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Autore: Layla    22/02/2015    0 recensioni
“Cosa c’è, May?”
Le chiedo quando rientro.
“C’è un’unica soluzione, Sophie.
Dobbiamo andare in California da Wendy.”
“Non ci vorrà mai.”
“Io dico di sì e poi ormai non abbiamo scelta, nessuno ci ospiterà qui a New York.
Nessuno.”
Io sospiro.
“Hai ragione.”

{Seguito di "A love like war"
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zack Merrick
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Epilogo:Tell me its okay to be happy now, because I'm happy now

 
Wendy p.o.v.

 
È passato un anno da quando May mi ha resa zia.
Due mesi dopo il parto siamo stati tutti invitati al battesimo ed è stata una grande festa tra amici e musicisti. A Dio piacendo non è richiesto un discorso per il battesimo e quindi né Alex né il mio amore scemo hanno potuto dire la loro imbarazzando i presenti.
A proposito del mio amore scemo May – con una scelta che ha sorpreso tutti, persino i fili d’erba del guardino – l’ha nominato padrino di Andrew.
Non ce lo vedo Jack come guida spirituale che deve correre in aiuto nel percorso di vita cristiana del suo pupillo. Lo vedo come guida a una vita da pervertito come la sua: ragazze, ragazze, alcool, canne, ragazze, ragazze.
Lo so, adesso è cambiato. È un ragazzo fedele e paziente, ha sopportato che la sua casa venisse invasa piano piano dai miei parenti e amici senza lamentarsi.
Non so se ha un cuore d’oro o si è divertito come un matto; forse un po’ tutte e due le cose. Considera Sophie come una sorellina da proteggere, May come una delle poche figure da cui si fa comandare a bacchetta (vedi il matrimonio di Holly) e Aileen come una tizia con cui scambiarsi amichevoli insulti.
May come madre che se la sta cavando benissimo, sicuramente meglio della mia che pare volesse  abbandonarmi già subito dopo il parto. Era una madre amorevole la mia, così amorevole che mi ha sparato in pancia e a una mano.
Lasciamo perdere questi brutti ricordi, è meglio.
Dopo che la mia sorellina ha smesso di allattare Andrew si è trasferita in una villa che hanno comprato lei e Jordan. L’ha sistemata benissimo, rendendola subito elegante, ma non pacchiana, un qualcosa che solo lei potrebbe fare.
Non nego però che mi manchi, la casa è vuota senza di loro.
“WENDY!”
L’urlo belluino di Jack mi riscuote dalle mie elucubrazioni.
“Cosa succede, Jack?”
“Dalla cucina viene odore di bruciato!”
Scatto in piedi come se la sedia della mia scrivania scottasse e corro al piano di sotto, puzza di cibo  in cui qualcosa è andato storto: le lasagne o le cotolette? Oppure tutte e due?
Arrivo in cucina senza fiato e apro il forno, del fumo esce facendomi tossire, tolgo due teglie: le cotolette sono ok, la lasagne un po’ meno. Sono mezze bruciacchiate.
“Cazzo, Jack! Ti avevo detto di tenerle d’occhio!”
Lui si gratta la testa.
“Sì, ma in Tv davano “Mamma, ho perso l’aereo.””
“Ma se l’hai visto duecento volte! Vabbeh, chissene, dammi una mano.”
Insieme grattiamo via le parti più bruciate delle lasagne, lui ride, io alla fine finisco per fargli compagnia. Non si può davvero rimanere incazzati con Jack Barakat, è una specie di legge naturale.
Poco dopo suona il campanello ed entrano Alex e Holly, lui ride perché ha già intuito cosa è successo, lei è un fascio di nervi e non capisco perché. È sposata, è diventata più bella con i capelli lunghi, deve essere per via del libro.
Già, dopo anni passati a scrivere su vecchi quaderno o su word sei mesi fa ha preso coraggio a due mani e ha mandato qualcosa a una casa editrice.
A loro è piaciuto e hanno deciso di pubblicare, il libro è uscito ieri.
“Buongiorno! Jack, hai fatto bruciare ancora il pranzo! Che pessima casalinga!”
“Davano…”
“Sì, ho visto. Ma è un film che conosci a memoria.”
“Voi non capite, ogni volta si notano dei particolari nuovi.”
“Immagino che a quest’ora saprai il numero esatto dei peli del culo del protagonista.”
La voce di Aileen ci fa voltare verso lei e Tony, lui ha in mano una torta, gli faccio cenno di appoggiarla sul tavolo della cucina.
“Oh, la tartaruga e la nuova Rita Skeeter.”
Lei gli fa una linguaccia.
“Vuoi una mano, Wen?”
“Sì, sarebbe gradita.”
I ragazzi se ne vanno in cucina e rimaniamo solo io, Holly e Aileen che immediatamente mi aiuta e finisce il lavoro che avevamo iniziato io e Jack. Holly rimane imbambolata nel bel mezzo del locale, come se non sapesse cosa fare.
“Holly, tutto bene?”
Le chiedo gentilmente.
“E se non piacesse a nessuno?
E se non vendessi una copia e venissi stroncata dai critici?”
Io le batto una mano sulla spalla.
“Andrà tutto bene. Hai scritto un libro meraviglioso, ci hai messo tutta te stessa e si vede. Brilli come una stella. Uno deve essere scemo per non notarlo.”
“Grazie, Alex è da ieri sera che tenta di calmarmi, ma non ce l’ha fatta.”
“È normale che tu sia nervosa, non ti preoccupare.”
“Sai, credo che andrò di là con i ragazzi.”
Lascia la cucina.
“Andrà bene?”
“Andrà benissimo. Ho letto il libro e l’ho trovato meraviglioso, Holly non ha nulla da temere.”
Aileen sorride e poi torniamo di là, Jack e Alex stanno chiacchierando con Tony, Holly invece giochina con il suo cellulare, se non si fosse capito in questo periodo è nervosissima.
Poco dopo suona il campanello, apro al resto degli All Time Low, Rian, Zack, Alex e Jack si scambiano pacche sulle spalle, le ragazze invece vanno subito da Holly e le fanno i complimenti per il libro. Questo sembra tirarla un po’ su di morale.
“Grazie, Cass, Tay! Non dovevate!”
“Ma figurati! È bellissimo!”
Le risponde Tay con calore, le punte azzurre le stanno benissimo e Cassadee è impeccabile come sempre. Guarda con una certa curiosità come si comportano Alex e Holly e poi guarda Rian, è chiaro che le piacerebbe ricevere la proposta. È un po’ che stanno insieme, ma lui non si decide a chiederle di sposarlo, dice che sta bene così e che Cass è molto impegnata con la sua carriera solista, il che è sicuramente vero ma non impedisce a una ragazza di sognare l’abito bianco.
In quanto a Tay e Zack dopo l’inizio un po’ turbolento adesso vanno d’amore e d’accordo, loro parlano cautamente di convivenza, ma ci vanno con i piedi di piombo.
"E tu Rian quando ti sposi?”
Gli chiede Jack inopportuno come sempre, dovrebbero dargli un premio per ogni volta che ha parlato quando avrebbe dovuto stare zitto.
“Non lo so, non sto male così.”
Cass ingoia il rospo con un sorriso.
“Ma magari potrei convivere, cosa ne pensi, Cassadee?”
“Penso che sia una magnifica idea, ma dobbiamo organizzarla meglio.”
Rian le rivolge il suo sorriso smagliante.
“Prendiamo una villa qui a Los Angeles e tu porti la tua roba e io la mia, non è così difficile.”
Lei sorride con calore, già persa in sogni in cui divide finalmente gli spazi con il suo uomo, anche Tay ha la sua stessa faccia.
“Abbiamo comprato la villa!”
Esclama, la gioia trattenuta a stento.
“Ma è meraviglioso, complimenti!”
“Cosa è successo? Cosa mi sono persa?”
Sulla porta ci sono un po’ di persone: May con in braccio Andy, Sophie, Jordan,  Vic, Jess e Jaime, Mike e Alysha. Ovviamente è May ad avere parlato.
“Zack e Tay hanno comprato una villa per vivere insieme e pare che anche Rian e Cassadee convivranno!”
“Ma è meraviglioso! Matrimoni all’orizzonte?”
“No.”
“Peccato.”
La guardano un po’ tutti sorpresi.
“Scusate, deformazione professionale.”
May ha appena avviato un’attività di wedding planner e non se la cava male, si sta facendo lentamente un nome tra i ricconi di Los Angeles. Jordan è soddisfatto di lei e di come stia crescendo Andy. È un bambino meraviglio: ha gli occhi azzurri di May e folti capelli neri.
È amichevole con tutti, riesce più o meno a camminare e sa dire qualche parola, Jordan ha pianto quando ha sentito la sua prima parola, ossia papà.
Ama quel bambino come se fosse suo e – contrariamente alle previsioni della famiglia Eckes – non si è stufato di May e le è rimasto accanto.
“Aex! Aex!”
Il bambino tende le mani verso Alex, ha una vera predilezione per lui, cosa che non manca di far ingelosire Jack.
“E zio Jack, campione?”
Lui lo guarda.
“Cresta brutta.”
Lui borbotta qualcosa e poi tace, profondamente offeso dal commento del nipote su quelli che considera i suoi bellissimi capelli. È come se avesse cinque anni e non ventisei.
Ma Jack Barakat si ama anche per questo: perché è un eterno bambino e fa tenerezza. A volte sa essere saggio, a volte terribilmente infantile. Io amo tutti e due i lati del suo carattere.
Mi piacerebbe convivere per sempre con lui e – lo ammetto – l’idea del matrimonio mi gira in testa da un po’, ma so che non devo fargli fretta o lui scapperà. Lui ha bisogno dei suoi tempi e io sono disposta a darglieli, ho l’intima certezza che non scapperà.
In ogni caso May passa il bambino ad Alex che se lo spupazza ridendo come un matto.
“Non ridere, Gaskarth! Insegnerò ai miei figli a temerti.”
Alex ride più forte.
“Jack, i tuoi figli mi adoreranno, è scritto nelle stelle.
Io sono nato adorabile.”
“No, tu sei nato con due sopracciglia enormi e io ti ho battuto.”
“Ancora? No, le mie erano più grandi delle tue al liceo.”
“Pf! Sono passati anni e non ammetti ancora la sconfitta!”
Il cantante ride di gusto.
“Serve un giudice. Holly, ci conoscevi entrambi, chi aveva le sopracciglia più grandi?”
“Non vale, è tua moglie.”
“Holly, giura di essere imparziale sulla bibbia.”
Io guardo sorpresa quei due, come tutti più o meno.
“Alex, fai sul serio?”
Gli chiedo sbalordita.
“Certo. Da irlandese cattolica non hai una bibbia in casa?”
“Boh, forse. La vado a cercare.”
Vado nel mio studio, dove ci sono anche i libri, e inizio a cercare tra gialli, romanzi rosa, fantasy e sui vari gialli del mondo e alla fine – nascosta dietro un enorme libro di disegni – trovo una bibbia consumata. Mi pare fosse il regalo di nozze di mia nonna materna.
La porto in salotto e Holly giura solennemente di dire la verità e solo la verità.
“Allora Holly, chi aveva le sopracciglia più grandi? Io o Alex?”
“Tu Jack. Sei felice?”
“Molto! Ahahahahahhaha!
Mi hai rubato Andy, ma non il primato.
Peeeerdeeeenteeee!”
“Ragazzi, sediamoci a tavola.”
May spinge tutti verso la sala da pranzo con piglio autoritario, sedando il litigio tra Alex e Jack e le risate del resto del gruppo. Si siedono tutti intorno al tavolo e io servo le lasagne, nonostante siano state un po’ bruciacchiate non sento nessuno lamentarsi per questo, anzi la teglia sparisce negli stomaci di tutti a velocità impressionante.
“Buone, ‘En!”
Esclama Jaime con la bocca piena.
“Datti un contegno, tesoro!”
Lo rimprovera divertita Jessica.
“Ma sono buone!”
“Ho capito, ho capito! Wen, dopo mi passi la ricetta?”
“Certo. Mettiamo Jaime all’ingrasso.”
“No.”
La voce di Vic si leva velata di ironia.
“Come no? Non posso mangiare?”
“Ma certo che puoi mangiare! Solo non devi metterti all’ingrasso o non salti più e ci serve un bassista che salta come una cavalletta, sei famoso per quello.”
Lui sbuffa e riprende a mangiare la sua seconda porzione di lasagne, sembra un bambino preso con le mani nel sacco e fa tenerezza, tanto che Tony gli dà una pacca amichevole sulla spalla per tirarlo su di morale.
“Ehi, Tone! Non ci hai detto come va la tua convivenza con Aileen!”
Tay lo guarda curiosa.
“Oh, bene. Se si escludono le visite-raid di mia madre che sembra voler radere al suolo l’appartamento e buttare Aileen giù dalla finestra.”
“Non si è ancora rassegnata?”
“No, nemmeno quando Aileen si è iscritta all’università, dice che anche quello è un piano astuto per fregarmi soldi.”
La mia amica tiene gli occhi bassi, so quanto ci stia male per queste accuse che non sono né vere né fondate. Lei è onesta, non ha mai approfittato di Tony e sta cercando di farcela da sola per vivere la vita che vuole. E lei vuole vivere con Tony e scrivere su un giornale di musica. Sono sogni modesti, ma lei è vissuta in un posto dove sognare castelli era considerato uno spreco, esattamente come me.
Per lei già questa vita è il castello che non ha mai sognato.
“Ci farà l’abitudine prima o poi.”
“Non che mi importi, Jaime. Io sono felice così e lo è anche Luke.”
“Chi è Luke?”
Chiede Alysha.
“La sua tartaruga.”
Risponde Aileen che ormai si è abituata alla domanda e risponde senza scomporsi.
“Oh, non sapevo che le tartarughe potessero essere felici.”
“Oh, sì. Possono. Ci sono dei particolari, insomma hanno il loro modo di dimostrare affetto.
Sono bellissime.”
Il tono di Tony è sognante.
“Alysha, sono la ragazza di un musicista e di una tartaruga.”
La mia amica tenta di rimanere seria, poi scoppia a ridere come una matta. Decido che questo è il momento giusto per sparecchiare, così mi alzo e porto via tutti i piatti. Poi ne porto di nuovi e infine servo le mie cotolette.
Sono apprezzate come le lasagne, Jaime sembra essersi completamente dimenticato del semi rimprovero di Vic e le mangia allegramente.
Beh, nessuno ci fa caso, nemmeno lo stesso Vic che si riempie il piatto senza badare troppo a quante ne mangia.
Sophie lo guarda sorridendo, la loro convivenza sta andando bene. Ci sono stati alcuni litigi, ma se la stanno cavando bene. Lei a volte sente molto la sua mancanza quando lui è in tour, soprattutto perché a causa del lavoro non può seguirlo, e a volte diventa pesante per lei. Cerca di non farglielo capire per non farlo sentire in colpa, ma Vic è abilissimo a indovinare i veri sentimenti di mia sorella e la rassicura sempre. Un paio di volte ha preso un weekend di ferie per andare da lui e al ritorno stava molto meglio, credo che almeno una volta voglia farsi un tour.
“Ehi, Sophie. Cosa cucini al signorino?”
La domanda di Jaime la spiazza.
“Boh, dipende. Cibo messicano o italiano.”
“E quando mangia?”
“Ehm, abbastanza?”
“Il che vuol dire che mangia molto.”
Sottolinea maligno il bassista.
“Sai, Vic… Non dovresti mangiare così tanto, ci serve un frontman magro.”
“Ah ah. Bella prova, Jaime.”
Risponde il vocalist.
“Non ti sei risparmiato sulle cotolette e non ho potuto fare a  meno di chiedermi come mangi a casa.”
“Ho un modo per smaltire.”
La risposta serafica di Vic fa arrossire Sophie fino alla radice dei capelli.
“Vic!”
“Scusa, tesoro. Ho solo chiarito alcuni punti con Jaime.”
Le stringe la mano e le accarezza i capelli.
“Prendi spunto, Jaime.”
Lo incalza Jessica ironica, lui scoppia a ridere e le dà un bacio in fronte. Io guardo Jack, come se mi aspettassi qualche segno di affetto anche da parte sua, lui mi accarezza la mano da sotto il tavolo e mi sorride.
“Ti amo, insicura cronica.”
Si alza con me e mi aiuta a sparecchiare per fare posto al dolce: tiramisù fatto in casa dalla sottoscritta.
In cucina – mollate le pile di piatti – mi bacia con passione tanto che alcune posate cadono per terra. Quando ci stacchiamo le raccolgo ridendo.
“Ehi, non vorrai che i nostri ospiti pensino che stiamo facendo qualcos’altro invece che sparecchiare?”
“Uhm, no. Anche perché Alex vorrebbe spiarci, come sta già facendo. Ti ho visto, Gaskarth!”
“Oddio!”
Esclamo io, mentre sto prendendo la teglia con il dolce.
“Beh, renditi utile. Porta di là i piatti e le forchettine.”
Alex sbuffa, ma poi esegue.
“Non era così che mi ero immaginato che andasse.”
Mangiato anche il dolce e dopo aver chiacchierato tutto il pomeriggio i ragazzi se ne vanno e in casa rimaniamo solo io e Jack. Io – da brava casalinga – riempio la lavastoviglie e la faccio partire e poi pulisco la sala da pranzo, Jack invece è sparito da qualche parte.
Sospirando, esco in terrazza con una sigaretta in mano. Fuori me la accendo e mi siedo su una delle sdraio e mi godo lo spettacolo del sole che tramonta che trasforma la nostra piscina in una pozza d’oro.
“Non fa un po’ freddo?”
Mi chiede Jack, uscito anche lui.
“Un po’, ma lo spettacolo vale.”
“Mi piace avere gente per casa, ma mi piace anche stare con te, da solo.”
“Idem. Mi sono sempre chiesta come hai visto l’invasione di casa nostra da parte delle mie sorelle e della mia amica.”
Lui ride.
“Come un interessante diversivo. Con te non ci si annoia mai ed è una delle cose che mi piacciono di te.”
Io sorrido e poi lo guardo. Non si è seduto accanto a me come fa di solito e ha un’aria particolarmente seria. Sto per chiedergli cos’abbia quando si inginocchia davanti a me e da una tasca tira fuori una scatolina di velluto nero.
Io mi porto le mani davanti alla bocca e poi spengo una sigaretta appena accesa nel posacenere.
“Wendy, non sono molto bravo con le parole – se non per mettere a disagio o dire cose imbarazzanti – ma, vorrei chiederti, ecco… Ti va di sopportami per sempre?
Mi vuoi come marito?
Mi vuoi sposare?”
Apre la scatolina ed estrae un anello con una pietra blu in cui fugacemente appaiono dei riflessi di altri colori.
“Io, io… Io, oh Cristo! Barakat! Jack, ho perso le parole!
Io, sì! Sì! Sì!
Ti voglio tra le scatole per sempre, voglio essere tua moglie.”
Lui mi mette l’anello al dito e mi sembra che abbia gli occhi un po’ lucidi, senza aggiungere altro scivolo nelle sue braccia e lo bacio come non ho mai baciato nessuno. Gli accarezzo i capelli e sento che – nonostante i miei sforzi – le lacrime scorrono sulle mie guance.
“Sono così felice, Jack!
Ti amo, ti amo più della mia vita, grazie di esistere e di avermi prelevato dalla folla quella notte di tanti anni fa!”
“Ti amo, Wendy! Sono io che dovrei ringraziarti per avermi voluto dopo quello che ti ho fatto!”
Ci abbracciamo felici, accoccolati per terra e gentilmente accarezzati dalla luce del sole morente.
Non sono mai stata più felice e devo ringraziare Jack.
Adesso finalmente mi sento davvero a casa.
La ragazzina delle roulotte, quella che non sognava fiabe come tutte le bambine finalmente sta vivendo la sua e la parte migliore: il lieto fine.
Non vedo l’ora di indossare quel vestito bianco e stare accanto a questo ragazzo per tutta la vita.
Non voglio nient’altro dalla vita ora.
Quel cerchio folle che si è aperto quella notte in cui mi ha prelevata dal pubblico di uno dei suoi tanti concerti si è chiuso nel migliore dei modi.
Racchiusa nelle sue braccia ne sono fermamente convinta.
La Cenerentola sfigata ha trovato il suo principe azzurro.

Angolo di Layla

Beh, siamo arrivati alla fine e sono abbastanza triste perché mi soo affezionata a questa storia ç_ç Se volete scriverò una one shot sul matrimonio tra Jack e Wendy, fatemelo sapere.
Intanto congratulazioni ad Alex, quello vero, che si sposerà con Lisa.
Ringrazio YouForeverIsAllThatINeed per la recensione e tutte le persone che l'hanno messa nelle seguite, preferite o da ricordare.

Grazie mille.

Canzone del titolo: Tell me that's okay- Paramore

   
 
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