Serie TV > Chuck
Segui la storia  |       
Autore: mask89    21/02/2015    1 recensioni
Dal famoso bacio sulla spiaggia sono passate diverse settimane ma Sarah continua a non ricordare, Chuck decide di partire in missione solitaria per trovare i piani di costruzione dell'Intersect così da riottenere la sua vecchia vita ma qualcosa va male. Il team Bartowski riunito si ritroverà a incrociare la strada di un uomo dal passato misterioso, che per vendetta dichiara guerra a diversi governi.
-------------
IN REVISIONE 02/2021
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Si svegliò in una spiaggia. Il cielo cominciava a sfumare di quelle tonalità tipiche dell'aurora. Si mise in posizione seduta ad ammirare quello spettacolo della natura. Si sentiva in pace con se stessa, era da molto tempo che non si sentiva così. Il sole fece capolino fra quelle piccole onde dell'oceano. L'alba. Le sembrò che tutto il mondo si fosse fermato in quell'istante. Notò qualcosa di strano. Tutto effettivamente si era fermato. Quello spicchio arancione era fermo ancora lì, inamovibile all'orizzonte. Si alzò in piedi allarmata. Stava per caso impazzendo? Poi nella sua mente cominciarono a farsi spazio alcuni ricordi: lei che litigava con Chuck, lei che si portava le mani al capo, lei che si piegava sulle sue ginocchia e poi il buio.
“Buongiorno Sarah.” Quella voce la ridestò dei suoi pensieri. Le suonava familiare, molto familiare. Si girò a guardare verso la direzione da cui proveniva.
“Papà?” disse stupita.
“Oh no, no. Quella che vedi, come dire, è difficile da spiegare. Sono, diciamo, il tuo sub-conscio.”
“Il mio sub-conscio? Come mai hai le spoglie di mio padre?”
“Per il semplice fatto che tuo padre è una delle persone più importanti della tua vita.”
“Cosa vuoi da me?”
“Aiutarti.”
“Aiutarmi? Come?”
“Le emozioni hanno stressato enormemente il cervello. Me. I loro continui tentativi di accedere ai ricordi hanno reso il tuo equilibrio psichico instabile. E per questo per evitare ulteriori danni alla tua psiche il tuo cervello ha deciso di mandarti in uno stato, chiamiamolo, di coma. Ora, puoi sfruttare il mio aiuto per uscire di qui oppure rimanere un vegetale per sempre.”
“Cosa devo fare?”
“Ripercorrere le tappe più importanti della tua vita. Guardati bene intorno...questa spiaggia ti ricorda nulla?”
Sarah si guardò intorno nuovamente. Sembrò come ricordare qualcosa. Quella spiaggia, l'alba, si voltò verso quello che sembrava essere sua padre.
“Qui chiesi a Chuck di fidarsi di me, io già...”
“Andiamo avanti.”
Davanti a Sarah si aprì uno scenario totalmente diverso. Era in un magazzino e di fronte a suoi occhi stava una specie di bomba. Si ricordò che in quel posto per la prima volta aveva ceduto ai suoi sentimenti, lì aveva baciato Chuck. Gli scenari cambiarono più volte, man mano che scorrevano i suoi vecchi ricordi tornavano in lei, alla fine si ritrovò di nuovo sulla spiaggia dove quella specie di viaggio era cominciato. C'era qualcosa di diverso, il sole si era mosso, il tempo aveva ripreso il suo corso.
“Il tuo viaggio finisce qui Sarah. Ora ricordi tutto. Il tuo tempo interiore ha ripreso a scorrere. Puoi andare avanti, riprendere la tua vita. Addio.”
La prima sensazione che avvertì fu calore, poi il bip di un macchinario. Aprì gli occhi. Sbatté più volte le palpebre per inumidirli. Girò il capo verso quella fonte di calore, proveniva dalla mano di Chuck. Suo marito era addormentato su uno poltrona accanto a lei, ma le teneva saldamente la mano. Lo provò a chiamare ma la gola era secca. Deglutì più volte prima di poter compiere quell'atto. Riuscì finalmente a chiamarlo con tutta, anche se poca, voce che aveva. Lo vide aprire di scatto gli occhi. Gli si riempirono di gioia. Lui provò a parlarle ma prima che potesse dire qualsiasi cosa lei lo anticipò.
“Chuck, ricordo tutto.”

La squadra di soccorsi mandata da Casey arrivò sul luogo dell'incidente in poco tempo. Quegli uomini constatarono, con amarezza, che purtroppo per il generale Beckman e Roan Montgomery non c'era più nulla da fare, poterono identificarli solo grazie a dei documenti che non si erano bruciati del tutto. Il missile aveva centrato in pieno l'auto uccidendoli sul colpo, il fuoco poi aveva carbonizzato i loro corpi. Si diressero verso gli altri corpi che stavano in quell'area, con loro grande stupore si resero conto che l'agente italiano e il suo assistente respiravano ancora. Chiamarono l'ambulanza, nel frattempo prestarono a loro i primi soccorsi, dovevano far di tutto per tenerli in vita, erano la loro unica speranza. Ripresero le ricerche per trovare altri indizi quando i sanitari ebbero portato via i due feriti. Cominciarono a ispezionare meticolosamente l'area. Raccolsero i vari bossoli che erano sparsi per l'area e cercarono di capire la traiettoria che quelle pallottole avevano seguito, i colpi erano stato esplosi dall'interno del capannone. Continuarono le loro ricerca su tutta l'area, notarono che c'era qualcosa di strano, le impronte delle scarpe erano tutte rivolte verso le vie di fuga del capannone ma non c'era nessuna in entrata. Guardarono meglio il terreno, notarono una leggera discrepanza nei suoi colori, era un telo. Lo tolsero, si mimetizzava quasi perfettamente con il terreno. Nascondeva una buca dove poteva stare comodamente un corpo disteso. Ne scoprirono una decina. Capirono che quello non era stato un attacco improvviso, ma una trappola ben congegnata. I loro sospetti si concentrarono tutti sull'agente italiano, al suo risveglio doveva rispondere a molte domande.

Gertrude non aveva mai visto così avvilito John in tutta la sua vita. Di solito gli eventi lo lasciavano imperturbabile, ma la morte del suo superiore e di quello che l'accompagnava lo avevano scosso profondamente. Neanche la chiamata da parte di Chuck, che lo aveva informato del risveglio di Sarah e del recupero della memoria erano riusciti a sollevargli il morale. D'altro canto lui non aveva avuto il cuore di dare quella notizia a loro due, non se la sentiva proprio di rovinare quel momento di felicità. Lo vedeva vagare per la casa arrabbiato, irritato, frustrato, pronto ad attaccare chiunque gli si parasse davanti. Il rapporto che che aveva ricevuto dalla squadra che era andato sul luogo dell'attacco aveva peggiorato ancora di più il già suo pessimo umore. Si decise ad affrontarlo, non le piaceva così, quello non era il suo John Casey.
“John, ti prego calmati.”
“Sono calmo, Gertrude.”
“Dici? Hai minacciato di morte Morgan solo perché era nella tua stessa stanza!”
“Ho commesso un errore.”
“Non dire cavolate John. Mi vuoi dire perché sei così frustrato?”
“Non ci sono notizie utile non rapporto che la squadra ha fatto”
“Non mentirmi. Ho letto quel rapporto e ci sono parecchie cose che non tornano.”
“Cosa hai fatto? Tu non dovevi!”
“E tu devi finirla di dire stronzate. Rispondi alla mia domanda!”
“Vuoi proprio saperlo? Bene. Sono frustrato perché non sono riuscito a salvare il generale Beckman e Roan Montgomery.”
“Ma se non eri neanche lì!”
“Avrei dovuto esserci. Avrei dovuto insistere per andare con loro. Avrei potuto salvarli.”
“Tu non hai nessuna colpa John. Quello era un attacco premeditato. Tu non avresti sortito nessun effetto. Per quanto straordinario tu sia non avresti potuto salvarli.”
“Io...”
“Pensaci bene John e dammi una riposta.”
Casey sembrò rifletterci su qualche attimo. Con amarezza si rese conto che Gertrude aveva ragione. Si sedette, sconfortato, sulla poltrona. “Cosa mi suggerisci di fare?”
“Va a parlare con Bartowski e Walker, loro hanno il diritto di sapere. Vedrai che con loro troverai una soluzione.”
L'uomo si alzò dalla poltrona e si avviò verso la porta. L'apri. Prima di uscire si fermo sulla soglia.
“Gertrude.”
“Dimmi.”
“Grazie” e uscì dalla casa. Sulla bocca della donna si fece largo un sorriso.

Tutta l'ansia, tutta la preoccupazione che Chuck aveva provato in quei giorni erano sparite come per incanto al risveglio di Sarah. Certo aveva dovuto affrontare la furia di sua moglie ma preferiva affrontare mille Sarah infuriate piuttosto che vederla distesa inerme in un letto di ospedale. Infatti per tutta la durata di quella sfuriata non era riuscito a togliersi quel sorriso di felicità dalle labbra. Era talmente pieno di gioia, di felicità che avrebbe potuto sottostare a qualsiasi improperio che le sua dolce metà gli rivolgeva. Fortunatamente per lui non durò molto, alla fine anche lei si era fatta travolgere da quella felicità che lui provava. Stavano conversando da diverso tempo quando videro entrare John Casey nella stanza.
“John” trillò allegramente la donna.
“Sarah, sono felice che ti sia ripresa del tutto.”
“Grazie, John.”
“John, ne hai impiegato di tempo per venirci a trovare” disse Chuck. Vide il volto dell'uomo farsi scuro “ è successo qualcosa?”
“Mi spiace darvi questa notizia in questo momento.”
“Che notizia, John?” rispose Chuck visibilmente preoccupato.
“Il generale Beckman e l'agente Roan Montgomery sono morti. Sono state vittime di un agguato, si pensa premeditato.”
Sarah e Chuck guardarono sbalorditi l'uomo, non poteva credere a ciò che avevano sentito. Erano senza parole.
“Shaw si doveva incontrare con un agente che lavorava all'interno dell'organizzazione di questo italiano. Doveva consegnargli alcuni documenti che stavano nella sua valigia. La Beckman ha insistito per fare lo scambio personalmente e si è portata con se Roan, dopo che la transazione è avvenuta sono stati attaccati. Un missile ha colpito la loro auto mentre cercavano di fuggire, sono morti sul colpo. Un missile ha colpito anche l'auto dell'agente italiano e del suo accompagnatore ma sono miracolosamente sopravvissuti. Sono in ospedale a Roma guardati a vista da nostri uomini di fiducia.Domani parto, appena si sveglia voglio interrogarlo.”
“Veniamo anche noi” disse Sarah.
“Non ci pensare neanche. Ti sei appena ripresa.”
“Sto benissimo, non mi sono mai sentita meglio. Non possiamo lasciarti andare da solo.”
“Sarah ha ragione” intervenne Chuck “ Se lei dice che sta bene, io mi fido. Siamo una squadra, non ti lasceremo correre un pericolo tutto da solo. Quindi che tu lo voglia o no, noi verremo con te.”
Casey passò lo sguardo da uno all'altra più volte perplesso, poi lo abbassò come sconfitto. “Come volete. Vado a preparare tutto il necessario allora, ci vediamo domani.”
Chuck e Sarah rimasero in silenzio a lungo in quella stanza. Il prolungarsi di quella situazione le stava mettendo uno strano senso di inquietudine addosso, non aveva mai visto Chuck così silenzioso.
“Chuck a cosa stai pensando?”
“A questo” e indicò con l'indice la testa “l'intersect è tutta colpa sua. Mio padre voleva creare qualcosa per aiutare l'umanità e invece non fa altro che mettere in pericolo le vite degli uomini. Io ho il dovere di sistemare tutto questo” e la guardò con una determinazione che le fecero venire i brividi “l'intersect deve morire.”

 

Il viaggio in aereo per Roma non era stato dei migliori, il maltempo li aveva perseguitati per tutto la durata del volo. Fortunatamente al loro arrivo gli uomini della CIA li stanziati gli avevano dato una buona notizia: l'agente che avevano sotto custodia era sveglio e in grado di sostenere un interrogatorio. Non persero tempo si recarono subito all'ospedale. Entrarono nella stanza, la spia doppiogiochista italiana era sveglia, li stava attendendo.
“Signori” disse in un perfetto americano.
“Come si chiama?” disse Casey.
“Ettore Conti.”
“Bene signor Ettore, non è un problema se saltiamo i convenevoli e ci dice cosa è successo. Come mai solo lei e il suo assistente vi siete salvati mentre i nostri agenti sono stati uccisi.”
“Dovevo incontrare Shaw per uno scambio di informazioni. Le informazioni che gli dovevo passare in realtà erano false. In realtà sono un agente dell'AISI. Sono sotto copertura da diversi mesi ormai. Poi è successo quello che voi già sapete.”
“Lei è una spia che lavora per il governo italiano quindi. Come possiamo verificare che quello che dice è vero?”
“Posso avere il mio portafogli?” Casey prese il portafoglio da dentro la busta di plastica che stava su un comodino poco lontano dal letto e glielo porse “Ha un coltello?
“Certo.” Ettore prese il coltello e taglio la parte superiore della fodera interna del suo portafogli, tirò fuori un CD di piccole dimensioni. “Contiene tutti i miei dati. Troverete anche il il numero del mio superiore potete chiedere a lui tutti i dettagli della mia missione.”
I tre uscirono dalla stanza e fecero ciò che la spia gli aveva detto. Ciò che aveva detto era la verità. Rientrarono.
“Abbiamo verificato la sua posizione, ci fidiamo di lei.”
“Come ho detto quelli che stavo consegnando erano documenti falsi, volevo capire fino a quanto si estendesse l'organizzazione di Volpe. Volpe è un trafficante di informazioni, lo ha sempre fatto ma da qualche tempo ha attirato l'attenzione della mia agenzia, ritengo che ci sia lui dietro agli attacchi hacker che i governi hanno subito, credo che traffichi per conto di chi abbia lanciato l'attacco. Non sono riuscito a catturarlo perché non ho trovato mai prove che potessero incastrarlo.”
“Ci ha visto bene” disse Chuck “ma la situazione è più complessa di ciò che sembra.” Gli raccontò in realtà cosa si nascondeva dietro quei attacchi.
“Oh mio dio, è terribile, devo informare la mia agenzia”
“No, non lo faccia. Lui ci tiene sotto controllo. Ci dica come possiamo trovarlo, come possiamo catturarlo.”
“La sua base è fuori Roma. Cercarlo di prenderlo li sarebbe un suicidio i suoi uomini vi sarebbero addosso in poco tempo. Casa sua è ben sorvegliata.”
“Come allora?”
“Dopodomani sera parteciperà a una festa, si terrà in un attico vicino al Colosseo, potreste infiltrarvi li e catturarlo.”
“Grazie per le informazioni, ora andiamo” disse Casey.
“Aspettate! Lasciatemi venire con voi. Io conosco bene la zona, potrei esservi d'aiuto una volta li dentro.”
“Signore, senza offesa, ma lei non è al massimo, in caso di pericolo potrebbe esserci solo di intralcio. Inoltre si insospettirebbe se la vedesse.” rispose Casey.
“Vi prego, seguirò le vostre mosse da un furgone di sorveglianza.”
“Perché insiste tanto?”
“Quell'uomo...ha ucciso mio figlio.”

 

Ciao ragazzi, tutto bene? Ecco a voi il capitolo. Vi posso già dire che ormai manca poco alla conclusione della storia. Come sempre spero sia di vostro gradimento. Aspetto le vostre opinioni. A presto!!!

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Chuck / Vai alla pagina dell'autore: mask89