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Autore: someeonelikeu    16/02/2015    2 recensioni
«Prima dimmi come ti chiami.»
Il ragazzo fece per estrarre una sigaretta dal pacchetto, ma una mano lo fermò.
Una voce maschile, con un accento norvegese ben nascosto, seguì il gesto immediatamente.
Cassiope sbatté la palpebre, realizzando poco dopo che il ragazzo stava parlando con lei e non con la sua amica riccia.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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«Ne sono felice, Mel.»



Non era la prima volta che Melissa era ubriaca, dopo svariate esperienze, conosceva i suoi limiti e sapeva quando fermarsi.
Si trovava sulle gambe di Kristoffer, su un divano, con le labbra attaccate a quelle del ragazzo e le mani di lui che vagavano per tutto il suo corpo.
Melissa avvicinò la bocca all’orecchio del biondo.
«Andiamo a casa tua?»
Sussurrò, facendo comparire un sorriso malizioso sul suo volto.
Kristoffer la guardò negli occhi, spostandole un ciuffo di capelli rossi dal viso.
«No, Melissa. Non voglio che tu faccia cose di cui poi potresti perntirti.»
La rossa rimase sorpresa per un attimo: quale ragazzo avrebbe rifiutato una proposta come la sua? 
Non fu seccata dalla sua risposta, ma ne rimase stupita in positivo.
Sorrise un’ultima volta, per poi tornare sulle sua labbra.



Quando Cassiope aprì gli occhi, capì di essere nel suo appartamento, ma non riusciva minimamente a ricordarsi il modo in cui ci era arrivata, pur sforzandosi.
Si stropicciò gli occhi e, alzandosi dal letto, notò la figura di Dennis che, rannicchiato, dormiva sulla poltrona presente nella stanza.
Le spuntò istintivamente un piccolo sorriso e cercò, mentre si dirigeva verso il bagno per farsi un doccia, di fare il più piano possibile per evitare di svegliare il ragazzo.
Si sentiva la testa girare e aveva la nausea che – a quanto le avevano raccontato – erano i tipici sintomi che si provavano dopo una nottata di bevute, eppure lei non aveva toccato un goccio d’alcol; anche il fatto che non riuscisse a ricordarsi parte della serata le sembrava piuttosto strano.
Quando uscì dal bagno,  il biondo ancora dormiva.
Decise di andare in cucina a preparare la macchinetta del caffè, sperando di poter avere un aiuto per il fastidioso mal di testa.
«Non c’è niente di meglio di svegliarsi con l’odore del caffè appena fatto.»
Il suono della voce di Dennis arrivò in cucina qualche secondo prima della sua figura, nel momento in cui Cassiope stava versando il caffè nella sua tazzina; pensò fosse giusto preparare una tazzina anche per lui.
«Come stai?»
Domandò il biondo, sedenosi su una sedia e appoggiando gli avambracci sul tavolo.
«Ho la testa che mi gira e la nausea. In più non mi ricordo gran parte della serata di ieri.»
Lei si sedette di fronte a lui, porgendogli una delle due tazzine.
«Elias di ha dato un po di GHB. Nulla di  grave, ma ti fa perdere la consapevolezza di quello che sta succedendo e la memoria a breve termine. Nulla di grave perché sfortunatamente per lui ha beccato la camera da letto occupata da me e ti ho potuta “salvare”, altrimenti ti saresti risvegliata nella casa di ieri, credimi.»
Cassiope, in silenzio,  ascoltò le parole di lui, incredula: quanto era stata ingenua ad accettare da bere da parte di uno sconosciuto? Solitamente non lo avrebbe fatto, ma si trovava a disagio e le sembrava scortese rifiutare l’unico ragazzo, per altro carino, che aveva cercato di farla ambientare quella sera.
Non potè evitare di notare il piccolo sorrisino che comparve sulle labbra del ragazzo alla frase “ti ho potuta salvare”.
«Si è avvicinato a te perché ha capito che non eri di Oslo. Lo sanno tutti che tipo di persona è, nessuna ragazza del posto gli avrebbe rivolto la parola.  L’importante è che stai bene. Se vuoi essere sicura che non ci siano problemi puoi fare delle analisi del sangue, ma non credo siano necessarie.»
Continuò il ragazzo, finendo di bere il suo caffè.
Cassiope scosse la testa, di fare le analisi non se ne parlava, lei aveva paura degli aghi.
«Sai per caso che fine ha fatto Melissa?»
Chiede, dopo aver preso l’ultimo sorso di caffè.
Prende entrambe le tazzine e si alza per andare a lavarle.
«Mi ha detto Kristoffer che stanno bene, che se ne sono andati tardi dalla festa, sono andati a fare colazione e ora sono a Gressholmen, un’isola dove non c’è praticamente nulla se non i prati. Mi ha chiesto se abbiamo voglia di raggiungerli, stanno andando anche Aleksander e Grethe.»
Cassiope annuì con il capo in risposta alla domanda di lui.
Quando arrivarono a Gressholmen, la bruna constatò che – davvero – non c’era altro se non un enorme prato.
Dopo aver camminato per un po, video le figure dei quattro amici seduti: Melissa era tra le gambe di Kristoffer che le cingeva le spalle con le braccia, sembravano una coppia.
La prima a vedere Dennis e Cassiope fu Grethe, seduta accanto ad Aleks, che li salutò con un gesto della mano, facendo girare anche gli altri tre.
Prima che la bruna potesse sedersi, Melissa scattò in piedi, trascinando l’amica un po distante dal gruppo.
«Ieri sera io e Kristoffer ci siamo baciati.»
Un sorriso comparve sulla bocca della rossa.
«Poi gli ho chiesto se voleva portarmi a casa sua e lui ha detto di no. Capisci? Ha detto di no.
Mi ha detto che non voleva che io facessi cose di cui poi mi sarei pentita. Lo so che è presto e ci conosciamo da pochissimo, ma mi piace davvero tanto, Cassie.»
Cassiope dovette ammettere, dentro di se, che era rimasta abbastanza stupita dal racconto dell’amica e, soprattutto, del modo di fare di Kristoffer.
«Ne sono felice, Mel.»
Anche lei sorrise all’amica a sua volta, abbracciandola velocemente, per poi tornare  dagli altri.
Melissa tornò nella sua posizione di prima, mentre lei si sedette tra Kristoff e Grethe.
“Grazie” mimò con le labbra a Kristoffer che, fortunatamente, capì al volo ciò che la ragazza intendeva dirgli e – dopo averle sorriso leggermente – strinse la rossa tra le braccia, lasciandole un bacio a stampo sulle labbra.
«E se ci facessimo un bagno?»
Esordì Grethe, rompendo il piccolo silenzio che si era creato.
La bruna alzò gli occhi al cielo: certo, c’era il sole, ma non faceva molto caldo.
Probabilmente, però, per loro quella era una delle poche giornate estive in ci potevano davvero buttarsi in acqua senza morire di freddo e a Cassiope non andava di distruggere l’entusiasmo generale che si era creato tra i ragazzi.
Certo, nessuno aveva portato il costume, ma non esitarono a levarsi i vestiti e correre verso l’acqua in intimo.
Sull’isola rimasero solo Dennis e Cassiope.
«Cosa ti ha detto Melissa?»
Chiese lui, alzandosi in piedi e porgendo alla ragazza una mano per alzarsi anche lei.
«Cose tra ragazze.»
Rispose lei, prendendo la mano di lui e sorridendo leggermente.
«Bagno?»
Domandò Dennis, sfilandosi la maglietta.
La bruna non riuscì ad evitare, almeno per qualche secondo, di far cadere il suo sguardo sugli addominali scolpiti del ragazzo. 
«Bagno.»
Annuì, sfilandosi velocemente la maglietta e il pantalone anche lei, per poi correre verso l’acqua gelida, raggiungendo gli amici.
 
  
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