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Autore: kiko90    20/02/2015    5 recensioni
Nami, una ricca ereditiera decide di fare una crociera insieme al suo ragazzo, sulla Sunny la più famosa nave da crociera dei sette mari.
Durante la vacanza la donna si renderà conto di quanto la sua vita non la soddisfi ma presto qualcuno le farà cambiare idea.
Intrecci amorosi e un misterioso delitto sconvolgeranno la tranquilla vacanza sulla Sunny.
Niente sarà più come prima!le coppie verranno stravolte e le vite dei passeggeri subiranno dei drastici cambiamenti!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Trafalgar Law, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Osservo Law e le due guardie portare via Zoro come se fosse un assassino, ma ovviamente e quello che tutti credono su questa nave, tutti tranne me.
Mi sono nascosta dietro una porta e da lì, senza farmi vedere, ho osservato tutto e sentito le guardie dire che avrebbero rinchiuso Zoro da qualche parte, ma dove?
Non so cosa fare per aiutarlo, per provare la sua innocenza, ma so che devo tentare qualunque cosa, lo devo fare per lui che è innocente e per mio padre che è stato assassinato da qualcuno che si aggira libero sulla nave.
Non so cosa mi faccia credere con tutta me stessa che Zoro mi abbia detto la verità e che quindi sia innocente, ma io so che è così, lo sento dal profondo del cuore.
Lì in quella stanzetta buia, quando mi ha confessato la verità, ho letto nei suoi occhi scuri che non stava mentendo e che io sono l’unica che può salvarlo.

Le guardie si sono allontanate così esco allo scoperto salendo per le piccole scalette che conducono al ponte e lì con mio grande stupore vedo Law poggiato contro la balaustra della nave osservare il mare notturno.
Questa notte il cielo non è tempestato di stelle, ma coperto da nuvoloni neri, probabilmente stanotte o domani se il vento non porterà via questi nuvoloni, si scatenerà su di noi un bel temporale; quanto vorrei che con le sue fredde gocce di pioggia lavasse via ogni mio pensiero e preoccupazione, come vorrei che bastasse così poco per rimediare agli ostacoli della vita.
Retrocedo silenziosa, cercando di non farmi sentire da Law, non voglio parlare con lui, mi sento in colpa perché ho capito di non amarlo più e sono arrabbiata con lui perché ha scovato Zoro.
Mi volto per scendere le scalette e tornarmene in cabina a pensare ad un qualche piano per scagionare Zoro, quando lo sento sospirare.
-Nami- mi chiama, si è accorto di me, d'altronde lui è sempre vigile non gli sfugge mai niente, ma come fa?
Mi volto per affrontarlo e lo trovo a qualche passo da me che mi fissa serio con le sue iridi grigie, mi sta studiando con quella sua aria saccente che tanto mi infastidisce.
-Lo hanno portato sotto coperta in una cabina per l’interrogatorio- mi dice continuando a guardarmi con sguardo indagatore, cerca una mia reazione a ciò che mi ha appena detto, che sappia qualcosa su me e Zoro? Non posso fidarmi di lui e se fosse stato proprio Law ad incastrare Zoro? Forse sto diventando paranoica, ma chi non lo diventerebbe nella mia situazione?
-Chi hanno portato sotto coperta?- faccio la finta tonta cercando di non guardarlo negli occhi, devo fingere di non sapere di chi parla.
-Non far finta di non saperlo Nami, so che eri dietro quella porta- mi dice indicando la porta dov’ero effettivamente nascosta –cosa c’è tra te e l’istruttore?- mi chiede sfiorandomi la guancia con il dorso della sua mano in una carezza dal sapore amaro.
-Niente. È solo il mio istruttore di kendo- rispondo caparbia incrociando le braccia sotto al seno, non voglio uscire allo scoperto.
La sua mano fredda scivola via dalla mia guancia. Prendo coraggio e osservo i suoi occhi leggendo per un breve istante, malinconia, tristezza, emozioni che vengono subito cancellate da quel suo ghigno strafottente, lo stesso ghigno con cui mi ha sempre nascosto i suoi problemi, le sue preoccupazioni, nonostante fossi la sua donna.
-e da ogni tuo istruttore ti fai palpeggiare nella palestra?- mi dice prima di voltarsi e camminare con le mani in tasca.
Rimango a fissarlo mentre va via e sento qualcosa spezzarsi dentro il mio petto, credo che fra me e Law sia finita per sempre ora e che infondo entrambi prima di salire sulla Sunny lo sapevamo già da un pezzo.
Assaporo l’aria salina del mare, il vento mi scompiglia i lunghi capelli ramati ed improvvisamente sento qualcosa di caldo scorrere sulle mie guance e raffreddarsi a causa del vento. Mi porto una mano al viso e mi accorgo solo ora che sto piangendo e senza accorgermene dai miei occhi iniziano a fluire una lacrima dopo l’altra e mi ritrovo a singhiozzare come una bambina.
Piango.
Piango perché sono stanca di questa mia vita senza nessuna soddisfazione o felicità.
Piango perché mi sono appena lasciata con un ragazzo che molte al mio posto smanierebbero e si terrebbero ben stretto, mentre io lo lascio andare via, lontano da me.
Piango perché l’uomo che dopo tanto ha innescato una scintilla nella mia monotona vita ora è chiuso da qualche parte nella nave e forse è colpa mia.
Piango perché Genzo è morto.
Perché mi è stato portato via senza una ragione, una spiegazione valida, con una crudeltà che non si meritava. Continuo a piangere mentre, sola, mi accascio con le ginocchia sul ponte, più sola che mai in una notte dove anche le stelle si sono rifiutate di farmi compagnia.



ROBIN

Non riesco a dormire, sono agitata e continuo a rivedere quella maledetta scena davanti ai miei occhi.
Bibi e Rufy, Rufy e Bibi…
Perché? Perché mi sento così maledettamente male a ripensare a loro due? Perché fra tutti i ragazzi che ci sono su questa nave dovevo provare questa forte simpatia proprio per lui? Per Rufy?
Lui che con la sua aria da bambino mi fa ridere facendomi dimenticare del mio passato.
Lui che con i suoi occhi scuri ed il sorriso perenne mi fa battere forte il cuore.
Lui che è entrato prepotentemente nella mia vita facendomi sentire viva e con la voglia di vivere che ormai pensavo non poter provare più.
Lui che è andato a letto con Bibi…
A quest’ultimo pensiero scatto in piedi nel letto e mi alzo mettendomi la fine vestaglia di seta. Ho bisogno di schiarirmi un po’ le idee, di dimenticarmi di quella scena, di loro due…
Esco dalla mia cabina e cammino nel lungo e stretto corridoio, svoltando qua e la senza una meta.
La nave è deserta, tutti stanno dormendo tranquilli, senza pensieri…chissà se lui ora è con lei…
Scuoto la testa, non devo pensarci, eppure non ci riesco, è più forte di me.
Istintivamente mi porto una mano all’addome gonfio, chissà se senza questo bambino in grembo Rufy mi avrebbe voluta al suo fianco, di certo non posso dargli torto, stare con me sarebbe stato più complicato…Bibi invece…lei è libera, giovane… devo accettarlo, lei è più adatta per Rufy rispetto a me.
Continuo a camminare quando mi ritrovo nei corridoi che portano alle stanze dei dipendenti, molto meno lussuose delle nostre. I corridoi sono spogli e poco illuminati e percepisco anche una notevole aria gelida.
Improvvisamente sento delle voci sommesse e la mia tipica curiosità mi porta ad avvicinarmi ad una delle cabine dove penso provengano le voci.

-Cosa possiamo fare, tutti lo credono colpevole…- è la voce di un ragazzo, una voce familiare, a modo.
-Sanji ha ragione. Cosa possiamo fare? D'altronde si dice che abbiano anche delle prove contro di lui? Un testimone!- questo è Usopp lo riconosco e quello di prima era il cuoco damerino, gli amici di… -Io gli credo. Non è stato Zoro. Lui è un bravo ragazzo e non ucciderebbe mai nessuno e noi siamo suoi amici dobbiamo aiutarlo!- riconosco anche questa voce, più di tutte le altre. È determinata, forte, come un leader, è Rufy.
Parlano di Zoro, è un loro amico e sono convinti che non sia stato lui ad uccidere Genzo e, non so perché, ma lo credo anche io.
Rimango davanti la porta a pensare su chi potrebbe aver ucciso Genzo e perché, quando la porta si apre e mi trovo davanti Rufy con i suoi occhi scuri che mi fissano stupiti.
-Robin- la sua voce è ora incrinata, non più sicura come prima e il senso di colpa si legge ancora sul suo volto, volto che ho schiaffeggiato e che ora mi pento di averlo fatto.
-Io…ho sentito ciò che avete detto su Zoro…- dico deviando lo sguardo, non ce la faccio a guardarlo negli occhi.
-Robin-chan!!!- Sanji mi viene incontro e mi fa un elegante baciamano e noto Rufy stringere i pugni infastidito da quel gesto e mi viene da sorridere.
-Cosa avete intenzione di fare per aiutare Zoro?- chiedo a Sanji anche se avrei voluto avere il coraggio di parlare con Rufy.
-Bè prima dobbiamo parlare con questa testimone- una voce allegra alle mie spalle risponde alla mia domanda, così mi volto e rimango sorpresa nel ritrovarmi davanti il capitano Shanks con un sorriso smagliante ad incoronargli il viso.
-Capitano anche voi credete nell’innocenza di Zoro?- gli chiedo.
-Zoro è una testa dura, irascibile a volte, ma non è un assassino e noi lo dimostreremo, ma dobbiamo stare attenti, su questa nave vaga indisturbato ancora un assassino e sicuramente anche delle spie- dice ora serio, guardandomi negli occhi.
Un assassino…una spia… questa nave non è più la nave dei sogni, pian piano si sta trasformando in quella degli incubi di cui noi siamo i protagonisti.



LAW

Cammino piano godendomi questa fredda serata estiva, il freddo mi aiuta a pensare, a dimenticare.
Con Nami è finita, ma questa non è una novità sono mesi o forse anni che ci trasciniamo in una relazione che non è più piacevole, non è più sana. Io non sono adatto per lei, non sono adatto per nessuno, il mio cuore e di ghiaccio ed il ghiaccio non si scioglie facilmente se non c’è abbastanza calore.
Affondo le mani nelle tasche dei jeans è penso a lei, l’unica donna a cui mi sia mai affezionato, l’unica che è riuscita ad entrare nel mio cuore, mia sorella.
Lamy ormai non c’è più da molti anni, ma il suo fantasma e quello dei miei genitori mi perseguita sempre. Li vedo ogni notte nei miei sogni, nei miei incubi, dove rivivo quei terribili istanti che mi hanno cambiato la vita…il giorno dell’incidente.
Da quel giorno mi sono chiuso in me stesso e nessuno, neanche Nami, è riuscito mai ha scoprire il vero me, e credo, anzi ne sono convinto, nessuno ci riuscirà mai.
Con Nami in realtà è stata pura attrazione fisica e voglia di provare a costruire qualcosa, di cercare di vivere normalmente, ma ho fallito per lei e per me.
Ora sono di nuovo solo, ed è quello che mi merito per essere sopravvissuto al posto loro…
Il rollare delle pale di un aereo mi riportano alla realtà, sfumando i miei pensieri.
Alzo lo sguardo e noto le luci di un aereo avvicinarsi verso la nave. L’aria si smuove sotto la forza delle eliche e i miei vestiti mi si attaccano al corpo per lo spostamento d’aria.
Cammino verso il punto di atterraggio dell’aereo ed è proprio lì vicino che mi fermo ed attendo.
Sospettavo che dopo un omicidio così importante qualcuno sarebbe arrivato per chiarire la situazione ed arrestare il colpevole, così ho indagato e quelle due stupide guardie mi hanno riferito che proprio questa sera sarebbe giunto sulla nave con un aereo un investigatore.
L’aereo atterra con le pale ancora in azione, pronto a spiccare di nuovo il volo.
Si apre il portellone e io mi avvicino ad esso per accogliere l’investigatore, voglio sapere il più possibile, voglio partecipare alle indagini, per Nami, per Genzo, glielo devo.
I miei occhi sono fissi su quel portellone che si apre in una lentezza esorbitante, quasi snervante. Attendo immaginandomi la persona che uscirà di lì, forse qualche vecchio panciuto con i baffi, quando, con mia grande sorpresa esce lei…una donna che inciampa nel gradino e l’afferrò per i gomiti evitandole una fragorosa caduta.
Fisso il suo caschetto biondo, mentre la sento borbottare piccole e fantasiose imprecazione verso la sua sbadataggine ed istintivamente mi viene quasi da sorridere.
Un’ inteso profumo di gelsomino mi entra prepotentemente nelle narici e, se i profumi fruttati di Nami mi hanno sempre dato fastidio, questo mi stordisce piacevolmente.
Lentamente alza lo sguardo su di me sorridendomi imbarazzata con una luce scintillante negli occhi.
-Grazie dell’aiuto!- mi dice staccandosi da me lentamente –io sono Margaret Lily, l’investigatrice Margaret Lily!- mi dice porgendomi una mano obliquamente cercando di non far cadere i fascicoli che tiene stretti tra il braccio e il busto.
-Trafalgar Law- ghigno sentendo un brivido scuotermi le viscere. Cosa mi sta succedendo?





ANGOLO AUTRICE:
Salveeee lettoriii!
Eccomi con l’undicesimo capitolo! Allora da dove iniziare…? Ma si certamente dai ringraziamenti per i recensori che non mi hanno abbandonato dopo questi lunghi mesi, ovvero: Zomi, Zonami84, Vivian gerardi, Michiru93. Grazie davvero di cuore!
Spero che abbiate apprezzato questo cap! Come avete potuto leggere Zoro è in gabbia e la cara Nami non sa che fare! D’altronde ha rotto definitivamente con Law il quale ha incontrato la nuova investigatrice Margaret! Che ne pensate? (questi ultimi due sono lievemente ooc però :’( )
Aspetto con ansia i vostri pareri!
A presto! Baci kiko90
   
 
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