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Autore: _exodus    23/02/2015    6 recensioni
{| Fict di San Valentino pubblicata in "leggero" ritardo a causa di alcuni problemi |}
|MuneTaku perché la trovo una pair abbastanza trascurata | Songfict | "Senza scappare mai più" - Tiziano Ferro |
Io ci ho provato, spero vi piaccia ~
🎵- Dal testo -🎵
Con le tue critiche mi facevi sentire piccolo e impotente al tuo cospetto, persino quando ci siamo fidanzati qualche mese fa i litigi non mancavano e io ero sempre criticato da te ma non davo molta importanza alle tue offese perchè ti amavo, nonostante le tue parole mi facessero provare un dolore immenso. Takuto, perchè non so essere come te? Perchè non sono capace di imitarti quando tu mi fai male? Perchè io sono come quel puntino insignificante nell'universo buio e immenso?
{ Dedicata ad Isabel che sta passando un momento difficile, anche se molto probabilmente questa fict non la leggerà mai ~ }
Genere: Angst, Fluff, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ibuki Munemasa, Shindou Takuto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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{ Senza scappare mai più }
- Tiziano Ferro -

 


Senza scappare mai più...
Luce buona delle stelle dimmi adesso dove andrò
Se non lascio cosa faccio dimmi se rifletterò
E vorrei imparare ad imitarti
A far del male come sai
Ma non posso, non riesco, non ho equilibri miei

 

Tengo stretto a me, quasi con fare possessivo, il cuscino e ci affondo il viso mentre sono disteso sul letto.
Il tuo profumo delicato che viene dal cuscino mi arriva alle narici e fa tornare alla mente tanti pensieri, fin troppi per i miei gusti.
Alzo il volto dal cuscino e volgo uno sguardo alla finestra osservando con stupore il cielo tinto di un blu intenso, il sole ormai è sparito da molto tempo e in cielo una moltitudine di stelle, simili a piccole lanterne, illumina il cielo scuro, senza nuvole e con una luna piena che emana una luce bianca che penetra persino dalla finestra mentre una leggera brezza fa danzare le lunghe tende bianche.
Mi alzo dal letto trascinando i piedi sul parquet anche per quei pochi metri che mi separano dalla finestra, sbadiglio stanco diverse volte e una volta raggiunta la finestra la apro per andare sul piccolo terrazzo.
Da qui riesco a vedere tutta Inazuma-Cho, le case sembrano molto più piccole viste da quassù e sembrano essere tutte tinte di nero, quasi si confondono con il cielo notturno che fa da sfondo a questo paesaggio mozzafiato.
La torre della città si vede alla perfezione da qui, svetta imponente al centro della città.
Amo la notte e il suo silenzio immenso.
Osservo con meraviglia il bel vedere che ho davanti agli occhi e, cullato dal vento che mi scompiglia la chioma di capelli ribelli non tenuti dalla solita fascia nera che di consueto indosso, mi perdo nei miei pensieri fin troppo confusionari.
Sei entrato nella mia vita per puro caso, contro la mia stessa volontà; ma ora non riesco più a dimenticati, non riesco.

Ogni qualvolta faccio qualcosa di sbagliato tu sei lì per criticarmi, per ferirmi con le tue parole fredde come il ghiaccio, critiche sul mio fare e sul mio essere.
Ma non ti ho mai allontanato, ti ho visto come un ragazzo affascinante e irraggiungibile, senza difetto.
Con le tue critiche mi facevi sentire piccolo e impotente al tuo cospetto, persino quando ci siamo fidanzati qualche mese fa i litigi non mancavano e io ero sempre criticato da te ma non davo molta importanza alle tue offese perchè ti amavo, nonostante le tue parole mi facessero provare un dolore immenso. Takuto, perchè non so essere come te? Perchè non sono capace di imitarti quando tu mi fai male? Perchè io sono come quel puntino insignificante nell'universo buio e immenso?


 
Sai sai sai sai che
Penserei ad ognuno
ma nessuno pensa a noi
perderei la mano a farmi male se lo vuoi
Smetterei di piangere
ai tuoi segnali e poi
forse potrei fingere ma non ci crederei, io

 

In momenti di sconforto come questi le stelle sembrano le uniche disposte a rassicurarmi e ad aiurami, con la loro luce che risplende nella tenebre.
Mentre il mio sguardo vaga incessantemente in quel mare d'inchiostro molti ricordi dolorosi riemergono nella mia mente e come lame appuntite mi trafiggono il cuore in continuazione.
Convivevamo ormai da sei mesi eppure non è mai cambiato nulla, per te ero solo una persona su cui scagliare la tua rabbia.
I nostri corpi nudi si cercavano e si toccavano. Sentire la tua lingua scorrermi sul petto mi procurava brividi incessanti.
Ogni qualvolta facevamo l'amore la stanza si riempiva dei tuoi gemiti che mi davano alla testa, anche se credo che ciò che per me era una dimostrazione d'amore e d'affetto nei tuoi confronti per te non era altro che un modo per dimenticarti di tutto e per sfogarti.
Ne ho avuto la conferma stasera quando stavamo facendo l'amore per l'ennesima volta.
Le tue mani scorrevano frenetiche sul mio petto mentre mi lasciavi baci nell'incavo della spalla; spingendo con il bacino mi ero messo a cavalcioni sul tuo busto e ti slacciavo voglioso la camicia. In quel momento ho sentito le tue mani bloccami i polsi e, dubbioso, ho inchiodato i miei occhi color prugna carichi di preoccupazione nei tuoi color cioccolato dove vi leggevo solo odio e dissenso.
« Takuto, cosa significa? » ti avevo chiesto preoccupato « Ibuki, io non posso, mi dispiace... » solo queste parole erano uscite dalla tua bocca.
Sotto il mio sguardo hai raccolto i tuoi indumenti che giacevano sul pavimento e te ne sei andato lasciandomi solo.
Continuavo a chiamarti incessantemente nonostante ero consapevole che te ne eri già andato mentre tra le lacrime singhiozzavo la medesima frase: « Ti prego Takuto, non mi lasciare... »
Quella è stata l'ultima frase che è uscita dalla mia bocca mente, accovacciato sul letto, stringevo il cuscino impregnato del tuo odore che mi ha accompagnato nel mondo dei sogni.


 

 
Le lacrime iniziano a solcarmi le guance arrossate per via dell'aria pungente per la seconda volta.
Me le asciugo velocemente con le maniche della maglietta e tiro sù con il naso mentre chiudo la finestra e trascino i piedi fino al bagno dove apro l'acqua per fare una doccia. Solitamente non faccio la doccia a mezzanotte ma forse mi aiuterà a scacciare via questi ricordi...

 
Correrei a salvarti, a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti, a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
senza scappare mai più, senza scappare mai...


 
Osservo quasi meravigliato l'acqua che dopo aver scorso sul mio corpo nudo finisce nello scarico.
Lo sguardo si perde nel vuoto e la mia mente si affolla di mille pensieri e solo ora capisco di non essere nulla senza di te.
Stranamente le tue critiche mi sapevano dare la determinazione con cui affrontavo qualsiasi cosa, mi rendevano quel ragazzo spavaldo e determinato che tutti conoscevano e che ora se ne è andato e ha lasciato posto ad un ragazzo fragile e senza nessuna voglia di vivere.
Eri tu quella cosa che mi rendeva unico, prefetto.
Mi manca il tuo profumo che mi arriva alle narici, mi manca la tua voce, mi mancano i tuo abbracci goffi e impacciati, ma soprattutto mi mancano le tue critiche. Mi manchi.
Decido di mandare tutto a fanculo ed esco di corsa dalla doccia rischiando di scivolare sul gelido pavimenti in granito almeno due o tre volte. Prendo il primo asciugamano che mi capita in mano e velocemente mi asciugo per poi indossare i primi indumenti che mi capitano sotto tiro. Mi copro la fronte con la mia solita fascia nera che tiene a posto i capelli albini e senza attendere mi precipito fuori dalla porta nonostante sia notte inoltrata.

Vento buono dell’estate scalda in pace chi già sai
Fai che la mia rabbia invece si raffreddi casomai
sai sai sai sai che

 
Una folata di vento gelido mi scompiglia i capelli e mi punge le guance mentre corro più veloce che posso verso casa tua.
Improvvisamente ricordo quel giorno d'estate in cui presi tutto il coraggio che avevi e ti dichiarasti, quello fu il giorno di ferragosto più bello della mia vita, passato ad amare una persona speciale come te.
La sera stessa eravamo a fare l'amore nella camera da letto della tua villa sul mare dove avrei passato tutta l'estate con te.
Lo scirocco faceva danzare le tende e scaldava la stanza dove eccheggiavano i nostri gemiti incontrollati.
Tutt'altra cosa è stasera, l'aria gelida mi passa nei capelli, mi punge il viso e mi accompagna verso casa tua, sembra quasi mi voglia aiutare a far sbollire la rabbia nei tuoi confronti che inizia a crescere nel mio cuore.
Anche se tutti i sentimenti che continuano a mutare dentro di me non sembrano avere un senso, non ho un equilibrio senza di te.

Penserei ad un male che non ci ferisca mai
Penserei a una scusa che non ti deluda ma
preferisco i fatti alle parole anche se poi
preferisco me a chi fa finta come noi, io
Correrei a salvarti, a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti, a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più
senza scappare mai più, senza scappare mai...

 
Continuo a correre senza sosta fino a quando una strana sensazione di bagnato viene percepita sulla mia fronte, così mi blocco e alzo lo sguardo osservando il cielo nero come l'inchiostro da cui cadono incessantemente piccole goccie d'acqua.
Osservo immobile per qualche attimo il cielo sopra la mia testa e quando noto che la pioggia inizia a farsi sempre più insistente e fitta decido di sbrigarmi e corro per qualche metro fino a svoltare l'angolo della strada per poi arrivare dinanzi alla tua villa.
Vado sotto la piccola tettoia che copre il cancellino verniciato di nero e la buca delle lettere e il campanello.
Guardo indeciso il campanello, magari starai dormendo, potrei sempre venire domani, e poi, se mi rifiuterai senza stare ad ascoltarmi?
Mille dubbi iniziano a tormentarmi come prima, sto per allontanarmi per tonare al mio appartamento quando una voce mi fa bloccare.
« Ibuki, cosa ci fai qui a quest'ora! Entra o ti prenderai un raffreddore, testa di rapa! »

 

 
Osservo incuriosito la stanza in cui mi trovo mentre sono avvolto in un asciugamano e tengo stretta con le mani una tazza di tè fumante.
L'ampia stanza in cui mi ritrovo si dimostra essere poi la tua stanza preferita dove passi gran parte del tuo tempo.
Sono seduto sul divanetto verde pino mentre tu sei davanti a me e mi osservi dallo sgabello dell'imponente pianoforte.
« Cosa ci facevi qui? » mi chiedi con una dolcezza che non sembra per niente essere la tua « Mi mancavi... » mi limito a dire con nonchalance.
Sto ancora pensando a come chiederti di ritornare da me ma per il momento decido di cambiare discorso.
« Tu, piuttosto, cosa ci facevi in giardino a quest'ora? » « Stavo passeggiando per rilassarmi, sono confuso, fin troppo. »


 
Dal punto in cui correvo
E stavi fermo tu
Ti persi ma non scapperò mai più
Io, non scapperò mai...

 
Ti vedo posare gli occhi color cioccolato su quell'imponente strumento dai tasti neri e bianchi che è il tuo pianoforte e poi volgi uno sguardo a me.
« Ti spiace se suono? Mi rilassa. » In segno d'assenso annuisco piano per poi appoggiare la tazza ormai vuota su un mobiletto accanto a me. Poso un gomito sul bracciolo del divanetto, posare il capo sulla mano e guardare disinteressato l'ambiente che mi circonda.
Improvvisamente una musica soave ed estremamente rilassante mi arriva all'orecchio facendomi voltare verso lo strumento.
Ti osservo ammaliato posare le dita affusolate sui tasti melodiosi dell'imponente strumento che produce una melodia che mi culla nei miei pensieri.
Ormai conosco ogni melodia da te suonata, nonostante ciò resto immobile ad ammirare con stupore quando le tue dita premono delicate sui tasti riproducendo la sinfonia che tu ami più di tutte: "Fur Elise".
La voglia di rimanere ad osservarti suonare è tanta ma improvvisamente sento gli occhi violacei farsi pesanti, mi accovaccio meglio sul divanetto stando attento a non sporcarlo con le scarpe, mi copro con la coperta di pile e ti osservo per un altro po', fino a quando cado in un profondo sonno cullato dalla melodia del pianoforte.

 

 
Correrei a salvarti, a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti, a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Giuro lo farei se questa rabbia mi lasciasse andare

 
Vengo sevegliato da uno strano profumo che mi attraversa le narici, un profumo di mandorle e vaniglia mi fa risvegliare nel migliore dei modi, come era solito che accadesse quando ancora convivevamo.
Improvvisamente sento una strana sensazione di calore sul petto e abbassando lo sguardo noto che sei crollato addosso a me e stai beatamente dormendo, probabilmente ti sei addormentato quando hai finito di suonare.
Ti copro meglio con il pile sorridendo come se fossi una madre con il proprio figlio e improvvisamente tutta la rabbia precedentemente provata nei tuoi confronti dopo il nostro litigio inizia a sparire.
Non te ne posso fare una colpa se non sono stato il ragazzo perfetto, non posso arrabbiarmi con te quando invece è tutta colpa mia.
Ti osservo per qualche minuto guardando la tua faccia da ebete stampata in volto, se solo avessi qui una macchina fotografica, ti potrei rinfacciare la foto di questo momento per tutta la vita...
Inizio ad accarezzarti con l'indice gelido una guancia che, a differenza delle mie mani, è rovente e tu inizi a mugolare piano in segno di disappunto. Pian piano apri le iridi castane che incontrano le mie color prugna e subito ti sorrido dolcemente.
« Dormito bene, Takuto? » ti chiedo tra l'ironico e il dolce, perchè sono pur sempre le tre del mattino e non a tutti piace essere svegliati solo dopo due ore di sonno. Mi tiri un leggero pugno sulla testa e mi rispondi ironico « Secondo te ho dormito bene con solo due ore di sonno? » Io inizio a ridere e tu mi guardi facendo una faccia da finto offeso.
Abbasso lo sguardo capendo che è il momento di chiederti scusa così, dopo aver fatto appello a tutto il mio coraggio -o almeno quello che è rimasto-, inchiodo il mio sguardo nei tuoi occhi profondi del medesimo colore del cioccolato.
« Takuto, mi dispiace, so di non essere stato un fidanzato perfetto e so di che non lo sarò mai. Non sarò mai alla tua altezza, ma senza di te sono un fallito e non posso stare un altro attimo senza il tuo profumo e il tuo amore. Ti prego Takuto, non mi lasciare. »
Tu mi guardi stupito e poi con l'indice mi asciugi una piccola lacrima che stava cadendo sul mio volto « Ibuki, ti sbagli. Sono io lo sciocco che si stava nascondendo dall'ovvietà che quello che perovavo per te era vero amore e non altro. E il peggio è che lo facevo insultandoti, mi perdonerai mai? »
Ti fisso con le lacrime agli occhi e senza attendere un istante mi getto tra le tue braccia « Certo che ti perdono, Takuto, ti amo! »
E abbracciandoti il medesimo aroma mi arriva alle narici, quel misto di mandorle e vaniglia che tanto amo.
Mi sono mancati i tuoi insulti, mi è mancato il tuo profumo, mi sono mancati i tuoi sorrisi, mi sono mancati i nostri litigi, ma sopattutto mi sei mancato tu.

 
Correrei a salvarti, a dirti che così non può durare
Correrei a parlarti, a consolarti niente più dolore
Correrei a fermare il tempo e insieme a lui le sue torture
Correrei da te e ti stringerei senza scappare mai più 

 





 

Angolo dei pandapinguicorni violesi <3
Salve popolo di stregatti, broccoli, melanzane, melbanane & unicorni EFP!
Come potete vedere sono tornata qui con una nuova song di Tiziano Ferro e con una MuneTaku.
Perchè sì, è una paing poco vista nel fandom e a me dispiace un sacco. :(
Non so che altro dire se non che sono una ritardataria con i fiocchi e che inserisco la fict di San Valentino con solamente nove giorni di ritardo ma avevo fin troppe lettere da leggere (seh, come no...) cose da fare ewe
La fict è dedicata alla mia amica Isabel che sta passando un brutto periodo, cara, sappi che anche se molto probabilmente non leggerai mai la fict perchè ignori l'esistenza di EFP, sappi che sei una persona speciale e che ti voglio bene per quello che sei! <3
Bene, dopo il momento sdolcinato direi di passare a finire e iniziare i festeggiamenti perchè questa è la quinta volta in cinque giorni che cerco di pubblicare la storia senza mai riuscirci perchè qualcuno mi interrompeva sempre! ç_ç
Nada, spero che vi sia piaciuta! anche se a me fa cchifo ewe ^-^
Ora scappo a fare i compituzzi rompi palline da calcio, ci si vede la prossima volta! :3

- Chiaracchan
   
 
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