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Autore: ClairllMayne    21/02/2015    2 recensioni
Un cerchio imperfetto, incompleto.
L'uno vicino all'altro, Come se il contatto fisico potesse rafforzare quel legame già indissolubile.
Rimangono così distesi a lungo sul freddo pavimento di una stanza d'ospedale, in silenzio.
Solo i loro respiri, quasi in sincrono, riempiono quel silenzio assordante.
Genere: Erotico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Zayn ma che caaaz-" Niall non fa in tempo a finire la frase che Zayn in bilico sulla sedia con un piede sospeso per aria cade a terra travolto da una cascata di palloncini colorati.
"Bravo, molto bravo davvero." Niall lo prende in giro seduto sul tavolo della cucina di casa di Harry e Louis. 
"Sta zitto biondo." lo schernisce Zayn mentre cerca di districarsi da quella massa di palloncini.

Alla parete del salotto un telo:

'WELCOME BACK HOME'

Ed sta litigando con lo stereo di Harry da dieci minuti buoni.

"Non capisco perché si ostina a tenere questa vecchia carretta." farfuglia mentre continua a premere play e la canzone va avanti veloce. 
"Questa vecchia carretta è mia, lascia fare a me." Niall scansa il rosso con un colpo di fianchi mentre balla sulle note velocizzate della canzone. Da un colpo secco sullo sterio e quello riprende a funzionare alla perfezione.

"Dai così carretta mia bella!" Niall strizza l'occhio a Ed mentre finisce con un sonoro sorso il drink e Ed scuote la testa e ride.



Harry rufola nelle tasche mentre cerca le chiavi del loro appartamento. 


"Sono qui da qualche parte, lo so." 

Louis è seduto sul primo gradino fuori dal portone, i gomiti sulle ginocchia, la sigaretta tra i denti e un mezzo rossiso sul volto mentre si scompiglia i capelli con una mano. Non può fare a meno si sorridere mentre guarda il suo fidanzanto rufolare ovunque per cercare le chiavi, mentre come un mantra continua a ripetere "sono io da qualche parte te lo giuro".
È bello da far paura, i ricci soffici che cadono delicati sulla fronte, un mezzo sorriso sulle labbra carnose a mo di scuse. 

"Ok, le ho perse. No. Non dire niente." 

Bello da far paura.

Louis gli lancia le chiavi al volo con il più bello dei sorrisi stampato sul volto magro. 

"Tu, piccolo stronz-" 

Louis lo interrompe con un sonoro bacio sulle labbra, di quelli a schiocco, forti, che ti costringono a retrocedere di qualche passo tanto sono potenti.

"Ancora non capisco come faresti senza di me." dice Louis mente sorride sulle labbra di Harry, la schiena contro il grande portone di legno.
"Beh, per fortuna non dovremmo scoprirlo mai." Harry si lascia scappare un sospiro di sollievo mentre fa scattare la serratura.

L'appartamento è silenzioso, le luci spente.

"Che effetto fa tornare a casa?" gli chiede Harry mentre poggia il borsone di Louis a terra, un braccio attorno alle sue spalle.
"Credo che il concetto di casa sia sopravvalutato. La mia casa ha dei bellissimi occhi verdi per esempio." 

Louis accende la luce dell'atrio e viene letteralmente travolto da un Niall ubriachissimo e barcollante. 

"Bentornato a casa biscottinooooo!" e salta, salta e non lo molla, mentre Harry si mette tra Louis e Niall come un scudo, gli occhi seri in quelli del biondo smorzati dal sorriso leggero sulle labbra rosse.

"Piano terremoto, il biscottino qui non si è ancora ripreso del tutto." dice Harry in tono protettivo, le braccia avvolte intorno alla vita di Louis dietro di lui. 

Louis da quella posizione ha la visuale quasi totalmente oscurata dalle spalle larghe di Harry, ma riesce a scorgere il luccichio degli occhi nocciola che lo osservano dall'angolo in fondo al salotto, dietro di lui le grande lettere cubitali disegnate con la bomboletta. 

"WELCOME BACK HOME"

Louis si libera della presa protettiva di Harry con un leggero bacio sul mento.

"Credo di poter sopravvivere senza incidenti per stasera." lo prende in giro Louis, il cielo negli occhi.

Zayn sorride, sorride di uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore, uno di quelli che ti travolge e non puoi fare a meno di sorridere anche tu.

"Zay." Louis lo stringe forte, e gli sembra di non farlo da troppo tempo.
"Non ti azzardare mai più a farmi una cosa del genere Tomlinson. Mai più." 
"Credo che Harry non me lo permetterebbe mai."

Dice, e sa quanto quelle parole siano vere, Harry non glie lo permetterebbe mai, e Louis ringrazia il cielo e chiunque ci sia lassù, nascosto tra le nuovole, ringrazia perché è felice, felice che quel dio greco abbia scelto lui tra sei miliardi di persone, felice di essere lì adesso, nell'appartamento che hanno comprato insieme un giorno piovoso di tre anni fà, felice di essere inciampato tra i piedi grandi di quel magnifico uomo che sembra avere occhi solo per lui. 
Con un bel sorriso stampato sulle labbra scioglie il loro abbraccio e si volta ad osservare Harry, poggiato al frigorifero mentre parla fitto con Ed e non stacca per un istante gli occhi da Louis, quasi avesse paura di vederlo scomparire da un momento all'altro. 

"Biscottinoooooooo!" Niall raggiunge Zayn e Louis, mentre cerca di tenere in equilibrio una bottiglia di birra sulla testa e ne porge altre due ai ragazzi.

"Voglio fare un brindisi a te biscottino." farfuglia Niall prende la bottiglia che tiene sulla testa e l'allunga verso un Louis che lo guarda divertito, la costante presenza dello sguardo serio di Harry puntato su di lui. 

Niall si schiarisce la voce con fare teatrale e salta sulla poltrona al centro della stanza.


"BRINDIAMO AL BELLLLLLLLISSIMO PANGOCCIOLO QUI DAVANTI A M- HEY BISCOTTO TORNA IMMEDIAMENTE QUI!"

Ordina Niall mentre vede Louis sgattaiolare tra gli amici di una vita per rifugiarsi tra le braccia lunghe di Harry, che ride di gusto insieme a tutti gli altri difronte a quell'esilarante Niall decisamente troppo ubriaco. 

"Continua Niall." qualcuno lo incita dalla folla, seguito da un coro di -Niall for president e -biondo uno di noi.

Niall si schiarisce ancora una volta la gola mentre cerca di mantenere l'equilibrio aggrappandosi alla spalla di un esasperato Zayn, in piedi sotto di lui. 

"Ehm ehm, prova prova, uno due tre prova." sbiascica contro la birra-microfono che stringe nelle le mani,tra le risate sguaiate degli altri.

"LOUIS TOMLINSON, detto Tommo, siamo tuti moto Happy che tu sia totato tonato tornato" continua Niall ammiccando ad un Zayn sinceramente dispiaciuto per il drastico crollo della reputazione dell'amico, la sua risata unita al coro delle altre. 

Louis applaude le mani divertito, ha letteralmente le lacrime agli occhi ed è felice, perfettamente a suo agio tra le braccia di Harry in piedi dietro di lui che ride spensierato come non faceva da un mese. Da quella notte. 

HAI LASCIATO LA MIA MANO. 

Niall recupera un briciolo di lucidità nascosto da qualche parte tra l'enorme quantità di alcool che ha in corpo e si fa serio, gli occhi azzurri in quelli più azzurri di Louis, stringe un pò di più la spalla di Zayn che poggia la sua mano su quella dell'amico. 

"Siamo felici che tu sia di nuovo a casa Lou. Lo siamo davvero. Ci sei mancato e - e ti prego di non farci mai più uno scherzo come questo. Tu non puoi andare in coma quando vuoi come se fosse la cosa più normale del mondo. Non puoi permetterti di dormire per un mese intero fregandotene di chi ti vuole bene signor Tomlinson detto Tommo. Non puoi fare come ti pare perché tu sei la mia, la nostra famiglia e le famiglie non si dovrebbero mai spezzare. Quindi quando Harry ti dice di prendere la sua mano tu prendi la sua cazzo di mano! Perché noi siamo gli One direction e tu non puoi permetterti di mollarci per farti un sonnellino."

Niall non si preoccupa di asciugare le lacrime che gli cadono lungo le guance mentre grida, nè di apparire ridicolo di fronte alla folla di amici che lo fissa ammutolita. Scende dalla poltrona e molla la bottiglia a Zayn che abbassa lo sguardo, contemplando le sue scarpe nere. Niall sbatte la porta e esce di casa. 

"A Tommo," qualcuno dice, alzando il bicchiere. 

"A Tommo rispondono in coro."

Il biondo sta seduto su uno dei gradini fuori casa dei suoi amici, la testa tra le mani, mentre cerca di calmarsi e di non vomitare, quando viene accecato dai fari abbaglianti di una ducati nera di grossa cilindrata.

Liam poggia il casco sulla sella e si specchia un istante nello specchietto sottile per sistemarsi il ciuffo troppo lungo.

"Niall?" dice come se fosse una domanda.

Niall rimane con la testa bassa ed alza solo una mano in segno di saluto, evitando spudoratamente di guardarlo negli occhi.
Liam si inginocchia di fronte all'amico, è preoccupato, si rende conto immediatamente che qualcosa non va.

"Tutto bene Ni? Stai cercando di smaltire la sbronza eh?" Liam poggia entrambi le mani sulle ginocchia del biondo per tenersi in equilibrio sulle punte dei piedi.
"Sei in ritardo." Niall continua a tenere la testa abbassata, gli occhi arrossati dal pianto.
"Lo so, mi dispiace io, io avevo una cosa da fare." si giustifica Liam cercando di tagliare corto.
"Una cosa da fare." Niall imita il tono di Liam, alza appena lo sguardo cercando i suoi occhi.

"Dimmi Li e con chi la dovevi fare questa cosa eh? Perché sai anche noi avevamo delle -cose da fare- oggi ma tu non c'eri, e sai cosa? Abbiamo provato a chiamarti, oh si c'abbiamo provato un migliaio di volte mentre Zayn se ne stava seduto sul divano a gonfiare degli stupidi palloncini colorati con gli occhi lucidi perché si è innamorato di un bastardo." Niall glielo sputa letteralmente in faccia, le guance rosse, in fiamme.

Liam si alza in piedi, gli occhi che cercano quelli azzurri del suo amico, quello che riusciva a far ridere tutti anche quando ridere faceva male al cuore. 
Ma Liam non li trova quegli occhi, non li trova perché quegli occhi adesso non ci sono, non per Liam. 

"Sei in ritardo, infatti puoi anche andartene." sentenzia infine Niall barcollando un pò mentre si alza e lancia il giacchetto di pelle sulla spalla sinistra come fosse un fagotto troppo pesante da portare, mentre alza una mano per fermare il taxi che sta passando davanti a loro in quel momento.


Liam rimane impietrito a fissare l'amico chiudere il giacchetto nella portiera con una manica che struscia per terra e scoppiare in lacrime mentre da le indicazione al tassista.
   
 
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