In un modo o nell’altro quella interminabile notte era passata.. le prime luci dell’alba spuntavano dietro i grattacieli di Starling City.
Una doccia veloce, i primi vestiti trovati a portata di mano, le scarpe comode e via di corsa.. 
Doveva sbrigarsi perché non poteva permettersi di arrivare in ritardo, di sprecare un minuto di più a compiangersi e a rimuginare sui suoi errori.. quella notte turbolenta, se non altro era servita per prendere una decisione: parlare chiaro dei propri sentimenti. 
Non poteva attendere oltre. Non doveva permettere ai dubbi di tornare ad ingarbugliargli la mente.
Con la speranza nel cuore e il sorriso di chi immagina che tutto finirà positivamente continuava la sua corsa.
Ed eccola lì, l’insegna del Verdant, la sua meta. Parcheggia velocemente e a passo spedito va verso il covo.
L’eco dei passi si diffonde nell’ampia sala da ballo del club. Va sul retro, sta per digitare il codice segreto nel display quando la porta si apre.. -“Oh…Oliver.. sei qui..”- balbetta impacciata Felicity ferma sul corridoio.
-“Sono appena entrato dal retro..”- risponde lui mentre si sposta per lasciarla entrare, poi scendono le scale e con voce seria le dice: -“Ti devo parlare, speravo di trovarti qui”-
-“beh.. dato che sono le sei del mattino..forse avresti dovuto guardare nel mio letto.. cioè.. a casa mia.. insomma..”- si morse le labbra nervosamente, maledicendosi mentalmente per quelle rsiposte insulse.
Oliver l’afferrò delicatamente per un braccio -“Felicity”, sussurrò. La fece girare verso di lui e la fissò tanto intensamente che ebbe la sensazione di sciogliersi come un cubetto di ghiaccio nel the bollente.. Lei deglutì a fatica e riuscì a malapena a sussurrare un flebile-"si?"
Si guardarono, la tensione era palpabile, l'ansia salì a dismisura, la gola era secca , il battito accellerato.. Felicity pensò che sarebbe morta volentieri affogata nelle profondità degli occhi di Oliver.. Lui era pensieroso, forse stava cercando le parole giuste da dire, o magari aveva preparato uno dei suoi discorsi ma in quel momento semplicemente non riusciva ad esprimersi..
poi finalmente parlò-" Perdonami, sono stato un idiota a credere di poterti tenere lontana da me.. Ti amo"-
-"oh.."- confusa, felice, triste, angosciata, non seppe dire altro.. poi si guardò intorno scuotendo la testa e gli chiese:-"lo stai dicendo sul serio? cioè..non ti rimangierai queste parole fra due minuti se l'allarme suonerà per l'intrusione di qualche psicopatico nel covo vero?"
Lui sorrise e poi disse di nuovo-"Ti amo, ti amo come non ho mai amato nessun'altra prima, sei nella mia mente e nel mio cuore , mi sei entrata nella pelle.. non posso neanche immaginare di dover vivere senza di te.. puoi perdonarmi?"-
Lei sorrise mentre le lacrime iniziarono a scenderle lente e silenziose sulle guance, gli allacciò le braccia al collo e gli disse..-"Si..si.."-
Aveva desiderato così tanto poterla tenere stretta a se ed ora era lì, la sua Felicity, il suo amore.. Non l'avrebbe lasciata mai più allontanarsi.. Mai più.