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Autore: WickedSwan    19/02/2015    1 recensioni
A #Larry Fanfiction!
DAL TESTO: "Che schifo.
Ridotto a trascinarmi in locali sconosciuti dei sobborghi di Londra, pur di essere me stesso.
Che poi, forse, non sono me stesso neanche così.
No, non sono più me stesso da un po’ di tempo ormai.
Come sempre, il mio autista mi sta aspettando in una via laterale, pronto ad accogliermi in macchina, una berlina, ovviamente, e riportarmi a casa.
Sono sicuro che qualche sera non mi vedrà arrivare.
Prima o poi qualche pazzo mi rapirà, con la speranza di tirarci fuori un bel riscatto. O magari solo per il gusto di torturarmi ed uccidermi lentamente e con gusto.
Come se non ci stessi già pensando da solo."
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 9 – IO NON MI MUOVO.
“Cause if one day you wake up and find that you're missing me
And your heart starts to wonder where on this earth I could be
Thinking maybe you'll come back here to the place that we'd meet
And you see me waiting for you on the corner of the street

So I'm not moving
I'm not moving”


 
HARRY POV

Non passa neanche mezz’ora dal mio ‘momento’ con Louis, che mi rendo conto di quanto la mia presenza a questa festa sia assolutamente superflua.
Per non dire dannosa.

Mi guardo intorno un’ultima volta, mentre tutti stanno ancora ridendo e scherzando sotto la luce scintillante dei lampadari di cristallo.
Ma che è, proprio adesso devo fare il poeta?
Quindi prendo la mia giacca, controllo che il pacchetto di sigarette sia sempre nella tasca interna, e dopo un breve cenno di saluto mi allontano da tutto questo chiacchiericcio.

“Hey Harry..te ne stai andando?” Cavolo, ma non ha una fidanzata ‘sto ragazzo? Proprio stasera si è ricordato che esisto?
Mi giro, trovandomi di fronte un Louis Tomlinson evidentemente deluso, con quella sua espressione da reginetta scocciata stampata in faccia.
Vorrei farla sparire a suon di schiaffi. O baci, non importa.

“Già. Domattina devo alzarmi presto, ho un appuntamento con il parrucchiere.” Mento, spudoratamente.
E mi rendo conto subito dopo che la mia bugia è davvero stupida.
Cazzo, ora dovrò davvero tagliarmeli questi dannatissimi capelli.

“Oh..ok allora. Grazie per essere venuto.” Mi risponde lui, notando sicuramente il mio disagio.
Ha sempre capito quando mentivo.
Sempre.
Chissà se ci riesce ancora.

“Va beh, auguri di nuovo Louis, ci vediamo alle prove.” E neanche lo guardo in faccia, per paura che possa dirmi qualcosa, qualsiasi cosa, e farmi crollare di nuovo.
Non sopporto avere addosso il suo sguardo, sapendo che non potrò più leggerci dentro quell’amore che mi scaldava fino a qualche mese fa.
Io..non ce la faccio.
Neanche mi soffermo ad ascoltare la sua risposta, tanto so che mi farebbe stare peggio di come sto già.

Mi dirigo a passi veloci verso l’ascensore, sperando che il viaggio in Limousine non duri poi così tanto.
Avevo pensato di andare in qualche locale, come l’altra sera, ma stanotte proprio non ho neanche la forza di bere altri alcolici o ascoltare quello schifo di musica House.

Passo tutto il tragitto in auto in uno stato semicomatoso, continuando a ripassare nella mente ogni più piccolo particolare della mia conversazione con Louis.
Più ci penso, più mi convinco che qualcosa in lui stia cambiando sul serio.
Per un attimo, stasera, mentre mi stringeva con quelle mani piccole e ghiacciate e mi osservava ad occhi sbarrati, mi è quasi sembrato che mi riconoscesse.
Che avesse capito chi sono.
Chi siamo, entrambi.

Il mio appartamento è l’interno 14, al settimo piano di una palazzina davvero niente male.
Piscina interna, terrazzo con vista sulla London Eye, giardino pensile, proprio una bella situazione.

Il problema è..che non è casa.
Casa è quella in cui vivevo con Lou.
Sempre piena di cibo spazzatura, carote, maglie a righe e pentole bruciate.

Ogni volta che rientravamo a casa doveva farmi ascoltare un nuovo Cd che aveva comprato, o vedere un nuovo film appena uscito nelle sale (rigorosamente in Streaming).
Oppure gli prendeva il matto e mi chiedeva di insegnargli a cucinare, con il risultato che dovevamo sempre buttare qualche pentola e ordinare una pizza da ‘Nello’.

‘Ma così mi viene il culo grosso, Haz’
Continuava a lamentarsi sempre, senza rendersi conto di quanto il suo culo grosso fosse perfetto.
Eppure se la spazzolava sempre tutta da solo, quella pizza con doppia mozzarella, con una gioia negli occhi che a ripensarci adesso mi viene da piangere.

Entro in casa dopo un viaggio in ascensore di cui neanche mi sono accorto.
Menomale che in questo non ci sono specchi, o stasera avrei davvero dato di matto.

Mi spoglio velocemente e, nonostante sia ormai tardi, decido che ho bisogno di una doccia calda, per rilassarmi prima di affrontare un’altra notte in solitudine.
Solo con i miei pensieri.
Che culo.

Il fatto è che neanche mi importava così tanto di rendere pubblica la nostra relazione: a me bastava che lui ci fosse per me come io c’ero per lui. Non so perché mi ero messo in testa l’idea che non mi amasse più come prima.
E mentre l’acqua scorre sulle mie spalle rigide e si mischia con quelle odiose lacrime, che non mi abbandonano mai per troppo tempo, immagini di quella terribile notte continuano a rincorrersi nella mia mente, così come, forse, non accadrà più in quella di Louis.

FLASHBACK (La notte dell'incidente)

“Che cazzo vuol dire che non ti fidi di me?” Urla Louis, continuando a spostarsi il ciuffo dagli occhi.
Se non fossi assolutamente incazzato con lui sarei completamente ipnotizzato da quel suo sguardo così tagliente ed appassionato.
Ma mi basta ripensare al fatto che si sta tirando indietro, che torna a salirmi la rabbia.

“Vuol dire che se non mi ami più, è meglio che tu me lo dica subito! Non sono un idiota Louis, possibile che tu non abbia la minima intenzione di combattere?”
“Harry, spero che tu stia scherzando. Che cazzo ho fatto secondo te negli ultimi sei mesi? Non hai idea di quanto possa essere pesante far finta di essere innamorato di lei! Sono io che fingo, ogni giorno; sono io che devo sorridere per forza, mentre le tengo la mano! Che cazzo ne puoi sapere tu?” Mi urla ancora, avvicinando pericolosamente il suo corpo al mio, mentre i suoi occhi continuano a lanciare fulmini e saette.
Lo sto odiando. Dio, vorrei tanto buttarlo a terra e picchiarlo violentemente.

“Oh, mi immagino quanto questo possa turbare la tua sensibilità, caro mio. Lo vedo come ti guarda, sai? Quella è cotta di te! E sto iniziando a sospettare che la sua non sia una fantasia completamente insensata. Chissà che cazzo fate tutto il pomeriggio insieme. E il bacio che vi siete dati alla partita? Faceva tutto parte della ‘copertura’???” Gli rispondo, tirando finalmente fuori il mio vero problema.

Io sono geloso di Eleanor. Terribilmente geloso.
E lo so che è una cosa meschina, che dovremmo soltanto ringraziarla per tutto l’aiuto che ci sta dando, ma parliamoci chiaro.
Quella è cotta di Louis. Del mio Louis.

E non me ne frega un cazzo se lui non l’ha mai guardata neanche di striscio o se quando si prendono per mano sembra che stia andando ad un funerale.
Quella, fra partite di basket, merende da Starbucks e shopping sfrenato, passa molto più tempo con lui di quanto io potrei mai sperare di ottenere, ed io sto impazzendo per questo.

“Harry. Ti prego dimmi che stai scherzando. Sembri una checca isterica quando fai così, smetti di fare il martire insicuro e pensa a goderti i pochi momenti che abbiamo!” Esplode piccato lui, cercando allo stesso tempo di calmarmi e sfogare il suo nervosismo.
“No Louis, vaffanculo! Se vuoi qualcuno che sia sempre sorridente vattene dalla Calder! Forse sarebbe stato meglio finirla quando avevi detto tu e dimenticarci di esserci mai amati!” Gli urlo, spintonandolo forte.

Lui rimane interdetto dopo le mie ultime parole.

Non si aspettava che potessi reagire in questo modo; di solito è lui quello nervoso, mentre io tendo sempre a rimanere calmo, in ogni genere di situazione.
Tiene lo sguardo puntato verso il pavimento per un tempo che mi sembra interminabile, mentre io cerco di regolarizzare il respiro, per evitare un attacco d’asma.
Poi, dopo un paio di minuti-o un paio d’ore, non so- alza finalmente gli occhi su di me e..cazzo. Vorrei che non l’avesse fatto.

Sta piangendo. Ho fatto piangere il mio Lou.
Sono uno stronzo.

“No Lou, mi dispiace, ho esagerato, io..” Inizio a balbettare ogni genere di scusa, incapace di distogliere il mio sguardo da quegli occhi improvvisamente troppo stanchi ed arrossati.

Soltanto adesso mi rendo conto del casino dei suoi capelli, delle occhiaie sotto quegli occhi incredibilmenteazzurri e la barba poco curata.
Louis sta soffrendo come me. Forse anche di più.
E io l’ho appena trattato come un traditore.

“Harry.” Comincia allora lui, con una calma inquietante nella voce. Non l’ho mai visto così..abbattuto. Mi fa paura.
“Adesso io prendo e me ne vado da qui.” No, ma che cazzo sta dicendo?
“Lou, ma..”
“Stai zitto Harry!” Merda. Merda. Merda.
“Adesso io prendo e me ne vado da questa casa. Ho bisogno di schiarirmi le idee. Non seguirmi, non chiamarmi, non tentare di fermarmi, ok? Io non voglio vivere in questo modo, non voglio dover avere il bisogno di giustificarmi anche con te! Sono stanco, va bene? Sono stanco che tutti mi dicano cosa devo fare, cosa devo provare, quanto posso parlarti o anche solo guardarti negli occhi! Noi dovremmo esserci sempre, l’uno per l’altro, senza dubbi e senza paure."
Smetto di respirare.
"Io sono il tuo segreto, Harry, così come tu sei il mio. E se uno dei due inizia a cedere..non so quanto potremo andare avanti. Io sono disposto a lottare, ma solo finché lo sei anche tu.”

E lo vedo allontanarsi da me; vedo la sua schiena ricurva ed i suoi capelli spettinati.
Lo vedo indossare il giacchetto ed aprire piano la porta; ormai anche il mio sguardo è offuscato dalle lacrime e mi rendo sempre più conto della cazzata enorme che ho detto.
 
Prima di uscire si volta di nuovo verso di me, sempre con quello sguardo sconfitto e cosi poco alla Louis, che mi spezza il cuore.
 
“Io non voglio dimenticare. Perché ciò che siamo insieme è la cosa più bella che io abbia mai avuto. Me ne sto andando per stanotte, ma questo non vuol dire che io me ne stia andando per sempre. Ormai mi conosci abbastanza bene per sapere che quando mi metto in testa una cosa, nessuno può fermarmi.
I am the man who can’t be moved.”
 
FINE FLASHBACK
 
Continuo a piangere come un bambino, mentre la mia pelle raggrinzisce sotto il getto d’acqua costante.
Mi siedo sulla parete della doccia, mentre i singhiozzi diventano sempre più incontrollati.
 
Perché è colpa mia se Lou è uscito di casa a quell’ora di notte.
E’ colpa mia se si è dovuto muovere dalla nostra casa.
E’ colpa mia se quell’autista folle ha quasi ucciso lui ed ucciso noi.
 
E inizio a cantare piano, in un sussurro strozzato, quella canzone che continuo a ripetermi ogni giorno, per aggrapparmi alla speranza che tenta continuamente di scappare.
Perché se non può essere Lou quello forte, allora devo esserlo io.
Glielo devo.
“Maybe I'll get famous as the man who can't be moved..
And maybe you won't mean to but you'll see me on the news,
And you'll come running to the corner
'Cause you'll know it's just for you.

I'm the man who can't be moved
I'm the man who can't be moved”
 
 

 
NOTE DI QUELLA SCEMA CHE SCRIVE: Ciaaaao Guuuuys, so che volete uccidermi tutti, ma vi prego non fatelo, altrimenti la storia rimarrà incompiuta!!

Allora, che ne pensate del capitolo? Io sono abbastanza soddisfatta stavolta, anche se, forse, è un po’ troppo smielato..tutta sta gente che piange, che scatole!
Va beh, so che vi aspettavate un Louis trafelato che arriva a casa di Hazza in questo capitolo, ma alla fine ho deciso che prima dovevo offrirvi questo tassello del puzzle, per poi capire meglio il confronto fra i due!
E poi, avevo bisogno dei ‘The Script’, quindi, ecco è uscito questo e basta.

Fatemi sapere che ne pensate, un bacione on eone

Iri <3
   
 
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