Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
Segui la storia  |       
Autore: A_GleekOfHouseStark    20/02/2015    2 recensioni
Bastò un solo sguardo a Jon Snow, adolescente di Birmingham (Alabama), per capire che la sua nuova compagna di classe, Ygritte Covington, era diversa da tutte le altre. Aveva qualcosa che lo attraeva in modo spropositato e ben presto si rese conto che avrebbe pagato per capire cosa celavano quei suoi occhi verdi che sembravano perennemente colmi di rabbia.
[Dal terzo capitolo]
“Cosa c’è da capire? Sei innamorato di quella ragazza!” disse suo fratello Robb.
“Come faccio ad esserne innamorato se neanche la neanche conosco?”
“Mai sentito parlare di colpo di fulmine? Basta una sola parola, uno sguardo ed è fatta: entri in quel circolo vizioso che la gente chiama amore.”
AU! Jygritte scritta un po' per noia, un po' grazie alle canzoni degli Skillet. Il titolo di ogni capitolo, infatti, sarà una frase presa delle loro canzoni.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
The nightmare has just begun
 
Jon Snow non era mai stato un tipo da prom anzi, provava nei loro confronti un odio viscerale accumulato in due anni di balli studenteschi disastrosi. Infatti a causa della sua incredibile abilità nel procrastinare, in precedenza non aveva mai trovato il coraggio di invitare nessuna ragazza finendo a passare la serata da solo o, nei casi peggiori, importunato da Joffrey Baratheon e la sua cricca. Quella volta però aveva un buon motivo per andarci: Ygritte. Lei aveva insistito tanto perché non era mai andata alle feste organizzate dalla sua scuola e voleva a tutti i costi partecipare ad una di esse, così il ragazzo aveva acconsentito.
Per farla felice avrebbe fatto qualsiasi cosa, così aveva addirittura provveduto con largo anticipo (alla faccia di tutti quelli che sostenevano fosse un ritardatario cronico) a noleggiare lo smoking e comprare i fiori, delle piccole roselline rosse, da appuntare alla camicia per se stesso e quelli da dare a lei in modo che li legasse al polso. Dopo averli presi però, si rese conto che avrebbe dovuto rimanere più sul vago dato che non sapeva come si sarebbe vestita, ma quelle rose erano dello stesso colore dei suoi capelli e avevano attirato il suo sguardo non appena aveva messo piede nel negozio.
 
 
La sera del ballo in casa Stark c’era il delirio totale perché quattro figli (tra cui due ragazze quindi immaginate) su sei si stavano preparando e i genitori erano, se possibile, ancora più nervosi di loro perché apparentemente la loro morale gli imponeva di assistere i ragazzi in qualunque cosa facessero. Erano circa le sette e mezza e Jon aveva ancora trenta minuti di tempo prima di passare a prendere Ygritte, ma mentre cercava di sistemarsi i capelli suonarono alla porta e poiché nessuno accennava ad aprire decise di farlo lui.
Una volta aperto, si ritrovò davanti la versione umanizzata di un armadio a due ante: Gendry Waters.
“Ciao Jon,” fece il ragazzo quasi intimidito, o almeno sembrava lo fosse, ma non si capiva bene data la sua imponente statura: “c’è Arya?”
“Ciao! Arya è ancora in bagno. Vorrebbe truccarsi da sola ma non ci riesce e sta litigando con Sansa da un quarto d’ora perché non vuole farsi aiutare.”
Gendry accennò un sorriso divertito e chiese: “Posso aspettarla dentro?”
“Certamente. Accomodati sul divano, c’è un po’ di movimento stasera.”
“Me ne sono accorto.” Disse ridendo “Quanti siete in famiglia?”
“Otto.”
“Caspita…”
Nel frattempo anche Robb era sceso in salotto e aveva notato la presenza dell’ospite.
“Ciao Gendry,” fece lui “Arya sta arrivando.”
 
Non appena lo vide, la ragazza scese dal piano superiore, raggiunse il suo accompagnatore e dopo una serie infinita di foto e lacrime di gioia (Catelyn Stark era una donna molto emotiva) i due uscirono da quel marasma per avviarsi verso la palestra dove si teneva la festa. Furono seguiti successivamente da Sansa, che per l’occasione si era abbigliata come una principessa, e Sandor Clegane, un ragazzo che incuteva talmente tanto timore da essere soprannominato Mastino, ma che era rimasto abbagliato dalla bellezza e l’eleganza della Stark la quale aveva deciso di dargli una possibilità. Dopo circa dieci minuti uscirono anche i due ragazzi che avevano noleggiato una macchina per l’evento e dovevano passare a prendere le loro damigelle che si stavano preparando a casa di Arianne. Quando i due arrivarono le ragazze li stavano già aspettando fuori dalla porta, così salirono in macchina e si recarono a scuola.
Durante il tragitto Jon diede prova di tutto il suo essere socialmente imbarazzante.
“Allora Ygritte, ho comprato il corsage e i fiori sono delle roselline rosse. Lo so, ho fatto un enorme cazzata perché magari non si abbineranno al tuo vestito, ma erano troppo belle per non essere comprate quindi…”
“Stai tranquillo” lo interruppe lei sorridendo “indosso un abito verde quindi il rosso si accosterà benissimo.”
“Grazie a Dio…” esclamò mostrando il suo palese sollievo
“Sei così tenero quando parli velocemente.” Scherzò Arianne.
“Già… mio fratello non è in grado di nascondere il suo nervosismo!”
“Ehi! Guardate che è per questo che l’ho notato: per la sua timidezza!” disse Ygritte ridendo.
“Non per i suoi bellissimi ricci scuri per cui passa ore e ore chiuso in bagno nel tentativo di sistemarli?” chiese ironicamente Robb.
“D’accordo, prendetemi pure in giro.” Esclamò Jon alla fine. “E Robb, appena ne ho l’occasione ti distruggo.”
 
 
Per l’evento la palestra della Birmingham High School era stata completamente tirata a lucido: c’erano festoni ovunque, palloncini e cibo in quantità industriale, ma la differenza rispetto agli anni precedenti era lo stato d’animo di Jon perché egli sapeva che quella serata si sarebbe finalmente divertito dato che la sua fidanzata (Dio, quanto gli piaceva dirlo) era lì con lui. I due rimasero insieme tutta la serata, però dopo essersi scatenati sulle note di alcune canzoni, inclusa Whispers in the Dark, che ormai era diventata ufficialmente la loro canzone, Ygritte lo lasciò un attimo da solo per andare a prendere qualcosa da bere, ma non appena lei se ne andò il ragazzo venne raggiunto da Daenerys.
Lei non disse nulla.
Si avventò semplicemente sulla sua bocca e lo baciò con foga, lasciandolo completamente basito e incapace di reagire perché davvero non se lo aspettava.
Non appena si staccarono, la bionda sfoggiò un sorriso trionfante e Jon notò che Ygritte era a pochi passi da loro con due drink in mano che lo stava fissando con le lacrime agli occhi.
Aveva visto tutto.
E lui aveva capito cosa Daenerys e Joffrey volessero far scoppiare quella sera.
 
 
“Ygritte aspetta!”
La ragazza era corsa fuori dalla palestra, ma Jon l’aveva seguita. Non l’avrebbe lasciata andare via senza neanche una spiegazione,
“Cosa vuoi?” chiese mentre si ostinava a camminare. Alla fine si fermò nel parcheggio della scuola e urlò:
“Non ti è bastato quello che mi hai fatto? Mi hai tradito mentre io mi fidavo di te e sai quanto mi riesca difficile fidarmi delle persone!”
“Ti prego, lasciami spiegare…”
“Hai baciato Daenerys Targaryen. L’hai baciata…” continuava a ripeterlo come se non ci credesse ancora.
“È stata lei a baciare me. Io non ho fatto niente.”
“Tu non fai mai niente e non sai mai niente Jon Snow.” La ragazza stava piangendo e per lui quella vista era troppo da sopportare.
“Ti prego Ygritte…” era davvero disperato e avrebbe fatto qualunque cosa per farsi perdonare,
“Vorrei soltanto non averti notato quel giorno a spagnolo, vorrei non essermi confidata con te quella notte ma soprattutto vorrei non aver seguito il mio istinto, il mio stupido, maledetto istinto quando mi ha suggerito di darti una chance perché sembrava fossi diverso, ma a quanto pare mi sbagliavo: sei esattamente uguale a tutti gli altri, hai tradito la mia fiducia come hanno fatto tutti gli altri. Dio, non sai quanto vorrei odiarti in questo momento!”
“Io non c’entro niente! Per favore ascoltami.”
“No, non ti ascolterò perché non mi interessa ciò che hai da dire.” E corse verso l’uscita del parcheggio.
 
Poi accadde tutto velocemente e Jon ne ebbe solo dei ricordi sbiaditi: le luci di una macchina che procedeva troppo velocemente, il corpo di Ygritte riverso sull’asfalto, la corsa per raggiungerla e quella telefonata in cui la voce dell’altro capo chiedeva:
“911, qual è l’emergenza?”



Note dell'autrice :3
Andiamo al sodo: mi dispiace per avervi servito tutto questo angst, ma mi perdonerete vero? D: 
Mi auguro comunque che l'abbiate apprezzato e spero vi piacciano anche i prossimi che saranno  più introspettivi (non sto cercando di rabbonirvi con un po' di spoiler, non farei mai una cosa del genere...).
Ci vediamo tra due settimane con il prossimo capitolo!
Kisses -A_GleekOfHouseStark 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones / Vai alla pagina dell'autore: A_GleekOfHouseStark