Questo è il quarto capitolo
della mia storia. Scusate se ci ho messo tanto a pubblicarlo e non so quando
arriverà il quinto. Spero che vi piaccia, soprattutto perché non ci ho messo
poco a pubblicarlo..BUONA LETTURA!
-Ti starai sicuramente chiedendo perché ti trovi qui, Albus Severus Potter- disse Minerva Mcgranitt, all’inizio con un tono un po’ burbero, che però non si addiceva assolutamente al suo volto dolce, anche se con dentro un animo maturo e adulto.
-Ss..sì- rispose Albus, esitante. Era un po’ impaurito da quell’incontro proprio il primo giorno di scuola con il preside, anzi: la preside.
-Non ti devi preoccupare. Volevo solo chiederti se il viaggio era stato piacevole e se ti stai ambientando-
-Certo, è andato tutto bene. Ma perché me lo chiede?-
-Vista la tua provenienza.....- visto che Albus non capiva cercò di spiegarglielo meglio –tu sei il figlio di Harry Potter,- pronunciò questo nome con un tono più maestoso possibile -uno dei più grandi maghi, del nostro e del tempo passato, è questo il motivo per cui ti ho posto la domanda- concluse minerva Mcgranitt.
-Ora vai in Sala Grande, ti aspetta lo smistamento-
-Sì, grazie-
Non ancora molto convinto, Albus uscì e si diresse vero la Sala grande.
Quando arrivò la preside era già davanti al tavolo degli insegnanti e, di fronte a lei, tutti i ragazzini di undici anni che aspettavano ansiosi e timorosi, lo smistamento nelle varie camere.
Dopo qualche nome ad Albus sconosciuto, la Mcgranitt pronunciò: Rose Wisley!
La ragazzina si fece avanti e si sedette sulla sedia. Il cappello che le ricadde in testa cominciò a mormorare:-Non è possibile! Un’altra Wisley... Ma tu non sei la figlia di Arthur, bensì la figlia di Ronald....sei intelligente...timida, ma anche ambiziosa, hai preso molte di queste qualità da tua madre....Granger...saresti molto brava a Tassorosso, ma viste le azioni dei tuoi genitori nell’ultima battaglia....credo che ti spedirò aa.....Grifondoro!-
Rose esultò, era contentissima, e si unì a James al tavolo di Grifondoro.
Scorpius tremava. Aveva paura di essere diviso da i suoi nuovi amici, soprattutto a causa della sua provenienza.
-Albus Potter!-
Alcuni bisbigli li levarono dalla folla.
Albus si sedette. Il cappello gli cadde sulla testa e gli appiattì i capelli sulla fronte.
-A-ah! Potter!!- esordì il cappello – mi fa davvero piacere ritrovare un nuovo Potter. Tuo fratello non ti rende la vita facile, eh?-
Albus era sorpreso. Il cappello sapeva più di quanto non dimostrasse.
-Beh, per quanto il caro James ti dia fastidio, vorrei proprio metterti nella sua stessa casa....eh?-
Albus deglutì, era felicissimo ed emozionatissimo. Non rispose neanche.
-Bene, allora: Grifonodoro!-
Albus corse verso il tavolo e si accorse che il fratello stava sorridendo. Gli voleva molto bene, in fondo.
Dopo qualche altro nome pronunciato dalla preside, Albus si gira nervoso verso il cappello e il ragazzo che lo indossa.
Era Scorpius.
-Mh...un Malfoy..diverso da gli altri. Sei molto timido ragazzo- sussurrò il cappello
-non credo che andresti bene da Serpeverde...però...-
Scorpius tremava e sudava freddo. Era davvero molto agitato. Il cappello rimase così a pensare per altri cinque minuti circa e poi parlò:-ti mando dai Grifondoro. Ma ricordati che devi guadagnarti questo posto prestigioso.-
Scorpius era felicissimo;si precipitò da Albus e da Rose. Lei stava quasi per abbracciarlo, ma poi, tutta rossa in faccia, si scostò e si sedette accanto agli altri due.
Finito lo smistamento, sulla tavola comparirono alimenti di tutti i tipi e i ragazzi si abbuffarono per tutta la serata con succo di zucca, pollo, carni varie e dolci squisiti.
Infine salirono in camera, Scorpius e Albus nel dormitorio maschile e Rose in quello femminile.