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Autore: bad93    25/02/2015    1 recensioni
In una chiesa, un personaggio misterioso, inginocchiato davanti all'altare, stava facendo una promessa. Accanto a lui, in silenzio, il parroco.
-Ho un desiderio e sono disposto a rinunciare a tutto pur di realizzarlo.-
-È davvero così importante questo tuo desiderio?-
-È la mia priorità assoluta. -
-E sei davvero convinto che rinunciando a ogni cosa lo realizzerai?-
-È l'unica via che posso prendere, non mi è concesso di scegliere. Anche se sarà doloroso, devo farlo e resistere. Sicuramente verrò odiato e qualcuno soffrirà molto a causa mia.- e sospirò amaramente.
"Già soffrirai parecchio, mi ero ripromesso di non fare nulla che potesse recarti dolore, ma purtroppo nella vita non sempre le scelte sono come le vorremmo; il mondo è cambiato rispetto a dieci anni fa. "
-La persona di cui parli è molto importante per te, non è così?
-Che intende dire? Io non intendevo riferirmi a una persona precisa.-
-Non è difficile da capire, mentre dicevi l'ultima frase ti sei rattristato, come se davanti a te ci fosse la persona di cui parlavi. Ti stavi già immaginando la sua reazione di fronte alla tua scelta. Quando ha iniziato ad essere importante per te? -
Tratto dal primo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14: Fine.
 
 
 
-Riguardo a cosa ti dovrei una spiegazione?-
 
-Il portafortuna che hai dato a Angie.-
 
-Quale? Quando? -
 
-Quello che hai dato per gli esami di ammissione.-
 
-Ah, quello! E dove sarebbe il problema?-
 
-Come, dove sarebbe il problema?! Ti ricordi cosa le hai fatto? -
 
-Certo, delle foto, con te come soggetto. E allora?-
 
- E allora?!-
 
-La smetti di ripetere le mie domande? ! Non ho fatto nulla di male.-
 
-Ti sbagli, alcuni scatti potevi evitarli. Inoltre non erano immagini adatte a una bambina della tua età.-
 
-Se ti riferisci ai vostri appuntamenti, in parte, sono stata costretta. Se aspetto te le foto ce le scordiamo. E poi non sono mica immagini inadatte,  tu non hai mai combinato un gran che. Inoltre a Angie hanno fatto piacere quei ricordi.-
 
-Il punto non è questo. Primo, hai violato la mia privacy, secondo non mi riferisco solo agli appuntamenti e terzo quando gliel'ha regalato non stavamo ancora insieme.-
 
-Quindi? Arriva al dunque.-
 
-Non ti sembra di aver esagerato? Dovresti chiedere scusa.-
 
-Per che cosa? Per averti fatto qualche scatto? Inoltre quello era un regalo per Angie, come hai fatto a vedere quelle foto? Dubito che te le abbia mostrate di sua spontanea volontà -
 
- Infatti lei non lo sa che le ho io, quando sono passate a casa, semplicemente sono cadute dal mobile, mentre le raccoglievo le ho viste e confiscate -
 
- Certo, e adesso gli oggetti si muovono, Ora sei tu, quello che ha violato la privacy -
 
- Non dire sciocchezze, quelle foto mi ritraggono, quindi è un mio diritto possederle -
 
- A te non va giù il semplice fatto che ti ritraggano in momenti per te imbarazzanti. Ma non c'è nulla di cui vergognarsi in un paio di passeggiate -
 
- Passeggiate? Ti sei scordata della doccia? -
 
- Ti ho fotografato anche lì? -
 
- Sì. E non fare finta di non sapere.-
 
- Davvero, questo non me lo ricordavo. Mi spiace, ora capisco perché era arrossita quando l'ha aperta. Solo non ricordo perché ti ho fotografato anche lì. Boh, fa niente. -
 
- Come fa niente?! Quelle foto potrebbero aver fatto chissà che giri! E ti ricordo che non stavamo assieme allora, e mi ha visto nudo! Ti rendi conto di che danno hai fatto? -
 
- Quale danno, ti ha visto nudo chissà quante volte, non c'è nessun problema in questo.-
 
- Tu non capisci. -
 
- Fammi vedere le foto.-
 
-Scordatelo, siamo in macchina.-
 
-Chi vuoi che le veda? E comunque sei già arrivato al supermercato, è meglio se ti fermi.-
 
-Ah, già è vero.- parcheggiò e si apprestò a scendere -Tu che fai?-
 
-Vengo con te, sia mai che ti perdi. E poi ho voglia di vedere Angie.-
 
-Ok.- 
 
 
 
Quando Julia scese, lui chiuse la macchina e insieme entrarono nell'edificio.
 
- Allora, cosa prendo?- le chiese guardando il reparto degli snack.
 
-Non saprei, che ne dici di questi biscotti?- disse indicandoglieli.
 
-Aspetta, fammi leggere la tabella nutrizionale.-
 
-Dopo tutti questi anni, ancora non la conosci?-
 
-È esigente, non è colpa mia.-
 
-Ma quando eravate a casa, lei non mangiava uguale a te?-
 
-Dipende. A volte sì e a volte no.-
 
-Pensa!-
 
-A cosa?-
 
-A cosa comprerebbe lei o a quello che mangiava di solito.-
 
-Allora...di sicuro molte verdure e niente carne, poi...riso, latte, pasta...-
 
-Mi riferivo a quello che devi comprare.-
 
-Così è più difficile...-
 
-Ma non avete mai visto la TV sul divano?-
 
-Certo.-
 
-E lei cosa mangiava?-
 
-Che ne so, guardavo la TV.-
 
-In pratica mi stai dicendo, che con lei accanto, tu hai sempre guardato la TV? Sei normale?-
 
-Certo, se si è interessati a qualcosa non si vuole essere disturbati, e poi la sua vicinanza non mi crea più problemi come prima. Ormai ci ho fatto l'abitudine.-disse osservando diverse scatole di snacks.
 
-Non sei più attratto da lei?-
 
-Non ho detto questo, smplicemente non devo essere una corda di violino ogni volta. Inoltre vivendo assieme ho più libertà di prima. Tutto qui, non ho detto che non sono più attratto da lei.-
 
-Quindi se lei provasse a sedurti, tu cederesti.-
 
-È ovvio, la cosa è reciproca.-
 
-Non ti seguo. Come fai ad esserne sicuro?-
 
-Ci conosciamo bene entrambi, quindi sappiamo quali stratagemmi adottare. Semplice.-
 
-In parole povere, sai dove toccare. Esempio?-
 
-Esatto. Ehi, che discorsi mi fai fare! Non sono affari tuoi questi! Andiamo a finire la spesa.- esclamò paonazzo, camminando velocemente per il reparto.
 
"Mi sa che ho toccato un tasto dolente. Però è divertente prenderlo in giro." - Aspettami.- disse  correndogli dietro.
 
-Forse ho trovato qualcosa per il salato.- le mostrò l'oggetto.
 
-Un mix di frutta secca tostata?-
 
-La mangia spesso quando guardiamo i film.-
 
-Capisco. Allora lo sapevi cosa mangia.-
 
-Certo, per chi mi hai preso. Una volta ho buttato un'occhiata alla sua dieta.-
 
-E com'è?-
 
-Secondo me non va bene, ma io non sono un dietologo.-
 
-Perchè non va bene?-
 
-Mi sembra troppo leggera, capisco che faccia anche la modella, però ha bisogno anche lei di energie e tutti gli altri nutrienti.-
 
-Hai provato a farla vedere a papà?-
 
-No, ancora no. Mi ha detto che gliel'avrebbero cambiata, per cui ho aspettato.-
 
-Credi gliene daranno una migliore?-
 
-Sinceramente no. Comunque ora pensiamo a portarle quello che mi ha chiesto. L'ospedale non sta aperto tutto il giorno.-
 
-Però in teoria tu puoi entrare anche in orari differenti.-
 
-Lo so, ma non mi va di farlo.-
 
-E se lei ti chiedesse di fermarti?-
 
-Non lo so, ma non credo che l'accontenterei. -
 
-Sappiamo entrambi che questa vostra separazione è una balla, quindi perchè continuare ancora? Ti diverti a farla soffrire?-
 
-Certo che no! Ma tu sai qual è la mia posizione; non posso metterla in pericolo. Tu già non dovresti aiutarmi, ma non desti sospetti, Angie invece verrebbe scoperta subito e non so cosa potrebbe succederle.-
 
-Ti posso capire. Però non mi sembra corretto tenerle nascosto tutto. Che ne dici di prenderle un vasetto di nutella?-
 
-Non cambiare discorso, e poi lo sai che mi ammazza se le portassi una cosa del genere.-
 
-Perchè? Non le piace?-
 
-Al contrario ne va matta. Ma non la può mangiare.-
 
-Mamma mia, che pignola.-
 
-I suoi medici se ne accorgono subito se ingrassa e di conseguenza le modificano la dieta. Io preferisco evitare queste conseguenze. Prendiamole delle palline di cioccolato o delle barrette, e basta.-
 
-Ok.-
 
 
 
Presero il necessario e andarono alla cassa a pagare, poi si diressero all'ospedale. Arrivarono al corridoio dove si trovava la stanza di Angie e lo percorsero.
 
-Vedi di non fare casino.-
 
-Tranquillo, papà lo sa che è qui?-
 
-Penso di sì, ci lavora in questo ospedale. Non credo che gli sia sfuggito.-
 
-A me non ha detto niente, la stanza è questa?-
 
-Mi sono fermato, secondo te?-
 
-Sì.-
 
-Allora non fare domande inutili, aspetta qui l'avviso che ci sei.-
 
-Ok.-
 
 
 
Axel aprì la porta ed entrò in camera.
 
-Ciao, ti ho portato quello che mi hai chiesto, e anche di più.-
 
-In che senso?-
 
-Julia ha voluto passare a salutarti.-
 
-Ciao, come stai?- le chiese la ragazza entrando nella stanza.
 
-Ciao, Julia! Ora sto bene grazie. Hai già finito la scuola?-
 
-Per oggi sì, come mai ti hanno ricoverata?-
 
-Nulla di grave. Hanno detto che domani potrò uscire.-
 
-Bene, a che ora? Così passo a prenderti.- s'intromise Axel.
 
-Ancora non lo so, hanno detto in mattinata, ma può essere anche primo pomeriggio; dipende tutto dagli ultimi esami.-
 
-Capisco, quando ti danno i risultati?-
 
-Stasera.-
 
-Va bene, io vado a prendermi un caffé, voi volete qualcosa?-
 
-Fai tu.-
 
-Esaustiva come sempre. Tu Julia?-
 
-Va bene un té.-
 
-Ok, torno subito.-
 
Axel uscì dalla stanza e le due ragazze rimasero da sole.
 
-Senti Julia, non avete trovato il portafortuna a casa?-
 
-A dire il vero non ci siamo passati. Intendi quello che ti ho regalato qualche anno fa?- lei annuì, -Prova a chiedere a mio fratello.-
 
-Già fatto, mi ha detto che non l'ha visto.-
 
-Davvero?-
 
-Mi andava di rivedere quelle foto.-
 
-Capisco. Comunque, ora che non c'è, puoi dirmi la verità?-
 
-Riguardo a cosa?-
 
-Non credo che tu sia stata ricoverata per niente, giusto?-
 
-Perspicace come tuo fratello. Ma non è un argomento adatto a te, non posso dirtelo.-
 
-Sei incinta?-
 
-Che?! No, non lo sono. O meglio non più.-
 
-Che intendi con più?-
 
-Ah, fratellino!.-
 
-Axel!-
 
-Spiegati! Cosa vuol dire che non sei più incinta? Hai abortito senza nemmeno consultarmi?! Potevi dirmelo.-
 
-No, non è come credi,. Posso spiegarti.-
 
-Ti ascolto!-
 
-Io andrei di là, grazie per il té.- disse Julia prendendo la bevanda e andando in corridoio.
 
 
 
-Quindi? Sto aspettando una risposta.-
 
-Non volevo tenertelo nascosto, è solo che c'eravamo lasciati e conoscendoti, non sapevo cosa fare. Poi è successo tutto il resto e il bambino l'ho perso. Così mi hanno operato e ricoverato.-
 
-Ora mi spiego il ricovero, avresti dovuto dirmelo lo stesso. Le cose sarebbero potute andare diversamente.-
 
-Non credo. Comunque ormai non si può più tornare indietro.
 
-Già, avviso Byron che esci domani.-
 
-Ti ho già detto che non è il caso di disturbare, posso stare tranquillamente da sola.-
 
-Io non sono tranquillo invece! Non mi interessa la tua opinione, tu fai come dico io e basta!-
 
-Non puoi dirmi cosa devo fare o non fare!-
 
-Hai visto cos'è successo a lasciarti da sola?! Ti hanno stuprata! Preferisco evitare che la cosa si ripeta.-
 
-Sei tu quello che ha interronto la nostra relazione, non io! Se proprio vuoi tenre fede alle tue intenzioni, allora torna a casa.-
 
-Non posso.-
 
-Perchè non puoi?! È così tanto importante il calcio per te?-
 
-Lo sapevi fin dall'inizio.- prese il cellulare.
 
-Ma non credevo di essere messa da parte in questo modo!-
 
-Io non ti ho messa da parte.- le disse scrivendo un SMS.
 
-Allora perchè mi avresti lasciato?! Tu non sei in grado di tradire.-
 
-Questo non puoi dirlo.- ripose il cellulare in tasca.
 
-Ti conosco bene. Smettila di prendermi in giro! Fin'ora mi hai sempre raccontato bugie! Non puoi arrabbiarti per un'omissione mia.-
 
-Non sono arrabbiato. E non ti pongo dopo il calcio, non mi sembra di averlo mai fatto.-
 
-Però continui a mentirmi! Dimmi la verità una volta per tutte! Quella vera, questa volta.-
 
-Io voglio solo proteggerti, nient'altro.-
 
-Si è visto, mentendo non lo fai di certo!-
 
-Senti, per il momento vai da Byron. Ti prometto che poi ti racconterò tutto, ma non ora.-
 
-Quando?-
 
-Quando tutto questo sarà finito.-
 
-Cosa deve finnire? Il calcio regolamentato?! Potrebbero volerci degli anni!-
 
-Allora, dammi solo un altro po' di tempo.-
 
-Quanto?-
 
-Ti dirò tutto all'anniversario.-
 
-È già passato! Te lo sei scordato?!-
 
-No, io mi riferisco all'altro.-
 
-A quale?-
 
-Quel giorno capirai. E dire che voi donne vi segnate ogni minima cosa, per voi tutto è importante. E ti sei scordata una cosa del genere?-
 
-Di cosa stai parlando?-
 
-Non te lo dico, lo saprai quel giorno. Ora io vado.- uscì dalla stanza, lasciando Angie ai suoi pensieri, raggiungendo la sorella. -Andiamo Julia.-
 
-Va tutto bene?-
 
-Sì, tranquilla.- "Oramai non posso più scappare. Ha capito tutto, proprio come aveva detto Byron. Mi conviene dirle la verità o rischio di perderla per sempre."
 
-Ok.- "A me non sembra che sia tutto a posto. Dovrebbe smetterla di tenersi tutto dentro; sono sicura che ora sta soffrendo, la notizia è stata una batosta non indifferente. Magari papà riesce a dargli una mano."
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
  
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