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Autore: moon_dance_sky_fall    18/02/2015    5 recensioni
E ora, Marcelline?
Ora che Finn, Jake e Gommarosa non ci sono più?
Cosa farai?
Ora che l'oscurità ti circonda?
Che decisioni prenderai?
Vivere?
Morire?
A te la scelta, regina vampira.
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marceline, Marshall Lee, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Qualcosa cambierà? La tua realtà sicuramente, Marcelline.

 
Svegliandomi, pensai di aver fatto una delle dormite più rilassanti di tutta la mia vita. Mi sentivo così leggera, anche levitare non era mai stato più facile. Cercai di orientarmi nella penombra, e fu solo in quel momento che inorridita notai la presenza di qualcuno. Più mi avvicinavo, più mi sembrava strano. Più mi avvicinavo, più mi spaventavo. Perché più mi avvicinavo, più mi rendevo conto di quanto fosse simile a me la persona lì distesa. Le ciocche di lunghi capelli neri erano sparse intorno ad un viso pallido, dove lunghe ciglia coronavano il sonno di due grandi occhi. Un paio di rosse labbra carnose semi aperte non emettevano alcun suono, né respiro. Il lungo collo, reso particolare dai due buchi su di un lato, portava ad un petto ed una vita snella, gambe lunghe ed atletiche. Quella ragazza lì distesa, senza vita, ero io. Ed allora in questo momento cos’ero io? Dov’ero finita? E’ possibile che i vampiri diventino fantasmi? Dovevo pensare, dovevo ricordarmi cosa era successo. Lentamente cominciai a rammentare tutto, dal litigio con Marshal e la fuga nel bosco, dal rapimento ed i ricatti di Regina Ghiaccio, fino alla mia morte dopo aver rinunciato all’amore della mia vita. Ed ora, anche Marshal Lee non si ricordava di me, ora stava vivendo la sua vita perfetta con quell’idiota di Fionna, ma che diritto avevo io di distruggere tutta la sua realtà? E come avrei fatto poi? Ridotta nello stato in cui ero, dubitavo che qualcuno avrebbe potuto vedermi o sentirmi, perciò non avevo idea di che cosa avrei fatto. Ormai potevo svolazzare di qua e di là e passare attraverso i mobili, ma si sarebbe materializzato ancora l’incubo di quando ero piccola: essere invisibile. Nessuno comunicava con me, era come se non mi vedessero, per non parlare di mio padre, che era preso dal governo del suo regno. Ed ora mi ritrovavo di nuovo in questo stato. Ma almeno avrei potuto vedere e controllare di persona che Marshal Lee fosse davvero felice. La prigione dove ero stata rinchiusa era come abbandonata, quella megera e tutti i suoi scagnozzi imbecilli erano spariti. Volai fino a casa mia, sapendo perfettamente che con ogni probabilità Fionna se n’era appropriata, come di tutta la mia vita, d’altronde. Eccomi arrivata. Stavo per passare dalla porta, ma poi mi ricordai del mio stato di ectoplasma o quel che ero, quindi semplicemente attraversai il muro. Eccoli lì, insieme e felici. Marshal non la smetteva più di sorridere, e non riuscivo a pentirmi di essere morta per quel sorriso. Era qualcosa di meraviglioso, quando ancora ero viva, anche se il mio cuore era fermo, lo sentivo battere fortissimo, solo per colpa di quegli attimi in cui potevo fissare le sue labbra tendersi ed i suoi canini spuntare fuori. A vedere le fossette che si creavano nelle sue guance mi venivano i brividi, e sorridevo a mia volta. Beh, non era cambiato assolutamente niente, le emozioni erano sempre le stesse. Mi sarei dovuta mettere da parte, tanto in qualsiasi caso non avrei potuto fare niente. Ma prima di andarmene, volevo sfiorarlo un ultima volta. Mentre era seduto sul divano, quello su cui avevamo trascorso ore ed ore di lotte e coccole, maratone della mia serie preferita o scontri all’ultimo sangue con il nuovo videogame che lui adorava, mi chinai esattamente nello stesso modo in cui si era messo quando mi aveva baciata per la prima volta. I miei capelli gli sfioravano le cosce per finire ai suoi polpacci, e con le mani gli accarezzavo il collo. Poi, più lentamente che potevo, gli sfiorai le labbra, ed avvertii una minuscola scossa elettrostatica. Avrei voluto che quel momento non finisse mai. Per un attimo, si portò le dita alle labbra. Non potevo crederci, aveva sentito qualcosa? Ma poi si sentì la voce della biondina gridare dalla cucina: “Tesoro, sono pronte le tue fragole con succo di lampone!”. Il suo piatto preferito, quello che gli preparavo dopo una litigata. Marshal Lee subito si risvegliò da quella specie di trans in cui era entrato dopo il nostro lieve bacio, si alzò, attraversandomi, e mi lasciò lì, a testa in giù, di nuovo sola, senza più speranze a cui potermi aggrappare. In quel momento scoprì che i fantasmi potevano anche piangere. 


Eccomi di nuovo! Dai, stavolta la mia attesa non è stata troppo lunga! Comunque mi dispiace per come vi ho lasciati nell'ultimo capitolo e so che questo non è il massimo, ma non trovavo l'ispirazione, ed ho pure pensato di lasciare la storia così com'era e darla per conclusa. Il titolo come al solito è preso da una canzone, "Goodbye My Lover" di James Blunt.
Baci <3
  
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