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Autore: Bettarmandina93    17/02/2015    3 recensioni
E se tutto d'improvviso in una notte cambiasse? Cosa accadrebbe se rishiassi di perdere per sempre la persona che ami? E ancor peggio se ti ritrovassi a fronteggiare il nemico peggiore di tutti?
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10-Schiavo dei ricordi

Banda:cooooosa?

AnnaMaria:scusi Dottore come la nostra amica ha perso la memoria?

Berta:questo vuol dire che non si ricorda più di noi?

Armando:.....

Primario:mi dispiace dirvelo ma purtroppo è così,la paziente non ricorda nulla,al di fuori del suo nucleo familiare d'origine.

Giulia:che intende dire Dottore?

Primario:signora intendo dire che sua figlia si ricorda solo di lei e suo marito,che siete i suoi genitori.

Hermes:davvero? oh che bellissima notizia,allora possiamo vederla?

Primario:certo! ma ad una sola condizione signori miei.

Giulia:certo Dottore,ci dica pure.

Primario:vedete lo stato d'amnesia della paziente è molto delicato,è non e una cosa da sottovalutare,quindi per il suo bene evitate di raccontarle tutto ciò che non rammenda,non sforzatela e cosa più importante datele tempo.

Gruppo:non si preoccupi Dottore conti pure su di noi!!!

Hermes:Dottore non deve preoccuparsi.

Primario:ne sono sicuro. Ora se volete scusarmi ho altri pazienti da visitare.

Giulia:Dottore prima che vada volevo dirle grazie. Grazie di tutto quello che ha fatto,non solo per noi,ma soprattutto per nostra figlia.

Primario:non dovete ringraziarmi. Salvare vite è il mio lavoro.

poi rivolto ad Armando il Primario disse qualcosa che non solo sorprese Armando stesso ma anche tutti i presenti.

Primario:Dott. Mendoza si ricordi che la vita è piena di prove ad ostacoli,trappole ed inganni che ci mettono giorno per giorno a dura prova. In questi 3 mesi lei è stato accanto a sua moglie senza abbandonarla,non l'ha lasciata mai un attimo da sola. E adesso mi ascolti bene dopo tutto quello che ha passato non deve crollare,non l'abbandoni,non la lasci sola proprio adesso che ha più bisogno di lei è del vostro amore. Dott. Mendoza tenga bene a mente che anche se la mente stessa dimentica,il cuore ricorderà per sempre.

e così se ne andò,seguito dall'equipe di medici usciti proprio in quell'istante dalla stanza di Betty,lasciando tutti i presenti a bocca aperta e ad Armando qualcosa di profondo sulla quale riflettere. Una volta passato lo shock iniziale causato dalle parole appena dette dal Primario,decisero di entrare tutti insieme nella stanza di Betty,dove una volta all'interno furono assaliti da un grande senso di vuoto,riempito (anche se solo in minima parte) dal dolcissimo sorriso che riservò loro ed in particolar modo ad i suoi genitori.
Quello che accadde dopo è difficile da spiegare,poichè non ci sono e non esistono parole per descrivere l'incontro tra genitori e figli,specialmente quando quest'ultimi si sono appena svegliati da 3 lunghi mesi di agonia,da 3 lunghi mesi di coma.

Betty:mamma?

Giulia:si bambina mia,dimmi.

Betty:sai dirmi chi sono questi signori?

quelle parole appena pronunciate dalla loro amica,come ben comprensibile,procurarono all'intero gruppo un enorme tuffo al cuore,loro erano sicuri che non c'è l'avrebbero mai fatta,avevano fatto una promessa che stavano per spezzare se in quel momento non fosse intervenuto Freddy a salvare la situazione.

Freddy:oh! che stupido che sono,non mi sono presentato. Scusi la mia mancanza signorina. Se mi permette vorrei potermi presentare adesso... io sono Freddy Stewart Contreras piacere di fare la sua conoscenza.

disse Freddy facendole un inchino e porgendole la mano proprio come un vero gentleman. In tutta risposta (anche se ancora un pò confusa) Betty gli rispose con un altrettanta stretta di mano e con uno dei suoi meravigliosi sorrisi (che fino alla mattina dell'incidente erano solo dedicati ad Armando e Camilla).

Betty:ihihihihihihih ma non si preoccupi. Il piacere è mio signor Freddy,io sono Beatrice Aurora Pinzon Solano lieta di conoscerla.

dopo la presentazione di Freddy,servita principalmente a rompere l'imbarazzante silenzio che si stava creando,anche le ragazze della Banda ed il resto del Gruppo (presosi di coraggio e seguendo il suo esempio) decisero di presentarsi (come se si stessero conoscendo per la prima volta) a Betty.
In quel momento tutti sembrarono essersi decisamente dimenticati di lui,di loro,di quell'uomo e quella bambina che stavano vivendo il peggiore dei loro incubi. Dopo 3 mesi di coma vedere sveglia la loro Betty e non poter correre da lei,perchè non li riconosceva,perchè si era scordata di loro. O almeno così sembrava finchè Betty stessa non chiese ad i suoi genitori (seduti Hermes sulla sedia accanto al letto e Giulia sul letto accanto alla figlia) se avessero visto quell'uomo che fino a poco prima che il Primario lo mandasse via era con lei nella camera.

Betty:mamma,papà per caso sapete dov'è quell’uomo che fino a questa mattina era qui in camera con me?

Hermes:ma chi? il Dott. Armando cara?

Betty:no so,non mi ricordo. Ma forse si sarà lui perchè questa mattina quando mi sono svegliata,mi ha chiesto come mai non lo riconoscevo,e che era lui.....era Armando. Sapete prima che venisse il medico si è sentito male ed ora vorrei sapere come sta.

Sofia:mi scusi Beatrice ma io le direi di non preoccuparsi,perchè vedrà che ora starà sicuramente meglio.

Betty:lei dice? comunque la ringrazio tanto Sofia,e per favore mi dia del tu,e cosa ancora più importante mi chiami semplicemente Betty e non Beatrice,e lo stesso vale anche per voi.

disse Betty rivolta verso l'intero Gruppo che in un impeto di pura gioia (perchè nonostante tutto erano sprizzanti di felicità) riuscì solo a dire.

Gruppo:certo!!!

Tutto sembrava andare per il meglio e nonostante l'amnesia,Betty chiacchierava tranquillamente con i suoi "nuovi amici" (compreso Calderon e almeno lei così credeva) ma con la mente pensava a lui,a quell'uomo che con un solo sguardo (prima di uscire dalla stanza) le aveva trasmesso tanto amore,tanto dolore e tanta sofferenza.

Betty:"ma perchè ogni volta che penso sempre a quegli così occhi vuoti,spenti e privi di vita mi sento male? ma che mi succede? Coraggio Betty non puoi sentirti così per un’uomo che non conosci e della quale non sai nulla se non solo il suo nome,fatti forza per loro per i tuoi genitori e i tuoi "nuovi" amici,che sono davvero simpatici."

Intanto nella penombra della stanza Armando con in braccio la piccola Camilla che dormiva era immerso nei propri ricordi,ricordi di una vita,che come in quell'istante,lui stesso metteva in dubbio che avrebbe mai più avuto.
Ricordò tutto di loro,di lei e della sua stessa vita. Ricordò ogni singolo momento,della sua infanzia e della sua adolescenza,la "perdita" dell’amata sorella Camilla cacciata di casa dai genitori perché innamorata di un uomo che loro non approvavano,crescendo il fidanzamento con Marcella Valencia,la sua nomina a presidente dell'Ecomoda,le molteplici modelle con la quale era stato e poi l'incontro con colei che gli avrebbe cambiato per sempre la vita. Ricordò con tenerezza ogni attimo passato al suo fianco,dal giorno in cui l'aveva conosciuta,fino ad oggi. Ricordò i suoi sguardi,i suoi baci,le sue carezze,la prima e la seconda volta che avevano fatto l'amore,il segreto di un terribile passato confidatogli da Betty quella stessa sera nell'appartamento di Mario Calderon. Nella penombra di quella stanza ricordò anche la folle gelosia (che lui stesso non riusciva a comprendere) nei confronti di Betty e Nicola. Ricordò il giorno in cui ammise a se stesso di amare Betty follemente con tutta la forza della sua anima. Ricordò il dolore e l'atroce sofferenza causati non per la perdita dell'azienda ,come Betty credeva,ma per la sua partenza per Cartagena (anche se lui non sapeva dove fosse). Ricordò il giorno in cui tornò all'Ecomoda cambiata,quando dopo il suo ingresso in sala riunioni non riusciva a credere hai suoi occhi. Ricordò la paura di perderla per sempre a causa di Michell. Ricordò la riconciliazione avvenuta davanti tutti gli impiegati dell'azienda. Ricordò il giorno del loro matrimonio,e quant'era bella fasciata da quel semplice abito bianco. Ricordò la loro prima notte di nozze avvenuta in una meravigliosa suite. Ricordò il giorno in cui Betty,dopo un estenuante giornata di lavoro,prima che tutti lasciassero l’Ecomoda,aveva convocato tutti in sala riunioni,e davanti agli amici e colleghi di sempre gli aveva confessato di essere incinta. Ricordò la nascita di Camilla,la felicità e l'immensa emozione che entrambi provarono quel giorno giorno,la gioia di tenerla per la prima volta fra le braccia,il frutto del loro immenso amore,che ora proprio come allora,dormiva tra le sue braccia.
Tutto ricordò tutto,compresi quegli attimi che gli hanno rovinato la vita. Ricordò la sera dell'incidente di Betty. Ricordò la corsa in ospedale pregando Dio di arrivare in tempo. Ricordò quando il Primario gli disse che la sua Betty era entrata in coma. Ricordò quei 3 lunghi mesi passati al suo fianco in attesa di un suo imminente risveglio. Ricordò il suo risveglio dal coma ed ora la sua amnesia. Non c'era una sola cosa che non ricordasse come fosse il primo giorno,le emozioni erano sempre vive in lui e nel suo cuore che rischiava di morire ancora una volta,finchè non gli tornarono alla mente le parole dette dal Primario poco prima.

Primario:"Dott. Mendoza si ricordi che la vita è piena di prove ad ostacoli,trappole ed inganni che ci mettono giorno per giorno a dura prova. In questi 3 mesi lei è stato accanto a sua moglie senza abbandonarla,non l'ha lasciata mai un attimo da sola. E adesso mi ascolti bene dopo tutto quello che ha passato non deve crollare,non l'abbandoni,non la lasci sola proprio adesso che ha più bisogno di lei è del vostro amore. Dott. Mendoza tenga bene a mente che anche se la mente stessa dimentica,il cuore ricorderà per sempre. "

ma purtroppo si sa il cuore è irrazionale e non si può evitare che provi ciò che prova e senta ciò che senta. Anche se alle volte l'irrazionalità è un punto di forza (a favore) amico del destino. Infatti è proprio grazie a questa irrazionalità che entrambi (guidati dai loro cuori) alzarono lo sguardo fino ad incrociarsi perdendosi l'uno negli occhi dell'altro,per poi staccarlo,quasi immediatamente,a causa delle troppe emozioni.

Giulia:amore mio stai bene?

Betty:si mamma non ti preoccupare è tutto apposto.

disse Betty,facendo finta di nulla e tornando a parlare con Hermes e il resto del Gruppo,ma non convincendo Giulia che seguendo il tragitto fatto poco prima dallo sguardo della figlia,si accorse della presenza di Armando e Camilla (che lei stessa aveva dimenticato una volta rivista Betty sveglia) all'interno della stanza.

Giulia:Armando ma che ci fate tu e Camilla li isolati da tutti?

Gruppo:cosa? dove?

Armando:ma nulla signora Giulia stavo solo pensando.

Mario:amico sicuro di stare bene? hai l'aria un pò sciupata.

Mariana:Dottore vuole che le chiami un medico?

Armando:no,davvero non c'è ne bisogno,non preoccupatevi va tutto bene.

Hermes:figliolo ne sei davvero sicuro? ricorda che.....

Armando:"il diavolo è in agguato". Si lo so signor Hermes.

Betty:papà,mamma ma voi per caso lo conoscete?

Giulia:si tesoro,vedi lui è…..

Armando:Armando Mendoza (Saenz) piacere di conoscerla. Lei invece è mia figlia Camilla,la mia principessa.

Betty:piacere mio Armando,io sono Beatrice Aurora Pinzon Solano,per gli amici ed anche per te se vuoi,semplicemente Betty. Sai hai davvero una figlia meravigliosa. E' una bambina bellissima.

Armando:"amore mio nostra figlia,la nostra piccola principessa,la nostra Camilla è bellissima esattamente come te" grazie mille Betty.

disse Armando sorridendo dolcemente e facendo arrossire Betty,che dopo il primo attimo d'imbarazzo ricambiò il suo sorriso con altrettanta dolcezza.
Finalmente uno spiraglio di speranza invase l'anima di Armando,che dopo tanto tempo tenuto prigioniero di se stesso e dei suoi ricordi,decise di mettere il suo dolore da parte ed iniziare a lottare per lei,ma soprattutto per loro,per tutto quello che avevano vissuto e costruito insieme,per la loro vita,per la loro famiglia,per se stessi,ma soprattutto per il loro immenso amore che avrebbe tenuto uniti i loro cuori anche durante questa dura prova voluta dal destino che li aveva ancora una volta separati.
  
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