quelle cose da professore spocchioso di criminologia che tutti idolatrano, che tutti vorrebbero emulare, quelle cose lì, lei me le distrugge. E’ capace di distruggermi.”
“ Ed è un bene?” domandò
“ Sa’, il Barbon mi distrugge eppure io amo il Barbon. Veda lei.”
“ Mi sta paragonando al suo Barbon, ora, non so lei, ma qualche giorno fa mi ha confidato che se mai dovesse fare una cosa del genere starebbe palesemente dichiarando il proprio amore.”
“ Vedremo. Stasera ha programmi?”
“ Sfortunatamente sì. Mio padre è il sindaco e c’è quella stupida cerimonia di premiazione a cui  non ci andrei volentieri. Ma, devo.”
“ Ci sarò anch’io. Come può non esserci un professore spocchioso come me?”
“ Spocchioso è un eufemismo.”
“ Lei sa come distruggermi.”
“ E’ il primo a dirmelo. Ma, soprattutto, è il primo a non chiedermi di mio padre e del suo piano di lavoro che ha in serbo per questa città.”
“ Oh no, odio la politica. La politica massacra la poca intelligenza che è rimasta all’essere umano. Amo leggere ed amo bere. E probabilmente se suo padre fosse uno scrittore la tartasserei. Ma fortunatamente suo padre è il sindaco, quindi la mia concentrazione è tutta su di lei.”
“ Questo mi lusinga.”
“ Ci vediamo stasera allora signorina Everwood.” Poi arrivò al suo orecchio e poggiò le sue labbra lì, Elis temè uno svenimento ma fortunatamente non fu così.
“ Ho bisogno del tema che vi ho chiesto sugli omicidi” disse Pakkins all’orecchio di Elis “la scusa del professore affascinato da una sua alunna non funziona. Il tema.” E poi se ne andò.


“ Ma se ci intervistano dobbiamo dire che siamo una coppia? Quelle coppie ricche?” domandò Kat a Max mangiando il suo sandwich al tonno sul porticato della scuola.
“ Possiamo dire che siamo amanti, oh amano queste storie i giornalisti.” Rispose Max mordicchiando il suo panino.
“ Adoro questa vita. Cioè, un normale adolescente stasera guarderà 16 anni e incinta su MTV, mentre io andrò ad una cerimonia. Certo non sono gli Oscar ma ci arriveremo piano piano.”
“ Kat, ma un reale accompagnatore nemmeno te lo trovi? Non possiamo sempre accompagnarci a vicenda.”
“ Mi stai cacciando dal nostro contratto ‘accompagnatori a vita’ Maxy?”
“ Non oserei mai. Ma, ti serve un ragazzo. Elis se la cava da sola ma tu…”
“ Stai insinuando che io non mi so gestire quando non ho un ragazzo al mio fianco? Potrei alzarmi da questo muretto ed andarmene, ma c’è così un bel sole che resto. Solo per questo. Hai bisogno anche tu di una ragazza Maxy.”
“ Sì ma tu di più.”
“ Ma io ho te, sei il mio migliore amico. Ho un migliore amico come accompagnatore e come consigliere per i vestiti che indosserò. Meglio di questo.”
“ Non sono gay. Io vi odio. OK, vi ho come amiche ed è giusto. Ma ho tanti altri amici maschi e gioco nella squadra di football della scuola, ho avuto tre ragazze e sono maschio. Dall’alto verso il basso. Soprattutto verso il basso. Non potete trattarmi da gay, io non sono gay.”
“ Sicuro?” cominciò a ridere Kat al suono di queste parole.
“ Io vi uccido.”

FLASHFORWARD
“ Tutto apposto con la prigioneria?” urlò da fuori Elis.
“ Vi state proprio divertendo.” Disse dalla stanza Lydia a Max.
“ Troviamo il lato positivo in tutte cose. Dovresti farlo anche tu.”
“ Dimmene uno.”
“ I miei occhi. Sono il lato positivo dell’essere prigioneria in questa stanza del motel.”
“ Sai che quando tutto sarà finito mio marito ti ammazzerà di botte?”
“ Queste cose non usciranno da questa stanza, ovviamente.”
“ Cacasotto.” E fu la prima volta che Lydia Cortez, in quella serata, rise.
“ Il lato positivo. Vedi?”
“ Non avete sonno? E’ quasi mattina, che avete intenzione di fare? Tornare a casa con il trucco sbavato e tutti sporchi?” domandò Lydia.
“ E’ questo il punto. Non torneremo.” Disse Elis entrando nella stanza.
“ Dove pensate di alloggiare?” domandò Lydia.
“ Da te.” Concluse Kat.
“ Oh no, no. Voi avete intenzione di venire a stare da me per quanto?”
“ Solo per un’altra notte.”
“ No Katherine. Io sono dei vostri, vi ho coperto con i vostri genitori, voi però mi avete promesso di non dare problemi a me e alla mia famiglia.”
“ Non daremo alcun problema, una sola notte e poi ritorneremo a Mainland, il tempo di preocurarci un auto.”
“ Per favore.” Disse Elis.
“ Ce lo devi.”
“ Ultimamente vi devo tutto. E non vi conosco nemmeno.”
“ Ti prego Lydia. Andremo via appena scadrà la seconda notte, e tu lascerai questo motel almeno per un giorno giusto per non destare sospetto. Cioè insomma non c’entra ma abbiamo bisogno del tuo aiuto. Cogli il lato positivo, potrai dire a tuo marito delle mie avance, no?”
“ Una notte.” Rispose Lydia.


FINE FLASHFORWARD
“ Questo posto è enorme.” Disse incantata Katherine alla vista della sale nel quale si sarebbe tenuta la cerimonia di premiazione.

“ Chissà dove sarà Elis.” Rispose Max, anch’egli molto elegante come la sua compagnia.
“ Starà facendo qualche intervista e finalmente potrà dire il piano di lavoro che ha in serbo suo padre per noi cittadini. Sai, nessuno glielo ha chiesto. E’ davvero strano.”
“ Tu credi?”
“ Oh sì.”
“ C’è anche il nuovo amore nascosto di Elis, il professore Pakkins.”
“ Quell’uomo. Odio quell’uomo. Il tema sugli omicidi, che tra l’altro era perfetto e privo di errori ortografici, ho avuto B. Non ci avevo messo emozioni e sentimenti. In quel tema dico esplicitamente che ho ucciso un uomo e devo metterci emozioni e sentimenti? Se mai dovesse capitarmi comincerei a piangere, l’unica emozione, l’unica.”
“ Spero di non esserti accompagnatore anche quando commetterai un omicidio.”

“Cosa pensa di suo padre che è nuovamente candidato a sindaco della città?”
“ Per me, mio padre, è un esempio. Pochi come lui, adoro quest’uomo.” Disse Elis alle telecamere di tanti telegiornali locali ed ai microfoni di altrettanti telegiornali.
“ Pensa che suo padre possa farcela?”

“ Lo spero per il paese. Spero che possa farcela perché lui merita di essere sindaco di questa città e noi meritiamo un sindaco come lui. Sono 8 anni che è in carica, ormai non è più una possibilità ma una certezza. Mi dovete scusare, ma ho bisogno di bere.”
“ Va pure cara, non bere troppo.”
“ Oh no, papà, no.”
“ Questo è tutto, per il momento, dal red carpet della cerimonia di premiazione del nostro sindaco e dei nostri probabili sindaci.

“ Qualcosa di forte, grazie.” Chiese Elis al barman di quel posto.
“ Qualcosa di forte per due, sir.”
“ Finalmente un volto familiare. Non trovo Katherine e nemmeno Max ed i miei genitori mi sono familiari ma ora non posso guardare le loro facce. Basta.”
“ Felice di vederti anche per me, Elis.” Disse sorridendo Mick Pakkins.
“ Scusami.”
“ Come se la sta passando la star del momento?”
“ Sono stanca e questi tacchi mi stanno uccidendo, ma per il momento tutto per il meglio. Il vestito che indosso è bellissimo e questo mi soddisfa abbastanza da non farmi pensare a tutti i dolori.”
“ Parlavo di tuo padre…” rispose ridendo Mick.

“ Oh Dio! Mi sconforta il fatto che tu chieda di mio padre e non di me, ma ho un PRADA e quindi mi passano tutti i mali.”
“ Continui a distruggermi. Ma la star sei anche tu ora, quindi passo.”
“ Sono sempre la star io, capisci.”
“ Modesta.”
“ Sono stanca e voglio andar via da questo posto.”
“ Ma? Sai in questo momento hai la faccia di una che sta dicendo sono stanca e voglio andar via da questo posto MA… Sto aspettando.”
“ Ma c’è un ottimo Barbon qui, dovresti assaggiarlo.”
“ Distruggi. Distruggi sempre.”
“ Ed oltre al buon Barbon ad un PRADA e a tanti fotografi che aspettano che ripassi sul red carpet, ci sei tu. Affianco a me. Che aspetta un drink e che sta impersonificando il professore spocchioso quale è.”
“ Ora sì.”
“ Signori, il vostro drink.” Li interruppe il barman.
“ Alla tua.” Disse Mick alzando il bicchiere.
“ Alla mia.”
“ Dovevi rispondere diversamente ma mi piaci per questo.”
“ Oh, lo so.”

“ Quello è il figlio di un imprenditore riccone di Atlanta.” Disse Max rivolgendosi a Kat mentre erano seduti su dei salottini.
“ Quello che sta parlando con mio padre?” domandò Kat.
“ Esatto quello. Mio padre ed il suo nei fine settimana vanno a giocare a golf insieme. Una volta andai a cena da lui, non immagini che casa. Ma a noi ricchi queste cose non stupiscono, però … che casa!”
“ Penso che andrò a parlare con lui.”
“ Ti piace?”
“ Penso che andrò a parlare con lui per scoprire se mi piace come tipo.”
“ Potrei finalmente esimermi dal lavoro di tuo accompagnatore. Vedo la luce.”
“ Zitto Maxy.”

“ Papà.” Kat poggiò la mano sulla spalla del padre.
“ Vi presento la mia piccolina, Katherine Middelton. Ho due figli, lei che è la maggiore e poi mio figlio Connor che, attualmente, vive dai nonni perché ha intrapreso una carriera scolastica a Danver.”
“ Piacere piccola. Questo è mio figlio, frequenta una scuola ad Atlanta, nulla di impressionante.”
“ Jackson Tawson. Incantato.”
“ Piacere.”
( Jack Falahee è Jackson Tawson)
“ Noi vi lasciamo comunicare da buoni padri quale siamo. Ti va di andar a prendere qualcosa da bere?”
“ Il procuratore non dice mai di no ad un ottimo drink.”
E così lasciarono soli Katherine ed il suo nuovo amico, Jackson Tawson.
“ La famosa Katherine Middelton.”
“ Sarei famosa?”
“ Diciamo che per la tua fama da cattiva ragazza, abbastanza.”

“ Sai cose che io non so?”

“ So che hai spacciato droga in un collegio femminile a New York, so che sei stata arrestata per guida in stato di ebbrezza ultimamente e so che sei stata cacciata da un paio di scuole. Tu queste cose le sai?”
“ Sì, ma diciamo che mi spetta saperle. Tu, invece, che scusa hai?”
“ Figlio di un imprenditore. Ricco. Cacciato da sette scuole consecutivamente e spacciato droga in un collegio maschile di Atlanta, ah, arrestato otto volte per giuda in stato di ebbrezza e per spaccio e per aver quasi ucciso un uomo. M’informo di chi mi fa concorrenza.”
“ Oh Jackson, non arriverò mai ai tuoi livelli. Emularti non è il mio obiettivo nella vita.”
“ Avevo così voglia di conoscerti. Non sapevo a chi paragonarti, se ad un effettiva cattiva ragazza o ad una che vuole apparire così solo perché ricca.”
“ E come ti sembro?”
“ Ancora devo inquadrarti. Mi ci vorrà del tempo.”
“ Prenditi tutto il tempo che vuoi.”
“ Nel frattempo prenderò un drink, quelle cose forti che ti strafanno, quelle cose lì. Ciao bellissima. Un piacere. Incantato e affascinato da te, ma sai cosa?”
“ Cosa?”
“ Sono così competitivo. Ed odio le persone che vogliono imitare le mie gesta. E tu, credo proprio che voglia farlo. Quindi la bellezza che mi attrae a te passa in secondo piano. Il fascino che provo verso il tuo accento così americano anche e il mistero che si cela dietro quegli occhi così belli ha la meglio.”

E Jackson Tawson lasciò il campo.

“ Che stronzo!” disse Katherine sedendosi sulla poltrona che aveva lasciato poco fa.

“ Antipatico?” domandò Max.
“ Peggio. INGLESE!”
“ Oh inglese no. Meglio gay che inglese.”
“ Decisamente. Peccato che non sia gay ma che, al contrario, sia un dannato affascinante inglese.”
“ Ah, tutto il peggio che potevi trovare. Bello e dannato INGLESE.”

“ Ringrazio tutti per questo premio. Ora ne conto 9 sulla mia libreria dei trofei. Vi ringrazio e spero che possiate fare la scelta migliore per questo nuovo sindaco che vi rappresenterà. Ricordate VOI AMATE ME ED IO AMO VOI, popolo di Mainland. Alla vostra.” Rispose così a tutti i complimenti fatti, Eremy Everwood. E prese il suo premio. Non c’era scampo. Avrebbe regnato per altri 20 anni se ne avesse avuto la possibilità.
“ Oh Dio, scendi da quel palco.”
“ Scenderà. E’ tardi, abbiamo bisogno di dormire, noi cittadini di Mainland.” Rispose Pakkins.
“ Hai ragione. Per quel tema, io non ho proprio avuto tempo, capisci? Trucco, parrucca, abito. Dovevo farmi bella.”
“ Sei già bella.” Rispose Pakkins ad Elis.
“ Non ti distruggo, questa volta no. Troppo bello per essere distrutto. Quindi per il tema è un ‘ rimandiamolo alla settimana prossima’ ?”
“ No, per il tema no.”
“ Dovrò studiare tutta la notte per quel tema!”
“ Ti terrò compagnia con il pensiero, va ora.”

“ Pa’!” chiamò Kat al suo caro e amato padre nonché procuratore distrettuale della città e per un attimo famoso e ricco.
“ Dimmi.”
“ Ma quei tipi sono di Atlanta?”
“ Oh no, sono venuti in America per lavoro. Sono inglesi, inglesi fino al midollo.”
“ Com’è che non mi sorprende?”
“ E’ l’accento.”
“ L’accento.”
“ L’accento uccide tutti. Io e tua madre ne siamo una prova. Ho scoperto il suo accento inglese ed ora abbiamo due figli e siamo sposati da 20 anni.”
“ Auguri.”

“ Ci rincontriamo, dolcezza.” Disse Jackson con il suo stupido accento inglese.
“ Siamo ad una festa, non credi sia normale?”
“ Mh, sì abbastanza.”
“ Dovrei prendere il cappotto, ti sposti?”
“ Che brutte maniere avete voi americani.”
“ Oh sì, Dio salvi la Regina, ora ti sposti?”
“ E che brutti stereotipi. Ben venga che la salvi ma non mi toglierò così facilmente dalla tua vista.”
“ Ti preparo un tè alle tre se vuoi, ma ora ho bisogno del mio cappotto.”
“ Continui con gli stereotipi?”
“ Vedo che non funzionano, continui ad essere qui.”
“ Oh voi americani. La limousine mi aspetta, spero che questa non sarà l’ultima volta che ci incontreremo. Magari ad Atlanta in un bar o magari a Mainland tra una settimana per la conclusione delle elezioni del sindaco. Opto per la seconda. Non vedo l’ora di vederti.
“ Mi disgusti.”
“ Incantato.”


FLASHFORWARD

“ Casa mia è a due ore da qui. Penso  che dovremmo andare già ora.” Disse Lydia.
“ La tua auto?” domandò Max.
“ Nel parcheggio dei dipendenti, ecco le chiavi.”
“ Andiamo io ed Elis all’auto e ci fermeremo fuori il motel, voi aspettateci qui.”
“ Posso fidarmi?” chiese Lydia sospettosa.
“ C’è Max qui, non abbandoniamo Max.”

“ E’ quella l’auto. La noto perché è talmente brutta che solo la Cortez potrebbe comprarla.”
“ Oh bene.”
“ Ragazze, che ci fate qui?” d’improvviso si sentì una terza voce, una voce maschile e sicuramente non era quella di Max. Le due si voltarono prontamente pensando al peggio.
“ Jackson?!” dissero incredule le due.

“ Mi siete mancate anche voi.”

FINE FLASHFORWARD
 
   
 
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