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Autore: bad93    25/02/2015    2 recensioni
In una chiesa, un personaggio misterioso, inginocchiato davanti all'altare, stava facendo una promessa. Accanto a lui, in silenzio, il parroco.
-Ho un desiderio e sono disposto a rinunciare a tutto pur di realizzarlo.-
-È davvero così importante questo tuo desiderio?-
-È la mia priorità assoluta. -
-E sei davvero convinto che rinunciando a ogni cosa lo realizzerai?-
-È l'unica via che posso prendere, non mi è concesso di scegliere. Anche se sarà doloroso, devo farlo e resistere. Sicuramente verrò odiato e qualcuno soffrirà molto a causa mia.- e sospirò amaramente.
"Già soffrirai parecchio, mi ero ripromesso di non fare nulla che potesse recarti dolore, ma purtroppo nella vita non sempre le scelte sono come le vorremmo; il mondo è cambiato rispetto a dieci anni fa. "
-La persona di cui parli è molto importante per te, non è così?
-Che intende dire? Io non intendevo riferirmi a una persona precisa.-
-Non è difficile da capire, mentre dicevi l'ultima frase ti sei rattristato, come se davanti a te ci fosse la persona di cui parlavi. Ti stavi già immaginando la sua reazione di fronte alla tua scelta. Quando ha iniziato ad essere importante per te? -
Tratto dal primo capitolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel/Shuuya, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 16: Ritorno?
 
 
 
Axel avvisò suo padre che avrebbe portato Angie a casa, successivamente mandò un messaggio a Byron avvertendolo del cambio di programma. Uscirono dalla stanza e si diressero alla macchina, quando a un certo punto lei decise di parlare:
 
-Che cosa ti ha risposto Byron?-
 
-Che non ci sono problemi, però ha chiesto se stasera andiamo comunque, perchè Mrina si era organizzata e ci tiene a cenare tutti insieme. Ho accettato, per te ci sono problemi? Forse preferivi stare a casa a riposarti.-
 
-No, nessun problema, mi sono riposata abbastanza in ospedale, e poi mi fa piacere passare una serata in compagnia. Per che ora dobbiamo essere là?-
 
-Per le otto.-
 
 
 
Salirono in macchina e partirono, questa volta fu lui a iniziare il discorso.
 
-Vuoi fare qualcosa prima o andiamo diretytamente a casa?-
 
-Preferirei passare a prendere dei cambi, almeno per stasera.-
 
-D'accordo.- svoltò e prese la direzione che portava alla loro casa.
 
-Inoltre dobbiamo passare a prendere qualcosa Byron e Marina, non possiamo andare a mani vuote.-
 
-Allora facciamo così, prima di andare a casa passiammo a prendere qualcosa.-
 
-Direi che è un'ottima idea , almeno dopo posso prepararmi con calma.-
 
-E tu ne hai bisogno parecchio di tempo.- la punzecchiò lui guardandola in volto per la prima volta, da quando erano usciti dall'ospedale.
 
-Spiritoso, parli come se tu uscissi dalla doccia già vestito.-
 
-Poco ci manca, devi ammettere che non sono lungo come te a prepararmi.-
 
-Ma è normale. Tu sei un uomo, è ovvio che ci metti poco.-
 
-Touché. Eccoci arrivati, prendiamo quello che dobbiamo e andiamo a casa.- disse parcheggiando.
 
-Va bene.-
 
 
 
Scesero dalla macchina ed entrarono nel negozio.
 
-Salve.- li salutò la commessa - Cercate qualcosa in particolare?-
 
-Vorremmo una bottiglia di Chianti.-
 
-Ve lo porto subito.-
 
-Grazie.- rispose Axel, Angie nel frattempo curiosava tra gli scaffali.
 
-Senti Axel, che ne dici di questo per Marina?- gli chiese attirando la sua attenzione.
 
-Come mai questa scelta?- domandò lui osservando l'oggetto.
 
-So che a Marina piace, è da tanto che non la vedo, e vorrei portarle qualcosa.-
 
-Va bene, vuoi proprio quello?-
 
-Se ci fosse un'altra variante sarebbe meglio.-
 
-Quando torna la commessa glielo dico.-
 
Dieci minuti dopo la commessa tornò con la bottiglia di vino richiesto.
 
-Volete altro?- chiese.
 
-Di questo mazzo avete solo questa variante?-
 
-Quello è un esempio, ma se vuole possiamo comporlo. Quali fiori desidera?-
 
-Angie cosa vuoi mettere?-
 
-Beh...le calle le terrei, però vorrei mettere degli iris, dei tulipani bianchi e una rosa fucsia al centro.-
 
-Perfetto, tra dieci minuti è pronto.-
 
La commessa andò nel retro del negozio
 
-Sicura che dei fiori vadano bene?-
 
-Certo. Andranno benissimo.-
 
-Ok.-
 
-Senti, ogni tanto potrò uscire con Marina?-
 
-Non serve che mi chiedi il permesso, ma penso che se a lei vada bene non ci siano problemi. L'importante è che tu non stia da sola.-
 
-D'accordo.-
 
-Mi raccomando. Ah, arriva la commessa, pago e andiamo.-
 
-Eccco qui.- disse porgendo il mazzo a Angie.
 
Axel pagò e poi uscirono, salirono in macchina e partirono.
 
-Adesso andiamo a casa e poi dritti da mio padre. La governante si arrabbia se arriviamo tardi a pranzo. Potrebbe pensare che sia successo qualcosa.-
 
-Sì è meglio, anche tuo padre pranza con noi?-
 
-Non credo, mi sembra che si fermi in ospedale. Ma scommetto che Julia farà i salti mortali per esserci e qualcosa mi dice che vorrà saltare la scuola oggi.-
 
-Dici?-
 
-Dico, dico.-
 
 
 
Arrivarono a casa e salirono a preparare una valigia per Angie, la priorità era che per il momento avesse lo stretto necessario. Eventualmente, sarebbe passato lui successivamente a prendere il superfluo.
 
Dopo circa un'ora presero la macchina e andarono a casa del padre di Axel. Quando arrivarono furono accoltyi dal silenzio, evidentemente la governante era uscita.
 
-Come mai non c'è nessuno? Sicuro  che ci stessero aspettando?-
 
-Certo, probabilmente la governante è uscita a prendere qualcosa che si era dimenticata.-
 
-Capisco.-
 
-Lascia pure la tua roba al solito posto.- le disse sedendosi sul divano.
 
-Sicuro?-
 
-Tranquilla, in diecci anni non mi hai mai dato fastidio, non è che ora sia diverso, solo per un paio di mesi di separazione.-
 
-Ok.- andò a sistemare la valigia nella camera di Axel.
 
Erano anni che  non vi entrava più, precisamente da quando, sei anni prima erano andati a convivere. Quella stanza le portava alla mente molti ricordi, provava quasi nostalgia di quei momenti; diede un'occhiata in giro e notò che in parte era cambiata. Al posto del letto singolo ora ve ne era uno matrimoniale con ai lati due comodini; successivamente vide la foto di loro due scattata in occasione del diploma di Axel, su un comodino.
 
Aveva scordato quel giorno, non sapeva come era successo, quel giorno era stato molto importante. Non capiva perchè lui avesse tenuto proprio quella foto, infondo avevano avuto molti momenti felici, evrebbe potuto metterne una più recente; invece lui aveva scelto quella. Decise di non far aspettare ulteriormente Axel, per cui lo raggiunse in salotto, dove nel frattempo erano arrivate la governante e Julia. Come la videro la salutarono, la governante le chiese come stesse e poi andò in cucina a terminare il pranzo. Julia dal canto suo iniziò a tempestare il fratello di domande, o meglio, di frecciatine; alle quali lui inizialmente aveva risposto non curante, come se la risposta fosse ovvia; ma successivamente rimpianse di averle dato corda. La sorella era entrata nella sua modalità "scacco matto", mettendo Axel con le spalle al muro, a ogni domanda lui iniziava a sentirsi sempre più imbarazzato. Per fortuna però, la sorella non aveva toccato "quel tasto" che avrebbe potuto rovinare tuttto; osservandoli Angie si ritrovò a ridere, era molto divertente vedere come una ragazzina metteva all'angolo un adulto. I due si voltarono verso di lei, guardandola con la faccia di chi non comprende il motivo di quella reazione, in quanto ritiene le prorpie azioni pura normalità e abitudine. Nel frattempo la governante li avvertì che il pranzo era pronto; tutti si misero a tavola e dopo aver pranzato Julia dovette rientrare a scuola, nonostante si impuntasse di non volerci andare; Axel la costrinse accompagnandola personalmente, convincendola  che avrebbe avuto molto tempo da passare con Angie nei giorni successivi. Lei si convinse e insieme uscirono dall'appartamento lasciando le due donne da sole.  
 
-Va davvero tutto bene? - le chiese la governante.
 
-Sì,  è tutto a posto. Non si preoccupi.- le rispose.
 
-Ne sei veramente sicura? Infondo tu e Axel siete separati, pensi veramente che sia la cosa giusta vivere di nuovo sotto lo stesso tetto? So perfettamente che Axel ha in mente qualcosa, non ti avrebbe mai lasciata comportandosi in questo modo.-
 
-Io non so cosa pensare, sono convinta anch'io che abbia in mente qualcosa. Ma per il momento lo lascio fare, se non vuole mettermi al corrente avrà le sue ragioni, un giorno mi spiegherà. -
 
-Ne sono certa, vedrai che saprà riscattarsi e tutto si sistemerà. Cambiando argomento, stasera andate da qualche parte? Axel mi ha avvertita che non ci sareste stati per cena.-
 
-Andiamo a cena da dei nostri amici.-
 
-Si cura di farcela? Infondo sei appena stata dimessa dall'ospedale. Non è meglio se ti riposi?-
 
-Anche Axel mi ha fatto la stessa domanda, può stare tranquilla sto bene; mi fa piacere incontrare vecchi amici. Inoltre non sarò da sola, Axel verrà con me.-
 
-Di sicuro incontrare degli amici non può farti che bene, però non tornate tanto tardi; sei ancora convalescente.-
 
-Non credo che faremo tardi, penso che Axel l'abbia già messo in conto quando ha accettato l'invito. Vado a farmi una doccia e poi sistemo le mie cose.-
 
-Fai pure con calma.-
 
-La ringrazio.-
 
 
 
Nel frattempo Axel stava rientrando, ancora scosso dall'evoluzione della situazione. 
 
 
 
 
 
 
 
Continua...
 
  
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