Ciao! Prima di intraprendervi nella tortura di questa
ff, leggete questa prefazione, è importante...
Dunque. La trama della storia è tratta dal film “Tutta colpa
dell’amore”, che (ora mi prenderete per matta) io non ho visto... ma ho solo
letto il soggetto, che mi è sembrato perfetto per una fanfiction.
Vi avverto, dato che non ho visto il film forse la fine sarà
diversa (ma dubito, essendo una commedia) e ci sarà poco in comune (lo dico per
chi l’ha visto).
Detto questo (per colpa del quale molti/e di voi guarderanno da
ora in poi con sospetto le storie tragate col mio nickname) vi lascio alla
lettura...
FLURRY FLUSH
-Turbine di rossore-
1.
Mostrami la strada
portami verso l’amore
in questo freddo tramonto
una goccia d’oro
che si scioglie...
“Matrimoni & Pregiudizi”, 2004
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Sono
fondamentalmente una persona piuttosto equilibrata. Nella mia vita, ho saputo
dare la giusta misura a lavoro e amicizia. Non erano alla stessa altezza sulla
mia bilancia personale, ma credo di avere fatto davvero un buon lavoro.
Lo dimostra il fatto che ora sono una persona
appagata, soddisfatta ed orgogliosa della vita che mi sono costruita. Ho un
buon lavoro, un matrimonio a regola d’arte da organizzare... un’amica un po’
intraprendente, ma nel complesso sono felice.
Se penso a colei che ero da adolescente, storco il
naso. Non avevo ancora la perfetta consapevolezza di ciò che è davvero
importante, ma è comprensibile.
A quei tempi mettevo prima di tutto. Tanto che, a
diciannove anni appena compiuti, mi... mi ero addirittura...
Dio! Non voglio pensare a quella mia parte di
vita. Adesso è decisamente accantonata in un angolo del mio cervello.
Ora sono una persona totalmente diversa. Migliore.
Se mi ritornano in mente quei fatti strampalati, ho l’impressione che
appartengano ad una mia Altra vita.
Anzi, addirittura ad un’altra persona. Il che non
è del tutto falso.
-Hermione!-
Irrompe nella mia stanza con il sorriso sulle
labbra, quel bellissimo sorriso.
-Cosa stai facendo, tesoro?-
-Io... semplicemente... stavo semplicemente
pensando al mio corredo nuziale...-
-Ma guarda un po’! Proprio tu!-
Faccio la finta offesa. –Sì, io! Cosa credevi...
che stessi sognando ad occhi aperti? Non lo faccio mai... e tu lo sai.-
-Strano anche questo... di solito lo chiami
‘perdere tempo’.-
-Beh, e allora? Un’espressione vale l’altra.-
Mi si avvicina, baciandomi dolcemente una guancia.
-Tu mi fai proprio impazzire, Hermione Granger..-
Sorrido. Ma non intendo mostrare d’essere
lusingata.
-E tu sei proprio pazzo, Harry Potter!-
Ride.
-Mmh... beh, adesso, su, finisci la lista degli
invitati...-
-Non dovremmo farla insieme, Hermy?-
Stringo le labbra. Odio quel soprannome. Mi fa
sembrare una scioccherella. Mi fa sembrare colei che non sono.
-No, io ho altri impegni. Altre cose di cui
occuparmi. Sono riuscita ad ottenere tre settimane di congedo dalla Gringott...
pensa che volevano darmi due mesi, per il matrimonio! Ma non voglio
assolutamente sprecare giorni preziosi.-
Harry mi circonda con le braccia, sussurrandomi:
-Con me il tempo è sprecato?-
-Oh, certo che no, amore. Ma capisci... il lavoro
è lavoro...-
-Sì, capisco... le tue amiche... quando fai una
cosa tu, Hermione, o bene o niente.-
-Esatto, caro.- Gli schiocco un bacio sul mento.
La sua pelle pizzica. –Vai, avanti. E pulisciti gli occhiali.-
-Subito, regina dell’ordine!- Harry mi fa un
inchino spiritoso, e si dirige alla porta. Prima di uscire però, si ferma.
-Ah, a proposito. Lo sai, no, le pratiche per il
matrimonio... devi far annullare il primo.-
Un grande silenzio segue le sue parole. Poi...
-Il... il mio primo matrimonio?-
La mia voce suona stranamente stridula. Non è
possibile. Per tutti questi anni ho cercato di dimenticarlo... l’errore di una
ragazza non ancora adulta... non coscente del grande passo...
Lo sbaglio più grande della mia vita...
-Hermione....-
Rimango in silenzio, attonita. Alcune immagini
riaffiorano alla memoria.
Una piccola chiesetta di campagna...
Nove persone sorridenti...
Una casetta di legno...
Un mazzo di fiordalisi...
E soprattutto due occhi color cielo...
Una donna stesa su un letto... una donna
agonizzante...
-Hermione?-
Scuoto la testa come per scacciare questi ricordi.
Fisso Harry.
-Cosa... cosa dovrei fare?-
-Beh... è ovvio, no? Non hai ufficialmente
divorziato da lui... te ne sei semplicemente andata... per mia fortuna,
ovviamente.- sorride.
-Però, per rendere valido il nostro, tesoro, lui
deve confermare la separazione. Dovete firmare un sacco di documenti,
pratiche... beh, in poche parole, una gran rottura di scatole. Però è da fare.
Se non altro, se ci tieni alle nostre nozze.-
-Oh, ma certo, certo che ci tengo!-
Ma il solo pensiero di parlare ancora con lui...
di sentire la sua voce...
Questo mi fa dubitare molto.
Avanti. Devo farcela.
E’ lì, davanti a me.
Sono una donna in carriera, accidenti! Non può
farmi paura un semplice telefono!
E soprattutto, non può farmi paura lui.
Rinfrancata da questo pensiero, mi dirigo verso la
cornetta e la alzo, schiacciando freneticamente i tasti.
Solo quando sento gli squilli mi rendo conto che,
dopo due anni, mi ricordo ancora il numero a memoria.
Drinn. Drinn.
Forse non è in casa. Mista a una sensazione di
sollievo, sento anche qualcos’altro.. forse.. delusione?
Macchè. Semai, perchè devo rimandare ancora la
questione...
-Pronto?-
Sobbalzo. Il mio cuore perde un battito,
ascoltando ancora una volta la sua voce, che non è cambiata.
-Pronto?-
Avanti. Perchè non dico nulla? E’ pazzesco. Non
dovrei essere sconvolta così!
-Ehm... s-sono io, Ronald... sono Hermione
Granger.-
Stranamente, suono tremante ed esitante, invece
che fredda e distaccata come vorrei.
Dall’altro capo della cornetta cala il silenzio.
Non lo sento nemmeno respirare. Se ha provato ad attaccare, quel... quel
maleducato...
-...Hermione?-
Beh, chi crede che sia?
-Hermione? Oh, mio dio... sei proprio tu?- la sua
voce è rotta e per niente falsa. La sento tremante dall’emozione...
-Sì. Devo parlarti di una cosa molto...-
-E’ incredibile! Accidenti... non ti sento da
quanto?-
-Due anni. Ma adesso ascoltami...-
-Due anni, un mese, una settimana e sessantuno
giorni, per la precisione.-
Beh, io sono molto precisa. Ma se lo sapeva, perchè
me l’ha chiesto? E perchè contare i mesi, le settimane,... i giorni?!
-Quanto mi sei mancata...-
Deglutisco. Non so perchè, ma qualcosa mi spinge a
desiderare di rispondere “Anche tu”.
Ma non sono una bugiarda. Inspiro e comincio.
-Ho chiamato per una cosa importante, Ronald,
ascoltami per favore. Ecco, devi sapere che...-
-Come stai? Come va da quelle parti? Oh, io ho
provato talmente tante volte a chiamarti, Hermione, ma tu non mi hai mai
risposto...- sento una nota di disappunto.
-Beh, non credere che sono qui a parlare solo per
convenevoli. E smettila di interrompermi! Ronald, io mi sto per sposare.-
Ecco, l’ho detto. E allora perchè mi sento come se
avessi appena commesso un errore?
Ronald rimane in silenzio. Un silenzio molto più
lungo del precedente.
Infine...
-Come hai detto?-
-Mi hai sentito benissimo, Ronald. Adesso per
favore, bando alle ciance. Come ti dicevo, devo sposarmi, ma c’è un problema:
tu, per l’esattezza. Senti, non voglio fare l’acida... ma mi conosci, insomma,
non voglio perdere tempo. Dato che il nostro divorzio non è stato
legalmente...-
-Ti sposi? Ma non è possibile!- mi urla nella
cornetta. Sembra quasi disperato.
-Non fare il bambino, Ronald!-
-Tu non puoi sposarti! Non puoi!-
Per un attimo mi sembra ancora il piccolo
studentello lentigginoso e sfrontato di Hogwarts.
-Sei forse tu a decidere per me? No. E allora
piantala di lagnarti e ascoltami.-
-Lui chi è? Chi è?-
-Harry, ovviamente.- rispondo con voce orgogliosa
e altezzosa.
-Certo, Harry... il ragazzo perfetto. Colui che ha
ucciso Voldemort. L’Auror più in voga di tutti. Chi altri?-
-Non prenderlo per i fondelli! Ronald, il solo e
unico motivo per cui ti ho chiamato, mio malgrado, è che voglio il divorzio.
Voglio legalmente il divorzio... in modo da potermi sposare tranquillamente con
l’uomo che amo.-
Non era mia intenzione farla così sadica, ma
dentro di me sento che è una specie di ripicca.
-Il divorzio da me?-
-E da chi, altrimenti?-
Un’altra pausa. Mi innervosisco, pensando continuamente
alla bolletta.
-Hermione, lui non è l’uomo adatto a te!-
-E chi sarebbe l’uomo adatto a me, allora?-
-Ecco...-
-Cosa pretendi di saperne, tu? Sai cosa ho
passato? E dai, non facciamo i bambini. E’ stata una cosa avventata, una
ragazzata, la nostra. Non eravamo abbastanza maturi. Non è nemmeno durata, come
hai visto. Quindi adesso... io ho trovato il vero amore. Non ti sto chiedendo
di fare da testimone, anche se forse Harry gradirebbe.-
-Io...-
-E inoltre, che vorrebbe dire che Harry non è
adatto a me? E’ perfetto, come hai detto tu. Ed io, che sono impiegata alla
Gringott, sono molto più felice di quando volevo diventare una maestrina alla
scuola dei maghi. Voglio il divorzio, Ron. Firma alcune pratiche, e avremo
finito. E torneremo tutt’e due alla nostra vita normale. E chissà... forse
anche tu troverai l’anima gemella, un giorno.- l’ultima frase mi esce strana,
forzata.
Ronald non risponde ancora. Quando lo fa, poi,
sembra aver riacquistato forza e decisione.
-Non te lo concederò mai!-
-Che hai detto? Come... come ti permetti?-
-Se proprio vuoi il divorzio, vieni qui a
prendertelo! Anche se non riuscirai a convincermi, te lo assicuro...- eccolo,
il Ron di Hogwarts. Già me lo immagini... con la faccia contratta e le orecchie
rosse, quando parlavo di Vicotr Krum...
-Che cosa?! Ronald, adesso basta! Stai scherzando?
Ronald!-
Ma la linea è caduta.
-Ha attaccato, quel fetente! Quel... quanto lo
odio! Ma come ho fatto a stare sposata con lui per tre mesi?-
Ma non mi farò liquidare così. Oh, no. Da qui non
mi muoverò mai e poi mai! Verrà lui! Io mai!
Parola di Hermione Granger!
Continua....
Fatemi sapere cosa ne pensate!