Tales of a Little Fairy and a Black Dragon

Day Five

 ~ 

Metallicana
 

Rebi sfiorò delicatamente le pareti di roccia fredda e asciutta, ogni tanto interrotta da qualche piccolo, vecchio disegno impressovi o da scalpelli o da colori artigianali. Molti raffiguravano un drago stilizzato, altri un bambino e man mano che si addentrava i disegni si facevano più precisi e dettagliati. Toccò la superficie nel punto dove della tintura rossa era stata applicata nei due cerchi che erano le iridi del ragazzo che l’accompagnava.
Gajiru aveva deciso di portarla lì per un motivo imprecisato, che nemmeno lui conosceva. Quando gliel’aveva chiesto, aveva risposto con un semplice «Non lo so, lo dovevo fare e basta.»
Le mostrò una serie di tacche, scavate abbastanza profondamente nella roccia, e le spiegò che Metallicana, ogni due cicli di luna, segnava quanto era cresciuto. Era una delle cose che faceva per sembrare un po’ più umano, nonostante l’atteggiamento rimanesse comunque abbastanza freddo.
 
«Ma ti voleva bene, e molto. Ognuno ama a modo suo, Gajiru.» aggiunse notando il suo sguardo stranito.
«Già.» si limitò ad annuire il ragazzo, con un sorriso amaro.
 
Ricordava lo strano modo di volergli bene del drago. Fin da piccolo aveva cominciato ad allenarlo, sia nel corpo che nella mente. Ogni tanto, per allenare i riflessi, gli lanciava una pietruzza e poi, quando era particolarmente affilata e non riusciva a scansarla, lo curava e gli insegnava i rudimenti del pronto soccorso.
Le frasi, poi, venivano condite da insulti e a volte arrivava addirittura a rinfacciargli un qualche errore e quando gli rispondeva per le rime oppure sopportava in silenzio, ricacciando indietro le lacrime, poi lo attirava a sé per un goffo – e tiepido – abbraccio, per complimentarsi in silenzio dei suoi progressi.
E lui lo rendeva fiero, facendo sempre del suo meglio per superare i suoi limiti. E lo faceva con due occhi che esprimevano tutto il fuoco che aveva dentro e sprezzante del pericolo cui andava incontro per migliorarsi o difendere sé stesso e suo padre.
 
«Metallicana, quella volta, disse “hai sempre uno sguardo spregevole”. Non ho mai pensato fosse un insulto.» espresse la ragazza. «Secondo me voleva dire che fai sempre quella faccia seria e fulmini chiunque provi a guardarti. Voleva farti notare che ora puoi permetterti di lasciarti andare, lasciarti aiutare.»
Gajiru la guardò e ripensò all’ultimo consiglio veramente da padre che il drago gli aveva dato: trova qualcuna che vorrà stare al tuo fianco e aiutarti e non dietro di te a farsi proteggere; che voglia insegnarti e capirti.
Non aveva mai capito perché, quella volta, Metallicana avesse parlato di una, al femminile, ma ora sì.
 

«Grazie, Metallicana.» disse, osservando uno degli ultimi disegni, che ritraeva sé stesso assieme al grande drago di ferro.
Strinse Rebi a sé. «L’ho trovata, finalmente; anche se credo che l’avessi già capito durante il nostro ultimo incontro.»
 
Rebi, allora, glielo chiese un’altra volta, il perché l’avesse portata lì, sicura che questa volta Gajiru avesse una risposta chiara, in mente.
«Volevo presentare la mia fidanzata a mio padre.» rispose, semplicemente.
 

[492 words]

Angolo autrice che di sicuro vorrete ammazzare
Duuunque, allora, innanzitutto mi scuso per il ritardo osceno con cui mi presento ma ieri ho finito la shot (manco) alle dieci e la mia Beta mi ha dato buca causa forza maggiore (chiamata "madre". Pace all'anima sua) e sono riuscita a pubblicare solo ora, causa anche modem a Finnick.
Spero di aver centrato anche questo prompt e vi ringrazio immensamente per tutte le splendide recensioni che mi lasciate! Risponderò al più presto, promesso! Gomen ne, di nuovo!

Domani mi farò viva con il Day Six e il Day Seven. Poi ho già preparato una piccola chicca, ma ogni cosa al suo tempo :3
Allora, a domani, per chi mi vorrà ancora seguire!
Tata