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Autore: ParanoidxX    06/12/2008    5 recensioni
Tratto dalla storia “Giù le mani da mia figlia”. Questa storia racconta di come Tom e Angelica si sono conosciuti e di come Jessica sia arrivata alla decisione di mentire a Tom e di sposarsi con Gianni. Una storia che racconta un po’ quello che hanno combinato durante i cinque anni in cui sono stati distanti e che racconta la vera natura di Angelica..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Scusate ragazze se non sono più puntuale come una volta T_T ma è per colpa della scuola che mi sta caricando di compiti e se non prendo almeno il sette mia mamma mi toglie il pc.

Quindi perdonatemi se mi sto cullando un po’ troppo , durante le vacanze di Natale provvederò a farmi perdonare ^^.

Intanto ringrazio :



-growlitha

-milly94

-BabyzQueeny

-Dream_Girl

-_ToMSiMo_

-very_lupi



Buona lettura *Kiss*



I cinque anni della mia vita





Tom la continuava a tenere stretta a se come se avesse paura che da un momento all’altro qualcuno o qualcosa la potesse portare via.

E lei , lei che ormai aveva pianto troppe volte da non avere più lacrime , si teneva a stretto contatto con il corpo magro e ben scolpito del biondo chitarrista.

Non si parlavano , non c’erano parole per descrivere quello che entrambi stavano provando.

Il rasta aveva il viso nascosto nell’incavo tra l’omero e il collo di Jessica mentre lei aveva il capo posato sul suo. Le braccia di lui avvolgevano possessivamente il corpo della giovane , ormai era ritornata ad essere sua e avrebbe addirittura ucciso per difendere questo diritto.

Ancora non si erano baciati ma presto le loro labbra iniziarono a sentire il bisogno disperato di un contatto.

Si guardarono , Jessica ancora poteva riammirare quei lineamenti angelici mentre con l’indice gli accarezzava delicatamente il labbro inferiore.

“Tom io..” non riuscì a terminare la frase che le sue labbra vennero incatenate da un bacio disperato e avido , forse fin troppo.

Allora la ragazza assecondò il biondo rendendo il bacio ancora più profondo , ancora più carico di passione. Intrecciò le dita tra i suoi rasta biondi mentre la mano del ragazzo andava a posarsi sulla sua nuca , per far premere meglio le labbra sulle sue.

Con la schiena contro il muro Tom scivolò per terra trascinando la bionda con se ancora stretta contro il suo petto.

E nel bacio Jessica sentì una lacrima salata del chitarrista e allora dovette fermare piano quel contatto.

“Scusa” sussurrò contro le sue labbra

“Per cosa?” domandò lui

“Per tutto quello che ti ho fatto passare”

“No.. devi essere tu a scusarmi” le posò una mano su una guancia e ancora prese possesso delle sue labbra.

“Oh Tom.. non immagini quanto ti amo” sorrise.

“Ne ho una vaga idea” ricambiò il sorriso.

Jennifer racchiuse il labbro inferiore di Tom tra le sue labbra lasciandogli così un altro morbido bacio.

Rimasero per terra , uno stretto all’altro , perdendo la cognizione del tempo.

“Tom..”

“Si?”

“Per quanto altro tempo vogliamo rimare così?” disse ridendo.

Quella risata cristallina , pura e limpida , gli era mancata come l’ossigeno per respirare. La strinse più forte “Shsh..” le sussurrò piano.

La bionda strinse la sua maglietta “Oh Tom..” capì di averlo fatto soffrire troppo “Io.. non pensavo..”

“Cosa?”

“Di.. di farti così male” mormorò.

“Non pensavi di farmi così male” la sua affermazione fece eco a bassa voce.

“Pensavo che .. bhè si.. che mi avresti dimenticato subito”

“Tu e le tue idee idiote!” l’ammonì

“Scusa” trasalì per l’improvviso tono severo del ragazzo.

“Prima di pensare gradirei ricordassi” disse duro.

“Come?”

“Ricordassi tutti i momenti passati insieme” sorrise e le baciò i capelli “Ricordassi tutte le volte che da bambino ti dicevo di non lasciarmi solo”

Sorrise anche lei “Perché avevi paura del buio e di rimare solo a casa”

“Adesso sono cresciuto Jess.. non ho più paura del buio” ritornò freddo “Ho paura di perderti , di non averti mai più al mio fianco”

“Tom..”

“Hai fatto avverare la mia paura più grande , Jessica devi capire che senza di te io sono incompleto”

La ragazza non parlo spiazzata da quelle parole. Gli occhi le si fecero lucidi e chinò il capo continuando a rimare con la testa poggiata sul suo petto.

Lo sapeva , lo aveva sempre saputo , ma aveva continuato a mentire a se stessa e perché poi?

Forse per non soffrire più aveva preferito vivere nella menzogna facendo soffrire così l’unica persona che amava.

Ma quella relazione allora avrebbe mai avuto una soluzione? Forse il problema era il troppo bisogno l’uno dell’altra.

Ancora sentì Tom stringerla forte e lei , immersa nei suoi pensieri , ricambiò la stretta.

“Non farlo più” sussurrò il biondo dolcemente come se lo stesse dicendo ad una bambina.

Jessica annuì “Mai più”

“Fatti venire in mente idee migliori” sorrise

“Ehy che vorresti dire?” stizzì

“Che non hai fantasia”

“Ha parlato quello che ne ha tanta” ribadì

“Scrivo canzoni” si difese

“Come se ci vuole la laurea”

“Tu non ne sei capace”

La bionda alzò il capo , allentando l’abbraccio e guardandolo negli occhi “Vogliamo scommettere?”disse infastidita

Tom le accarezzò la guancia e , dopo tanto tempo , fissò i suoi occhi preferiti. Sorrise felice sentendo ancora una volta la sensazione di smarrimento che quello sguardo gli provocava.

Era inutile nasconderlo , Jessica era l’unica ragazza che gli faceva provare emozioni rare e bellissime , emozioni che nessun’altra riusciva a trasmettergli.

“No” disse rispondendo alla domanda della ragazza e piano posò le labbra sulle sue iniziando un bacio dolce , tenero e delicato.

Si muoveva lentamente , con una delicatezza unica. Come se lei fosse un illusione , un miraggio , che doveva far attenzione a non infrangere.

Non sapendo come , la ragazza riuscì a percepire la paura del biondo e sorrise contro le sue labbra “Sono qui Tom” disse piano.

“No , io sono qui” rispose a tono.

Sorrisero entrambi , sembrava che niente e nessuno avrebbe interrotto quel momento magico , in cui i loro pensieri si fondevano l’uno con l’altro , in cui i loro corpi e le loro anime ritrovavano finalmente la metà che li completava mettendo a tacere quella sensazione di dolore e smarrimento.

Invece Bill entrò timidamente nella cucina “Tom Asia e Angelica torneranno tra qualche minuto” disse dispiaciuto per il fratello.

Entrambi guardarono il moro poi Jessica si incupì facendo sgusciare lentamente lo sguardo su Tom che fissava un punto impreciso del pavimento mentre le sue mani stringevano ancora il corpo della giovane.

Nel corpo della ragazza una sensazione di vuoto lacerò bruscamente quella gioia immensa. Il vuoto si fece sempre più profondo quando incrociò lo sguardo nocciola del ragazzo.

Si morse il labbro inferiore e poi , facendosi forza sulle gambe , la bionda si alzò in piedi. Senza proferire parola uscì dalla cucina per andare nella stanza del rasta e cambiarsi.

Anche Tom rimase in silenzio , stringendosi con un braccio le ginocchia al petto e guardando fisso il pavimento con le ciglia abbassate.

Il vocalist si morse il labbro inferiore percependo il dolore che il fratello cercava di reprimere con scarsi risultati.

Si avvicinò piegandosi sulle ginocchia “Tommi” disse piano.

Gli occhi nocciola del chitarrista incontrarono quelli del gemello e gli comunicarono tutto.

Le labbra del moro si stesero in un sorriso “Non commettere lo stesso errore” disse affettuoso.

Il biondo si alzò da terra e andò spedito in stanza. Aprì la porta e trovò Jessica che si era appena infilata la sua maglietta.

Andò ad abbracciarla da dietro e a stringerla ancora una volta forte “No Jessi” la dolcezza con cui aveva pronunciato quel nomignolo fece breccia nel cuore dalla ragazza.

“No?” ripetè lei a bassa voce.

“No , non di nuovo ti prego” era come una supplica.

“Non sono io a volerlo”

“Invece si” posò le labbra sul suo collo e lo accarezzò salendo su fino ad arrivare all’orecchio “Siamo noi a volerlo , come abbiamo voluto tutto questo”

La ragazza serrò le labbra : mai Tom aveva avuto più ragione. Si girò per incrociare il suo sguardo.

“Okay” sorrise.

“Vieni..” ricambiò il sorriso , la prese per mano ed uscì dalla stanza.

Scesero le scale , uscirono di casa ed entrarono nella cadillac.

“Ma dove andiamo?” domandò la bionda mettendosi la cintura.

Tom le serrò le labbra con un bacio “Vedrai piccola” quella parola riportò la ragazza a tanti ricordi d’infanzia.

Decise allora di non fare più domande e di aspettare.

Il chitarrista sapeva bene dove portarla.

”Questo posto sarà la nostra isola che non c’è” così aveva detto quella bambina dai boccoli biondi. Lui aveva annuito , prendendola per mano “Solo nostra” aveva ripetuto sorridendole.

  
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