"Pronta?" chiesi a Martina.
"Si, andiamo." rispose.
10 minuti ed eravamo già in spiaggia. Era davvero vicino al nostro hotel. Era vuota a quell'ora tranne per 2 ombrelloni sotto al quale c'erano 2 ragazzi. Ignorandoli, sistemammo la nostra roba vicino a loro.
"Io vado a fare un bagno, vieni?" mi chiese Martina.
"Mi metto la crema e vengo." risposi.
"Oh andiamo Anne! Sembri mia nonna! Dai muoviti!" disse Martina trascinandomi in acqua.
"Non sono tua nonna..." mormorai distratta.
La mia testa era completamente altrove. Non mi accorsi che Martina, vedendomi in quel momento di smarrimento, mi gettò dell'acqua addosso. Non sembrava ma era ghiacciata.
Mi girai prima di realizzare quello che mi aveva fatto.


Lei intanto se la rideva vedendo la mia faccia sconvolta.
"Hai 3 secondi prima di venire soffocata in questa splendida acqua!" urlai.
Contai mentalmente fino a 3 e iniziai a correre nell'acqua cadendo vicino alla riva mentre Martina arrivò, senza cadere, ridendo, ai nostri teli da mare.
"Vaffanculo Martina!" urlai ridendo come una stupida.
"Ti voglio bene anch'io." urlò lei per tutta risposta.
Mi rialzai e lentamente tornai da lei zoppicando.
"Vaffanculo,vaffanculo e ancora vaffanculo! Ho un male terribile al piede sinistro!" imprecai.
Credo di aver urlato un po' troppo forte perché i ragazzi accanto a noi si girarono verso di me che continuavo a dire cose senza senso.
Incrociai i loro sguardi ma non notai nulla di strano.


Aspetta ma...avevo visto bene?
Rialzai lo sguardo e vidi di nuovo quei 2 ragazzi ma con occhi diversi. Avevano qualcosa di molto famigliare.
Si tolsero gli occhiali da sole continuando a guardarci.
Mi venne un mini infarto. No, altro che mini, un mega infarto!
Una cascata di rasta biondi raccolti in una cipolla e un'altra cascata di rasta, questa volta neri con le punte color bianco, ci guardarono con uno strano sorriso. Dovevano aver visto tutto e noi dovevamo aver fatto un'emerita figura di merda davanti ai nostri idoli, soprattutto io che ero addirittura caduta!
Già, erano davvero Tom e Bill Kaulitz, rispettivamente il chitarrista e il cantante dei Tokio Hotel.
Rivolsi uno sguardo spaventato a Martina che lei ricambiò. Volevo urlare ma la voce mi morì in gola. Vaffanculo pure a te, gola di merda.
Fortunatamente furono loro a rompere il ghiaccio.
"Ehm...tutto bene?" chiesero divertiti.
Per fortuna avevo bestemmiato in italiano, almeno loro non avevano capito quello che avevo detto.
Dopo un ultimo momento di smarrimento Martina riprese per prima la parola.
"Tutto apposto...grazie..." rispose imbarazzata.


Mentre Martina rispondeva io mi sedetti sul telo. Ero ancora sconvolta.
"Siete qui in vacanza?" chiese Tom.
"Be', si...trascorreremo 2 settimane qui..." rispose di nuovo Martina.
"Anche noi 2 settimane! Che coincidenza!" disse Bill.
"Già..." la voce mi uscì da sola e mi sembrò ancora più stridula del solito.