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Autore: _ Angel _    25/02/2015    4 recensioni
[SadiexAnubi! Centric]
Una serie di one-shot dedicate a questa trilogia;
le storie sono tutte fine a se stesse, eccetto casi in cui saranno presenti citazioni e/o oggetti trasportati da una all'altra. Ci saranno brevi apparizioni di altri personaggi già citati nei libri ufficiali (quali per esempio Carter o Bast).
Alcune storie saranno inoltre poste dopo la fine del terzo libro, quindi onde evitare spoiler, vi consiglio di concludere prima la lettura dell'intera trilogia.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anubi, Sadie Kane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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{Post-terzo libro: Anubi e Walt non si trovano nello stesso corpo.}



SADIE.



***



Entro in classe con assoluta tranquillità mentre il professore, già dietro alla cattedra, mi fa una delle sue solite ramanzine.
Mi siedo sbuffando e tremendamente annoiata.
Qui tutto è noioso, dalla matematica, che odio [Carter, no, non voglio prendere ripetizioni da te. Mi bastano le lezioni mattutine in classe.], alla storia.
Ebbene si, Sadie Kane, che ha sempre prediletto quella materia, ha iniziato a trovarla noiosa.
Penso che la colpa sia da attribuire al professor Streligs, il quale sarebbe capace, secondo il mio parere, di rendere noioso pure un evento clamoroso quale il mio inconoramento a regina [Ahia, Carter! Smettila di darmi pizzicotti! Ho capito, la smetto! ...Forse.]. Le sue lezioni sono praticamente un continuo istigo verso il suicidio; in poche parole non è che un ulteriore modo di mandarmi a far visita a mio padre e... No. Devo smetterla di pensarci. [Carter, è normale che abbia un cuore! Che razza di osservazioni sono? È normale che l'abbia, sono un essere umano! La tua stupidità è incomiabile certe volte, lasciatelo dire.].
Dopo la battaglia contro il Caos, mi e stato consigliato, più imposto per mia sfortuna, di non far più visita nè al Regno dei Morti nè agli altri, se non in casi estremi, per fare in modo che non si creassero più ulteriori squilibri (oltre quelli che avrebbero creato i soliti mostriciattoli turno che avremmo dovuto combattere io e mio fratello, s'intende.).
Trovo questa cosa assurda, anche perché, dopo il mio trasferimento da Londra a qui, nella Brooklyn House, i party che creavo a sorpresa lì erano alcuni dei pochi scherzi di cui non mi stancavo mai.
Certo, ogni volta arrivava mio padre che interrompeva tutto e mi mandava furente a casa, ma almeno all'inizio si riusciva a festeggiare, no? [No Carter, non penso sia questo il motivo per il quale ogni volta che papà mi vede insieme a te diventa ancora più azzurro di quanto lo sia già di suo, perdendo così tanto colore da sembrare quasi bianco. Non penso proprio sia dovuto al fatto che temi i miei scherzi. O almeno, penso.]
Ora nemmeno quello.
Che razza di mondo crudele.

Picchietto con fare annoiato la matita sul quaderno che, tecnicamente, dovrebbe contenere gli appunti della lezione la quale, guarda caso, riguarda la Mitologia Egizia. [Già. Una stranissima coincidenza, fratello. Stranissima.]
“E quindi Anubi...”, sta cercando di spiegare il professor-sono-troppo-noioso-per-questo-mondo, quando ad un tratto si sente un lieve bussare alla porta.
“Avanti”, dice scocciato lui.
“Scusi, cercavo Sadie Kane. Si trova in questa classe?”, fa capolino chiedendo un ragazzo a me familiare, alto, con i capelli castani scarmigliati e gli occhi color cioccolato, dandosi un occhiata in giro.
Non appena i suoi occhi incontrano i miei quasi si illuminarono [No Carter, non sto esagerando. È così e basta. E smettila di disturbarmi.] ;
“Come mai?”, chiede il professore con cipiglio poco convinto.
“Devo parlarle di alcune questioni personali molto importanti.”
“Signorina Kane, vada.”
È avvenuto il miracolo. Mi manda fuori. Oh, siano ringraziati gli dei egizi.
“Si, prof.”
“E non mi chiamarmi prof, signorina!”
“Si, si.”, borbotto annoiata uscendo dalla classe e chiudendomi la porta dietro.
Dopo aver raggiunto un corridoio più isolato, che fermiamo.
“Cosa ti porta qui? Pensavo non si potessero creare più portali.”, gli dico come seccata incrociando le braccia al petto.
Odio come lui possa trasgredire le regole mentre io no.
Certo, non sono un tipo che si ferma al primo avvertimento, ma è odioso comunque.
È nella mia natura essere la casinista [Si Carter, l'ho ammesso. Contento?]; detesto il fatto che non posso più fare quello che voglio con assoluta libertà.
“Piccola visita. Ho il permesso”, dice mimando con le virgolette l'ultima parola, “considerato che questa tua nuova scuola è esattamente sopra ad un cimitero militare. Per l'esattezza, sotto il tuo banco si trova proprio la tomba di dell'infermiera Kate. Un tipetto piuttosto movimentato, devo ammettere. Come te.”
“Ma cosa?!” , chiedo sconvolta. “Oddio. Devo cambiare di banco.”
“No, non devi. Le piace ascoltarti.”
“Ma... la sua anima non avrebbe dovuto passare per il tribunale parecchio tempo fa in modo da avere la pace eterna?”, chiedo. Non mi possono dire una cosa per poi dirne un'altra che gli va contro.
È normale che poi mi vengano i dubbi.
“C'è stato qualche problemino in passato, niente di particolare.”, dice lui scrollando le spalle con aria indifferente. “Delle volte vengo a trovarla però.”
“Tornatene dalla tua infermiera, allora.”, gli dico scoccandogli un'occhiataccia.
Insomma, se deve solo parlare di un'altra tanto vale che se ne vada e me parla con qualcun altro.
“Gelosa?”, mi chiede ora accarezzandomi la spalla coperta dal giubbino di pelle. “In ogni caso.. No. Sono venuto qui per stare con te.”, mi dice poi abbassandosi e baciandomi di sorpresa.
[Carter, è inutile che dici che tutti questi baci stanno iniziando a non piacerti. Devono piacere a me, non a te, quindi taci.].
Succede così, di colpo, senza che possa fare niente, proprio come l'anno prima nel cimitero.
Questa volta però, quando lui inizia ad allontanarsi, io tiro i lembi della sua maglietta con forza, per attirarlo di nuovo a me.
Anubi sorride in questo altro bacio, forse pensando a come ‘quella ragazzina riesca a fargli fare cose così spericolate, come l'andare nel mondo reale senza avvertire o baciarla nel bel mezzo di un luogo pubblico, con il rischio di farsi vedere da chiunque.’, come l'ho sentito dire una volta ad uno dei suoi servitori.
[Si Carter, sono andata a curiosare nel Regno degli Inferi qualche volta.. E allora?]
Quando ci stacchiamo però, sorrido.
Nonostante tutto, sono felice che sia venuto a farmi visita.
Anubi abbassa la testa in leggero imbarazzo. È adorabile.
“Sarà meglio che vada...non vorrei che qualcuno avesse riferito la mia assenza a Osiride.”
“Non avevi detto... Oh.” , dico arrivando in poco tempo alla giusta conclusione. “Spericolato il ragazzetto, eh.”, continuo poi prendendolo in giro.
“Si dia il caso che questo ragazzetto abbia più di 800 anni.”
“Dettagli.”, dico con un alzata di spalle.
“Quindi.. Vado.”, ridice lui poco convinto, ma iniziando comunque ad allontanarsi.
“Oh, aspetta!”, lo fermo bloccando lo per un braccio. “Avrei una domanda da farti.”
“Dimmi.”, mi dice guardandomi curioso.
“Fra una settimana ci sarà il ballo di fine anno scolastico. Sarà il mio ultimo qui e..”
“Va bene.”
“Va bene cosa?”
“Ti accompagno.“
Spalanco gli occhi sorpresa. Non mi aspettavo una risposta così fulminea.. Piuttosto me aspettavo una simile a ‘Eh, sai, ho da fare..’.
...Boh. Meglio per me.
“Sei serio?”, gli chiedo infatti alzando un sopracciglio.
“Mai stato più serio di così.”... Che è un po' contraddittorio considerato che è il dio della morte e l'essere serio è parte fondamentale del suo carattere. Ma tralasciamo.
“Oh.”, inizio. “Allora.. Ci vediamo qui la prossima settimana alle nove?”
“Perfetto.”
“Perfetto.”
“Allora vado..”
“Oh si, certo. Ciao.”, gli sorrido mentre lo vedo allontanarsi salutandomi.
Mentre mi giro verso il lato opposto però, un'ombra mi si para davanti. Sento di nuovo un leggero tocco sulle labbra, poi di nuovo il nulla.
“Dovevo salutarti.”, sento una voce calda sussurrarmi all'orecchio.
Sorrido, mentre una leggera volata di vento mi fa capire che Anubi è ritornato sul serio nel suo regno.
Così mi giro, iniziando a tornare poi di nuovo in classe e pensando a come quella giornata aveva avuto una svolta così allettante da diventare una delle migliori degli ultimi tempi.


***



Angolo autrice.

Non ve l'aspettavate, eh?
Dopotutto sono quasi due anni che non aggiorno. Spero di avervi fatto una piacevole sorpresa, facendovi capire che comunque, io le cose cerco di portarle -benomale- a termine, anche se si tratta di riprenderle dopo anni.
Personalmente non so quando aggiornerò, spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto così come mi è piaciuto scriverlo.
Scritturarlo per me è stato come un prendere 'una boccata di aria fresca' dallo stress scolastico. :')
Anyway.
Per qualsiasi cosa (che si tratti di un accorgimento di un errore nel testo o semplicemente un vostro parere), scrivetemi una recensione.

_ Angel _
  
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