Dieci anni…Dieci anni fa
ero una donna, un agente.
Oggi sono una donna, un agente, una
moglie, una futura
madre.
Il CBI è sempre stato il
mio porto sicuro, lì ero il capo. Avevo
lavorato tanto per ottenere quella posizione, quella sicurezza che,
nella mia
vita privata, avevo perso molto tempo prima.
Dieci anni fa ero una donna chiusa
dentro un mondo di
regole, chiusa dentro quattro mura, chiusa dentro la propria armatura
scintillante.
Il
fato, il destino,
chiamatelo come volete, mi aveva già mostrato quanto crudele
potesse essere,
strappandomi via una madre, strappandomi via l’infanzia. Ero
stata catapultata
nel mondo degli adulti troppo presto, io, una piccola bambina indifesa
in mezzo
a problemi che non credevo nemmeno potessero esistere, in un mondo in
cui per
sopravvivere bisognava armarsi. Ed io l’avevo fatto, sul
serio.
Tutti conoscevano Lisbon, pochi
conoscevano Teresa.
Teresa che sfiorava la sua croce
quando la razionalità non
le bastava per capire, per affrontare, quando il dolore bussava alla
sua porta
con un bagaglio di nostalgia.
Ogni giorno lottavo a denti stretti
contro un mondo maschilista,
contro un avvocato spregevole, contro un politico pieno di
sé, ma non
importava. Ero riuscita ad emergere dalle tenebre della mia
adolescenza, questo
mi bastava.
Poi ho conosciuto lui.
L’involucro di un uomo. Quando Red
John aveva affondato la lama nel corpo della moglie e della figlia
aveva
portato via con sé anche l’umanità di
Jane, a brandelli.
Stava lì, capelli
arruffati, camicia in disordine, sguardo
vacuo ed io a chiedermi che male avevo fatto al mio capo per dover
affrontare
anche i vaneggiamenti di un uomo che non aveva più sangue
nelle vene, ma
vendetta, accecante.
Non so il momento esatto in cui mi
sono innamorata di questo
uomo, probabilmente non c’è. So che il mio cuore
si è fermato insieme a lui in
quel lago, so di aver provato terrore puro quando andò da
solo ad incontrare i
sospettati nella sua casa a Malibù, so che non sarei
sopravvissuta se Lazarus
gli avesse fatto del male. Perché lui, con il suo sorriso,
con i suoi fari blu
si è insinuato dentro di me, lui e i suoi trucchi, lui e i
suoi piani
sgangherati, fuori legge, lui e le sue menzogne, lui che è
arrivato dove
nessuno prima.
Qualcuno dice che l’amore
salva le anime, oggi posso dirvi
che è vero.
Lo guardo nel suo completo, il mio
uomo è qui di fronte a me
a dire che sicuramente
vuole che io
diventi sua moglie, sorride, alza le braccia al cielo, come se io fossi
una
vittoria, una vittoria contro chi non ha mai creduto che in fondo
Patrick un’
anima ce l’avesse. Ce l’ha sempre avuta, ma
nascosta sotto strati di terrore e
rabbia.
Forse l’amore è
proprio questo, aver fiducia in una persona
nonostante il suo lato peggiore ti abbia ferito più e
più volte.
Gli ho promesso che qualunque cosa
accada, da oggi in poi,
noi guarderemo solamente il lato positivo; spero lo faccia anche lui
quando gli
dirò della vita che sta crescendo dentro di me.
Non so cosa il fato abbia in serbo
per noi, chi può saperlo,
so che da oggi sono una moglie, so che la strada per arrivare fino a
qui è
stata così tortuosa da divenire, a volte, impraticabile, ma
adesso che siamo
arrivati in cima alla montagna posso solo guardarmi indietro e
ringraziare ogni
singola frana che ha smussato il nostro tragitto.
Forse ho mentito a me stessa, so
quando mi sono innamorata
di te Patrick, nel momento in cui
mi hai ridato gioia con una semplice rana di carta salterina.