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Autore: lionelscot    19/02/2015    0 recensioni
Presente accanto a loro sul palco del concerto che segna la fine della più nota Symphonic Metal band finnica, un uomo che sta vivendo il sogno di quando era ragazzo di poter partecipare ad un loro tour, ripercorre mentalmente le tappe che in dieci anni lo hanno portato a rialzarsi e realizzare questo sogno, iniziato come un sinfonico incubo...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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- Febbraio 2015, Casalecchio. -

         Non si poteva certo dire che quel posto fosse da sogno: acustica passabile, spazio angusto, illuminazione da location di film dell'Asylum e una manica di gente che se avesse voluto, sarebbe potuta benissimo saltare sul palco per attentare ai ragazzi. Insomma, un posto da Pampero, come l’apostrofò ironicamente Leo con Eddy, prima di comunicare ai ragazzi la location per il primo concerto del nuovo anno. Ma era comunque meglio che niente, almeno per testare la sintonia di un gruppo unito più fuori che dentro il palco. Infondo, non avevano nulla in comune tra loro, se non la passione per la musica e lui. Già, nessuno ci pensava mai, ma se non fosse stato per un ragazzo paffutello e con la mente talmente veloce da farlo cadere in coma per la quantità di energie che richiamava, probabilmente non avrebbero mai formato quel gruppo. Lui li aveva incontrati o conosciuti, a volte davvero per caso e lui li aveva uniti, subendosi anche le liti da "primadonna" di alcuni di loro, specialmente quando si pestavano, involontariamente o meno, i piedi a vicenda. Insomma, un composto chimico che, come il suo pseudo leader, ancora cercava la sua alchimia e la sua via. Anche se leader, lui, non lo era mai stato davvero. Coinvolgente, certo. Folle il giusto, a tratti geniale e sempre il primo a metterci la faccia se le cose non andavano. Ma non era certo il leader. Non lo era mai stato nemmeno di sé, come poteva esserlo di altre cinque teste ? E da quando si era messo a fare su e giù dalla riviera, le cose non erano andate meglio, anzi. Era addirittura arrivato a pensare di mollare tutto, e solo perchè aveva la testa foderata di una folta chioma rossa e una voce da sirena del metal...

            « Ehi ! Ci siamo ?! Ragazzi, qua sarà un bordello, non sentiremo nulla e probabilmente andremo fuori sincro. L'acustica della batteria è pessima ! »

            « Cosa ti aspettavi ? Un'apparecchiatura da "Gods of Metal" ? Vedi di fare del tuo meglio con quello che abbiamo. Se andrà bene, avremo tirato su si e no i soldi per farci l'acustica del nostro garage. »

            « Grandioso! Non Solo devo suonare in un posto che fa invidia ai peggiori bar di Caracàs, ma devo pure farlo gratis. Grandioso ! Eddy, vedi la prossima volta di trovarci un posto più decente ! Mi basterebbe pure l'ospizio di mia nonna ! »

            « Io preferirei la camera di tua madre... »

            « Ti stacco la testa Luke ! »

         Erik e Janka si massaggiarono le tempie per il fracasso di quei tre. C'era da sperare che usassero quelle stesse energie anche per il concerto, o sarebbe stato matematico l'arrivo di bottiglie sul palco. Tra l'altro, quella sera avrebbero dovuto suonare solo cinque pezzi e, forse, il loro primo vero inedito. Fatto sta che nella mente dei ragazzi era radicata la sensazione che i bastoni li avrebbero presi addosso...
         Dopo un'ora, il gruppo aveva sistemato palco e acustica come meglio poteva, solo che del cantante, ancora nessuna traccia.

« Possibile che sia sempre puntuale come la morte ? »

« Secondo me ha avuto un'altra crisi e non verrà. »

« Possibile. Vorrà dire che faremo cantare ancora una volta Janka ! »

« Stai scherzando Erik ? Neanche se mi pagano ! »

« E perchè dovrebbe cantare Janka ? Andiamo, lo sapete quanto me che canta meglio il suo defunto criceto ! »
esordì Leo, appena entrato nel locale, generando una calorosa risata.

            « E tu da quando sei qui ? »

            « Da qualche ora. Avevo da discutere col proprietario del locale in merito al posto e al compenso. Poi, non ho potuto fare a meno di assistere alle vostre scenette. Invece dei "Six of Woods" dovevo chiamarvi i "Sandri e Raimondi" ! Dai, ora scendete da lì e andiamo a farci una birra. »

         Il gruppo staccò dai suoi strumenti e si diresse al balcone, scaricando la tensione per il concertino alla vecchia maniera, tra un paio di birre e una cassetta di battutacce sulla madre del povero Tom da parte di Luke. Ci voleva, soprattutto per Leo che sentiva come quelle cose li fossero mancate davvero, benché ancora non si sentisse pienamente apposto. Nella sua mente, lentamente, alle voci e i suoni di quel posto, si facevano largo note e parole non sue, ma che potevano esprimere esattamente cosa pensasse davvero il suo più profondo.

      "...Would you do it with me
      Heal the scars and change the stars
      Would you do it for me
      Turn loose the heaven within..."

Ispirò profondamente, come a ricacciare via quei pensieri, e bevve la sua birra tutta d'un fiato. Il concerto si avvicinava e non era il momento di pensare a vecchi fantasmi.
   
 
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