Quando finalmente Rin andò a cambiarsi, dopo l'allenamento, trovò Sousuke ad aspettarlo; il moro era rimasto sulle spine per tutto quel tempo, aveva visto l'amico parlare con Mikoshiba ed era curioso di sapere il responso della loro chiacchierata.
“Allora?” Chiese cercando di mantenere un tono neutro.
Rin si passò una mano fra i capelli ancora umidi poi guardò l'amico d'infanzia “Ha preso una cotta per una ragazza che ha visto al lago.” Disse scrollando le spalle “Non mi ha detto altro.” Proferì infine inziando a cambiarsi.
A Sousuke però quelle parole non bastavano, perchè il rosso aveva chiesto a Nitori di mantenere un segreto allora? Forse il segreto era su qualcos'altro? Forse era veramente innamorato di una ragazza vista di sfuggita al lago? E perchè allora lui si stava tormentando con tutte quelle domande? Si passò una mano sul viso e sospirò frustrato, doveva parlare con il diretto interessato e doveva chiarirsi le idee. Annuì fra se e dopo aver salutato Rin, inventandosi di dover andare in biblioteca, si diresse velocemente verso la stanza di Mikoshiba.

“Senpai! Rin-senpai mi ha chiesto se sono innamorato e ha voluto sapere di chi?! Se scopre la verità mi farà fuori!” Le urla gracchianti di Momo stavano quasi assordando il povero Nitori che gli accarezzò la testa cercando di tranquillizzarlo.
“Stai tranquillo, Rin-senpai magari ha voluto sapere se l'amore fosse la causa dei tuoi cali sia nel nuoto che nei test a scuola.” Spiegò Nitori cercando di calmare il più piccolo. “Non preoccuparti e poi non credo che riuscirebbe a farti del male solo perchè ti sei innamorato di...” Le parole di Nitori però furono interrotte da due colpi alla porta, qualcuno stava bussando.
Momo scattò in piedi paonazzo e dopo aver guardato il suo compagno di stanza si accinse ad aprire, si era immaginato chiunque dietro quella porta tranne che lui, Yamazaki-senpai.
“Y... Yamazaki-senpai ti serve qualcosa?” Aveva chiesto il rosso cercando di sembrare il più naturale possibile.
Il moro lo guardò a lungo prima di rispondere “Ti dovrei parlare, Mikoshiba.” Poi il suo sguardo verdeacqua si spostò su Nitori “Da solo possibilmente.” Aveva sussurrato facendo tremare impercettibilmente il piccolo dorsista.
Momo deglutì a vuoto per l'ennesima volta prima di fare un cenno di saluto verso il suo compagno di stanza e uscire assieme al senpai in direzione di un posto più appartato.

Sousuke non sapeva perchè si sentiva così agitato, voleva sapere la verità però quello strano nervosismo che aveva addosso lo stava irritando.
Camminò con calma verso il cortile della scuola, a quell'ora tutti gli studenti si trovavano all'interno e loro avrebbero avuto un luogo dove parlare da soli.
Si sedette su un muretto e guardò il ragazzo cercando di mantenere la sua solita aria pacata “Allora, chi è il fortunato o la fortunata?” Quelle parole erano uscite così di getto che persino Sousuke faticò a mantenere un'espressione calma.
Momotarou sobbalzò e fissò in viso il senpai, perchè anche lui gli poneva quella domanda? Volevano prenderlo in giro? Magari lui e Rin-senpai sapevano già tutto e si stavano solo divertendo a torturarlo.
“N... Non capisco cosa intendi.” Provò a girarci in torno il rosso sperando che il senpai desistesse dal chiederglielo di nuovo.
“Ti ho chiesto di chi sei innamorato!” Il tono di voce di Sousuke si fece leggermente più alto e il povero Momo sussultò nuovamente.
Questa volta avrebbe dovuto rispondere oppure il senpai si sarebbe arrabbiato, prese coraggio e schiuse le labbra “E' di una ragazza che ho conosciuto al parco.” Disse tranquillo.
Lo sguardo di Sousuke si assottigliò e subito si alzò in piede sovrastando il ragazzo con la sua altezza, lo guardò dall'alto con sguardo torvo. “Perchè mi stai mentendo? Prima a Rin hai detto che l'avevi vista al lago questa fantomatica ragazza e ora magicamente l'hai conosciuta al parco?! Mikoshiba ti conviene non mentirmi.” Il moro non sapeva perchè stava continuando quella conversazione, Mikoshiba non voleva dire nulla e lui avrebbe dovuto mettersi il cuore in pace, eppure doveva sapere la verità.
Momotarou fece qualche passo indietro finendo con lo sbattere i talloni contro un muretto dietro di lui, rimase fermo a fissare il senpai che si avvicinava e dentro di se sentiva che stava urlando.
Quando Sousuke gli fu a pochi centimetri dal viso lui chiuse gli occhi sperando che l'altro lo lasciasse stare, eppure non successe nulla di quello che lui aveva sperato.
“Momotarou, di chi sei innamorato?” Questa volta era solo un sussurro, il fiato caldo di Sousuke si infranse fra i capelli rossi del dorsista e le difese di quest'ultimo si sgretolarono.
Alcune lacrime scivolarono sulle guance del più piccolo, i suoi occhi dorati furono offuscati dal dolore, ormai non aveva più niente da perdere. “Di te...” Sussurrò prima di alzarsi sulle punte e poggiare le labbra sopra quelle di Sousuke.