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Autore: acvxht    16/02/2015    2 recensioni
Are you mine? Are you mine tomorrow, or just mine tonight?- ripetei la strofa fino alla fine, lasciai andare anche l'ultimo accordo, voltai la testa verso Calum che cantava in parte a me, i nostri sguardi si incrociarono, non so perchè, non so come, allo stesso tempo girammo la tracolla, in modo che non ci fossero strumenti fra di noi, mi attirò a se premendo le labbra sulle mie. Vi assicuro che era come respirare di nuovo, una boccata d'aria fresca, me ne fregai del fatto che più di cinquanta persone aveva gli occhi fissi su di noi, era quello che volevo e niente e nessuno avrebbe rovinato quel momento.
-Are you mine?- mi sussurrò vicino alle mie labbra.
-I wanna be yours- sussurrai a mia volte rincastrando le labbra sulle sue.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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34. WHAT HAPPENED?

-Allora? Con Ashton?- chiesi interessata alla bionda che al momento stava fissandosi le punte dei capelli, alla ricerca di eventuali difetti, alzò la testa con aria interrogativa.

-Mmh, perchè me lo chiedi?-

-Così, per sapere...-

-Tutto bene, invece tu e Calum?-

-A posto, come al solito...-

-Perchè divaghi?-

-Io non divago!-

-E no! Intendo, è successo qualcosa che mi devi obbligatoriamente raccontare?- divenne immediatamente rossa in viso, per non dire bodeaux.

-Assolutamente no Abby! Perchè lo pensi?-

-Perchè me l'ha detto Ashton...- si fece scappare una risatina che ritrasse nell'istante stesso in cui le lanciai un'occhiataccia.

-Al quale, suppongo, è stato detto da quel cinegro del mio ragazzo...- dissi sospirando.

-Esatto. Una cosa...Cinegro?-

-Si, cinegro, guardalo, la prima volta che l'ho visto ho pensato fosse un cinese troppo abbronzato...- spiegai iniziando a ridere, e seguita a ruota da Abby.

-In effetti...-

-Torniamo a te, Abbs...tu e Irwin...- chiesi evitando di terminare la frase, ma il senso era facilmente comprensibile. Non volevo ficcare il naso in faccende che non mi riguardavano, ma ero troppo curiosa.

-No, Alex, non ancora...- abbassò la testa sconsolata.

-Oh, e tu lo vorresti, esatto?-

-Esatto...-

-Okay, lo so che è brutto, ma tu domani vai da lui no?- annuì. -Perfetto, ti conci decentemente e...capiscimi...se lui non...pensaci tu.- proseguii interrompendo le frasi a metà, lasciando che Abby intuisse il senso.

-Hai ragione, è orribile programmarlo, però, cazzo. Lo lasciavo facilmente intendere, se Irwin caro non capisce una mazza...-

-L'ho sempre detto che era una testa di minchia...e questa ne è la dimostrazione!-

-A bhè, il tuo ragazzo è un cinegro di merda...- le feci la linguaccia, alzandomi dal comodo divano e dirigendomi in camera per preparami per la cena con Cal.

-Dove vai?-

-Devo andare a cena col cinegro...-

-Uffa, non puoi stare qui ancora dieci minuti?- detti un occhio all'orologio al mio polso, era presto, forse troppo per preparami.

-Si dai...intanto è ancora troppo presto...allora, dimmi?-

-Non ho niente di particolare da dire...aspettavo che mi facessi tu una qualche domanda...- mi sistemai meglio, pensando ad una qualche domanda sensata.

-Ci sono, ma la storia di Andrew?- sbiancò al pensiero, forse avevo toccato un tasto molto dolente, ma volevo sapere.

-Bhè...l'altra sera mi ha richiamata...-

-Ancora? Non l'ha ancora capito che deve lasciarti in pace?!- chiesi spazientita.

-Alex, lasciami parlare...-

-Okay.- dissi sbuffando.

-Dicevo, in effetti speravo che mi avesse chiamato per dirmi quella cosa che doveva dirmi quando è passato, e infatti era così...Mi fa:”Abby, ho sbagliato a venire così sotto casa tua, senza preavviso e anche ad insultare in tuo ragazzo, ma la verità, Abby...è che mi manchi da impazzire, sono stato uno stupido quella sera al parco, mi sono lasciato trasportare, t'assicuro che non sono così...Abby, dammi un'altra occasione!” Questo è ciò che ha detto...-

-E tu? Che gli hai risposto?-

-Gli ho detto che per nessuna ragione al mondo gli avrei dato un'altra occasione, in particolar modo ora che sto insieme ad Ashton, non l'avrei lasciato per lui... E poi ho messo giù.-

-Brava Abbs, bella risposta, mi piaci quando fai così!- le diedi il cinque, stavolta alzandomi sul serio per fare una doccia rilassante, prima di prepararmi.

**

-Alex...ti ho chiesto ripetutamente se ti piaceva il sushi...-

-E con ciò?-

-Stai mangiando solo salmone e facendo facce schifate davanti a tutto ciò che mangio io...-

-Ho voglia di salmone, e poi le alghe non mi piacciono!- scosse la testa divertito tornando a concentrarsi sulle bacchette che stava maneggiando. Era difficile! Quando mi aveva chiesto se mangiavo sushi ero sovrappensiero, e gli avevo risposto si, poi non mi andava di fare la schizzinosa, quindi ho accettato.

-Sai che io domandi devo andare a scuola, vero?-

-Yep...e io domani pomeriggio sono al lavoro...-

-Bene, ci vedremo domani sera se tutto va bene.-

-Anche a pranzo, io esco alle tre da casa....-

-Meglio, ho una sorpresa per stasera...- accennò addentando un pezzo di pesce.

-Perchè me lo dici, sono curiosa...- lagnai facendogli il labbruccio.

-Intanto non te lo dico...- mi sorrise. Sorrisi acida di rimando, buttando poco delicatamente le posate sul piatto visibilmente esasperata da quelli attrezzi infernali.

-Vuoi il gelato?- annuii vigorosamente alla sua richiesta, osservandolo ordinare due gelati alla nocciola al cameriere accanto al nostro tavolo. Sapeva che era il mio gusto preferito.

**

-Eccoci!- annunciò spegnendo il motore dell'auto davanti a casa sua.

-Non avevi detto che avevi una sorpresa per me?-

-Esatto...-

-Ma...allora perchè siamo a casa?-

-Forse perchè la sorpresa è in casa?-

-Giusto...- affermai sentendomi stupida, si sporse verso di me, con una bandana rossa in mano.

-Che fai?- chiesi mentre la legava dietro la mia testa, oscurandomi la vista.

-Ssh...-

-Fa tanto Cinquanta sfumature di grigio...-

-L'hai letto?- sentii il sangue affiorare sulle guance.

-Può darsi...-

-Piccola ragazza perversa...-

-Piccola? Sono un anno più grande di te!-

-Mmh! Pignola!- mi lasciò lì, completamente accecata per fare il giro della macchina e aprirmi la portiera, mi aiutò a scendere, per poi prendermi in braccio. Da quanto potevo capire il quelle condizioni si stava dirigendo verso casa, mi aggrappai meglio a lui, a modi koala, quando avvertii il suo braccio scivolare via dal mio corpo per cercare le chiavi e successivamente aprire la porta di casa, velocemente ritornò a reggere il mio corpo con entrambe le braccia, chiudendosi alle spalle la porta con un calcio.

-Aspettami qui...- sussurrò vicino al mio orecchio appoggiandomi su una delle poltrone del salotto. Sentii i suoi passi scomparire lungo le scale, e subito dopo, il silenzio e il buio. Mi sentivo intimidita da tutto quello, non avevo paura del buio, ma di quello che nascondeva esso, e il silenzio, bhè, mi intimoriva, era un silenzio pesante, non era come quello che si andava a creare quando mi sdraiavo nel letto di fianco ad un Calum addormentato, quello era leggero, senza emozioni, era un silenzio vuoto.

Riavvertii i passi sul parquet e poi due braccia forti che si stringevano intorno al mio corpo inerme.

-Fatto...-

-Cosa?- chiesi sperando in una risposta che mi tranquillizzasse.

-Adesso lo vedrai, ma stai tranquilla, non è niente di perversamente doloroso...- scoppiai a ridere tirando uno schiaffo a caso, cercando di colpirlo. Si fermò nel corridoio del piano superiore. Avvertii profumo di vaniglia e cocco, ammesso che fosse cocco. Mi spinse dalle spalle costringendomi a farmi fare un paio di passi avanti, sentii il cambiamento di pavimento sotto le mia scarpe, eravamo in bagno, l'unica stanza con le piastrelle.

-Pronta?- annuii lasciando che mi snodasse il nodo della bandana, attento a non tirarmi i capelli, la rimosse delicatamente posando sul mobile del bagno. Non ero preparata allo spettacolo che mi trovai davanti: la vasca da bagno, era piena di schiuma profumata, le luci erano spente, ma era tutto ben illuminato dalle candele posto attorno alla vasca e alcune sul pavimento. C'erano dei petali in seno all'acqua, le tende della finestra erano aperte, in modo da fare entrare qualche raggio lunare, in modo da rendere l'atmosfera ancora più romantica.

-Ti piace?-

-Wow...- riuscii a pronunciare, mi fece voltare verso di lui, appoggiando le labbra sulle mie. Non esitò a sfilarmi la maglietta, appoggiandola ordinatamente sul cesto bianco in vinimi.

Mi spogliò, ed io feci lo stesso. Avevo il sangue bloccato sulle gote, sicuramente viola, per l'imbarazzo.

-Ehi...tranquilla, non è niente che non abbia già visto...-

-Non aiuti Hood...- sbuffò spingendo il mio corpo verso il tappetino peloso ai piedi della vasca da bagno, vi entrai, entrando a contatto con l'acqua non troppo calda. Mi sedetti attendendo che anche lui entrasse, si dispose di fronte a me, sul lato opposto.

-Perchè?- chiesi guardandomi intorno.

-Sono quattro mesi che stiamo insieme...-

-O mio dio...- mi schiaffeggiai mentalmente per essermene dimenicata.

-Io...Cal, mi dispiace, ma io non ho fatto niente per te...e...cazzo, sono un disastro...-

mi nascosi fra le bolle di sapone.

-Alex? Alex...non fa niente, non che io abbia fatto qualcosa di speciale, cioè, ti ho solo portato fuori a cene...-

-E questo? Questo secondo te non è speciale...Nessuno l'avrebbe mai fatto, non per me...-

-Perchè no?-

-Perchè chi mai lo farebbe per me, un pazzo...-

-Grazie per avermi dato del matto, ma in effetti un po' lo sono...prima di incontrati non ero così...-

E com'eri?- gli chiesi curiosa riemergendo dalle bolle.

-Andavo ad una festa diversa tutte le sere, capitava spesso che mi portassi a casa qualche ragazza rimorchiata al bancone delle discoteche...tutto ciò perchè non avevo nessuno. Mi spiego, i miei genitori si sono dovuti trasferire a Melbourne per il lavoro di mio padre, io allora sono rimasto qui con mia sorella, ma come puoi ben immaginare era più fuori che dentro casa...si, è vero c'erano Michael e Luke, ma non capitava di non vedere i miei genitori anche per due mesi...e poi sei arrivata tu...- sospirai alzando lo sguardo e puntando le iridi verdi nelle sue scure.

-Alex, tu sei diventata la mia famiglia, quando sono con te, sono a casa...- mi avvicinai a lui e mi voltai, rischiando di provocare uno tsunami. Mi appoggiai al suo petto con la schiena, sperando che non notasse le lacrime che rigavano le mie guance. Schioccò un bacio sulla mia spalla sinistra, provocandomi una seria quasi infinita di brividi, che, ovviamente, non passarono inosservati ai suoi occhi.

-Quanto siamo sensibili...- sussurrò rischiando di provocarmene altri, in quanto le sue labbra erano pericolosamente vicine al mio collo. Spostai velocemente la mano sul suo interno coscia. Si irrigidì, come aveva ovviamente previsto.

-Anche tu Hood non scherzi...- sbuffò, tornando ad accarezzarmi la schiena.


**

Sbattei più volte le palpebre, a causa della luce del sole che penetrava dalle persiane, mi allungai oltre il cuscino spiegazzato di Calum, cercando il cellulare. Erano le due del pomeriggio. Forse avevo dormito un po' troppo. Mi costrinsi ad alzare il mio culo dal letto, mi stiracchiai, scrocchiando più volte la schiena malandata.

Stasera dovrò pulire il bagno...” pensai, mentre ci passavo difronte, proseguendo per la cucina.

Un piatto di pasta gli andrà bene...” accesi la TV, sincronizzandola su MTV Music, mi diressi a tempo di musica verso l'armadietto bianco, tirando fuori una pentola.

Mentre attendevo che l'acqua bollisse mi preparai il mio solito caffè, e tirai fuori da un sacchetto la poco torta rimasta, d'altronde mi ero appena svegliata, non potevo fare colazione con la pasta. Feci una faccia piuttosto schifata al pensiero, che sostituii subito con quello di chiamare Abby, sarebbe dovuta andare da Ashton, questo pomeriggio, e volevo sentirla. Il telefono squillava a vuoto, probabilmente, o era in macchina aveva il silenzioso.

**

-Cal, io vado al lavoro, se chiama Abby, avvisami...- gli dissi schioccandogli un bacio su un angolo della bocca. Avevo provato a chiamare Abby svariate volte, ma non aveva risposto. Non ero preoccupata, semplicemente mi infastidisce quando le persone non rispondono al telefono.

-A dopo Alex!- lo salutai con la mano uscendo di casa.


-Ciao Dav! Shaq!-

-Alex, ciao! Come stai?-

-Oh tutto bene, dimmi Dav, che devo fare oggi?-

-Al solito, sistemi un po' in giro, e dovresti pulire la vetrina, sai, è un po' impolverata...-

-Mmh, d'accordo, posso solo chiederti un favore?-

-Dimmi pure...-

-Non è che potrei tenere il telefono accesso, perchè è da oggi che provo a chiamare la mia coinquilina ma non mi risponde...-

-Si, certo...-

-Grazie mille, allora inizio subito!- tolsi il silenzioso al telefono dirigendomi sul retro in modo da prendere tutto ciò che mi serviva per pulire la vetrina, era un lavoraccio! E guarda caso tutte le volte toccava a me, ma non mi lamentavo. Non me la sentivo, mi trovavo bene e la paga era buona, non avrebbe avuto senso.


Controllai per l'ennesima volta il cellulare, nessuna chiamata, nessun messaggio ed erano ormai le sei passate. Avevo deciso, chiamai Ashton.

-Pronto? Alex?-

-Ashton, ma Abby è lì con te?-

-No, sarebbe dovuta venire, ma non risponde al telefono...-

-Lo so per questo ti ho chiamato...ora chiamo Luke, almeno sento se è in casa...-

-D'accordo poi fammi sapere...- chiusi la chiamata, per salutare Dav e Shaq prima di salire in macchina da Cal, che aspettava appena fuori dal negozio.

-Luke?-

-Alex, ciao! Dimmi.-

-Volevo chiederti, non è che Abby è in casa?-

-No, io l'ho vista uscire appena dopo pranzo, perchè?-

-Non risponde al telefono e non è da Ashton...-

-Provo a suonarle...tu prova a richiamarla...- chiusi la chiamata, ero spaventata, ora lo ero, non era da Ash, non era a casa e Luke l'aveva vista uscire di casa.

-Calum, è uscita e la macchina non c'è...- gli dissi leggendo il messaggio di Hemmings.

-Cazzo, prova a richiamare...- annuii componendo il numero che ormai conoscendo a memoria, con tutte le volte che l'avevo chiamata. Fece all'incirca tre squilli prima che qualcuno rispondesse.

-Pronto? Chi parla?- chiesi alla voce maschile d'altro capo.

-Lei è un'amica...-

-Si...-

-La signorina Ross ha avuto un incidente.- disse con voce fredda, mollai la presa sul telefono che cadde sullo zerbino, ai miei piedi.

CIAO RAGAZZE! VITTORIA IS BACK, AGAIN!
VITTORIA WILL DIE... PERCHE' SONO STU-
PIDA E NONOSTANTE E RICHIAMI DELLA
MIA MIGLIORE AMICA, NON MI DECIDEVO
 A POSTARE QUESTO CAPITOLI, NONOSTANTE
L'AVESSI PRONTO DA UNA SETTIMANA, SU PER
GIU'. SPERO CHE VI PIACCIA, LO SO, LA FINE VI
HA LASCIATO UN PO' COSI', MA D'ALTRONDE...
ALLA FINE MANCANO 5 CAPITOLI, GENTE, CINQUE!
CHE IL COUNTDOWN ABBIA INIZIO!

CI TENGO A RINGRAZIARE TUTTE VOI CHE AVETE AGGIUNTO
LA STORIA ALLE PREFERITE/SEGUITE.

VOI CHE AVETE RECENSITO! E ANCHE VOI *vi indica col
ditino* CHE SEGUITE LA STORIA IN SILENZIO.
UN BACIO xX Vittoria :)

 ECCO DOVE  POTETE TROVARMI:

http://i62.tinypic.com/avq97p.png   http://i57.tinypic.com/2ppkbv4.png   http://i57.tinypic.com/10zntia.jpg   http://oi59.tinypic.com/30jpw6w.jpg   http://i58.tinypic.com/a9wftx.png

   
 
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