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Autore: piumetta8    17/02/2015    2 recensioni
Affrontare una perdita è sempre un processo difficile da elaborare. Significa la fine di una vita che non c'è più e l'inizio di un faticoso processo di reinvenzione.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nora, Un po' tutti, Vale
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Non è stato difficile per Toni riunire i Braccialetti: Leo e Rocco si trovavano già sul posto e a Cris è bastato un sms perché, uscita da scuola, con il suo motorino imboccasse la strada per l'ospedale anziché quella par casa.

Il loro motto è sempre stato quello dei moschettieri, quel "tutti per uno..." che li porta ad essere ancora uniti e compatti quando uno di loro è in difficoltà. Sembrava difficile mantenere consolidato questo legame al di fuori dell'ospedale che li ha fatti conoscere e diventare amici ma, per il momento, ci stanno riuscendo piuttosto bene.

Vale non trova il coraggio di guardare nessuno dei quattro. Non ha voglia di sbottonarsi completamente, di condividere le sue fragilità perché, nonostante nessuno possa capirlo meglio degli amici, ha paura di essere biasimato.

Rocco gli sorride dolcemente quasi abbia capito che, per il momento, a Vale basta sapere che loro ci sono.

Toni, ancora provato per la tensione e l'arrivo in ospedale dopo il compromesso accettato da Vale, pensa ad una barzelletta, ad una battuta per risollevare il morale di tutti ma le sue labbra restano incollate.

Cris esita prima di sfiorare con una carezza la mano del suo ex ragazzo - in fondo non si è ancora perdonata perché, con i suoi dubbi, ha creato quel triangolo dal quale, inevitabilmente, qualcuno è uscito con il cuore spezzato. Poi si decide a chiedere, ad insistere.

"Vuoi parlare con noi? Dirci cosa ti tormenta?"

Vale tentenna: fare l'orgoglioso, tenersi tutto dentro, di certo non lo aiuterà a star meglio. Con gli occhi cerca Leo, quasi certo di poter trovare maggior comprensione nel leader.

Leo, appoggiato allo stipite della finestra, dietro a Cris lo incoraggia a parlare.

"Guarda che il silenzio è il grido più forte. Se non vuoi dire niente a noi di là ci sono i tuoi genitori. Vuoi che li chiami?"

Vale scuote energicamente la testa. Non è ancora pronto ad un confronto con loro, non è ancora pronto ad accettare che anche l'ultimo pilastro che sorreggeva la sua famiglia è crollato.

"Non ci parlo con quel vigliacco di mio padre!"

Recrimina con astio.

"Beh per dare del codardo al proprio padre significa che ha fatto qualcosa di davvero grosso!"

Ipotizza Toni. Prima che aggiunga altro Vale lo ferma.

"Si è trovato un'altra donna e non ha avuto nemmeno l'onestà, il coraggio di dirmelo. Per un po' di giorni ha giocato a fare con me il papà perfetto finché quella non si è presentata alla sua porta...Non glielo perdonerò mai!"

Seguono attimi di silenzio in cui nessuno degli amici trova le parole adatte da aggiungere per consolarlo, poi Leo si avvicina.

"Tuo padre sarà anche un vigliacco ma perdonarlo sarebbe da coraggiosi!"

Vale adesso ha un nodo in gola: quasi che non ce la faccia più a contenere tutte le delusioni e le disillusioni.

"Sono stufo di dover sempre cercare di capire gli altri, di doverli perdonare se con me hanno una mancanza, se mi guardano strano solo perché sono diverso da loro..."

Quell'ultima recriminazione insinua un dubbio in Cris.

"Vale ma tu stai così solo per questa situazione del cavolo con tuo padre o c'è dell'altro?"

Colto in flagrante il ragazzo non risponde. Ci pensa Leo a chiarire i suoi sentimenti.

"Hai una gran rabbia dentro in questo momento, lo so. Vorresti spaccare il mondo quando ti alzi ogni mattina, quando indossi quella protesi, quando zoppichi per i corridoi di scuola e i tuoi compagni ti destinano quegli sguardi di pietà che fanno anche più male della gamba che non c'è più..."

Vale ha le lacrime agli occhi riconoscendosi in quella descrizione.

"Come si fa Leo? Come si fa a fregarsene e ad andare avanti quando l'unica cosa che si vuole è tornare indietro?"

"Si accetta e ci si accetta, Vale. Perché, anche se ti sembrerà una frase fatta, noi non siamo il nostro corpo, noi siamo molto di più. A me c'è voluto molto tempo per capirlo, presto sarà comprensibile anche a te!"

Conclude con la voce rotta per poi abbracciare l'amico. Un abbraccio al quale, senza remore, si uniscono anche Toni, Rocco e Cris.

   
 
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