Mai Fidarsi Di Un Pagliaccio

A salvare Rei giunse la persona meno sospettabile di tutte. Pierrot, il pagliaccio, si parò dinnanzi a Hyoga e annullò il suo Aurora Thunder Attack risucchiandolo con il suo cappellino a cono.
-Basta così, biondino, basta così. Hai vinto, hai conquistato la casella, che bisogno c’è di infierire sulla tua avversaria?
Detto questo, il clown se ne tornò al tavolino della roulette, mentre l’arena dove prima si era svolto il combattimento si ritrasformò nella casella 29. Rei, dopo aver mangiato il Senzu datole da Trunks, saltò indietro alla casella 28, come da regolamento.
-Sailor Mars…- disse Hyoga, titubando.
-Sì?
-Senti, non volevo farti del male, davvero. Mi sono lasciato coinvolgere dalla lotta…
-Stai forse cercando di scusarti? Non preoccuparti, non ce n’è alcun bisogno!- le rispose la sailor, con un sorriso -ricordati che sono stata io la prima ad attaccare! Piuttosto, non dovremmo farci i complimenti a vicenda per il match che abbiamo messo in piedi?
-In effetti… Il nostro è stato davvero un bel duello. Sei stata una degna avversaria, Sailor Mars.
-Anche tu Hyoga sei stato un osso duro. E per favore, chiamami Rei.

-Sai Pierrot, mi devo ricredere sul tuo conto.
A parlare fu Usagi. Il clown, in procinto di lanciare la pallina nella roulette, si bloccò.
-Come prego?
-Ecco, non appena ti ho rivisto pensavo che non fossi cambiato affatto, che fossi lo stesso emerito stronzo di un tempo, invece finora ti sei sempre comportato correttamente, hai tenuto fede alle regole, e hai pure salvato Rei! Dopotutto, non sei poi tanto malvagio!
-Dici… davvero?
-Beh, è l’impressione che mi sono fatta… ma che hai? Piangi?
In effetti, Pierrot con la faccia nascosta sotto un braccio, stava singhiozzando.
-Che succede?
-Mi spieghi… dopo tutti questi complimenti… che mi hai fatto… ora… come faccio…
In quella Pierrot scoprì la faccia, rivelando un ghigno diabolico.
-…ad attuare la mia rimonta?
Con una mossa velocissima, il pagliaccio infilò la pallina nella ruota, sotto al numero 6, per poi saltare dalla casella sulla quale era fermo, la 12, fino alla 18, dove campeggiava una scritta.
-Avanza fino alla 25! Ma guarda che colpo di fortuna!
-Aspetta, bastardo d’un clown!- proruppe Rei -sono sicura che prima quella scritta non c’era!
Ignorandola, il nanetto giunse alla casella 25. Pure questa recava una scritta mai vista prima: “Procedi di altre quattro”.
-Si direbbe che questa è la mia giornata! Uno, due tre, quattro! Ehi, ma…
Pierrot alzò lo sguardo, fingendo stupore: si era fermato sulla 29, la stessa di Hyoga.
-Eh, caro ragazzo, sembra che ti tocchi combattere di nuovo!
-E con questo, schifoso nanetto? Non ho alcun problema a farmi sotto una seconda vol…
Una picca nera comparve dal nulla alle spalle di Hyoga, centrandolo in pieno nella schiena.

Voltandosi, San Shenron scoprì immediatamente l’identità del suo aggressore. Il robottino Gill svolazzava su e giù davanti al suo muso, sfoggiando un microscopico arsenale di missili dentro la sua pancia.
-Ma guarda un po’ chi si rivede! Tu sei l’amichetto di Pan! Mi ricordo, te ne stavi tranquillamente per i cavoli tuoi quando ti ho preso a calci mandandoti in tilt!
-GIRU GIRU… PAN…
-Tranquillo, piccolino, questa volta non ti farò del male, voglio solo dare un occhiata al radar cercasfere che hai sulla schiena, tanto per sapere cosa stanno combinando i miei fratelli!
-GIRU GIRU… RADAR… PERICOLO!
-Ma quale pericolo, un’occhiatina veloce poi ti lascio andare…
Il drago malvagio protese le mani in avanti. Per tutta risposta, Gill gli sparò negli occhi un paio di missilini e si dileguò.
-Vuoi la guerra? E guerra sia!
San Shenron decollò verso l’alto, distruggendo così l’intera parte superiore della navicella, per poi esplorare con gli occhi l’intero paesaggio sottostante. Individuato Gill, il drago scese in picchiata nella sua direzione. Per sfuggirgli, il robottino si infilò nei vicoli di una città ghiacciata, deviando ogni qualvolta il drago gli si parava davanti; alla fine, si ritrovò in un vicolo cieco, dove San lo intrappolò. Gill tentò di difendersi come poteva, lanciando tutti i suoi missilini, che al drago malvagio non facevano altro che il solletico, fino ad esaurire le munizioni.
-La corsa è finita, piccolo mio. Su, mostrami il radar.
San afferrò saldamente il corpicino del robot, lo girò e accese il radar cercasfere.

Hyoga cadde pancia a terra, inerme.
-Sei già KO? Che delusione…
Con un calcio, Pierrot spedì il ragazzo sulla casella 28, proprio ai piedi di Rei.
-HYOGA! Rispondi, per l’amor del cielo! Hai ancora il Senzu, vero? Ti prego, parla!
-Uh oh, siete di nuovo insieme. Questo non l’avevo previsto- disse il clown -facciamo così: siccome avete già combattuto, questa volta dovrete stare entrambi fermi un turno.
Rei, Usagi, Shikamaru e Trunks fissarono il loro nemico pieni di odio e di disgusto. Proprio al saiyan toccava ora muoversi: riluttante, Usagi lanciò la pallina nella roulette.
-Trunks, è uscito un cinque!
“Perfetto!” pensò il giovane, sfregandosi le mani “così facendo lo stesso percorso di Pierrot lo raggiungerò, dandogli la lezione che si merita! Uno, due, tre, quattro, cinqueeeEEEEEH?!?”
Sulla casella 25 non c’era più scritto “Procedi di altre quattro”, bensì “Stai fermo un turno”.
-MA QUESTO E’ IMPOSSIBILE!!!
-Lo sapevo, alla fine tocca sempre a me risolvere le questioni- sbuffò Shikamaru, dalla casella 39 -avanti Sailor Moon, tira.
-Tiro, accidenti! È uscito un 4, sei contento?
-Vediamo… uno, due, tre, quattro. Che c’è scritto? “Avanza fino alla casella dell’…ARRIVO”?
Il ninja abbandonò la sua indole di perenne annoiato e si girò verso i compagni di squadra.
-Ehi gente, vi comunico che abbiamo praticamente vin…
La sua voce venne però coperta da quella dell’odiato pagliaccio.
-Siccome Hyoga, Rei e Trunks sono tutti fermi, tocca di nuovo a me muovere!
-Eh no, aspetta! Guarda che…
-Non ci credo! Mi è uscito un quattordici! Questo è un colpo di fortuna inaudito!
-Ma i numeri della ruota non andavano dall’uno al sei?- cercò di protestare Usagi, inutilmente. Pierrot raggiunse così Shikamaru alla casella 43.
-“Avanza fino alla casella dell’arrivo”. Ma scusa, non potevi dirmelo prima? Saresti arrivato alla fine!
-È quello che ho cercato di fare!
-Un bel problema questo. Ecco: noi due ci affronteremo, come da regolamento, ma questa volta il vincitore invece di conquistare la casella salterà direttamente all’arrivo! Ci stai?
“E me lo chiede pure…”

-Che cazzo significa tutto questo?
San Shenron rimase come paralizzato. Quello che stava leggendo sul radar cercasfere di Gill non gli piaceva per niente.
-Questo significa forse che mio fratello Suu aveva ragione? No, non ci voglio credere. Non ci voglio credere! NON CI VOGLIO CREDEREEEE!!!
Colto dall’ira, il drago scagliò Gill contro una parete, mandandolo in frantumi.