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Autore: _Emy_    22/02/2015    1 recensioni
Kensi torna a lavoro dopo una lunga missione. Ma questa missione l'ha cambiata molto. Se un agente della CIA non avesse detto che Kensi era un agente, per salvarsi, la missione sarebbe andata meglio. Forse. Kensi pensa di essere pronta per tornare a lavoro, ma lo sarà davvero? Ha evidente bisogno di aiuto. Deeks le offre il suo aiuto ma alla fine Kensi cederà e si farà aiutare da Deeks?
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: G Callen, Kensi Blye, Marty Deeks, Sam Hanna, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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KENSI:
 
Non sapevo più quanto sangue avessi ancora in corpo, non sapevo se ne avessi ancora molto a dire il vero, perché la cosa certa era che avevo perso molto sangue. O forse era solo la mia immaginazione, forse stavo associando quel momento e quello in cui ero ancora sotto copertura. Bhè dire che ero sotto copertura non era proprio corretto, dato che questo bastardo aveva scoperto che ero un agente, grazie anche a quell’ idiota della CIA che per salvarsi il culo aveva detto che ero io l’agente e lui non era un poliziotto.
Non lo sapevo. Avevo i muscoli a pezzi, le vecchie ferite non ancora rimarginate si erano riaperte e adesso ne avevo di nuove, mi faceva male la testa, forse avrei perso  per l’ennesima volta i sensi, forse quella volta non mi avrebbero trovata in tempo. Sentì l’oceano. Sentì le onde che si infrangevano contro qualcosa. E quel “rumore” mi fece ripensare a Deeks. Me lo immaginavo mentre faceva surf… ma pensavo a lui perché pensando all’azzurro dell’oceano, ripensavo e rivedevo quei due bellissimi occhi azzurri come l’oceano, come il cielo, brillanti come due zaffiri. La porta si aprì ed Alvarez rientrò nella stanza. Ecco che tornava di nuovo.
Speravo che Eric e Nell avessero fatto una delle loro magie e che Kaleydoscope aveva trovato l’auto in cui mi avevo fatto salire, e che avevano trovato il posto dove mi avevano portata. -Perché non saluti i tuoi amici dell’ FBI?- mi disse ironico voltandosi in un angolo della stanza davanti a me -E chi ti ha detto che io lavoro per l’FBI- risposi con il suo stesso tono ironico -Non l’avori per l’FBI?!? Bhé vorrà dire che loro hanno inviato il link del video alla tua agenzia, e adesso i tuoi colleghi stanno vedendo in tempo reale cosa ti sto facendo-
In tempo reale?! Ma quanto è idiota questo??!! Lo facevo un minimo più intelligente!! Sta usando una connessione internet Eric e Nell lo troveranno ...  anche se il primo segnale viene da un luogo lontano da qui, per loro non sarà difficile tracciare il segnale originale. Speriamo solo che si sbrighino”
 
ALLA BASE OPERATIVA: DEEKS


-Ragazzi l’abbiamo trovata. Sappiamo dove tengono Kensi- disse Eric -È un edificio abbandonato vicino Santa Monica, vi ho inviato l’indirizzo sui cellulari- continuò Nell. “Finalmente!!! Stiamo venendo Kens, resisti ancora per poco”


 
KENSI:
 
 -Allora? Adesso sarai più collaborativa con me?-  di nuovo quel lurido tono da pervertito. “Ma sa usare solo questo tono?” pensai -Io sto già collaborando con te!- risposi con tono “sensuale”  -Ma davvero?- chiese lui curioso avvicinandosi a me annullando quasi la poca distanza che ci separava l’uno dall’altra -Si. Sto collaborando alla tua morte- Ennesimo pugno, ennesimo coltello, ennesimo ferro caldo sul mio corpo.
Sentì un rumore, simile a quello di una porta che viene buttata giù, e poi “Agenti Federali”.  Io quelle voci le conoscevo. Erano arrivati!! Approfittai del momento, feci forza sulle braccia in modo da alzarmi ancora un po’ da terra e diedi un calcio a quel bastardo, ma lo feci solo cadere, e si rialzò -Come cazzo hanno fatto a trovarci?!- chiese spaventato e molto irritato.
-Dovevi inviare una registrazione per non farti trovare. Hai invece inviato tutto in tempo reale e non è stato difficile per loro tracciare il segnale. Si sentono le onde dell’oceano, e da quella finestra hanno visto cosa c’era qui intorno- dissi sorridendo e ridendogli in faccia. -Non ti troveranno mai viva- disse ancora più infuriato.
Stava per fare qualcosa quando qualcuno sparò, Alvarez cadde a terra e potei vedere quella capigliatura bionda sempre in disordine e quei due occhi azzurri che tanto adoro, anche se non gli ho mai detto nulla... Deeks …era lì vicino la porta. -Ce ne avete messo di tempo!- dissi più o meno ironica per rassicurarlo -Scusa Sunshine. Mi farò perdonare. E anche i ragazzi- disse felice di vedere che fosse arrivato giusto in tempo e che tutto sommato stavo bene. -Liberarmi non ce la faccio più- Finalmente mi liberò, appoggiai i piedi a terra, cercai di camminare da sola, ma non mi reggevo in piedi.
Deeks mi prese in braccio, io poggiai la testa sulla sua spalla, e mi portò fuori di lì. Il suo dolce profumo di sabbia, oceano, estate e cioccolato inondò le mie narici e mi fece rilassare. Nel frattempo ci raggiunsero Sam Callen ed altri agenti per controllare che tutto fosse apposto.
Mi portarono in ospedale, dopo che i medici mi avevano visitata e medicata ero rimasta  nella stanza da sola ed entrarono i ragazzi, Hetty e anche Granger. Si assicurarono che stessi bene. Chiesi ai ragazzi se sarebbero stati così gentili da lasciarmi parlare da sola con Hetty.
-Mi dica signorina- chiese lei con tono dolce. -Hetty io voglio tornare a casa. Non voglio stare qui in ospedale. Starò a casa, non farò nulla, se non quello che mi dirai tu. Ma non farmi restare qui per favore- la supplicai. Non volevo restare di nuovo in ospedale. -Va bene signorina. Vado ad informare i medici. Averto i suoi colleghi che domani mattina la dovranno aiutare a prepararsi per tornare a casa- -Devo per forza passare la notte qui?- -Si Kensi. Resterò io qui- -D’accordo- era inutile provare a convincerla non avrebbe mai ceduto. Ci avevo provato inutilmente mesi prima e non avevo concluso nulla.
 
Passò la notte e la mattina seguente Deeks mi aveva portato dei vestiti da mettere e mi portò via dall’ospedale. -Andiamo al bar a fare colazione?- mi chiese donandomi uno dei suoi magnifici sorrisi.
Mi limitai ad annuire. Ordinammo due cappuccini e due cornetti. Dopo aver fatto colazione iniziò a parlare di qualcosa di incomprensibile -Adesso ti riporto a casa- disse sorridendomi, quel sorriso, i suoi capelli biondi, i suoi occhi azzurri e anche il sole. Cavolo, il sole incorniciava Deeks in un modo a dir poco perfetto. Lo rendeva ancora più sexy “Wooooh!! Cosa ho appena detto? Ho usato le parole “Deeks” e “Sexy” nella stessa frase? E non stavo dicendo che uno era molto più sexy di lui. Ok ho evidente bisogno di riposo. Sto delirando”
-Deeks no- sussurrai spaventata. -E dove vuoi che ti porti sulla spiaggia, vuoi che rimaniamo qui un altro po’ o cosa?- mi chiese dolcemente. -Non voglio tornare a casa mia- risposi -Guarda che l’ ho sistemata. Adesso i mobili sono tutti in piedi al loro posto e le finestre non hanno vetri rotti- disse ridendo. Come se fosse la cosa più divertente del mondo. -Non voglio stare a casa mia- mi limitai a ripetere. -Vuoi andare da tua madre?- -Cosa? Scherzi? Ma sei impazzito !! Mia madre non deve vedermi in queste condizioni- Sbottai alquanto infuriata. -Ti porto a casa mia ok?- disse sperando che non lo ammazzassi lì. -Si per favore-
Deeks mi portò a casa sua, Monty appena mi vide mi venne subito vicino -Monty no- cercò di allontanare il cane ma lo fermai. -Deeks tranquillo è tutto apposto- gli dissi cercando di sorridergli. Mi guardò per qualche secondo e poi mi poggiò le mani sulle braccia. Sussultai ma cercai di non farglielo notare.
-Adesso va in camera mia, sdraiati sul letto e riposati un po’, io inizio a preparare qualcosa da mangiare- disse premuroso. –No, preferisco stare di qui sul divano- -Ok certo. Puoi metterti anche sul divano se vuoi. Pensavo solo stessi più comoda sul letto-  -Forse, ma non mi va di stare di là-
Probabilmente intuì il motivo per cui non volessi stare nella sua camera mentre lui era in un'altra stanza, così cambiò discorso.  -Ok. Cosa vuoi mangiare?- -Non lo so. Vedi tu. Per adesso non ho fame- -Io inizio a preparare che tra un po’ ti verrà fame- come poteva esserne certo? -Ok. Se lo dici tu-
Avevo la televisione accesa, ma osservavo Deeks che preparava il pranzo. Quella maglietta azzurra faceva risaltare i suoi occhi, e anche il suo fisico, non super palestrato come quello di Sam, ma aveva lo stesso il suo fascino. “Sto continuando a delirare.” Ogni tanto si voltava per assicurarsi che stessi bene e io distoglievo lo sguardo, facendogli credere che stessi guardando la televisione, anche se credevo sapesse che lo guardavo, forse si sentiva i miei occhi addosso.
-Kens, tutto ok?- mi chiese ad un tratto. Senza togliersi quel sorriso dolce sul volto –Si-  si avvicinò a me -Vuoi che mangiamo sul divano o..- lo interruppi -Guarda che ce la faccio ad alzarmi- gli feci notare dura come mio solito. Avevo rialzato la mia barriera -Non intendevo dire questo. Solo… Ok allora siediti e dimmi se ti piace. Altrimenti ordino qualcosa- disse alla fine rassegnato. -Deeks è buono- affermai -Sicura?- -Si- Non mangiai molto però. -Kens, devi mangiare qualcosa, al bar hai a malapena toccato il cappuccino ed il cornetto. Per favore. Lo so che non è facile ma ti prego. Cerca di mangiare qualcosa. Fallo per me- mi disse evidentemente e palesemente preoccupato per me.
–Ok- mi limitai a risponde,  cercai di mangiare, per non sentire Deeks rompere, e anche perché non volevo che si preoccupasse troppo. Quando finimmo di mangiare mi alzai e presi i piatti -Lascia stare faccio io- mi fermò lui. -No Deeks voglio aiutarti- -Non c’è bisogno, sono due piatti non ci metto nulla- e mi poggiò una mano sulla guancia.
Sapevo che lo faceva perché mi voleva bene, ma quel gesto, quel contatto, era troppo per me. In quel momento era troppo. E la cosa che mi faceva più rabbia era  che quello era  un gesto innocente, e mi spaventavo di una carezza sulla guancia. Era la cosa più stupida del mondo!!!
Mi allontanai di poco da lui per fargli capire che, non era colpa sua, ma non era il caso, non in quel momento. Pensavo che ci sarebbe rimasto male, che si sarebbe arrabbiato o avrebbe dato voce a qualche pensiero stupido come sempre. Invece mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli. Lo abbracciai, e lui fece lo stesso. Ma perché diavolo dovevo rabbrividire ed irrigidirmi ogni volta che qualcuno mi sfiorava !!! -Hey è tutto apposto. È tutto finito- cercò lui di tranquillizzarmi.


Mi staccai da lui e mi rimisi sul divano e poco dopo lui mi raggiunse e si sedette accanto a me. –Cosa ti va di fare?- -Cosa consigli? In televisione non c’è nulla- -Io qualche idea l’avrei ma …- lasciò la frase così sospesa a mezz’aria – ma…- lo incitai io a continuare, anche se avevo capito che stava dicendo qualcosa di molto poco casto. -... ma il contatto fisico è un piccolo problema per te adesso. Quindi a meno che tu non voglia farlo lo stesso non…- non lo lasciai finire la frase e gli diedi un pugno sul braccio.
Io avevo i miei cavolo di problemi e lui parlava di sesso ?! Ma scherziamo? Forse sarebbe stato meglio andare a casa mia e cacciarlo a calci nel sedere se insisteva per restare. – Ai, Kens mi hai fatto male- si lamentò.
Suonò il campanello, io sobbalzai, e lui prima mi regalò l’ennesimo sorriso e poi andò ad aprire –Hey ragazzi,  non dovevate venire più tardi?- -Si ma non sapevamo cosa fare- rispose Callen. Mi alzai dal divano e, seguita da Monty, mi avvicinai alla porta –Hey ragazzi- -Hey come stai piccola?- mi chiese premuroso Sam. Adoravo quando mi chiamava “piccola” o “sorellina”. Non mi chiamava più in quel modo dalla scomparsa di Dom.
–Un po’ ammaccata con tagli e lividi e dolori ovunque… a parte questo sto bene- dissi con un sorriso -diciamo- aggiunsi poco dopo sussurrando. –Possiamo entrare?- -Si certo- rispose Deeks  –Deeks sembra che qui sia passato un uragano. Poi cavolo c’è Kensi, potevi sistemarla un po’ questa casa...- lo rimproverò Sam
–Tanto lei è abituata al disordine. La sua casa sembra sempre il campo di battaglia della terza guerra mondiale- disse ridendo e io lo trucidai con lo sguardo prima di rispondergli – Come scusa?- -Niente- disse spaventato- -Ripeteresti quello che hai appena detto?- -La…la tua casa è sempre un campo di battaglia della…- -della?...- lo incitai –della terza guerra mondiale- disse tutto d’un fiato e si mise una mano sulla testa e una sull’addome, in modo da non sentire molto dolore quando lo avrei colpito-Ti salvi solo perché mi fa male tutto. Appena posso ti ammazzo. Ma prima ti taglio i capelli e poi ti ammazzo- -Deeks sta attento, Kensi questa notte è capace di tagliarti i capelli mentre dormi- scherzò Callen. Scatenando la risata di tutti. –Cosa ne dite se ci andiamo a fare un giro?- propose Sam –Ok- “Mi avevano portata al centro commerciale a fare shopping… ma ci rendiamo conto ?!? Forse avevano letto o sentito da qualche parte della cosiddetta Shopping Terapia… In questo centro commerciale c’è praticamente di tutto. Dall’abbigliamento ai giocattoli, dai medicinali agli animali, dalle sale gioco ai centri benessere” .
Girammo quasi tutto il centro commerciale. Giunse l’ora di chiusura e tornammo a casa. –Kens tutto bene?- mi chiese dolcemente Deeks mentre guidava, lanciandomi uno sguardo dolce e un po’ preoccupato per qualche istante, prima di riportare lo sguardo sulla strada. –Si Deeks. Va tutto bene- risposi io con altrettanto tono dolce. Solo in quel momento notai come tenesse tesi i muscoli di tutto il corpo. Non capivo il perché. Era per colpa mia? Forse avevo sbagliato qualcosa? O forse era solo arrabbiato per quello che mi era successo?
–Deeks?- lo chiamai, ma avevo quasi sussurrato. Anzi diciamola tutta. Avevo sussurrato ed ero sicura che non mi avesse sentito, ma proprio mentre stavo per chiamarlo nuovamente lui rispose –Dimmi- quel tono non era dolce, non era felice, non era preoccupato, non era tutto, non era nulla, era enigmatico, non riuscivo a decifrare nulla nel suo comportamento. Ma perché? –Deeks… va tutto bene?- gli chiesi sempre in un sussurro –Si. Perché me lo chiedi?- chiese a sua volta sempre enigmatico.
Quel suo tono mi dava sui nervi. Non capivo cosa gli passasse per la testa. –Perché hai i muscoli di tutto il corpo troppo tesi. A momenti stacchi il volante dall’auto, spezzi i pedali, e decapiti il cambio- gli feci notare –Decapito il cambio?!?- disse lui. Avevo capito che stava cambiando discorso. –Si lo decapiti. E per favore non cambiare discorso- -Non so come comportarmi con te adesso. Ho paura di sbagliare. Io voglio aiutarti, ma se sbaglio qualcosa e peggioro la situazione?- -Sei uno sciocco Deeks. Per peggiorare la situazione dovresti solo farmi qualcosa di simile o peggio di quello che mi ha fatto quell’uomo. E tu non saresti capace di farmi del male- dissi io mentre osservavo i suoi muscoli essere meno tesi.
-E se ti chiedessi di venire a letto con me. Peggiorerei la situazione?- chiese malizioso e con un sorriso a trentadue denti che attraversava tutto il volto da parte a parte. –No ma dico Deeks… Possibile che tu pensi sempre e solo al sesso?- chiesi io stupita –Scherzavo- cercò di difendersi lui -Tu quando parli di sesso non scherzi mai- constatai. Non ero sicura del fatto che gli avrei lasciato prendersi cura di me molto facilmente, avevo rialzato il mio muro ed era difficile persino per me abbassarlo.
Arrivati a casa Monty, come solito, ci diede la sua calorosa accoglienza, e mentre Deeks preparava la cena io coccolavo Monty che aveva poggiato le sue due zampe sulla mia coscia, mentre si beava delle mie carezze. Cenammo e guardammo la televisione sul divano. Mi addormentai lì, ma lui mi prese tra le sue braccia e  mi portò nella sua camera. Dopo qualche ora sentì qualcosa solleticarmi il braccio, così  mi svegliai.
Pensando che fosse qualcuno, magari appartenente alla cerchia di Alvarez mi difesi, prendendolo e mettendolo a faccia in giù sul letto –Kensi sono Deeks- -Deeks. Che diavolo ci fai qui?!?- –Hey scusa, non volevo svegliarti- sussurrò –Non fa niente. Perché sei qui?- ripetei la mia domanda con tono ancora più duro di prima -Ero venuto a vedere se stessi dormendo tranquillamente- affermò lui, dopo aver puntato quei due bellissimi occhi nei miei. –Ok- mi limitai a  rispondere –Buonanotte- disse mentre usciva dalla stanza. Non risposi e tornai a dormire.



Salve a tutti !!!!  Ecco il 3 capitolo....
Allora cosa ne pensate??? Spero vi piaccia. Premetto che il 4 capitolo non lo pubblicherò presto, perché tra un paio di settimane vado in gita a Praga e poi quando torniamo c'è il McP (i temuti 100 giorni prima degli esami di maturoìità) *terrorizzata al solo pensiero*  e non ho quindi molto tempo per scrivere.
Oggi vi lascio in pace .. ahaha
Spero solo che il capitolo sia decente e spero di sentire qualcuna di voi.
A presto 
_Emy_
  
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