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Autore: Paddy    11/02/2005    7 recensioni
Sono fondamentalmente una persona piuttosto equilibrata. Nella mia vita, ho saputo dare la giusta misura a lavoro ed amicizia. Non erano alla stessa altezza sulla mia bilancia personale, ma credo di avere fatto davvero un buon lavoro.
*Una vita perfetta, un lavoro perfetto. Manca solo il matrimonio, il secondo... e se l'ex-marito non volesse concedere il divorzio? Hermione è costretta a tornare al suo paese natale per convincerlo... come finirà?*
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao

Ciao! Prima di intraprendervi nella tortura di questa ff, leggete questa prefazione, è importante...

Dunque. La trama della storia è tratta dal film “Tutta colpa dell’amore”, che (ora mi prenderete per matta) io non ho visto... ma ho solo letto il soggetto, che mi è sembrato perfetto per una fanfiction.

Vi avverto, dato che non ho visto il film forse la fine sarà diversa (ma dubito, essendo una commedia) e ci sarà poco in comune (lo dico per chi l’ha visto).

Detto questo (per colpa del quale molti/e di voi guarderanno da ora in poi con sospetto le storie tragate col mio nickname) vi lascio alla lettura...

 

 

 

 

 

 

FLURRY FLUSH

-Turbine di rossore-

 

 

1.

 

 

Mostrami la strada

portami verso l’amore

in questo freddo tramonto

una goccia d’oro

che si scioglie...

“Matrimoni & Pregiudizi”, 2004

 

 

_________________________________________________________________________

 

Sono fondamentalmente una persona piuttosto equilibrata. Nella mia vita, ho saputo dare la giusta misura a lavoro e amicizia. Non erano alla stessa altezza sulla mia bilancia personale, ma credo di avere fatto davvero un buon lavoro.

 

 

Lo dimostra il fatto che ora sono una persona appagata, soddisfatta ed orgogliosa della vita che mi sono costruita. Ho un buon lavoro, un matrimonio a regola d’arte da organizzare... un’amica un po’ intraprendente, ma nel complesso sono felice.

 

 

Se penso a colei che ero da adolescente, storco il naso. Non avevo ancora la perfetta consapevolezza di ciò che è davvero importante, ma è comprensibile.

 

 

A quei tempi mettevo prima di tutto. Tanto che, a diciannove anni appena compiuti, mi... mi ero addirittura...

 

 

Dio! Non voglio pensare a quella mia parte di vita. Adesso è decisamente accantonata in un angolo del mio cervello.

 

 

Ora sono una persona totalmente diversa. Migliore. Se mi ritornano in mente quei fatti strampalati, ho l’impressione che appartengano ad una mia Altra vita.

 

 

Anzi, addirittura ad un’altra persona. Il che non è del tutto falso.

 

 

-Hermione!-

 

 

Irrompe nella mia stanza con il sorriso sulle labbra, quel bellissimo sorriso.

 

 

-Cosa stai facendo, tesoro?-

 

 

-Io... semplicemente... stavo semplicemente pensando al mio corredo nuziale...-

 

 

-Ma guarda un po’! Proprio tu!-

 

 

Faccio la finta offesa. –Sì, io! Cosa credevi... che stessi sognando ad occhi aperti? Non lo faccio mai... e tu lo sai.-

 

 

-Strano anche questo... di solito lo chiami ‘perdere tempo’.-

 

 

-Beh, e allora? Un’espressione vale l’altra.-

 

 

Mi si avvicina, baciandomi dolcemente una guancia.

 

 

-Tu mi fai proprio impazzire, Hermione Granger..-

 

 

Sorrido. Ma non intendo mostrare d’essere lusingata.

 

 

-E tu sei proprio pazzo, Harry Potter!-

 

 

Ride.

 

 

-Mmh... beh, adesso, su, finisci la lista degli invitati...-

 

 

-Non dovremmo farla insieme, Hermy?-

 

 

Stringo le labbra. Odio quel soprannome. Mi fa sembrare una scioccherella. Mi fa sembrare colei che non sono.

 

 

-No, io ho altri impegni. Altre cose di cui occuparmi. Sono riuscita ad ottenere tre settimane di congedo dalla Gringott... pensa che volevano darmi due mesi, per il matrimonio! Ma non voglio assolutamente sprecare giorni preziosi.-

 

 

Harry mi circonda con le braccia, sussurrandomi: -Con me il tempo è sprecato?-

 

 

-Oh, certo che no, amore. Ma capisci... il lavoro è lavoro...-

 

 

-Sì, capisco... le tue amiche... quando fai una cosa tu, Hermione, o bene o niente.-

 

 

-Esatto, caro.- Gli schiocco un bacio sul mento. La sua pelle pizzica. –Vai, avanti. E pulisciti gli occhiali.-

 

 

-Subito, regina dell’ordine!- Harry mi fa un inchino spiritoso, e si dirige alla porta. Prima di uscire però, si ferma.

 

 

-Ah, a proposito. Lo sai, no, le pratiche per il matrimonio... devi far annullare il primo.-

 

 

Un grande silenzio segue le sue parole. Poi...

 

 

-Il... il mio primo matrimonio?-

 

 

La mia voce suona stranamente stridula. Non è possibile. Per tutti questi anni ho cercato di dimenticarlo... l’errore di una ragazza non ancora adulta... non coscente del grande passo...

Lo sbaglio più grande della mia vita...

 

 

-Hermione....-

 

 

Rimango in silenzio, attonita. Alcune immagini riaffiorano alla memoria.

Una piccola chiesetta di campagna...

Nove persone sorridenti...

Una casetta di legno...

Un mazzo di fiordalisi...

E soprattutto due occhi color cielo...

 

 

Una donna stesa su un letto... una donna agonizzante...

 

 

-Hermione?-

 

 

Scuoto la testa come per scacciare questi ricordi. Fisso Harry.

 

 

-Cosa... cosa dovrei fare?-

 

 

-Beh... è ovvio, no? Non hai ufficialmente divorziato da lui... te ne sei semplicemente andata... per mia fortuna, ovviamente.- sorride.

 

 

-Però, per rendere valido il nostro, tesoro, lui deve confermare la separazione. Dovete firmare un sacco di documenti, pratiche... beh, in poche parole, una gran rottura di scatole. Però è da fare. Se non altro, se ci tieni alle nostre nozze.-

 

 

-Oh, ma certo, certo che ci tengo!-

 

 

Ma il solo pensiero di parlare ancora con lui... di sentire la sua voce...

 

 

Questo mi fa dubitare molto.

 

 

 

 

Avanti. Devo farcela.

 

 

E’ lì, davanti a me.

 

 

Sono una donna in carriera, accidenti! Non può farmi paura un semplice telefono!

 

 

E soprattutto, non può farmi paura lui.

 

 

Rinfrancata da questo pensiero, mi dirigo verso la cornetta e la alzo, schiacciando freneticamente i tasti.

 

 

Solo quando sento gli squilli mi rendo conto che, dopo due anni, mi ricordo ancora il numero a memoria.

 

 

Drinn. Drinn.

 

 

Forse non è in casa. Mista a una sensazione di sollievo, sento anche qualcos’altro.. forse.. delusione?

 

 

Macchè. Semai, perchè devo rimandare ancora la questione...

 

 

-Pronto?-

 

 

Sobbalzo. Il mio cuore perde un battito, ascoltando ancora una volta la sua voce, che non è cambiata.

 

 

-Pronto?-

 

 

Avanti. Perchè non dico nulla? E’ pazzesco. Non dovrei essere sconvolta così!

 

 

-Ehm... s-sono io, Ronald... sono Hermione Granger.-

 

 

Stranamente, suono tremante ed esitante, invece che fredda e distaccata come vorrei.

 

 

Dall’altro capo della cornetta cala il silenzio. Non lo sento nemmeno respirare. Se ha provato ad attaccare, quel... quel maleducato...

 

 

-...Hermione?-

 

 

Beh, chi crede che sia?

 

 

-Hermione? Oh, mio dio... sei proprio tu?- la sua voce è rotta e per niente falsa. La sento tremante dall’emozione...

 

 

-Sì. Devo parlarti di una cosa molto...-

 

 

-E’ incredibile! Accidenti... non ti sento da quanto?-

 

 

-Due anni. Ma adesso ascoltami...-

 

 

-Due anni, un mese, una settimana e sessantuno giorni, per la precisione.-

 

 

Beh, io sono molto precisa. Ma se lo sapeva, perchè me l’ha chiesto? E perchè contare i mesi, le settimane,... i giorni?!

 

 

-Quanto mi sei mancata...-

 

 

Deglutisco. Non so perchè, ma qualcosa mi spinge a desiderare di rispondere “Anche tu”.

Ma non sono una bugiarda. Inspiro e comincio.

 

 

-Ho chiamato per una cosa importante, Ronald, ascoltami per favore. Ecco, devi sapere che...-

 

 

-Come stai? Come va da quelle parti? Oh, io ho provato talmente tante volte a chiamarti, Hermione, ma tu non mi hai mai risposto...- sento una nota di disappunto.

 

 

-Beh, non credere che sono qui a parlare solo per convenevoli. E smettila di interrompermi! Ronald, io mi sto per sposare.-

 

 

Ecco, l’ho detto. E allora perchè mi sento come se avessi appena commesso un errore?

 

 

Ronald rimane in silenzio. Un silenzio molto più lungo del precedente.

Infine...

 

 

-Come hai detto?-

 

 

-Mi hai sentito benissimo, Ronald. Adesso per favore, bando alle ciance. Come ti dicevo, devo sposarmi, ma c’è un problema: tu, per l’esattezza. Senti, non voglio fare l’acida... ma mi conosci, insomma, non voglio perdere tempo. Dato che il nostro divorzio non è stato legalmente...-

 

 

-Ti sposi? Ma non è possibile!- mi urla nella cornetta. Sembra quasi disperato.

 

 

-Non fare il bambino, Ronald!-

 

 

-Tu non puoi sposarti! Non puoi!-

 

 

Per un attimo mi sembra ancora il piccolo studentello lentigginoso e sfrontato di Hogwarts.

 

 

-Sei forse tu a decidere per me? No. E allora piantala di lagnarti e ascoltami.-

 

 

-Lui chi è? Chi è?-

 

 

-Harry, ovviamente.- rispondo con voce orgogliosa e altezzosa.

 

 

-Certo, Harry... il ragazzo perfetto. Colui che ha ucciso Voldemort. L’Auror più in voga di tutti. Chi altri?-

 

 

-Non prenderlo per i fondelli! Ronald, il solo e unico motivo per cui ti ho chiamato, mio malgrado, è che voglio il divorzio. Voglio legalmente il divorzio... in modo da potermi sposare tranquillamente con l’uomo che amo.-

 

 

Non era mia intenzione farla così sadica, ma dentro di me sento che è una specie di ripicca.

 

 

-Il divorzio da me?-

 

 

-E da chi, altrimenti?-

 

 

Un’altra pausa. Mi innervosisco, pensando continuamente alla bolletta.

 

 

-Hermione, lui non è l’uomo adatto a te!-

 

 

-E chi sarebbe l’uomo adatto a me, allora?-

 

 

-Ecco...-

 

 

-Cosa pretendi di saperne, tu? Sai cosa ho passato? E dai, non facciamo i bambini. E’ stata una cosa avventata, una ragazzata, la nostra. Non eravamo abbastanza maturi. Non è nemmeno durata, come hai visto. Quindi adesso... io ho trovato il vero amore. Non ti sto chiedendo di fare da testimone, anche se forse Harry gradirebbe.-

 

 

-Io...-

 

 

-E inoltre, che vorrebbe dire che Harry non è adatto a me? E’ perfetto, come hai detto tu. Ed io, che sono impiegata alla Gringott, sono molto più felice di quando volevo diventare una maestrina alla scuola dei maghi. Voglio il divorzio, Ron. Firma alcune pratiche, e avremo finito. E torneremo tutt’e due alla nostra vita normale. E chissà... forse anche tu troverai l’anima gemella, un giorno.- l’ultima frase mi esce strana, forzata.

 

 

Ronald non risponde ancora. Quando lo fa, poi, sembra aver riacquistato forza e decisione.

 

 

-Non te lo concederò mai!-

 

 

-Che hai detto? Come... come ti permetti?-

 

 

-Se proprio vuoi il divorzio, vieni qui a prendertelo! Anche se non riuscirai a convincermi, te lo assicuro...- eccolo, il Ron di Hogwarts. Già me lo immagini... con la faccia contratta e le orecchie rosse, quando parlavo di Vicotr Krum...

 

 

-Che cosa?! Ronald, adesso basta! Stai scherzando? Ronald!-

 

 

Ma la linea è caduta.

 

 

-Ha attaccato, quel fetente! Quel... quanto lo odio! Ma come ho fatto a stare sposata con lui per tre mesi?-

 

 

Ma non mi farò liquidare così. Oh, no. Da qui non mi muoverò mai e poi mai! Verrà lui! Io mai!

 

 

Parola di Hermione Granger!

 

 

 

 

Continua....

 

Fatemi sapere cosa ne pensate!

  
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