Capitolo 26
Quarto giorno: l’Acqua
Quarto giorno: l’Acqua
Si sentiva fredda.
In tutti i sensi.
Non capiva perché la sua mamma le aveva riservato una morte così crudele e così piena di sofferenza.
L’acqua le arrivava fino alla vita, circondandola in un gelido abbraccio che le strizzava anche le viscere in una morsa.
Continuava a guardare la luce proveniente dal cerchio
il cerchio il cerchio il cerchio
in modo quasi ossessivo.
Gli occhi le bruciavano.
Non riusciva a riposarsi.
Non riusciva a stare tranquilla.
Tutto lì era scivoloso e bagnato.
E c’era il buio.
Il Buio.
I suoi sensi erano sempre all’erta, perché non poteva rilassarsi.
Non ci riusciva.
I muscoli, a contatto con l’acqua, si tendevano in uno straziante nervosismo che la tormentava.
Com’era possibile che in pochi metri quadrati si concentrassero tutte quelle cose brutte?
Acqua buio insetti freddo acqua buio insetti freddo
Samara credeva di essere ormai morta.
Ma non lo era.
In quel momento sentì il peso della morte come mai le era successo.
La paura si abbatté su di lei nell’istante in cui capì quanto fosse vicina la morte.
Nessuno sarebbe venuto a salvarla.
Altra acqua si aggiunse a quella stagnante del pozzo.