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Autore: louisvoice_88    17/02/2015    2 recensioni
4 ragazze, un solo sogno... quello di andare a vivere nella magnifica Londra!! Ludo, Reby, Feddy ed io in questa città piena di sorprese incontreremo 5 ragazzi e... il resto lo lasciamo alla storia!!
Firmato
Ludo, Reby, Feddy e Marty
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Louis
È da due giorni che sono iniziate le vacanze di Natale, e francamente non me ne sono ancora reso conto né tantomeno ho iniziato ad abituarmici. La mattina mi sveglio sempre e comunque alle 7.30 nonostante la sveglia sia spenta, e non riesco mai a riaddormentarmi… in più sono sempre convinto di dovermi alzare per ripassare qualcosa, ma poi mi rendo conto che staremo a casa. Per quasi un mese. E non c’è nulla di più bello…
Il telefono squillò, e non fui per niente sorpreso quando il nome di Niall si illuminò sopra lo schermo.
< Pronto? > Risposi pacatamente, mentre cercavo con disperazione qualcosa di interessante in tv. Oggi ci sarebbe stato il suo party, perché i suoi genitori sono fuori per 5 giorni… così io e Marty abbiamo deciso che ci saremmo visti un po’ prima per passare del tempo da soli, e poi ci saremmo preparati e saremmo andati a casa di Niall.
< Lou! Beh… immagino già che tu sappia il motivo per cui ti ho chiamato, no? > Chiese lui, con una voce dolce e impacciata. Sorrisi, anche se non poteva vedermi dall’altra parte dello schermo.
< Alle 19.30 a casa tua! > Esclamai in risposta, con un tono solenne. Rise. Adoro la sua risata, la adoro. È così dolce e… terribilmente contagiosa!
< Bravo… e ricordati che ci sarà anche Harry, per cui niente litigi oggi. Okay? > Rabbrividii. Non mi ricordavo minimamente che ci sarebbe dovuto essere anche lui, però di questo ne avrei parlato più tardi con la mia ragazza.
< Okay! > Esclamai, e poi sentii Marty scendere giù per le scale. < Ora sta arrivando Marty, ci vediamo dopo! > Feci per riattaccare, ma scoppiò di nuovo a ridere… e non potei fare a meno della sua risata.
< Dacci dentro! > Furono le sue ultime parole, prima che riattaccasse. Preparai il più bello dei miei sorrisi, per accogliere Marty in tutta la sua bellezza. Fu estasiata, e poi mi sorrise anche lei.
< Sono così elettrizzata per il party di Niall! È da tanto che non ci troviamo tutti insieme… > Lasciò le parole sospese nell’aria, per poi saltarmi letteralmente in braccio ed appoggiare le sue candide labbra sulle mie. Mi addolcii, approfondendo il bacio e sedendomi sul divano, con lei ancora in braccio.
< Anche io lo sono… però sai che ci sarà anche Harry, vero? > Annuì, e si mise a riflettere. Una delle cose che amo di più di lei è il fatto che rifletta sempre prima di parlare… e mi fece piacere che pensò anche questa volta.
< Beh si, però francamente non vedo cosa ci sia di male… dopotutto all’aeroporto ha parlato con tutti, chi di più e chi di meno, però tutti lo abbiamo abbracciato e gli abbiamo detto che ci mancava. No? > Annuii a mia volta, e non trovai nulla da controbattere. Ludo era finalmente felice, e non potei descrivere la gioia che provai per lei quando, timidamente, sorrise ad Harry e lui ricambiò. Potrei affermare che lei avesse pianto per qualche secondo, tra le sue braccia, mentre lo stringeva forte… e potrei affermare che forse tutto è tornato alla normalità.
< No, hai ragione… ho paura però che magari scoppi qualche discussione o cose del genere… > Le rivelai i miei dubbi, e la sua reazione fu uno scossone della testa che le fece agitare tutti i capelli in aria.
< Non credo… piuttosto spero che si ritorni presto ai vecchi tempi, siamo così vicini al gruppo unito e affiatato che eravamo prima! Sarebbe un peccato rovinare tutto, ora che le cose si stanno risistemando… > Provò a scendere e sedersi sul divano accanto a me, ma la bloccai prontamente per i polsi, facendola rotolare fin sotto di me.
< Beh, spero anche io lo stesso, mi manca tutta l’atmosfera di gruppo che si era creata nel primo mese di amicizia… > Annuì, per poi sistemarsi meglio e non essere schiacciata. Fece una piccola risatina sommessa, e infine rilassò tutti i muscoli del suo corpo. < Detto questo, che ti va di fare prima che arrivino le 7? > Il mio tono divenne malizioso, come anche il suo sguardo ed il suo sorriso.
< Non lo so, decidi tu… > Fu la sua risposta, molto accattivante, seguita da un sorriso. Non me lo feci ripetere due volte, così la baciai molto passionalmente e la sollevai dalle cosce, portandola fin di sopra nella sua camera da letto, dove ci attendeva un materasso a dir poco enorme. Chiusi a chiave la porta, portando poi il mio sguardo dritto nel suo.
< Beh… > Sospirai, dirigendomi con passo lento verso di lei, che intanto indietreggiava. < Da quando è che non ci divertiamo un po’, io e te? > Le domandai.
< Non saprei… > Si sedette sul letto, quando la raggiunsi e le presi il viso tra le mani. < Comunque molto tempo… > Sorrise maliziosamente, quando la baciai di nuovo e la spinsi contemporaneamente fino a farle appoggiare la schiena sul letto. Posizionai poi i gomiti ai lati della sua testa, lasciando una scia di baci che partiva dal lobo e raggiungeva il suo punto debole, dove succhiai con più forza. Gemette appena, e la cosa servì solo ad eccitarmi di più.
Poco dopo passò lei al contrattacco, ribaltando la situazione e sdraiandosi sopra di me… le mie mani finirono sui suoi fianchi, mentre lei decise di sfilarmi la maglietta e di lanciarla da qualche parte sul pavimento. Iniziò a baciare la mia clavicola molto passionalmente e, cosa ce non fece mai, scese e lasciò un morso appena sopra il capezzolo. Questa volta fui io a gemere, infilando le mani tra i suoi capelli.
< Marty… > Sussurrai piano, cercando di trattenere il mio gemito, quando stuzzicò uno dei due capezzoli tenendo l’altro fra il pollice e l’indice. Si sedette poi a cavalcioni sopra di me, giusto per quei secondi che le servirono per sfilarsi il maglione di cotone che portava. Appena scese su di me continuò a torturare il mio petto finché non decisi io di sdraiarla, schiacciandola con il mio peso. Tornai sul suo collo, lasciandole una scia di saliva fino alla spalla, dove morsi, facendola quasi sobbalzare. Sentii i miei jeans stringersi fino a diventare insopportabili. Appoggiò le labbra sulle mie, ed approfondì lei stessa il bacio, con una foga che non avevo mai visto nel suo corpo. Lanciò un gemito, quando portai la mano su una delle due coppe del suo reggiseno ed iniziai a stringerla, mentre la baciavo. Mugolò qualcosa tra le mie labbra, ma non ci feci molto caso… infilai addirittura una gamba fra le sue.
 < L-Lou- > Interruppe a metà il mio nome, proprio perché sentì la mia erezione premerle sulla coscia. I suoi occhi si sbarrarono per un secondo, potei quasi vedere l’ansia che le prese… non sapeva se avrebbe dovuto arrivare fino in fondo, e non aveva la minima idea di cosa avrebbe dovuto fare, una volta arrivati a questo punto. Sospirò, e fece durare la sua fase di indecisione meno di due secondi.
< Che hai intenzione di- > Provai a chiederle, ma mi zittì con un dito sulle labbra. Mantenendosi a cavalcioni sopra di me mi fece sedere, e mi spinse per le spalle, lentamente, fino a farmi arrivare sdraiato. Mi guardò negli occhi prima di appoggiare la testa sul mio petto, e di scendere con la mano fino al cavallo dei miei jeans.
< Shh… > Riprese una conversazione che sembrava iniziata un’infinità di tempo fa. Strinse la cintola, sfilò il bottone dall’asola e le sue dita si accostarono all’erezione tesa sotto i boxer.
Rabbrividii. Era strano che, in quel momento, non pensai ad altro che a quanto la volevo. La volevo come mai e, anche se non si sarebbe concessa a me così in fretta, notai più sicurezza da parte sua. Forse iniziava veramente a fidarsi di me, a capire che non avrei mai trovato nessuno che potesse sostituirla… dopo quasi un mese, si era decisa ad essere convinta al 100% di quello che stesse facendo.
Infilò la mano fredda oltre l’elastico, mi stuzzicò piano i testicoli. Sospirai, abbandonando il mento sopra la sua testa, che intanto continuava a torturare il mio petto.
< Dopo questa… > Mi costrinsi ad ascoltarla, a concentrarmi sulle sue parole ripetute con voce bassa e provocante. < Mi perdonerai per tutte le volte che avresti voluto questo, ma che non te l’ho mai concesso… > Sussurrò, con la bocca premuta sul mio petto. Le sue dita frizionarono la mia pelle, delicate ma finalmente decise, con un ritmo lento e cadenzato.
< Forse… > Sorrisi, mentre la velocità della sua mano aumentava e il polso ruotava, schioccando leggermente. Sollevai la testa e strinsi gli occhi, quando ritrasse la mano. Mi sorrise quando si accorse che la guardavo implorante.
< Non spaventarti, LouLou… > Scandì dolcemente. Senza distogliere il suo sguardo dal mio si leccò tutte le dita ad una ad una, e con altrettanta dolcezza il suo pollice scese sulla punta, disegnando cerchi infiniti sulla pelle tesa ed umida. Affondai i denti nelle labbra, gemetti appena. Sorrise a quel suono.
< Mi piace… > Gongolò. Poi le sue dita si strinsero più forte attorno all’erezione, il ritmo del suo polso si fece serrato. < Fallo di nuovo… > E, come se non potessi fare a meno di obbedirle, un verso acuto mi uscì dalla gola. Scoppiò a ridere soddisfatta, mentre lo sperma le colava dalle dita ancora incastrate fra i boxer. Mi abbandonai sul letto, sfinito, mentre lei mi lasciò un ultimo bacio secco sulle labbra per poi, con nonchalance, scendere dal letto e prendere i vestiti. < È ora di prepararsi. > Mi ricordò.
< Marty… > La chiamai, prendendola e bloccandola dai fianchi. La feci girare verso di me.
< Mh? > Rispose, come se non fosse successo esattamente niente. Lo faceva apposta… che brava ragazza…
< Non fare finta di niente, un giorno ricambierò questo piccolo favore che mi hai fatto… > Il suo sguardo fu provocante questa volta, sorrise tornando maliziosa. Appoggiò la mano sulla mia guancia, baciandomi poi molto intensamente.
< E non vedo l’ora che quel giorno arrivi… > Fu la sua risposta. Sorrisi anche io, poi raccolsi le nostre cose per terra.
< Beh, sarà meglio che mi faccia una doccia! > Esclamai, giusto per metterla sul ridere ed abbassare la tensione. Rise di gusto, e mi unii anche io alla sua risata.
< Sarà meglio che la facciamo entrambi! > Rise, dopo aver affermato questo… e così, la porta della camera si aprì e fingemmo che nulla fosse successo.
Anche se, noi due, nella nostra intimità, ci dimenticheremo difficilmente questo momento.
 
 
Liam
Erano le 7.30 di sera in punto, e già c’è da stupirsi perché ero in perfetto orario. Suonai al campanello, e un Niall felice e sorridente venne ad aprirmi… lo abbracciai per prima cosa, e poi gli baciai anche una guancia.
< Liam! Vieni dentro, devo ancora finire di apparecchiare la tavola e ci sono un sacco- > Il biondo fu interrotto, da una figura molto familiare che da dietro gli coprì gli occhi. I suoi capelli ricci, lunghi oramai fino alle spalle e di un biondo scuro molto attraente, erano illuminati dalla luce dell’ingresso di casa Horan. Gli occhi color verde speranza risplendevano, e il suo sorriso si trasformò in una risata appena Niall si tolse le mani dalla faccia.
Harry mi guardò, ed io guardai lui. Non lo trovai molto cambiato, però notai un accenno di barba incolta sul suo mento, che automaticamente mi fece sorridere. Ricambiò, in modo che non sembrava per niente forzato, come non era il mio… e fui veramente felice di tutto ciò.
< Buonasera, Liam… > Parlò proprio lui, facendo risuonare la sua voce rauca per tutta la veranda.
< Anche a te! > Esclamai, e poi mi diressi verso di lui, che allargò le braccia e mi strinse forte come non aveva mai fatto in quattro anni. Entrammo tutti e tre dentro casa, che era addobbata con delle lucine colorate sui mobili attorno al tavolo. Molto, molto accogliente!
Niall mi prese il giubbotto, lasciandomi per qualche minuto solo con Harry mentre andava a posarlo in camera dei suoi e a prendere gli stuzzichini e le patatine. Io e Harry ci fissammo negli occhi, rimanendo in silenzio e permettendo ai nostri sentimenti di trasparire attraverso quelli che sono definiti “lo specchio dell’anima”. Fu lui a rompere il silenzio.
< Mi sei mancato Liam… > Sussurrò, mentre si avvicinava. All’inizio fui un po’ scettico, ma poi abbandonai tutte le mie incertezze e mi buttai in quell’abbraccio, doppiamente sentito rispetto a quello di prima.
< Anche tu, non sai quanto… > Gli dissi io, con la bocca vicina al suo orecchio. Rimanendo stretti l’uno all’altro, gli scompigliai i capelli e gli accarezzai la nuca, mentre lui mi massaggiò la schiena.
< Finalmente! > Esclamò una terza voce, proveniente dal corridoio. Ci girammo di scatto, e trovammo Niall ad osservarci, con una tale aria soddisfatta. Harry ed io arrossimmo, abbassando lo sguardo. < Era ora, cazzo! > Ripeté con lo stesso tono entusiasta di prima, sorpassandoci per poi dirigersi a stendere la grande tovaglia sul tavolo.
Lo aiutammo ad apparecchiare e a sistemare tutti gli stuzzichini sul tavolino al centro dei due divani e con accanto una poltrona. Parlammo del più e del meno: di Glasgow, del ring… non sapevo facesse boxe! Ed a quanto pare era anche molto bravo! Un giorno lo porterò in palestra con me, glie lo promisi.
 
**
 
< Louis! > Esclamai, completamente spaventato dalla sua autentica perversione… sapevo che fosse un ragazzo un po’ contorto, ma non pensavo che arrivasse addirittura a livelli come questo!
< Beh dai ammettiamolo, è solo realista… > Mi scosse per un braccio Harry, mentre Ludo gli tirò una pacca sulla testa. Ridemmo ancora una volta tutti insieme, che bell’atmosfera che si era creata, alle due e mezzo del mattino!
< Okay, okay, Louis torna seduto ti prego… > Disse Marty, ancora scossa dalle risate. Il suo ragazzo le si sedette accanto, tra i due ci fu un’occhiata d’intesa che mi parve molto, molto accattivante, e poi tornarono a fissare il cellulare.
< Uh, tocca a Harold… > Zay si voltò malizioso verso di lui, che abbassò lo sguardo. Probabilmente avrebbe preferito evitare gli obblighi, e magari tornare un po’ più affiatato a noi prima di riprendere esattamente tutto ciò che facevamo quando eravamo uniti come gruppo. Avevamo appena fatto pace, tra tutti, e non mi sembrò molto giusto. Dato che pensai di essere l’unico ad avere quest’opinione, lasciai correre. < Obbligo o- > Harry non gli permise nemmeno di finire la frase che i suoi occhi guizzarono, maliziosi, ed alzò la testa con un movimento fluido dei ricci.
< Obbligo, obbligo. > Calò il silenzio quando l’annuncio interruppe i nostri continui chiacchiericci. Prendemmo poi a fissare Zay, che armeggiò con il cellulare per qualche secondo con il cellulare e poi scoppiò a ridere. Ci unimmo anche noi all’inizio, ma poi pretendemmo di sapere cosa avrebbe dovuto fare il povero Harry.
< Devi- > Zay si interruppe ancora una volta, per ridere, ma poi si ricompose beccandosi tutte le nostre occhiatacce. < Devi dire che cosa faresti se Lou potesse obbedire a tutti i tuoi ordini… > Fece un sorrisetto malizioso e, per un attimo, l’attenzione si spostò proprio sul prescelto che arrossì come un peperone e abbassò lo sguardo.
< Oddio… > Fu la reazione completamente scioccata di Niall. Harry invece si portò una mano sugli occhi, ridendo convulsamente.
< Beh, francamente gli chiederei di- > Abbassò lo sguardo anche lui, quando notò che Lou lo stava guardando fisso. Capii Harry in quel momento, perché nessuna persona mi ha messo così tanta soggezione quanta me ne mette Lou. È strano: quello sguardo dolce e allo stesso tempo di ghiaccio metterebbe i brividi a chiunque… il riccio giocherellò con i pollici. < Di tornare il mio migliore amico… > Lasciò le parole sospese nell’aria.
< Lo sono già… > Sussurrò Louis con la voce tremante. Harry cercò il suo sguardo, che poco dopo trovò. Entrambi arrossirono come pomodori, forse perché avrebbero preferito avere un momento di intimità per dirsi queste cose, così distolsero entrambi lo sguardo, prendendo a fissare punti imprecisi della stanza.
< Ma io pensavo c-che fossi ancora- > Louis non gli lasciò nemmeno il tempo di finire la frase, che lo strinse. Dopo tre mesi di odio, dopo tutto questo tempo che passarono a non parlarsi, si abbracciarono. L’abbraccio fu fortissimo e molto sentito, esattamente come quelli che si davano in prima superiore, quando la loro amicizia era appena sbocciata.
< Lo sono, Harry. > Affermò lui con tono deciso, ma la sua voce si spezzò a fine frasi, quando pronunciò il nome di Harry. L’abbraccio non accennò a sciogliersi, e si udì anche un piccolo singhiozzo sussurrato.
< Lo sei sempre stato… > Sussurrò Harry, quando una lacrima gli attraversò la guancia color rosso fuoco ed emise un secondo singhiozzo.
Feddy mi strinse la mano, e vidi Marty e Ludo sorridersi. Niall invece strinse Reby, che stava seduta davanti a lui e gli dava le spalle, facendole appoggiare la schiena al suo petto. Zay si limitò a guardarli, intenerito e felice per loro.
Dopo ancora quasi un minuto, i due si lasciarono, asciugandosi il viso ma pur sempre continuando a guardarsi negli occhi. Feddy ed io ci sorridemmo; mi piacque molto la complicità che si creò tra di noi.
< Bene, al diavolo il telefono! > Esclamò proprio Feddy, bloccando il cellulare di Zay e lanciandoglielo in grembo. Tutti la guardammo storta, così lei si prese le sue difese. < Insomma si vede che abbiamo una voglia matta di parlare in gruppo e non di fare questo cavolo di obbligo o verità! > Esclamò nuovamente, provando a convincerci con il suo tono persuasivo.
< Io penso più che altro che vorremmo chiederci determinate cose. Uno per uno. > Affermò Reby. Annuii al suo ragionamento, che non faceva nemmeno una piega.
< Per esempio… io vorrei chiederti se tra te e Niall c’è davvero qualcosa, dato che avete passato così tanto tempo insieme in questo ultimo periodo… > Fu la risposta di Louis, alla quale Reby e Niall si lanciarono due sguardi d’intesa e scossero la testa.
< No, siamo solo buoni amici. > Tagliò corto Niall, che poi gli rivolse uno sguardo malizioso. < E invece io volevo chiedere a te e Marty se siete mai andati oltre al bacio, non so se capisci cosa intendo… > Prese a gesticolare con le mani, ed allora Marty e Louis scoppiarono in una risata fragorosa.
< Mi dispiace per te, piccolo pervertito. > Disse Marty.
< No, io te lo chiedevo per quel segno rosso tanto simile ad un morso che hai sul collo… >
 
Zayn
La coperta di pile fu finalmente sistemata sopra i nostri corpi, con le schiene appoggiate alla parete di casa Horan. Eravamo tenuti al caldo dalle morbide giacche dei nostri pigiami, che non bastavano per essere fuori casa alle 5 e mezzo del mattino, così coprii entrambi con la coperta che Niall aveva messo a nostra disposizione.
Il quartiere era ancora buio, il cielo scuro e nuvoloso nascondeva la luna che tra poco avrebbe lasciato spazio al nuovo giorno. L’unica luce proveniva da un lampione arrugginito, posto a lato del marciapiede, la cui illuminazione era fioca e interrotta da continui ronzii seguiti da spegnimenti temporanei.
< Davvero non hai mai visto un’alba? > Le chiesi, rompendo il silenzio che si era creato tra di noi. Feddy si voltò a guardarmi negli occhi, e raggiunse la mia mano sotto la coperta, scuotendo la testa.
< Questa è la prima. > Rispose lei, arrossendo su entrambe le guance. Le sorrisi, prendendo a giocherellare con le sue piccole e candide dita.
Rimanemmo nuovamente in silenzio, magari scambiandoci qualche dolce parola, per un’altra mezz’ora. Amo questi momenti di pausa, nei quali ci capiamo semplicemente guardandoci e quelle poche, dolci parole che ci sussurriamo basterebbero a colmare il cuore per una vita intera.
Mentre riflettevo con lo sguardo fisso su un qualche punto impreciso, mi sentii tirare per una manica.
< Zay… > Sussurrò, mentre il sole iniziò a comparire all’orizzonte, in un tripudio di colori e sfumature che andavano dal giallo al rosa, all’arancione e all’azzurro tenue. Semplicemente perfetto, ineguagliabile.
Feddy si appoggiò alla mia spalla, mentre la mia testa si accostò al muro, esattamente quello sotto la finestra tanto amata da Reby. Era rivolta verso est, e davanti a noi si stanziavano solo qualche albero e due o tre piccole cascine, fiocamente illuminate dall’alba. Il mio istinto fu quello di voltarmi verso la mia ragazza, o meglio, colei che oramai consideravo la mia ragazza. La trovai più bella che mai. La luce lanciava strani bagliori sul suo viso dai lineamenti sottili e raffinati, tra i capelli biondi che ricadevano sulle spalle e sulla zona del collo lasciata scoperta dal pigiama.
Poco dopo che mi concentravo sui minimi dettagli del suo volto, anche lei decise di guardarmi. Ci fissammo negli occhi per un tempo che parve interminabile, quando iniziammo lentamente ad avvicinare i nostri visi. Appoggiai entrambe le mani sulle sue guance di fuoco, annullando quella poca distanza che ci separava. Ci staccammo dopo che avemmo approfondito il bacio.
< Ascolta… > Richiamai la sua attenzione, mentre la luce illuminava a pieno i nostri visi. Appoggiò delicatamente una mano sulla mia guancia, mentre ci travolgevamo con i nostri sguardi.
< Ti ascolto… > Decretò lei, non facendo altro che mettermi in ansia. Le sorrisi, cercando di calmarmi… però quando ricambiò, così perfetta, così utopica, persi tutto il controllo che avevo.
< Senti, alla fine non c’è differenza tra quello che siamo noi e due ipotetici fidanzati… noi ci capiamo, a volte anche solo guardandoci, e guarda come siamo ora! Stiamo guardando un’alba, la tua prima alba, insieme… ed è fottutamente romantico essere svegli alle cinque del mattino perché ci siamo dati “appuntamento” ieri sera per assistere assieme all’alba. E… io vorrei solo che tu fossi mia, Feddy, in tutti i sensi. Vorrei che tu fossi la mia ragazza – ovvio che parlo ipoteticamente. > Sorrise di nuovo, stringendo forte la mia mano.
< È quello che ho sempre voluto, Zay. > Le sorrisi, fissando l’alba per un secondo e poi tornando a guardarla negli occhi.
< Quindi- > Non mi lasciò finire la frase, perché pose in dito sulle mie labbra. Sorrisi, spostando la sua mano.
< Facciamo che se ci baciamo, siamo ipoteticamente fidanzati. > Annuii alla sua affermazione, e mi ritrovai un secondo dopo con le labbra premute sulle sue. Stavolta fu lei stessa ad approfondire il bacio, dandogli quel senso che voleva che avesse. Ci staccammo dopo due buoni minuti. Sorrisi, leccandomi le labbra.
< L’ho già detto che mi piace fare ipotesi con te? > Ricambiò al sorriso, stringendo la mia mano ed intrecciando le nostre dita.
< Si. >
 
 
Buonasera miei prodi!
Scusate il capitolo un po’ più lungo del solito, ma questa volta mi sono proprio impegnata al massimo aw! Comunque ora passiamo al punto della situazione, mi mancava scriverlo hehehe
Allora… prima abbiamo un POV LOUIS… … … vi prego non prendetemi per una maniaca sessuale dopo che avrete letto! Ci siamo intesi? Ecco.
Poi un bellissimo POV LIAM, dove si descrive la pace di Lou e Harry, che erano quelli ancora un po’ indecisi sul da farsi, mentre tutti gli altri lo avevano già perdonato. Credo si capisca che sono Larry, spero non vi offendiate se siete Elounor e avete letto… cioè non è successo nulla, hanno solo fatto pace. Sono feliceeee!
E poi si arriva al POV ZAYN, che come sempre è dolce e romantico… mi mancavano proprio tanto di Fayn! Sono una delle coppie migliori, secondo me.
Ad ogni modo, grazie per continuare a leggere e recensire… ve se ana! Baci a tutti, ci vediamo al prossimo capitolo xxx
Marty
p.s. cieu Cherry! Amo anche te muahahahaha
  
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