Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Danny_14    26/02/2015    0 recensioni
Una ragazza ed un ragazzo, se sono fatti l'uno per l'altra, sono destinati a incontrarsi!
Matilde sta per compiere 18 anni quando suo padre muore di cancro dove avergli rivelato il segreto della sua famiglia: lei è un angelo! Trova una lettera di suo padre che le dice di partire per Parigi in cerca della sconosciuta zia per poter colmare tutte le sue lacune riguardo questo mondo e, soprattutto, cosa succederà al compimento del suo diciottesimo anno d’età. Incontrerà demoni, mostri e altri angeli nel corso della sua avventura ma incontrerà anche il suo vero amore anche se questo sarà impossibile e la porterà a compiere azioni contro la sua natura.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?”


Si chiuse la porta alle spalle in maniera così violenta che ruppe la maniglia ma ne era contenta, in questo modo lui non poteva entrare e lei poteva rimanere sola.
 Si sedette per terra con la schiena appoggiata alla porta, le gambe rannicchiate sul petto e le mani sul viso mentre singhiozzava. «Dove sono finita? Che diavolo ci faccio qua? Chi sono queste persone? Se solo tu fossi ancora qua tutto questo non sarebbe successo. Mi manchi papà» disse tra le lacrime e i vari singhiozzi. Le mancava così tanto suo padre. Era stato il suo punto di riferimento fin da piccola e ora che lui non c’era più a dargli una mano si sentiva vuota. George era sempre stato il padre perfetto, colui che ti sgrida ma allo stesso tempo ti trasmette le sue perle di saggezza riguardo la vita. Era tutto per lei, e ora non c’era più.
«Matilde io non so cosa tu abbia sognato ma io non voglio farti del male». Ryan si materializzò improvvisamente davanti alla ragazza che si alzò di colpo, tenendo sempre le spalle alla porta, con gli occhi rossi, gonfi e terrorizzati. «Ehi fatti abbracciare. Se hai visto qualcosa di brutto raccontamelo, forse posso dirti la verità su quanto hai visto. Era appunto questo che volevo insegnarti oggi». Sembrava sinceramente dispiaciuto, ma questo non cambiava ciò che lei aveva visto. Non poteva fare finta di niente ma voleva anche capire cosa lui intendesse con “insegnarle”, così Matilde allungo la mano verso di lui che la attirò a sé e la abbraccio davvero forte. Emanava un calore quasi dolce, quel calore che ti entra persino dentro le ossa per farti sentire meglio e al sicuro. Andarono per mano a sedersi sul margine del letto e incominciò a raccontargli ogni minimo particolare senza che fosse mai interrotta.
«Capisco! Allora io non posso dirti cosa fa tua zia dentro al Moulin Roudge perché altrimenti sarei dannato da qui per l’eternità però le persone che hai visto corrispondono alle persone che si trovano dietro le altre porte che hai visto lungo il corridoio che ti ha portato da Ginevra» incominciò a spiegarli Ryan con la voce più tranquilla che poteva «Mi ha visto al suo fianco perché sono devoto a lei ma io, a differenza sua, ho un'anima Matilde. É un'anima dannata essendo un demone ma tante cose non le faccio se non le ritengo giuste. Anch’io devo ancora compiere 18 anni e anch’io dovrò fare delle scelte. Per il buco nero, questo non te lo so spiegare magari sarà stata una visione un po’ confusa e quel buco significherà altro. Devi imparare a decifrare i tuoi sogni, non sempre vedrai esattamente la verità» finì con un lungo sospiro.
«Possiamo uscire da questo posto? Io non posso stare qua con voi e  non voglio nemmeno stare qua, quindi perché devo trattenermi?» chiese. «Infatti non devi» sorrise. Le prese la mano e gli sussurrò lievemente nell'orecchio "Trattieni il respiro" e bum,  si ritrovarono sulla piazzetta dove si erano incontrati la prima volta. Anche se dire che si erano incontrati è una parola grande visto che quel giorno lui era invisibile.
 
Erano le tre del pomeriggio di una fantastica giornata di primavera e Matilde non credeva a ciò che vedeva: i suoi sogni erano diventati realtà. Lei e Ryan davanti alla cattedrale. «Quindi hai ragione. I miei sogni sono veri anche se li devo, per così dire, tradurre» disse compiaciuta. «Oh finalmente la ragazza ha un sorriso. Sei così bella quando sorridi» ed ecco apparire delle fossette rosse sul viso del ragazzo come se non avesse dovuto dire quello che aveva appena detto. «Mmm grazie? Beh comunque parliamo di cose serie. Dove vado ora? Io non voglio tornare a dormire in quel posto» Matilde era decisa a capire chi era e cosa stava succedendo ma al solo pensiero di tornare a vivere al Moulin Roudge la riempiva di brividi. «Ho un piccolo rifugio nascosto qua vicino per le rare occasioni in cui ho dei momenti liberi. Puoi stare là finché vuoi» sorrise compiaciuto.
Ryan si alzò mentre guardava negli occhi Matilde e le porse la mano. Quando ella si alzò gliela strinse forte e gli fece il segno di seguirlo. Così mano nella mano camminarono lungo le vie più romantiche del mondo ma nessuno dei due parlava. Erano entrambi rossi in viso con le mani che sudavano, ma nessuno dei due aveva intenzione di mollare la presa.
«Eccoci arrivati. É piccolissimo perché ha solo una cucina, un divano letto e un bagno. Ma puoi rimanere qua se questo non ti crea problemi» balbettava il ragazzo. Era così ansioso, non aveva mai fatto entrare nessuno. E ora Matilde ci avrebbe vissuto per non si sa quanto tempo. «É perfetto, grazie. Devi andare o puoi entrare un po' anche tu?» chiese dondolandosi sui piedi mentre guardava Ryan con occhi dolci. «Mi dispiace ma devo andare. Se Ginevra scopre che sono stato per così tanto tempo lontano da lei non so cosa mi faccia. Passo stasera» e l'ultima parola fu interrotta mentre il ragazzo si volatilizzava nel nulla.
Matilde solo in quell'esatto momento si rese conto di non avergli chiesto dove erano le chiavi di casa ma quando provò a spingere la porta si meravigliò che questa era aperta. Mentre entrava la avvolse un nauseante odore di abbandono misto a cibo andato a male. All'entrata si vedeva un piccolo divano rosso appoggiato alla parte - "Quello deve essere il divano letto" pensò - con decine di riviste buttate sopra e sul pavimento. Alla sua destra si trovava un frigo mezzo aperto -"Ecco da dove proviene questa puzza di marcio" arricciò il naso - e un lavabo pieno di piatti sporchi. Alla fine della stanza, sulla sinistra, c'era una porta e quando si avvicinò fu felice di trovarlo pulito e di vedere una vasca -"Finalmente potrò farmi un bagno in tranquillità" sorrise. Era più di ciò che si aspettasse però doveva pulire, non avrebbe resistito un minuto di più con quella puzza.

   

Nel prossimo capitolo prevedo una sorpresa: chi mi ama mi segua :D Recensioneeeeeeeeeeeeeeee

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Danny_14