We
don’t wanna be like them
We
can make it till the end
Nothing
can come between you and I
Not
even the Gods above can separate the two of us
No
nothing can come between you and I
La
porta della stanza di Louis è socchiusa, Harry riesce a
intravedere il lungo cappotto beige di sua madre, riesce a sentire la
voci delle sue sorelline.Tutta la sua famiglia è li, intorno
al suo letto, che parla piano, sottovoce. Un brivido percorre tutto il
suo corpo, dalla punta dei capelli alle dita dei piedi, strofina le
mani sudate alla tuta mentre dondola da un piede all'altro. Sono tutti
in riga, fuori da quella porta, in un attesa straziante, che pare
durare una vita intera.
"Ciao
ragazzi." la madre di Louis sorride debolmente, negli occhi del color
del mare splende un bagliore di speranza.
Ha
gli occhi di Louis.
"Sta dormendo, è molto stanco. Ma prima di crollare ha
chiesto di te tesoro."
Johannah sfiora leggera la guancia di Harry.
La stanza è illuminata dalla luce del sole che splende alto
nel cielo, muovere un passo sembra la più dura delle
imprese, quel lettino al centro della stanza sembra una meta
irraggiungibile. Le mani mi tremano e sulla faccia sento nascere uno di
quei mezzi rossisi isterici di quando sono in difficoltà.
POV Harry
Credo di avere
paura, Louis.
Paura
di quello che posso trovare nel tuo sguardo del color del mare.
Per
un mese intero questa stanza è stata la mia casa, quella
poltrona vuota accanto al tuo letto il mio rifugio.
Un
passo.
Per
un mese intero ho pregato di vedere i tuoi occhi aprirsi.
Un
altro.
Ho
pregato di sentire la tua risata ancora una volta.
Un
altro ancora.
Ho
fissato le tue mani così a lungo da credere di averle viste
muoversi almeno un paio di volte.
Come
un angelo.
Un passo ancora.
Mi
sono svegliato di notte, credendo di averti sentito sussurrare il mio
nome.
Le
mani sul bordo freddo del letto.
Ho
supplicato un dio che forse non esiste di poter perdermi ancora una
volta nella vastità dei tuoi occhi.
Come
un angelo.
Le palpebre pesanti calate come un sipario sullo spettacolo
che sono i tuoi occhi, il respiro leggero, lento.
Mi
sono seduto nel mio angolino, sulla parte sinistra del letto, la tua
mano tra le mie. L'ho baciata piano, sfiorandola appena per non
svegliarti.
Sei
così bello angelo mio.
Ho
sfiorato le tue labbra con le mie, il tuo naso, le tua fronte, le tue
palpebre. Ho inspirato il tuo profumo a fondo fino a riempire i polmoni
e poi l'ho fatto ancora, ancora, ancora.
La
tua mano tra le mie sembra così piccola, così
fragile.
Ti
amo angelo mio.
Harry
è sdraiato sul letto, le dita intrecciate in quelle di
Louis. Sta dormendo beato, il respiro in sincrono con quello di Louis.
Si sente a casa lì accanto al suo angelo.
Louis
apre appena gli occhi, la luce nella stanza si è
affievolita, tinta del colore del tramonto.
Harry.
Harry che dorme, dorme di un sonno pesante, come un bambino che crolla
sfinito tra le braccia della mamma dopo aver trascorso ore a giocare al
parco.
Louis
libera piano la mano da quelle di Harry, e rimane così per
un pò, immobile per non svegliarlo ed assaporare ancora
quell'immagine meravigliosa. Lo ama, lo ama disperatamente.
Lo ama dal primo istante in cui l'ha visto.
Alza
piano una mano cercando di non far rumore, ma gli occhi di Harry si
schiudono lentamente, e la magia accade ancora una volta. Cielo e terra
che si incontrano in una danza gioisa, acqua e fuoco che si fondono in
un unico elemento, un pezzo del puzzle che torna al suo posto, un
incastro perfetto.
"Oops."
"Hi!"
"Harry
Edward Styles ti sei preso tutto lo spazio sul letto come sempre."
Louis gli sorride felice, gli occhi più azzurri che mai.
Harry
rimane impassibile, immobile, gli occhi persi nell'infinto dei suoi,
senza fiato.
Inspira
tutta l'aria che può fino a riempire i polmoni, ed insieme
all'aria inspira il profumo della sua pelle, dei suoi capelli, del suo
respiro.
E
vorrebbe tenere tutto per se, per sempre, ma deve buttare fuori tutta
quell'aria e tutto il suo profumo, e quando lo fa esce molto, molto di
più. Esce fuori la paura di averlo perso per
sempre, le notti insonni accanto al suo letto, le parole sussurrate al
suo orecchio, le lacrime represse per giorni, l'asfalto freddo sotto le
sue ginocchia, le luci sfuocate delle macchine, le urla, il sangue, le
sue palpebre pesanti calare sul quel mare senza confini, sul suo
mare.
Louis
cattura quelle lacrime liberatorie, porta il dito alle labbra e ne
assaggia il sapore mentre gli sorride di tutto l'amore del mondo.
"Hai
lasciato la mia mano,"
Harry
non lascia per un istante i suoi occhi, non adesso che li ha ritrovati.
"Lo so, mi dispiace."
Louis
abbassa appena lo sguardo, ma non abbastanza da spezzare quel
collegamento speciale che aleggia tra loro, da Louis a Harry, da Harry
a Louis.
"Non farlo mai più, non lasciare mai più la mia
mano."
"Mai
più."