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Autore: Denisa    22/02/2015    0 recensioni
I personaggi di questa storia sono Marina e Damiàn.
Due giovani ragazzi apparentemente felici ma con tanti dubbi e sofferenze nascoste in un'angolino del proprio cuore.. Impareranno insieme che cosa significa vivere e amare senza pregiudizi e remore.
Qui vi anticipo il primo capitolo della mia storia..mi auguro che vi piacia e vi appassioni.. "Marina si trovava seduta in sala d’atessa ad aspettare la risposta, ma nessuno si degnava di andare a dirle qualcosa.
Non riusciva più ad aspettare, non comprendeva perchè era diventata tanto impaziente, lei che sempre si era considerata anche troppo paziente nella sua vita, ma per la prima volta sperava e aspettava la tanto attesa risposta che avrebbe potuto chiambiarle l’esistenza.
Non riusciva a capire quale fosse la risposta che desiderasse, la sua mente e il suo cuore erano in contrasto per la prima volta, ma sapeva che qualsiasi cosa le avessero detto, quella sarebbe stata l’ultima ancora, non si sarebbe data più nessuna possibilità."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 3 Quanta pioggia quella sera.
Marina iniziò a pensare che aveva sbaglio ad essere uscita sola per quella città così grande e sconosciuta. Si era persa, ed era complettamente bagnata come un pulcino.
Ma dove poteva rifuggiarsi. Per la prima volta in vita sua pensò che sarebbe morta quella sera.
Le lacrime stavano iniziando a calare su suo viso..
 
Era una serata orribile, pensò Damiàn, tornanto a casa.
All’improviso una persona era comparso davvanti alla sua macchina.
Frenò subito , e solo Dio lo aiutò ad non investirlo.
Scese immediatamente dall’auto.
“Sta bene? Si è fatta male?”
Si avviccinò allo sconosciuto.
Solo quando lo toccò si rese conto che era una donna.. anzi una ragazzina.
Dio mio ma cosa....
Ebbe un tonfo al cuore..
Era bagnata fradica ed tremava dal freddo.
La giovane non parlava.
Doveva essere sotto shock si disse tra sè.
“Come si chiama signorina?”
Rispose con un filo di voce. “Marina”
“Marina” ripetè Damiàn
La prese tra le braccia e la fece accomodare sulla sua macchina.
“Mariana dove si trova la tua casa? Ti accompagno.”
“Io..io” non riusciva a dire nulla
“Tranquilla piccolina non voglio farti del male.” Cercò di tranquillizzarlo Damiàn.
“Io non so dove si trova. Non vivo qui.”
Solo ora Damiàn notò un accentò della voce diferente.
“Dove alloggi?”
“Non so.” Stava crollando. Mise le mani davvanti alla faccia. Stava per piangere.
Damiàn comprese all’istante ciò che stava per succedere.
Quella ragazza era sotto shock e stava crollando, sicuramente è stata troppo tempo sotto qul incessante pioggia.
Prese una decisione.
Non poteva lasciarla lì. L’avrebbe portata a casa sua. Domani avrebbe pensato al daffarsi.
Mise in moto.
Chi era quella ragazza, perchè si trovava lì.
“Josè, per favore portami una coperta.” Aveva fatto ingresso nella villa dei Lombardo.
Josè fece tutto ciò che il padrone di casa le avveva ordinato.
“Damiàn cosa sta succedendo?” La voce della madre le fece distogliere per un istante lo sguardo dalla bellissima sconosciuta.
“Chi è questa ragazza, cosa le è successo Damiàn?”
Al fianco di Victoria comparvè Philippa.
“Non so chi sia madre. É comparsa davvanti a me, quasi lo investita.” Era quasi una scusa.
“Penseremo dopo a questo. Questa creatura sta tremando dal freddo, dobbiamo cambiarle gli abiti. Aiutami a portarla di sopra.”
Damiàn la prese tra le braccia, e seguita dalla madre e Philippa salirono di sopra.
“Sapere meglio che tu uscissi da questa camera Damiàn.” I suoi occhi erano fissi nuovamente su quella sconosciuta.
Senza proferire parola uscì.
Solamente quando chiuse la porta alle sue spalle si accorse che l’aveva portata nella sua camera.
Per cercare di distogliere ogni pensiere sulla sconosciuta, decise di andare a vedere sua figlia.
Lili sembravo un angioletto, e dalle smorfiette che faceva sembrava che stesse facendo un sogno di suo gradimento.
Amava immensamente quella creatura con ogni fibra del suo essere.
Era la cosa più bella che Paula le aveva donato nella sua vita.
 
Victoria e Philippa cambiarono la giovane.
“Dio Santo Philippa cosa sarà successo a questa ragazza.”
Le due donne si guardarono, senza potersi dare una risposta.
La lasciarono dormire, avrebbero avuto le risposte domani.
 
 
“Svegliati.. Ti prego svegliati.” Una vocino dentro il suo incoscio la chiamava, ma per una ragione inspiegabile non riusciva ad adempiere a ciò che le chiedeva.
“Dai svegliati.” Possibile che ora il suo inconsio la scuoteva? Aveva questo immenso potere?
Dopo tanta insistenza alla fine Marina decise di dare retta alla vocina, altrimenti non l’avrebbe lasciata in pace.
Aprì lentamente gli occhi.
“Finalmente ti sei svegliata.”
Possibile che era la sua vocina interiore?
No! Questa voce era bella squillante era lì davvanti a se.
Lili aveva la curisità a mille. Chi era quella bellissima rgazza che dormiva nel letto di suo padre? La sua fidanzata? Papà aveva una fidanzata? Avrebbe avuto una nuova mamma?
Quell’idea le metteva una inconfundibile gelosia verso il padre.
“Io sono Lilibeth ma tutti mi chiamano Lili, e tu chi sei?”
Partiva il famoso terzo grado di Lili.
“Ma non parli?” si stava un po’ spazientendo?
Aveva una voce così soave.
Metteva addosso un senso di pace infinita.
“Il gatto ti mangiato la lingua, perché non parli”
Aveva anche una notevole fantasia pensò Marina.
“No! Nessun gatto mi ha mangiato la lingua.” Alla fine si decise di parlare.
Che voce dolce
“Io sono Marina.”
“Che bel nome che hai?” questa costatazione la fece sorridere.
“Ah dimenticavo di presentarti Mr B.”
Mr B? chi mai poteva essere? Qualcun’ altro si trovava nella stanza?
“Ecco questo è il mio amico Mr B, Marina.” Lili porgeva davanti a lei il suo amico fatto di peluche.
Lili non riusciva a capire perché Marina non porgeva le sue mani per prendere Mr B.
Marina era immobile.
Lili notò che lei teneva lo sguardo fisso in una sola direzione, come se non la vedesse.
Marina non la vedeva. Una lucina si accese nella sua mente.
Mosse la mano davanti a lei, e nuovamente i suoi occhi rimasero a fissare la medesima direzione.
Lili comprese all’istante.
“Non puoi vedermi vero?”
Come era riuscita una bambina tutto quello che molti adulti mettevano il doppio del tempo a comprenderlo.
L’innocenza dei bambina.
Lili dalla vocina doveva essere molto piccola, ma molto più intelligente di molti bambini della sua età.
“Lili cosa fai qui?” una nuova voce aveva fatto ingresso nella stanza.
“Buon giorno nonnina. Ero venuta a dare il buon giorno a papà, ma ho trovato Mariana.” Aveva un sorriso che metteva dolcezza all’animo.
“Sei sveglia figliola.” Lo sguardo di Victoria si spostò su Marina.
“Dove mi trovo.” Solo ora Marina comprese che non si trovava a casa del dottore.
Dove si trovava?
Victoria comprese l’agitazione della giovane e si affretto a tranquillizzarla.
 “Tranquilla cara sei al sicuro.” Victoria si era avvicinata a lei e l’abbracciò.
Quell’abbraccio era così rassicurante, chi era quella donna, dove si trovava.
Tante domande, troppe domande.
 
Damiàn entrò nella stanza.
Vide sua figlia seduta sopra il letto, e sua madre che abbracciava la sconosciuta.
Era così bella, indifesa e… piccola.
Sembrava una creatura così indifesa.
Damiàn non aveva mai avuto un senso di protezione verso nessuna prima di quell’istante, neppure con Paula.
“Buon giorno papito mio.” La vocina della figlia lo distolse dai suoi inaspettati pensieri.
“Buon giorno tesoro.” Le diede un bacio sulla fronte.
Diede un affettuoso bacio anche alla madre.
Che voce.
La sua voce le piaceva.
Era rassicurante quanto l’abbraccio della sconosciuta.
“ Figliola che cosa ti è successo.?” Era giunto il momento di sapere.
“Nonna, Marina non può vederti.” Esclamò l’innocenza.
Damiàn e Victoria rimasero immobili.
Nessuno osava parlare.
Alla fine però fu Victoria a prendere il coraggio.
“Tesoro dove possiamo contattare i tuoi genitori.”
“I miei genitori si trovano in Italia signora.”
“Dove alloggi cara? Vivi con qualcuno? Saranno in pensiero per te.”
Era tutto vero, il dottore doveva essere molto in pensiero.
“Sono ospite del dott. Placienca.”
“Sei ospite di Hernan?” solo ora Damiàn aveva avuto il coraggio di parlare.
Damiàn aveva capito all’istante.
Quella ragazza era la stessa di cui Hernan aveva chiesto aiuto.
“Conoscete il dott Placienca?”
Ne era sorpresa.
“Si cara, è un vecchio amico di famiglia. Lo chiamiamo subito.”
“Lili è giunto il momento di prepararti per andare a scuola tesoro.”
Lili diede un affettuoso bacio al padre, e un abbraccio a Mariana.
Victoria prese per mano la nipote e uscirono dalla stanza.
Quella creatura le aveva donato una leggera brezza di felicità nel cuore.
Erano rimasti solo loro due ora.
Marina sapeva che quell’uomo era ancora lì, non aveva bisogno di sentirlo parlare, sentiva la sua presenza.
Rimasero ancora qualche minuto in silenzio.
Fu Marina alla fine a prendere la parola.
“Come mai mi trovo qui?”
“Ieri sera ti ho quasi investita, sei apparsa all’improvviso davanti alla mia macchina.”  Sembrava quasi una scusa.
“Cosa ti è successo Marina?”
“Io no lo. Stavo facendo una passeggiata, quando ha iniziato a piovere così tanto, ed ho perso la il mio orientamento.”
Era diventa triste.
Damiàn lo notò.
Per una strana ragione inspiegabile anche a lui stesso voleva proteggerla.
Si avvicinò a lei e le prese la mano.
Una scossa percorse tutto il corpo di Marina.
Anche Damiàn lo aveva sentito.
 
Victoria chiamò Hernan.
Il dottore si precipitò subito a casa dei Lombardo.
Ad attenderlo all’ingresso come sempre fu Victoria.
Notando l’agitazione dell’amico, le fece un sorriso rassicurante.
“Sta bene Hernan. Ora si trova di sopra con Damiàn”
Fece un cenno di ringraziamento all’amica.
Solamente quando la madre e Hernan entrarono nella stanza, Damiàn lasciò la sua mano.
Il dottore si avvicinò a Marina.
“Stai bene figliola?” una voce che conosceva bene.
“Si, dottore.”
Marina spiegò tutto ciò che le era successo, aiutata dai ricordi di Damiàn.
 
Philippa era salita di sopra con vassoio pieno di cose da mangiare.
Marina non aveva ancora fatto colazione.
Damian accompagnato dalla madre e Hernan uscirono fuori.
Lasciarono la giovane alle cure della premurosa Philippa.
 
“Hernan, è Marina di cui ci hai parlato?” Damiàn lo sapeva già, voleva solo la conferma.
Il dottore fece un cenno per confermare.
“È una ragazza così dolce, giovane e sola.”  Victoria aveva intuito all’istante la solitudine della ragazza.
“Marina ha detto che nessuno della sua famiglia si trova qui.” Si spiegò Victoria.
“Sono gente comune, che lavora per vivere, inoltre hanno altri figli a cui devono badare. Mi sono preso io la responsabilità di Marina.”
“Potrebbe rimanere qui da noi.” Sia Hernan sia Damiàn rimasero sorpresi dalla sua richiesta.
Ospitare una perfetta sconosciuta in casa sua? Cosa le era balzato per la testa a sua madre.
“Mamma ma cosa dici.”
“Si, signori. Hernan a casa tua Marina è completamente sola, qui da noi Damiàn potrebbe avere la compagnia giusta, è così giovane non può rimanere rinchiusa tra quattro mura.”
“Non saprei. Tu cosa ne pensi Damiàn. Questa è casa tua, tu sei l’unico proprietario, sei tu che devi prendere una decisione.”
Aveva mille pensieri per la testa.
Cominciò a pensare che la madre avesse ragione, quella ragazza doveva rimanere lì.  
Non sapeva ancora il perché, ma lo avrebbe scoperto.
Avrebbe scoperto cosa nascondeva dietro quella faccina da angioletto si disse.
Avendola lì, avrebbe potuto capire se Marina era sincera o stava semplicemente ingannato l’amico.
“Va bene. Marina rimane qui.”
 
  
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