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Autore: tatta77    16/02/2015    5 recensioni
LA MIA STORIA INIZIA DALLA FAMOSA CONFESSIONE DI ARMANDO..
COSA SUCCEDERA' ADESSO????
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 17

Nicola è davanti la porta di casa dei signori Pinzon. Dopo aver suonato, gli apre la signora Giulia che resta a bocca aperta: non riesce a proferire parola e, con un gesto della mano, lo invita ad entrare.
''Buongiorno signor Hermes!''  dice mentre il signor Hermes è intento a leggere il giornale.
''Nicola.... Figliolo...'' balbetta la signora Giulia. La reazione della signora Giulia obbliga il signor Hermes a interrompere la lettura del giornale. dopo aver alzato la testa e guardato Nicola, il signor Hermes chiude il giornale, si alza, va via dalla sala da pranzo e si dirige in soggiorno seguito da Nicola e dalla signora Giulia.
''Signor Hermes... Che le prende?''
''Giulia!!! Lo vedi?? Lo senti?? Che mi prende mi chiede.... Ah no.... Adesso è troppo!!! Tutto questo è troppo anche per me!!! Ma si può sapere cosa vi è preso a te e a mia figlia??'' sbottò il signor Hermes.
''Signor Hermes.... Mi ascolti.... Lei sa benissimo che io le voglio un gran bene e anche a sua moglie e sua figlia... Non prenda il nostro cambiamento come un'affronto.... '' disse Nicola.
''Stai benissimo figliolo... Sono rimasta in silenzio perchè non me l'aspettavo... Però io...'' ma il signor Hermes la interruppe.
''Devo preoccuparmi anche per te, Giulia? Vuoi cambiare anche tu? Io non capisco perchè a 26 anni mia figlia e questo idiota hanno deciso di cambiare il loro aspetto! Io vi ho sempre considerato anche prima di tutto questo.... Perchè? Perchè? Vuoi andare anche tu a vivere a Villa Mendoza? Per quanto la cosa non mi dispiacerebbe... Così potresti controllare mia figlia che ha deciso di mandare al diavolo tutti i sani principi con i quali l'abbiamo allevata!!'' si sfogò il signor Hermes.
''Signor Hermes... Siamo cambiati perchè abbiamo voluto prendere coscienza del nostro io. Abbiamo passato tutti questi anni a essere derisi da tutti. Ora abbiamo la possibilità di dimostrare chi siamo e cosa vogliamo dalla vita. Ci consideri come delle larve che adesso sono diventate farfalle. Lasci che io e Betty voliamo....'' ma le lacrime impedirono a Nicola di continuare a parlare.
''Andiamo a fare colazione! Sarai anche cambiato ma per me resti sempre il mio idiota'' rispose il signor Hermes asciugandosi piccole lacrime che rigavano anche il suo volto. E si recarono tutti e tre in sala da pranzo.
In Ecomoda, intanto, erano arrivate tutte le ragazze della banda tranne Sandra. Mentre Annamaria, Sofia e Mariana cercavano di mettersi d'accordo, con la mediazione di Ines, su chi sarebbe andata dalla signora Caterina, ecco arrivare Patrizia.
''Magnifico, magnifico, magnifico!! Disgraziate!! Sempre a bighellonare invece di lavorare!!'' gracchiò con quella sua vocina stridula.
''E come mai tu sei qui invece di essere alla tua scrivania?'' chiese una voce alle sue spalle che la fece impallidire.
''Guarda che potremmo anche licenziarti... Lo sai, vero, bionda tinta?'' le disse Armando.
''Armando.... Buongiorno! Sono appena arrivata perchè la mia macchina mi ha lasciata a terra e sono venuta in taxi!!'' si giustificò.
''Spero che non ossessioni ancora Nicola con questa storia della macchina!'' le disse Betty.
''Buongiorno a tutti!!'' esordì una voce.
''Buongiorno!'' dissero le ragazze.
''Ciao Nicola!'' salutarono Armando e Betty.
''NICOLA???? SEI PROPRIO TU???'' urlò Patrizia.
''E non urlare!! Chiudi quella bocca Patrizia!! Non ci interessa contare i tuoi denti!!'' disse  Armando facendo ridere le ragazze della banda.
Nicola disse a Betty e ad Armando di voler parlare con loro ed entrarono in ascensore per recarsi in Presidenza.
Le ragazze della banda stavano ancora ridendo quando fece il suo ingresso Marcella.
''Marce! Devo raccontarti una cosa!! Subito!! Andiamo nel tuo ufficio!!'' la assalì Patrizia non appena la vide. Senza lasciarle neanche il tempo di salutare la tirò nell'ascensore e salirono.
In Presidenza, Nicola stava raccontando a Betty e Armando la reazione dei signori Pinzon al cambiamento di Nicola e di come, forse, Nicola era riuscito ad intenerire il signor Hermes.
''A proposito... Io oggi vado a pranzo fuori...'' buttò lì Nicola.
''E bravo Nicola.... Sei già sulla piazza!!'' disse Armando dandogli una pacca sulle spalle.
''Se vuoi pupi andare a fargli compagnia'' rispose Betty acida, lasciando intendere ad Armando di essere infastidita da quelle parole.
''Dottoressa Mostro... Non sarai mica gelosa... Vedi, amore mio... Devo confessarti una cosa... Da quando ho scoperto di amarti per me ci sei solo tu e sarà così per sempre. Anzi per semprissimo!! Io amo solo te!!'' e le diede un bacio che sembrava non finire mai. Finchè un colpo di tosse non li interruppe.
''Vado a pranzo con Marcella Valencia'' confessò, tutto d'un fiato Nicola.
''Se è uno scherzo, è di pessimo gusto!'' disse Armando.
''Nicola? Dimmi che c'è una spiegazione plausibile dietro questa follia!!'' chiese Betty.
''Ieri sera l'ho incontrata nel parcheggio e le ho chiesto di parlarle con tranquillità. Lei mi ha risposto che era stanca e che voleva andare a casa.'' iniziò a raccontare Nicola.
''E sei stato nel suo appartamento? Nicola è successo qualcosa tra di voi?'' chiese Armando.
''No, ma cosa vai a pensare!! Mi ha chiesto se potevamo parlarne oggi, a pranzo, ed ho accettato. Questo è quanto...'' rispose Nicola.
''E di cosa vorresti parlare con quella donna?'' richiese Betty.
'' Betty... Non preoccuparti... Tu ieri hai detto che devo collaborare con Marcella e dopo quello che è successo ieri qui volevo chiarire alcune cose con lei. E' il minimo dato che dobbiamo lavorare insieme e dividere anche lo stesso ufficio. Tranquilla... Ci tengo alla mia vita e allla mia incolumità!!''.
Nel frattempo, nell'ufficio di Marcella, Patrizia le stava raccontando il cambiamento di Nicola.
''Marce! E' bellissimo!! Non sembra neanche più lui!!'' raccontava.
''Lo so. L'ho visto ieri. Siamo saliti in ascensore insieme e non l'avevo neanche riconosciuto. Poi sono stata convocata in Presidenza e l'ho incontrato. Credevo si stessero prendendo gioco di me ma Beatrice mi ha spiegato che fa parte del piano per risollevare l'azienda. Ma non so di preciso cas'abbia in mente.'' spiegò Marcella.
''Che ne pensi se lo invitassi a pranzo oggi?'' domandò Patrizia a Marcella.
''Non credo accetterebbe... Ha già impegni per pranzo - le rispose Marcella- Viene a pranzo con me''.
''Marcella Valencia! Non puoi fare questo a me! Alla tua migliore amica. Sai che io e lui ci vedavamo già da prima che succedesse tutto quello che è successo!''
''Ma sei impazzita? Dobbiamo lavorare insieme e dividere anche l'ufficio... E poi è lui che vuole parlare con me e non il contrario!!!''
''Voglio crederti Marce. Ma cos'è questa storia dell'ufficio?'' chiese Patrizia.
''Dobbiamo occuparci di mansioni comuni e la Presidente ha pensato bene di farci dividere quest'ufficio. Anzi... Potresti occuparti di avvisare qualcuno affinchè porti qui una scrivania e un computer?''
''E anche una poltrona?''
''Secondo te? O vuoi, per caso, che lavoriamo seduti sulla stessa poltrona facendo i turni a tenerci l'uno sulle gambe dell'altra?'' chiese, sarcasticamente, Marcella.
In quel momento bussarono alla porta dell'ufficio di Marcella.
''Avanti.''
''Dottoressa Valencia.. Mi scusi, non volevo disturbare.. Si ricorda del nostro appuntamento?'' chiese, titubante, Nicola senza degnare di uno sguardo Patrizia.
''Certamente. Devo solo prendere la mia borsa e andiamo. Patrizia è tutto chiaro?''
''Si Marce. Buon appettito Nicola!'' ma Nicola continuò ad ignorarla.
Marcella spense il computer, prese la giacca e la borsa e si avviò verso l'ascensore con Nicola. Ad un certo punto, Patrizia la richiamò.
''Marce.... Ricordati che mi piace!!!'' le disse ma Marcella ignorò quest'ultima frase e entrò in ascensore con Nicola.

COSA NE PENSATE DI QUESTO CAPITOLO?
E DELLA REAZIONE DEI SIGNORI PINZON E DI PATRIZIA?
COME ANDRA' IL PRANZO TRA NICOLA E MARCELLA??
APPUNTAMENTO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!!
   
 
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