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Autore: Ghillyam    26/02/2015    5 recensioni
Regina era al settimo anno e quello, per lei, sarebbe stato l'ultimo; quei sette anni erano stati i migliori della sua vita, a Hogwarts si sentiva davvero a casa e avrebbe voluto restarvi ancora a lungo. […]
«Pensierosa?» chiese la Corvonero
«Sto solo pensando a quanto siano passati in fretta questi anni… e a quante cose siano successe.» aggiunse Regina con un tono malinconico.
[Principalmente Outlaw Queen]
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Elsa, Regina Mills, Robin Hood, Will Scarlett
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Erano le 14:05 ed entrambe le squadre erano in sella alle loro scope pronte a sfidarsi in quella che l'insegnante di volo aveva definito un'amichevole partita di Quidditch.
I due capitani si trovavano al centro del campo, insieme al professor Pan, e si strinsero la mano. A quel tocco, un brivido attraversò i corpi di Robin e Regina e i due si sorrisero, ma il sorriso sparí velocemente dai loro volti: in fondo erano lí per scontrarsi, sorrisi e parole dolci avrebbero dovuto aspettare.
«Non preoccuparti, ci andremo leggeri» disse il Grifondoro, facendo un'occhiolino canzonatorio alla ragazza che, con uno sguardo di sfida, rispose «Via quel sorrisetto, Locksley. Sarai fortunato se riuscirai a finire la partita senza romperti un'altra volta il braccio»
«Lo vedremo, Mills».
Con queste parole salirono sulle scope e presero posizione. Il professore liberò bolidi e boccino e, con il lancio della pluffa, diede inizio alla partita.

«A quanto pare ci siete andati fin troppo leggeri» disse Regina, ridendo: la partita era durata circa un'ora; la mora aveva avvistato il boccino dopo pochi minuti ed era stato solo per amore di Robin e per lasciare che anche i suoi compagni potessero divertirsi almeno un po' che lo aveva perso di vista intenzionalmente e si era rimessa alla sua ricerca solo una quindicina di minuti dopo. Naturalmente era stata bene attenta a non farlo prendere alla cercatrice di Grifondoro, Ruby Lucas, sviandola con improvvisi scatti e numerose finte. Anche i due nuovi battitori erano stati d'aiuto poiché, avendo capito il suo gioco, avevano indirizzato numerosi bolidi verso la Grifondoro. La partita era finita 210 a 60 per Serpeverde, ma il professore era sembrato soddisfatto di entrambe le squadre: avevano giocate egregiamente.
Adesso, Regina e Robin si trovavano seduti in riva al Lago Nero per godersi una tranquilla serata prima che il clima diventasse troppo freddo per permettere di rilassarsi all'aperto e stavano parlando allegramente della partita di quel pomeriggio, mentre si tenevano abbracciati stretti.
«Non dovresti prendere in giro in questa maniera il tuo ragazzo» rispose Robin alla provocazione di lei, calcando leggermente sull'aggettivo "tuo".
«Ahh e cosí saresti il mio ragazzo» disse Regina sciogliendosi dall'abbraccio e sedendosi a cavalcioni sulle gambe del ragazzo.
«Precisamente»
«Bhe, allora non credi che dovresti dimostrarmelo?» chiese lei maliziosamente.
«In che modo esattamente?» rispose lui, con un sorriso accattivante.
«Mmm... potresti stringermi – disse la ragazza portando le braccia del Grifondoro all'altezza del suo collo – Avvicinarmi a te – continuò, facendo una breve pausa – E poi, baciarmi» disse, mentre Robin si avvicinava sempre di più al suo viso; il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e coinvolse Regina in un bacio dapprima dolce e, poi, sempre più passionale, tanto che si ritrovarono sdraiati sul prato, avvinghiati l'uno all'altro, non staccandosi nemmeno un secondo. Quando, alla fine, dovettero riprendere fiato si guardarono intensamente, leggendo uno negli occhi dell'altro tutte le emozioni che a parole erano impossibili da esprimere. Restarono immobili a fissarsi per un tempo che nessuno dei due sarebbe stato in grado di definire: poteva trattarsi di due minuti come di due ore. Fu Regina a rompere il silenzio «Non per rovinare l'atmosfera, ma c'é una cosa che devo dirti. Ero intenzionata a farlo già due anni fa, ma, bhe, sai anche tu come sono andate le cose»
Robin si mise a sedere e si girò verso di lei, prendendole la mano e incoraggiandola a parlare. La Serpeverde, dopo aver inspirato a fondo, cominciò a parlare «Sai quando mi chiedevi di passare le vacanze con te e io rifiutavo?»
Il ragazzo annuí, un velo improvviso di tristezza a coprirgli gli occhi.
«Non é mai stato perché non volessi stare con te, anzi, l'ho fatto proprio perché volevo stare con te»
«Regina, non ti capisco.» disse lui.
«Vedi, é da quando sono nata che mia madre controlla la mia vita, ho sempre dovuto seguire alla lettera tutto ciò che mi diceva. Mi ha insegnato a disprezzare i Mezzosangue e i Nati Babbani, mi ha fatto crescere secondo principi che quasi più nessuno ha seguito dai tempi in cui le casate dei Black e dei Malfoy erano ritenute le più importanti del Mondo Magico ed io ci ho creduto, per un po', ma poi ho conosciuto te ed Elsa. Ad Hogwarts lei non poteva arrivare, era... é l'unico posto in cui io posso essere me stessa ed é per questo che non le ho mai detto niente di te, non volevo che rovinasse l'unica cosa bella della mia vita»
Robin rimase in silenzio per alcuni minuti, tanto che Regina pensò di aver rovinato tutto.
«Sono un coglione – il Grifondoro esordí con queste parole, lasciando la ragazza visibilmente stupita – Regina, mi dispiace. Tu stavi cercando di non farci separare e io, invece, ho fatto un terribile errore, ti ho fatta soffrire immensamente. Io ti amo, perdonami, non avrei mai dovuto farlo».
La ragazza non gli diede il tempo di finire che lo tirò a sé e, per una volta, fu lei a sorprenderlo con un bacio vorace, pieno di calore e desiderio. Finalmente era riuscita a dirgli tutto quello che si era tenuta dentro durante quegli anni e si sentiva incredibilmente leggera, come se fosse stata liberata da un'enorme peso. Robin si separò da lei e disse «Credo che dovremmo rientrare»
«Si. Andiamo»
Si alzarono e camminarono fino alla Sala Grande tenendosi per mano, felici come non mai.


NdA: ecco il dodicesimo capitolo! Non manca molto alla fine e ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita fino a qui. Alla prossima!

   
 
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