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Autore: ThreeTacosForSweetRevenge    24/02/2015    1 recensioni
Tutti dicono che esiste un’anima gemella per ognuno di noi, ma non è così. O almeno, non per me. Non una reale. L’unica anima gemella per me è un ragazzo che ormai mi perseguita ogni notte nei miei sogni. E’ perfetto: ha i capelli corvini, gli occhi verdi smeraldo e un naso leggermente all'insù che gli da l’aria di un elfo. Il suo corpo ha delle linee magnifiche, e per fortuna non è troppo alto per me che sono una specie di Hobbit con i tatuaggi.
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stamattina mi sveglio nel mio letto praticamente  in coma, con la fronte bollente, il naso completamente chiuso e la gola in fiamme.
Bene, grazie alla mia solita fortuna mi sono beccato l’influenza, così non potrò muovermi di casa con questo freddo, e non potrò nemmeno andare al lavoro. Fantastico. E non c' nemmeno nessuno che mi possa aiutare, ormai non è più come ai bei tempi quando mia madre mi comprava le medicine e mi curava, aassicurandosi che stessi al riposo, ora devo cavarmela da solo purtroppo. In fondo ho scelto io di venire a vivere da solo, me la sono cercata.

Faccio un grugnito di aiuto per chiamare Ray dalla mia camera perché non riesco neppure ad alzarmi dal letto per prendere qualche medicina per soffrire un po’ meno, ma non mi risponde nessuno, così capisco che si è già svegliato da tempo ed è già uscito, come al solito d’altronde.
Con uno sforzo immane mi alzo e, tremando per il freddo, vado a prendere il termometro per misurarmi la temperatura e poi mi rinfilo nel mio letto caldo e sicuro, con la testa che mi gira vorticosamente, impedendomi di pensare logicamente.
Bene, ho 38.5 di febbre, ora si spiegano i brividi e la testa che mi scoppia, credo che mi prenderò una tachipirina.
Vado in cucina appoggiandomi al muro per reggermi in piedi e afferro un bicchiere e dell’acqua, ingoiando poi la pasticca che spero allevierà un po’ il tremendo dolore alla testa.

Dopo qualche minuto sento il telefono squillare ripetutamente, e la suoneria mi appare cento volte più alta del normale, probabilmente centrerà il fatto che ho la febbre. Sorrido leggendo il nome di Gerard.
“Pronto?” Rispondo, e noto con dolore che la mia voce è nasale a causa del raffreddore ed anche molto bassa. Si accorgerà sicuramente che non sto bene e si agiterà. “Oddio Frank, stai male?” Ecco, lo sapevo, adesso si preoccuperà senza motivo. Ho solo un po’ d’influenza, voglio dire. E non mi reggo in piedi e non riesco a parlare, ma questi sono dettagli.
“Ho solo un po’ d’influenza, non …”
“Non muoverti, arrivo subito.”Lo sapevo. Ma per quale motivo ho risposto al telefono?Adesso si ammalerà anche lui. E poi in questi giorni è diventato molto protettivo nei miei confronti, non so perché. Forse ha paura che io abbia qualcosa di strano al cervello perché ho un vuoto mentale, ma in fondo lui è nella mia stessa situazione, no? Mi prendo qualche pacchetto di fazzoletti per il naso, e in poco tempo il mio letto diventa una specie di nido di germi pieno di fazzoletti e medicine che non stanno assolutamente facendo effetto.
Ho provato di tutto:gocce per il naso, pasticche, sciroppi, tachipirine, antinfiammatori, ma niente, sto sempre peggio, continuo a credere che è sempre la stessa roba in forme diverse e che non serve a placare il mio dolore.

Dopo un tempo che mi pare infinito, la porta di casa si spalanca di botto ed entra Gerard, armato di medicine anche lui e di un grande sorriso.
“Quella roba non funziona …” Dico, con fatica immensa, fra uno starnuto e l’altro. “E poi è meglio che te ne vai oppure … Etciùùù … ti attaccherò l’influenza …”
Cerco di spiegargli, ma lui scuote la testa, continuando a sorridere in quella maniera imbecille.
“Ma no che non me l’attacchi … e poi queste medicine sono diverse. Sono dei rimedi di nonna Elena, funzionano sempre.”
Mi porge un pillola di un colore strano con un bicchiere d’acqua e io la ingoio senza fare troppe storie. Tanto non avrà effetto su di me.
“Sai cosa fa bene in questi casi?Un bel tè con il miele.” Si allontana e va verso la cucina approfittando del fatto che non posso fermarlo perché non riesco a muovere le gambe e io rimango lì a soffiarmi il naso ormai completamente rosso.
“Ecco qui. Bevilo e vedrai che il maldigola diminuirà, fidati.” Lo bevo e in effetti mi sento un po’ meglio perché il miele mi fa diminuire il bruciore.
“Ma hai la febbre?” Chiede, poggiando una mano sulla mia fronte bollente. Annuisco, e lui prende dalla borsa un’altra medicina, mi pare sempre di più una specie d infermiera molto molto attraente.
“Tieni, prendi questa che ti farà abbassare la febbre.” Non so dove le abbia trovate Elena, ma queste medicine sono miracolose. Un paio d’ore dopo ho ancora molto raffreddore, ma la febbre è diminuita e la gola mi fa meno male, e Gerard sta ancora qui.
“Ti annoi?” mi chiede, sedendosi sul bordo del mio letto. Io alzo le spalle, perché non è che mi vada molto di fare qualcosa con questo malditesta in realtà.
“Senti cos’hai in frigo per pranzo?Dovremmo pur mangiare qualcosa no?” Mi chiede il mio ragazzo, mentre la sua pancia borbotta per la fame.
“C’è della pizza, credo.”
Gerard va in cucina e scalda le due pizze, poi torna in camera mia e mi accende la tv:mi sembra come una mammina super protettiva che cura il suo figliolo malato. “Perché fai così?” Gli chiedo, sforzandomi di parlare, nonostante la gola mi faccia male sempre di più ad ogni parola che dico e le mie corde vocali stiano piangendo. “Così come?” Mi chiede lui, con la bocca piena di pizza, sempre sorridendo.
“Sei così protettivo nei miei confronti …”
“Sono così perché non voglio che tu stia male. Se stai male tu sto male anche io.” Sorrido e assaggio la mia pizza nonostante non riesca a sentire perfettamente gli odori e i sapori a causa del naso tappato, e in fondo non è tanto male, anche se non ho ancora capito cosa c’è dentro, probabilmente è una semplice margherita. O almeno lo spero, perché se Gerard se ne è approfittato e mi ha rifilato della carne lo ammazzo appena sto bene.

Ormai Gerard si è accampato a casa mia, mentre Ray è tornato a casa, ma visto che non vuole attaccarsi l’influenza si è chiuso in camera sua e non ne è più uscito, come se avessi l’ebola. Nel pomeriggio mi comincia anche una tosse fastidiosa, e Gerard mi convince a far venire un dottore, perché ‘è meglio essere prudenti’ come dice lui, ma io non gli credo, acconsento solo perché sto troppo male per fermarlo e non riesco nemmeno ad oppormi.

“E’ solo una comune influenza, devi solo riposarti per qualche giorno e stare al caldo.” Detto questo, il dottore mi da delle medicine per il maldigola e raffreddore, che io non prenderò perché non mi faranno effetto come le altre, e se ne va.
Visto che Gerard se ne sta in silenzio a disegnare sul suo block notes perché a quanto pare pensa che ogni minimo rumore mi faccia pulsare la testa, prendo Harry Potter e il Calice di Fuoco, tolgo il segnalibro e mi immergo nella lettura. Sì, io adoro questa saga, e l’ho letta almeno tre volte, cercando mano a mano tutti i particolari che non avevo mai notato, non mi stufo mai di leggerla.
Mentre leggo vedo che Gerard mi sta fissando, e questo mi ricorda il fatto che Mikey e Gerard si assomigliano moltissimo:infatti la prima volta che ci siamo visti Mikey era molto … diciamo interessato a me.
“Che c’è?” Gli chiedo, alzando gli occhi dalle pagine.
“Niente, sei bello.” Mi risponde lui ridendo e io scuoto la testa, anche se in realtà mi fa molto piacere che Gerard dica queste cose di me, mi piace che qualcuno mi trovi carino. Mi soffio il naso e leggo del momento in cui il nome di Harry compare nel Calice di Fuoco e tutti si arrabbiano con lui perché non è abbastanza grande per partecipare al Torneo Tremaghi, poi rimetto il segnalibro alla pagina che stavo leggendo e mi stendo sotto le coperte, con gli occhi che non riescono a rimanere aperti per la stanchezza e la febbre.
“Tesoro, dormi pure, così domani starai meglio.” Gerard poggia il block notes e mi si avvicina, poi si siede accanto a me sul letto e comincia ad accarezzarmi i capelli piano.
“Gee?”
“Sì?” Mi chiede lui, sempre sorridendo e stringendo la mia mano gelida.
“Grazie per essere qui e preoccuparti per me.” Sento le palpebre sempre più pesanti e il mio corpo mi implora di dormire perché non ce la fa più.
“Prego.” Mi risponde, continuando ad accarezzarmi i capelli, poi il viso e il mio corpo caldo. Il suo tocco mi fa impazzire e mi rilassa, mi fa pensare che sia tutto a posto, che alla fine la vita non sia così brutta, perché ho incontrato lui, che mi fa sentire così bene e veramente vivo. E così mi addormento, con la mia mano intrecciata alla sua e l’ultima cosa che vedo prima che il sonno mi prenda sono i suoi occhi verdi, così scintillanti da farmi pensare di essere già in un sogno, il più bello di tutti.


Ehy buonpomeriggio!
In realtà non so bene perché ho aggiornato ora visto che di solito aggiorno il mercoledì, ma vbb mi andava e non avevo nulla da fare così eccomi qua.
Spero taaanto che questo capitolo vi sia piaciuto anche se in realtà è un po' un capitolo di passaggio e non è successo praticamente nulla, è solo una cosa fluffosa per farvi scaldare il cuore, ma prometto che nei prossimi accadranno più cose e capirete molto di più hehehehe
Aaanyway, ci tengo a ringraziare le due ragazze tanto dolci che hanno recensito lo scorso capitolo, mi rendete tanto felice ^^
So di aver già ringraziato chi legge la mia ff nello scorso capitolo, ma volevo dirlo comunque, quindi grazie grazie davvero.
E nulla, visto che ho aggiornato oggi credo che domani non lo ffarò, probabilmente ci rivedremo sabato o venerdì, quando avrò tempo.
Fatemi sapere se questo capitolo vi  piaciuto! 

Baci <3

-S
 
   
 
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