“Rin, credo che tu stia mettendo troppa pressione a Mikoshiba, è vero che i suoi tempi sono peggiorati ma credo solo che sia un qualcosa di passeggero.” Le parole di Sousuke erano placide come sempre, ma i suoi pensieri agitati puntavano a scoprire chi fosse il fantomatico spasimante del minore dei Mikoshiba e soprattutto quale fosse il segreto che lui e Nitori stavano nascondendo.
“Non gli sto mettendo troppa pressione, voglio solo che non perda di vista il suo obbiettivo.” Dalle labbra del capitano uscì un sospiro prima di spostare lo sguardo verso il compagno di stanza. “Sai che ha le possibilità per arrivare alle nazionali e magari anche alle olimpiadi, è dannatamente bravo ma dovrebbe prendere la cosa molto sul serio.” Rin si passò una mano fra i capelli prima di sedersi sul letto, non l'avrebbe mai ammesso davanti al dorsista ma era certo che un giorno sarebbe riuscito a prendere quell'oro che lui stava tanto bramando. “E poi scusa, hai visto anche tu che in questo periodo è troppo fuori forma: resta per troppe ore in piscina, rimane incantato ignorando gli ordini che gli vengono dati e poi sembra sempre avere la testa fra le nuvole; oserei quasi dire che è innamorato; beh almeno penso che non sia è di mia sorella dato che per lei ha una semplice cottarella, eppure non saprei chi potrebbe essere la ragazza in questione.” Dopo quelle parole il capitano si sdraiò sul letto, ma il suo compagno di stanza che torreggiava sul letto di sopra era tutt'altro che tranquillo.
Quindi anche per Rin l'ipotesi più plausibile era che Momotarou fosse innamorato, Sousuke si rigirò nel letto cercando di scacciare una strana sensazione di fastidio che gli attanagliava lo stomaco.
“Beh tu sei il capitano, dovresti chiederglielo.” Aveva sentenziato poi lo specialista dello stile a farfalla.
Rin aggrottò la fronte poi sbuffò quasi irritato “Va bene, ma non so se sarà facile strappargli fuori un nome, in questo periodo non spiccica più tre parole per frase.” Aveva commentato in tono leggermente irritato, però ormai era convinto, l'indomani avrebbe chiesto a Momo il nome della fortunata e magari lo avrebbe aiutato a conquistarla.
Prima che il moro spegnesse la luce un pensiero balenò nella mente di Rin, strinse i pugni e giurò a se stesso che se la ragazza in questione fosse stata sua sorella allora avrebbe strozzato il piccolo Mikoshiba con le sue mani, dopo quel pensiero che lo fece ridacchiare appena si addormentò.


“Momo, devo parlarti.” La voce del capitano fece voltare il rosso che subito si avvinò a lui, Rin non gli diede neppure il tempo di parlare che subito gli fece la fatidica domanda. “Per caso in questo periodo ti piace qualcuno?”
Il volto di Momotarou si fece di colpo paonazzo e le gambe iniziarono a tremargli.
Forse il suo senpai aveva scoperto la verità, forse voleva dirgli di stare lontano da Yamazaki-senpai perché era suo, migliaia di forse si affollarono nella mente del piccolo dorsista che iniziò a sudare freddo.
“Hey Momo, tutto bene? Guarda che a me puoi dirlo... Aspetta non dirmi che è Gou?!” Il tono di rimproverò che Rin aveva usato lo svegliò dalla sua momentanea assenza.
“N... No non è Gou-san, lei è carina ma non ne sono innamorato.” Aveva ammesso il dorsista senza incontrare gli occhi del senpai. Come poteva dirgli la verità? Soprattutto come avrebbe reagito Rin-senpai alla notizia?
“Non la conosci, senpai. E' una ragazza che ho visto... Al lago.” Il rosso riuscì a mantenere la voce ferma e sicura e quella bugia era uscita meglio di quanto pensasse.
Rin annuì lentamente poi gli sorrise “Beh allora spero che riuscirai a conquistarla, solo non farti prendere troppo da lei, hai anche il nuoto a cui pensare.” Gli disse il capitano prima di scompigliargli i capelli e allontanarsi.
Momo tirò un lungo sospiro di sollievo e tutto il suo corpo finalmente si rilassò, per quella volta l'aveva fatta franca, ma non sapeva per quanto avrebbe mantenuto quella farsa della fantomatica ragazza.