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Autore: IllySan    18/02/2015    1 recensioni
E si i nostri famosi amici dovessero fare i conti con i propri scheletri nell'armadio?
Se avessero fatto scelte causate da vari...e segreti, motivi dietro?
Che conseguenze porterebbero?
...Cosa succederebbe se si ritrovassero in una Clinica, dove dovranno affrontare i loro demoni interiori?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Puck/Quinn, Puck/Rachel, Quinn/Rachel, Quinn/Santana, Rachel/Santana
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E’ così che vanno le cose: prima o poi, arrivati a quel fatidico punto delineato della propria vita in cui tutto sembra magicamente al suo posto
e credi di aver raggiunto la felicità , inaspettatamente da dietro l’angolo veniamo colpiti da un cambiamento improvviso, pronto a sconvolgerci totalmente.
Sembra essere inevitabile e quando un qualcosa si rompe, è impossibile rincollare perfettamente tutti i pezzi;
per quanto uno ci possa provare facendo di tutto per far tornare le cose come un tempo, è inutile.
Solo fatiche e tempo sprecati; niente tornerà come prima.
E’ proprio in quell’istante che la propria esistenza viene  messa in discussione:
i sacrifici fatti, le decisioni prese, la fiducia riposta nelle persone sbagliate, i sogni, ed ogni minima cosa ci si ritorce contro,
nonostante tentiamo di essere e mostrarci il più ottimisti possibili; ma la verità rimane soltanto una:
quell’avvenimento apparso come un uragano, è stato il segnale che ci serviva come un “voltare pagina”,
che ci fa aprire realmente e finalmente gli occhi...
Possiamo non accettarlo, ma è così...E’ accaduto e dobbiamo solo conviverci.
Tutto quello che in passato avevamo costruito e pianificato, sembra sfumarsi pian piano, lasciandone solo un ricordo lontano. 
Il futuro, in un millesimo di secondo, è stato rimodellato.
Tutto quello in cui si credeva, cambia, o persino si annulla, a partire da se stessi!

Continuiamo a domandarci il perché si cambia; beh, ecco spiegato.
Sono le situazioni, i trascorsi e ci possono essere una serie di motivi dietro a dei cambiamenti, tutto ciò che ci riguarda, ci muta,
ed il più delle volte, senza farcene accorgere.
Chi l’ha detto che i cambiamenti sono sempre negativi?!
Non possiamo sapere prima del previsto cosa succederà o come, non abbiamo nessuno o qualcosa che ci avvisa...e se invece ce l’avessimo?
Sarebbe tutto confuso, ansie su ansie, una continua lotta contro il tempo; che stress!
Se ci fermiamo un attimo a rifletterci, così è molto meglio...
E’ come se da un giorno all’altro potremmo ricevere una sorpresa inaspettata.
Sempre se, vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno!

Si dia il caso però, che qualsiasi strada inoltreremo o continueremo comunque a percorrere,
solo in un secondo momento ci accorgeremo che siamo rimasti soli, da soli contro tutti...
Tutto quello che abbiamo affrontato e vinto, o persino perso fino ad all’ora, capiremo sarà merito nostro e di nessun’altro...
Perchè la persona che pensavate vi sarebbe rimasta al fianco, nel bene e nel male, come promesso, se n’è andata... in silenzio,
senza neanche pensarci due volte...
Senza farsi scrupoli.
“Pancia piena non pensa a quella vuota”
Ognuno per la sua strada, ognuno con il proprio coraggio e le proprie forze, e questo in poche parole, era quello che successe proprio ai nostri malcapitati; non era colpa del destino, di Dio, di Budda o chi per lui, o di qualche fattura beccata...nella vita si doveva avere solo fortuna,
e loro, purtroppo, non l’avevano avuta.
Erano solamente una piccolissima parte di mondo che venivano considerati come “Loser”, ovvero sfigati, perdenti, falliti...sfortunati, o peggio:
fecce umane!
Così aggettivati da quelli più “Popolari”.

La cosa più triste però, era che proprio loro, per primi, non credevano in loro stessi, nelle loro capacità, nella loro forza,
ma una cosa era certa: “Nulla capita per caso”, e se ognuno aveva incontrato determinate persone durante il proprio cammino,
O aveva dovuto soffrire tanto, allora voleva dire che così doveva andare; che probabilmente quel “qualcuno” in futuro,
si sarebbe rivelato importante ed indispensabile per lo sviluppo e lo sblocco di determinate conseguenze...
“Nelle cose negative c’è sempre un qualcosa di positivo, e viceversa!”
 
 [ ... ... ]

I giorni passarono velocemente,  anche se in modo estenuante;
Rachel non riusciva ad abituarsi a quei ritmi, a Sue che tartassava ogni essere umano in quella struttura, lei compresa,
alle varie aggressioni e al bullismo che veniva praticato lì dentro, a Becky che di tanto in tanto spuntava dal nulla e le lanciava granite gelate, aumentando giorno dopo giorno le sue prede (?), per non parlare di quanto sentiva la mancanza dei suoi papà, che erano stati proprio loro i carnefici,
che l’avevano ridotta a quelle conclusioni, ma non gliene dava un colpa, anzi...
“La mancanza è la più forte presenza che si possa sentire” ed era la pura verità, i detti non sbagliavano mai!
Le sue abitudini,  casa sua...le mancava tutto della sua vita, anche se era consapevole del suo problema e sapeva che non sarebbe uscita di lì
se prima non lo avesse risolto, ma a quanto pareva, l'unico e vero problema sarebbe stato affrontare, o meglio dire, convivere con la coinquilina,
che non sembrava essere la più accomodante delle persone.
Non riusciva a credere di dover condividere non solo, quella minuscola stanza, ma praticamente anche quella sua nuova vita,
con qualcuno di cui non sapeva nulla.
Certo, in effetti era passata solo una settimana, però in quei sette giorni aveva tentato un centinaio di volte di parlare con Santana,
di intraprendere con lei la più normale delle conversazioni, e per altrettante volte la latina si era abilmente defilata e/o districata dalle sue domante.
La cosa la innervosiva e confondeva parecchio, ma fortunatamente, scendere per andare a mangiare in mensa, l’aveva portata a conoscere altre persone carine con cui passare piacevolmente del tempo:
Danielle Lovato , detta Dani e Noah Puckerman, chiamato anche Puck, dagli amici.
Fra i tre si instaurò immediatamente un legame ben saldo, talmente scorrevole da diventare i suoi due migliori amici.

[...]

Dani aveva compiuto da poco 19 anni, ed era stata rinchiusa lì da quando né aveva 15, a causa del suo sfunzionamento alimentare che la portò dall’obesità alla bulimia, passando successivamente all’autolesione e ad un tentativo di suicidio, ma la presero giusto in tempo, salvandola,
prima che fosse troppo tardi, anche se ogni giorno continuava a lottare per non rischiare di arrivare all’anoressia, che l’avrebbe portava poi, definitivamente alla morte.
Purtroppo né aveva passate tante, oltre all’essere vittima di soprusi fin da piccola, era stata abbandonata anche dai suoi cari;
la sua famiglia l’aveva praticamente messa da parte una volta divenuta adolescente e aver scoperta della sua Omosessualità,
non l’avevano mai capita, mai sostenuta nelle sue scelte, mai resa partecipe di quell’ambito che doveva essere “caloroso”,
anche se era sempre stata figlia unica.

Mentre Puck, era stato rinchiuso in clinica perché bullo sin dalle superiori, per poi diventare un teppista di strada, ed infine un delinquente
a tutti gli effetti: rapine a mano armata e guide pericolose erano la sua specialità.
Cresciuto dal nulla, da solo, a suon di risse, crimini, violenza ed armi, credendo di essere l’erede “fallito” della famiglia, scoprì un giorno,
grazie all’aiuto del Preside Schuester, che era stato tenuto all’oscuro di un grande segreto che lo coinvolgeva:
era stato separato dal suo fratellino minore, fin dalla nascita; figli dello stesso padre ma madre differente.
Purtroppo però, questo Puckerman Jr. non fù mai trovato...ma Noah, avrebbe continuato a non darsi per vinto.

[ ... ... ]

<< Ehi, Honey, siamo qui! >> La richiamò dolcemente Dani, attirando l’attenzione di Rachel, che in quell’istante,
si era estraniata momentaneamente dal mondo circostante, abbandonandosi ai suoi mille pensieri.
La Berry le sorrise in risposta e raggiunse il tavolo a qui erano seduti: appunto Dani, Noah ed altre due ragazzi che aveva visto poche volte,
di cui non conosceva il nome.

<< Salve ragazzi, piacere, io sono Rachel Berry! >> Fece la ragazza educatamente, presentandosi a suo solito, dando la mano.

<< Io sono Elliot Gilbert! >> Rispose il primo ragazzo, sorridendole a 32 denti, ricambiando gentilmente il gesto.

<< Ed io Blaine Anderson, piacere mio! >> Proferì il secondo, alzandosi in piedi e mostrando il suo bizzarro abbigliamento tutto colorato.

Anche Elliot era vestito eccentricamente, ma non aveva accoppiato colori su colori, rischiando così, di essere scambiato per “Arlecchino”.
Anzi, a dirla tutta, lo stile del Gilbert, a Rachel piaceva molto.
Era...intrigante.

<< Come stai stamani meraviglia? >> Domandò dolcemente, il Moaicano, addentando l’ennesimo morso al suo panino con insalata e cotoletta.

Rachel si sedette nel frattempo e storse il naso riconoscendo che quel cibo che il suo migliore amico stava ingerendo,
prima del massacro, era una povera creatura, indifesa.

<< Vegetariana? >> Chiese come se le lesse nella mente, Blaine.

<< Vegana! >> Esclamò lei, facendo spallucce e sorridendo.
<< Si nota? >> Ribatté curiosa, mentre scartava la ciotola di insalata.

<< Un po’! >> Rispose divertito, l’Anderson.

<< Il tuo sguardo schifato sul suo panino ci ha dato un piccolo aiuto. >> Precisò Elliot, unendosi al discorso.

<< Voi due, avete finito di giudicarmi!? O volete provare il Signor Destro ed il Signor Sinistro?  >> Fece il ragazzo in questione, con tono minaccioso.

<< Really? Signor Dx e Signor Sx? Hai dato un nome ai tuoi pugni, Puck? >> Disse Rach, piegando di lato la testa,
incredula e divertita allo stesso tempo.

<< Scontati! >> Commentò Dani, scherzosamente.

Noah evitò i commenti delle due amiche e continuò:
<< ...E non pensate che vi risparmierò soltanto perché siete una coppia di Gay, affascinanti e giovani...perchè anche se sono un paladino contro l’omofobia, c’è chi può e chi non può...ed io può!!!! >>

<< Calmati Puckzilla, è tutto okay, loro stavano solo scherzando! >> Lo azzittì Dani, posandogli una mano sulla spalla,
divertita dalla faccia buffa di tutti i presenti e allo sproloquio del ragazzone.

<< Ah, state insieme? >> Domandò Rachel, guardando prima Blaine e poi Elliot, come se in tutto quel casino, avesse capito solo quella parte.

<< No, non stiamo insieme. Io sono fidanzato... >> Spiegò l’Anderson.

<< Io anche. >> Precisò poi, il Gilbert.

<< E’ soltanto il mio coinquilino! >> Sottolineò di nuovo, il riccio moro.

<< Già! I nostri fidanzati sono capitati in stanza insieme! >> Proferì Elliot.

<< Il mio si chiama Sebastian! >> Fece Blaine, seguito naturalmente, dall’amico:
<< Ed il mio Kurt! >>

<< Wow! Sono contenta per voi! Sembrate ragazzi per bene! >> Esclamò Rachel, avendo come risposta un “Grazie” all’unisono da parte dei due.

<< Btw...dove eravamo rimasti?! >> Disse confusa, la Berry, tentando di ritornare da dove erano stati “interrotti”.

<< ...eravamo rimasti a te che decidi cosa fare con la pazza furiosa/scontrosa della TUA latina! >> Rispose diretta ed interessata, Dani,
sottolineando col tono di voce l’aggettivo possessivo...
  
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