Sera a tutti! :)
Eccomi finalmente qui con il nuovo e penultimo capitolo di questa ff. Grazie per aver avuto la pazienza di attendere! :P
Come sempre attendo impaziente i vostri commenti! ;)
Buona lettura! :D




CAPITOLO 20

Le labbra di Jane si unirono a quelle di Maura: fu un tocco delicato, quasi timoroso, un assaggio a quelle labbra incredibilmente morbide e salate di lacrime. E bastò questo per far dissolvere nel nulla tutte le paure e le incertezze della detective.

Jane si staccò un attimo da Maura per riprendersi da quell'ondata di emozioni che la stava travolgendo, riprese fiato e si smarrì negli occhi dell'altra donna.

«Hey, tutto bene?»

«Si... mi stavo domandando solo perché ci sia voluto tanto...»

«Forse per rendere tutto questo ancora più speciale!»

Maura sorrise a Jane e le accarezzò ogni centimetro del viso, delle labbra e giocò con i suoi riccioli scuri. La detective chiuse gli occhi e la lasciò fare, cercando di godersi ogni brivido che la dottoressa le procurava ad ogni tocco delicato. Poi Jane prese le mani della bionda e gliele baciò dolcemente più e più volte fino ad accostare la sua fronte a quella dell'altra.

A questo punto fu Maura a riprendere l'iniziativa: spostò i lunghi capelli bruni di Jane e le baciò il collo con sensualità. Come risposta Jane tirò indietro la testa per lasciare all'altra più spazio di manovra ed emise un piccolo gemito. Questo incoraggiò ancora di più Maura che, mentre le mordeva e le baciava le labbra, afferrò Jane per la sua camicetta di seta bianca e la trascinò fino al letto. La bruna si adagiò sul corpo morbido e caldo della bionda che ormai la chiamava irresistibilmente.

Tra un bacio e l'altro Maura iniziò a sbottonare lentamente la camicetta di Jane fino a sfilargliela definitivamente per poi iniziare a baciarle il petto ed accarezzarle il seno. Le sue mani passarono poi alla cintura di pelle, al bottone e alla cerniera dei pantaloni fino a che non glieli ebbe sfilati. Poi ribaltò la situazione e si mise a cavalcioni su Jane, le bloccò i polsi sopra la testa e continuò a baciarla.

«Dottoressa Isles, sa che rischia di farmi impazzire se continua così?»

«È proprio quello il mio scopo, detective!»

Jane, sempre più desiderosa di vederne il corpo nudo, abbassò la cerniera del vestitino che Maura ancora indossava rivelando l'elegante intimo di pizzo nero. Si fermò un attimo ad osservarla:

«Sei davvero bellissima, Maura!» - Maura sorrise.

«Anche tu, Jane!» - i loro occhi scintillavano di passione nella penombra.

La bionda accarezzò e baciò la pancia tonica della mora facendole venire la pelle d'oca. Jane era rimasta piacevolmente sorpresa dal modo in cui Maura aveva preso l'iniziativa e non aveva alcuna intenzione di fermarla. D'altronde, nonostante avesse tentato di reprimere tale pensiero, aveva sempre ritenuto che sotto quell'asettico camice bianco e quell'attenzione maniacale per i dettagli si celasse una sensualità prorompente.

D'altro canto anche Maura era rimasta sorpresa dalla sua stessa audacia e da come la detective, solitamente autoritaria, non le avesse minimamente impedito di comandare la situazione. Era come se, per la prima volta, i loro ruoli fossero invertiti ed entrambe si sentissero libere di lasciarsi andare.

Ben presto i loro corpi furono totalmente nudi e le loro pelli in grado di venire liberamente a contatto. I baci si fecero via via più sensuali, le carezze più audaci, i movimenti sempre più coordinati. Dopo averlo desiderato inconsciamente per tanti anni, i loro corpi si erano potuti finalmente fondere insieme, diventando una cosa sola e sprigionando un piacere unico che travolse ben presto entrambe.

Non contava il passato con le sue incomprensioni, non aveva significato il futuro con le sue incertezze. Aveva senso solo quel piccolo ma importante momento presente che le vedeva finalmente comunicarsi il loro amore e non solo a parole, ma anche con gli sguardi, i baci, le carezze.

Una volta sazie d'amore ed esauste nel fisico, si accoccolarono una nelle braccia dell'altra e si cullarono col ritmo dei loro cuori e dei loro respiri.

«Ho avuto così tanta paura di perderti quando ti ho vista salire su quel taxi...»

«Sarebbe accaduto se non fossi tornata qui a prendermi!»

«Lo so e avrei fatto l'errore più grande della mia vita...»

«Avresti condannato entrambe all'infelicità...»

«Già e per cosa poi? Per una stupida paura?»

«Per fortuna sei estremamente coraggiosa!»

«E per fortuna sai farmi ragionare...»

«Bhe si, ma é un'impresa dato che sei una testona!» - entrambe sorrisero.