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Autore: wearesotogether    26/02/2015    4 recensioni
[Questa storia partecipa alla Klaine Wedding Challange organizzata da Ginny_Potter e Flan]
Kurt Hummel è un wedding planner, sebbene non creda poi molto nel matrimonio. Blaine Anderson arrossisce per qualsiasi cosa, ed è convinto di aver trovato l’amore in Dave. Eppure basteranno quattro mesi di preparativi perché entrambi si rendano conto che, a volte, le cose inaspettate sono molto meglio di quelle programmate.
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Dal primo capitolo: “Blaine ridacchia appena, prima di voltarsi verso il suo futuro marito e fissarlo con un cipiglio interrogativo. Dave ruota gli occhi, ma sorride per la prima volta da quando Kurt l’ha conosciuto. “Va bene amore, ti meriti il matrimonio dei tuoi sogni” dice rassegnato, prima di sporgersi verso Blaine e baciarlo dolcemente sulla bocca. E quando Blaine sorride sulle sue labbra, Kurt proprio non capisce perché il cuore gli sprofondi un po’ nel petto.”
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Io. Sì, ecco. Non lo so. Ci sentiamo alla fine che è meglio. Sì.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Capitolo IV
Come what may
 
 
  
 
 
Kurt Hummel non aveva mai considerato il matrimonio come una gran cosa.
 
Ma se vogliamo essere sinceri, non aveva neanche mai pensato di cantare in un Glee club, o di lavorare in un albergo, o di diventare un wedding planner, o di essere il migliore amico di una star di Broadway.
 
Eppure quelle cose erano successe tutte, presto o tardi, nel corso della sua vita.
 
Perciò forse un anello al dito era una cosa che avrebbe potuto rivalutare. Almeno un po’. Almeno per Blaine. Almeno per loro.
 
***
 
Kurt tamburella nervosamente con le dita sul tavolo del bar, guardando alternativamente l’ingresso e il bancone.
 
Santana lo guarda di rimando e sorride incoraggiante, alzando i pollici al cielo.
 
Una mano, calda e rassicurante, si posa sulle sue dita nervose, bloccando il loro movimento. “Andrà tutto bene”
 
Kurt guarda Blaine, seduto accanto a lui, gli occhi dorati, lucidi, spalancati, le labbra piene, le guance rosse. Sorride, e all’improvviso – andrà tutto bene.
 
***
 
Rachel gli viene incontro quasi saltellando, mentre il suo viso si apre in un sorriso così luminoso che potrebbe accecare chiunque.
 
“Oh mio dio, mi sembra di non vederti da mesi” esclama in un sospiro, mentre si lancia tra le sue braccia aperte e affonda il viso nell’incavo del suo collo.
 
Kurt ridacchia, poggia le labbra sui suoi capelli profumati. “Forse perché in effetti non mi vedi da mesi”
 
Rachel alza gli occhi al cielo, ma non si stacca dall’abbraccio. “Sai cosa intendo”
 
“Cosa?”
 
“Mi sei mancato da morire”
 
Kurt respira il profumo fresco di Rachel e sorride. “Mi sei mancata anche tu”
 
***
 
“Perciò tu sei l’hobbit che ha fatto perdere la testa al nostro Kurt-cuore-di-ghiaccio?”
 
Blaine arrossisce leggermente alle parole di Santana e abbassa lo sguardo, ma non molla la presa sulla mano di Kurt. Gli sorride, la testa inclinata di lato e gli occhi lucidi.
 
“Forse è il contrario” dice in sussurro, e Kurt non sa perché, ma il suo stomaco si stringe così tanto che gli sembra di volare. Sorride.
 
“Oddio, voi due siete così carini” squittisce Rachel, guardandoli e battendo le mani estasiata. Santana, seduta di fianco a lei, alza gli occhi al cielo.
 
“Ora ricordo perché non mi eri mancata, Berry”
 
“Il mio migliore amico è innamorato e si sposa tra un mese, perciò non rompermi Santana. Posso dire e fare tutto quello che voglio” ribatte Rachel, inarcando le sopracciglia e fulminando la ragazza con uno sguardo.
 
Kurt ridacchia, mentre le sue due migliori amiche – la sua famiglia, litigano ad alta voce su chi dovrà fare la damigella d’onore.
 
Inutilmente – perché tanto sanno benissimo che Kurt le sceglierebbe comunque entrambe. Sempre.
 
***
 
Il campanello della porta tentenna leggermente, quando una figura alta e slanciata entra nel bar guardandosi intorno con fare circospetto.
 
Blaine solleva lo sguardo. Sorride, sussurrando qualcosa all’orecchio di Kurt, poi entrambi si alzano, sotto lo sguardo incuriosito delle due ragazze.
 
Blaine lo prende per mano e insieme si avvicinano al ragazzo appena entrato.
 
“Ciao Sebastian!”
 
Il ragazzo si volta verso la voce e sorride – di un sorriso sincero, uno di quelli che sembrano dire – finalmente, eccoti qui. Kurt non può fare a meno di notare che è simile al sorriso che lui stesso ha quando vede Blaine e si rende conto che forse è lui, è Blaine, che riesce a smuovere oceani e continenti col solo potere della sua presenza.
 
“Blainey!”
 
I due ragazzi si abbracciano stretti, e Blaine sparisce tra le braccia lunghe di Sebastian. Kurt rimane lì a guardarli, gli occhi sorridenti e le mani incrociate dietro la schiena, in attesa. Non toglierebbe mai a Blaine minuti col suo migliore amico, soprattutto dopo mesi che non si vedono. Sa cosa significa.
 
Sebastian si scioglie per primo dall’abbraccio. Si volta verso Kurt e lo squadra dalla testa ai piedi, leccandosi le labbra. Una strana luce di malizia illumina il suo sorriso. Kurt arrossisce appena sotto quello sguardo indagatore, prima di stringere la mano che il ragazzo gli porge.
 
“E così lui è la fatina dei boschi che è riuscito a farmi prendere un aereo e due pullman solo per venire al matrimonio del mio migliore amico?!”
 
Kurt solleva un sopracciglio e incrocia le braccia al petto. “Fatina dei boschi? Bada come parli, denti da cavallo
 
Blaine scoppia a ridere di gusto, davanti agli occhi sorpresi e spalancati di Sebastian. Stringe i fianchi di Kurt con il braccio destro e gli lascia un bacio leggero sulla guancia. “Dio, quanto ti amo” sussurra nel suo orecchio, il fiato caldo che solletica il suo collo, e Kurt non può fare a meno di sorridere orgoglioso, perché essere amato da Blaine – è come giocare sulle nuvole.
 
Sebastian scuote la testa e incrocia le braccia al petto, ma sorride. “Sì, decisamente lui mi piace. Ora capisco cosa intendevi, Blaine. Si può sapere perché diavolo ci hai messo così tanto per scopar–”

“Per l’amore del cielo, Sebastian!”
 
***
 
“No, aspettate, perciò vi sposate usando le cose che avevate organizzato per il tuo matrimonio con Dave?”
 
Kurt e Blaine si guardano, e arrossiscono un po’. Il cuore di Kurt perde un battito alla parola ‘matrimonio’. “Beh – sì!?”
 
Sebastian spalanca la bocca. “Dio mio, è inquietante!”
 
“Sono d’accordo con faccia da cavallo” esclama Santana, che ha senza dubbio preso in simpatia il ragazzo da quando si è presentato dicendole che le sue guance sembrano fatte di terra, causa il troppo trucco. Sebastian le rivolge un falso sorriso e Blaine non parla, perché sa che quando il suo amico fa così in realtà è perché si sta davvero divertendo.
 
“Non lo è” esclama Kurt, mordendosi il labbro inferiore. “Voglio dire, un po’ lo è, ma – abbiamo fatto due calcoli e ci siamo resi conto che alla fine quel matrimonio lo abbiamo organizzato noi. Io e Blaine. Ogni cosa era voluta da lui, ed era voluta da me.” Kurt lo guarda, gli occhi lucidi. “È come se –”
 
Blaine finisce la frase per lui “È come se l’avessimo già organizzato ancor prima di saperlo”
 
Rachel sospira, mentre i suoi occhi si riempiono giusto un po’ di lacrime. “Oddio, sono così felice per voi. Secondo me è un’idea fantastica.”

Santana e Sebastian alzano gli occhi al cielo contemporaneamente. “E ti pareva”
 
***
 
“Pensi che io stia sbagliando tutto?”
 
Rachel rimane con lo spazzolino incastrato in bocca, mentre alza lo sguardo dal lavandino e cerca gli occhi di Kurt attraverso lo specchio.
 
È appoggiato allo stipite della porta del bagno, le braccia incrociate al petto e il labbro inferiore stretto tra i denti. Sembra preoccupato.
 
“Ma ’i che diafolo ‘ai palando?” chiede Rachel, senza smettere di lavarsi i denti.
 
Kurt sospira, mentre si siede sul bordo della vasca. “Di Blaine. Voglio dire, alla fine lo conosco solo da pochi mesi. E sì, so di essere innamorato, ma–”
 
Rachel si siede di fianco a lui, e interrompe il suo monologo con un cenno della mano. “Tu cosa pensi?”
 
“Se lo sapessi non te lo chiederei, non trovi?”
 
Rachel sospira e gli prende una mano. “No, non voglio che tu mi dica davvero cosa pensi”
 
Kurt solleva un sopracciglio. “Ora sono confuso”
 
“Voglio dire – voglio che tu mi dica – come ti senti. Quando sei con lui. Quando lo guardi. Quando vi baciate. Quando fate l’amore.”
 
Kurt sorride, le sue guance si tingono di rosso. “Mi sento come non mi sono mai sentito in vita mia.” Sospira, mentre si tortura le dita e i palmi delle mani. “Mi sento come se avessi passato la mia intera esistenza ad aspettare qualcosa, qualcosa che non sapevo neanche cosa fosse. Ma poi Blaine è entrato in quel bar, e mi ha stretto la mano, e ha sorriso, e io lo sapevo – già lì, in quel momento, sapevo che era lui. Era lui anche se io non volevo ammetterlo, era lui anche se ho tentato più volte di fuggire. Ma lui mi ha trovato Rachel, mi ha trovato in una città di ventitré milioni di abitanti e in un mondo con sette miliardi di persone, e non mi ha permesso di fuggire. Mi ha tenuto stretto a sé, e vuole farlo per il resto della vita. E – dio, io gli sono grato per questo, perché mai, mai, mai in tutta la mia vita mi sono sentito così a casa come tra le sue braccia.”
 
Kurt prende un respiro profondo, e si accorge di avere il fiatone. Guarda Rachel, seduta accanto a lui, le labbra arricciate in un sorriso orgoglioso. “Ti senti davvero così?”
 
“Mi sento davvero così”
 
Rachel gli stringe più forte le mani. “Sposalo allora. È lui, Kurt. Mille volte lui”
 
***
 
“Com’è stata la prima volta con Blaine?”
 
Kurt sospira nel buio della stanza, e si volta verso il punto in cui sa esserci il letto di Rachel, anche se non riesce a vederlo. “Pensavo dormissi”
 
“Non riesco. Non ti vedo da quasi sei mesi, e ora tu sei fidanzato, e io – voglio solo parlare un po’ con te”
 
Rachel si muove nelle sue coperte, si gira verso di lui. Kurt lo sente. Sorride nel buio della notte, poi picchietta leggermente la mano sul suo materasso. “Vieni qui”
 
La ragazza non se lo fa ripetere due volte. Si libera dalle coperte pesanti e a passi leggeri, veloci, corre verso il suo letto, prima di infilarsi tra le sue braccia e poggiare la testa sul suo petto.
 
Kurt la abbraccia e la stringe forte a sé, intrecciando le dita dietro la sua schiena. Respira il suo profumo di muschio e menta selvatica – usa lo stesso bagnoschiuma da sempre, e non può fare a meno di pensare che il calore del suo corpo premuto sul suo petto gli era decisamente mancato.

“È stato perfetto”
 
Rachel solleva lo sguardo verso di lui, e anche se Kurt non può vederli, sa che i suoi occhi brillano nel buio.
 
“È stato subito dopo la sua proposta. Io non gli avevo ancora neanche detto di sì, ma lui mi ha preso il viso tra le mani, e mi ha baciato ancora, e ancora, e ancora, e alla fine io mi sono lasciato andare. Ho cominciato a mormorargli sulle labbra, in modo quasi febbrile. E lui mi ha preso in braccio, e gli ho stretto le gambe intorno ai fianchi, e–”
 
Kurt arrossisce, e ringrazia mentalmente il buio per risparmiargli l’imbarazzo di guardare gli occhi lucidi di Rachel. “È stato come se fosse magico. Non lo so, io – non mi ero mai sentito così amato, e protetto, e speciale. Lui si è preso cura di me, e mi ha fatto sentire importante. Per una volta nella mia vita, non mi sono sentito in difetto. È stato – sensazionale”
 
Kurt rimane in silenzio, e respira a fatica. Già solo parlare di Blaine gli toglie il fiato. Tenta di far entrare aria nei polmoni, ma il ricordo di quella notte preme ancora contro le sue costole e i suoi occhi si riempiono di lacrime silenziose.
 
Sbuffa una risata, prima di sistemare meglio la testa sul cuscino. “Non posso credere di star parlando di queste cose con te” sussurra nel buio.
 
Rachel scoppia in una risata leggere e lo colpisce sul petto mormorando un ‘ehi’  contrariato. Si stringe ancora di più, se possibile, a lui e chiude le dita intorno al tessuto della sua maglietta, strofinando piano il naso contro il suo collo. “Sono così felice per te, Kurt. Davvero. Meriti qualcuno che ti ami nel modo puro e sincero in cui fa Blaine”
 
Kurt sorride e rilassa i muscoli delle spalle. Aspira profondamente e chiude un po’ di più le braccia intorno alla vita sottile della ragazza.
 
E forse il calore del corpo pressato contro il suo non è quello di Blaine, ma per la prima volta, dopo tanto tempo, Kurt si sente comunque a casa.
 
***
 
“Non se ne parla neanche, tu e Santana non organizzerete il mio addio al celibato”
 
“Ma come no!? Ti prometto che sarà una cosa tranquilla Kurt”

“Scordatelo, non lo voglio neanche un addio al celibato”
 
Rachel incrocia le braccia al petto e si gira verso Santana, in cerca di sostegno. La ragazza gonfia le guance coperte dal trucco e sbuffa. “Andiamo Hummel, Puckerman sono settimane che ne parla ormai, non puoi deluderlo così”
 
Kurt spalanca la bocca. “Chi diavolo ha detto a Puckerman del mio matrimonio?!” chiede sconvolto, alternando lo sguardo tra Santana e Rachel.
 
Quest’ultima si morde il labbro inferiore con nervosismo e abbassa la testa. “Non l’ho fatto apposta. L’ho detto a Quinn e lei–”

“Oh, ma certo, gran bella idea! A chi altro l’avete detto?”
 
Rachel tossisce in tono vago, ma Santana prende il controllo della situazione. “Abbiamo invitato tutto il Glee Club, ovviamente. Puck e Quinn, Mike e Tina – che tra l’altro si sono sposati settimana scorsa, lo sapevate?! – Sam, Mercedes, Sugar, Rory, Artie, Kitty, Marley, Jake, Ryder, Wade, Madison, Mason e Spancer, Jane, Roderick. E Brittany ovviamente. Oh, e anche Finn”
 
Rachel scatta in piedi. “Aspetta – cosa? Hai invitato anche Finn?!”
 
Santana la guarda con le braccia incrociate. “È suo fratello. Non avrei dovuto invitarlo al matrimonio di suo fratello!?”

“Fratellastro!”
 
“Piantala di fare la bambina e comportati da persona adulta, Berry”
 
“Ma senti da che pulpito la predica!”
 
“Non sono io quella che–”
 
“Adesso basta!”

Le ragazze si zittiscono all’istante, le labbra spalancate e gli occhi ben aperti. La voce di Kurt tuona contro le pareti del suo appartamento con una tonalità così alta che a Blaine sembra quasi che i vetri tremino. Si avvicina pacatamente al suo fidanzato e gli prende una mano tra le sue, per calmarlo.
 
“Ehi, ehi. Con calma, non prendertela con loro. Volevano solo farti – un piacere” gli sussurra in un orecchio, disegnando col pollice piccoli centri concentrici sul dorso della sua mano.
 
Kurt chiude gli occhi e si lascia coccolare un po’. “Lo so, è solo che – volevo che fosse una cosa intima, insomma, solo noi e–”
 
Blaine lo interrompe con un bacio leggerlo sulle labbra. “Sarebbe impossibile” soffia sul suo viso. “Anche Sebastian ha organizzato qualcosa per l’addio al celibato con Thad, Nick, Jeff, Wes e altri amici. Non potrei tenerli lontani dal matrimonio neanche se volessi.”

Kurt sbuffa, ma sembra calmarsi.
 
“E poi ormai abbiamo organizzato una sala per cinquanta invitati. Sarebbe uno spreco” aggiunge Blaine con un sorriso che gli illumina il viso.
 
Kurt risponde con una risata trattenuta, e si appunta mentalmente di ringraziare come si deve Blaine, più tardi, per essere così maledettamente perfetto.
 
***
 
“Non posso credere che il mio bambino si sposi!”
 
“Puckerman, abbiamo la stessa età. E non sono il tuo bambino”
 
Noah stringe le braccia intorno al busto di Kurt e lo solleva in un abbraccio fin troppo caloroso. Il ragazzo soffoca una risata e si dimena, muovendo le braccia come può. “Dai, lasciami andare, questa giacca è di Alexander McQueen!”
 
“Ehi, lascia andare il mio fratellino!”
 
La voce di Finn è come una boccata d’aria fresca per Kurt. Si volta verso di lui e trattiene il respiro, finché le braccia troppo lunghe di suo fratello non sono attorno alle sue spalle e il suo viso è infossato nel suo collo. “Mi sei mancato” sospira Kurt, direttamente sulla sua pelle.

Finn lo stringe ancora un po’. “Mi sei mancato anche tu”
 
E forse sono passati mesi, anni per qualcuno. Forse ora Mike e Tina hanno le fedi al dito e due gemellini al cento per cento asiatici al seguito. Forse Puck è nell’esercito e Quinn lo aspetta a casa mentre insegna legge a Yale. Forse Rachel non è mai a casa e Mercedes è sempre in tour in giro per il mondo. Forse Finn ha perso qualche sogno per strada e si è solo accontentato di ereditare l’officina del padre di Kurt. Forse Santana non è diventata la ballerina che sperava di essere, ma ha sposato la sua Britt ed è comunque felice.
 
Forse alcune cose non vanno esattamente come loro vorrebbero. Forse alcuni pezzi si sono persi col tempo, rovinati dall’avanzare inarrestabile degli anni. Forse tutto è un po’ troppo diverso rispetto ai tempi in cui cantare una cover di Madonna sembrava risolvere ogni problema.
 
Ma quando li guarda, e Puckerman sbuffa perché “vogliamo muoverci, ho bisogno di bere” – Kurt si sente come se fosse tornato finalmente a casa dopo un viaggio interminabile.
 
***
 
Blaine passa le dita tremanti sul papillon nero, allacciato con cura intorno al suo collo. Si guarda nello specchio appeso alla parete, sospira. Il suo cuore non vuole saperne di calmarsi.
 
Non l’ha mai fatto, a dire il vero. Non dal momento in cui Kurt gli ha stretto la mano in quel bar. Non da quando ha visto per la prima volta il suo sorriso acceso.
 
Blaine sorride tra sé e sé, senza neanche accorgersene.
 
Ripensa a come la sua vita è cambiata troppo velocemente senza che neanche se ne rendesse conto. Ripensa a tutti gli errori che ha fatto negli ultimi anni, al modo impreciso con cui molto spesso ha cercato di risolvere situazioni fuori dalla sua portata. Ripensa a tutte le canzoni che ha cantato, a quanto poco senso avessero senza qualcuno come Kurt ad ascoltarle. Ripensa alle cose che ha immaginato, quelle a cui si era preparato e quelle che sperava lo cogliessero a metà strada. E non si sorprende quando ciascuna di queste si conclude con un paio di occhi troppo azzurri.
 
Lui e Kurt si sono trovati.
 
Non importa quanti Dave e quanti Adam ci siano stati nel corso degli anni. Ogni sospiro, ogni parola, ogni singhiozzo, ogni successo, ogni fallimento – ogni cosa che abbiano mai fatto nella vita, era solo un ulteriore passo che li spingesse l’uno verso l’altro.
 
L’uno nelle braccia dell’altro.
 
E ora che è arrivato il momento di sugellare una promessa che i loro cuori avevano già fatto anni fa, ancor prima di incontrarsi, Blaine sente di essere – invincibile.
 
Con Kurt al suo fianco, niente potrà mai fermarlo. Di questo ne è sicuro al cento per cento.
 
“Ehi campione!”
 
Sebastian e Wes entrano nella stanza, i vestiti bianchi lucenti sotto i neon e i fiori rosa nel taschino, i sorrisi genuini, le mani tramanti per l’emozione.
 
“Sei agitato?”
 
Blaine ridacchia istericamente. “Dovrei esserlo?!”
 
Sebastian alza gli occhi al cielo, mentre incrocia le braccia al petto e tamburella col piede destro sul pavimento. “È ovvio che sia agitato. Ieri sera non si è neanche ubriacato”
 
“Scusami tanto se voglio ricordarmi il giorno in cui mi sposo”
 
“Ho speso un capitale per affittare quel locale, i ballerini, gli spogliarellisti, l’alcool, le cameriere. Il minimo che potessi fare er–”
 
Wes lo blocca con una pacca sulla spalla. “Piantala Seb. È il suo giorno. Lascialo in pace”
 
Blaine lo guarda attraverso lo specchio, riconoscente. Sebastian sbuffa rumorosamente, ma rimane in silenzio.
 
“Mia mamma e mio fratello sono arrivat?”
 
Wes annuisce piano. “Sono in sala. Ho suggerito loro di non entrare per evitare di rovinarsi la sorpresa. In realtà sapevo che saresti stato troppo nervoso per sopportare di averli intorno. Soprattutto Cooper”
 
Blaine ridacchia. “Ti ringrazio”
 
Il ragazzo si stringe nelle spalle. “Allora, sei pronto?” chiede poi, piegando la testa di lato.
 
Blaine sorride. È tutto perfetto.
 
“Credo di essere nato pronto per questo”
 
***
 
Kurt si guarda nello specchio, le dita fredde che tremano attorno al nodo del papillon – perché mai ha lasciato scegliere a Blaine?
 
Ridacchia istericamente, anche se nella stanza non c’è nessuno.
 
Lo fa da ore ormai. Da settimane. Dal momento in cui ha detto di sì a Blaine.
 
Ci sono stati momenti, durante quell’ultimo mese, in cui ha pensato che non sarebbero davvero arrivati a – questo. Ci sono stati momenti in cui ha pensato che forse correre così in fretta fosse sbagliato oltre ogni immaginazione, soprattutto per uno che ha sostenuto di non essere adatto al matrimonio per quasi dieci anni. Ci sono stati momenti in cui il suo senso di sopravvivenza ha preso il sopravvento e il suo istinto naturale l’ha portato a credere che fuggire fosse meglio.
 
Ma Blaine non gliel’ha permesso.
 
Blaine l’ha preso per mano, gli ha stretto le dita tra le sue e l’ha guidato lungo una via che di tortuoso aveva fin troppe curve. Senza paura, senza rimpianti.
 
Blaine l’ha salvato da tutto quello che gli faceva paura. L’ha salvato da se stesso, dai suoi muri, dai suoi limiti. L’ha salvato dalla solitudine e dal ghiaccio che si stava impossessando del suo cuore.
 
E Kurt non è mai stato un tipo sicuro, nella vita, ma se c’è una cosa riguardo cui non ha alcuno dubbio, è che ama Blaine come non ha mai amato nessuno. Lo ama in quel modo un po’ speciale – quello che non chiede nulla in cambio, che non aspetta, che non si ferma. Incondizionatamente. A volte si sente quasi un bambino, puro e innocente, pronto a tutto pur di riuscire.
 
Blaine è il suo sorriso. Un giocattolo di Natale desiderato per troppo tempo. L’abbraccio di una madre. L’arcobaleno dopo la tempesta. Il suo porto sicuro. Blaine è – tutto.
 
E Kurt si sente stupido, se ripensa a com’era la sua vita solo sei mesi prima, chiuso nel suo guscio di indifferenza, capace solo di tenere a distanza qualsiasi cosa. Ma ora – ora che finalmente potrà promettere a Blaine di amarlo per l’eternità, Kurt si sente in paradiso.
 
“Ehi super star!”
 
Rachel e le altre ragazze entrano nella stanza, quasi in punta di piedi, come a non volerlo disturbare, seguite da un Puckerman sovraeccitato, che invece a non disturbare non ci pensa neanche. A turno lo abbracciano – Noah escluso, perché una stritolata ogni sei mesi è più che sufficiente, e Kurt le lascia fare. Anche se rischiano di sgualcirgli il vestito. Perché sono lì per lui. Sono tornati tutti per lui – e per Blaine.

Quinn e Santana lo guardano sorridenti, con quegli occhi che sembrano un po’ dire – siamo così fiere di te. E Kurt ha improvvisamente voglia di piangere, perché se ripensa a quando si sono conosciuti, non avrebbe mai immaginato di essere felice, un giorno di vederle al suo matrimonio. E invece ora sono la sua famiglia, sono tutto quello che ha, e forse il loro rapporto rimane un po’ imperfetto, ma è pur sempre un rapporto. E Kurt non ha bisogno di altro.
 
Rachel si mette in punta di piedi dietro di lui e appoggia il mento sulla sua spalla destra. Lo guarda attraverso lo specchio, i suoi occhi brillano di felicità.
 
“Come stai?”
 
Kurt sospira. “Agitato da morire!?”
 
Ridacchia istericamente, mentre si passa una mano tra i capelli. “Vorrei che mamma e papà fossero qui” bisbiglia poi, in un sussurro. Il suo stomaco si riempie improvvisamente di un vuoto incolmabile e una  lacrima gentile gli attraversa la guancia destra, prima che lui possa fermarla.
 
Rachel la cattura prontamente con le dita fredde. Gli sorride. “Sarebbero fieri di te. Entrambi”
 
E questo forse non riempie il vuoto, ma Kurt sorride ugualmente, perché lo sa. Perché lui per primo è, finalmente, un po’ fiero di sé.
 
Rachel lo afferra per le spalle e lo gira verso lo specchio. “Allora, sei pronto?”
 
Lo chiede piano, in modo che lui solo possa sentirlo. Kurt le stringe la mano appoggiata sulla sua spalla, tira su col naso.
 
Ripensa a tutto quello che ha dovuto affrontare.
 
Ripensa al freddo delle granite sulla pelle, la paura delle minacce, l’odore dell’immondizia sui suoi vestiti firmati, gli occhi sempre lucidi, le membra tese, i sensi in allerta.
 
Ripensa alla sue fuga, l’arrivo a New York, la delusione della NYADA, i primi tempi da inferno, le notti passate negli alberghi di lusso, nei bar dei bassifondi, nelle peggiori bettole.
 
Ripensa ad Isabel – che ora è nell’altra stanza, perché non si sarebbe mai sposato senza invitarla. Ripensa a quello che ha fatto per lui, alle occasioni che gli ha dato, agli insegnamenti che gli ha lasciato, alle possibilità che non gli ha mai tolto.
 
Ripensa alla morte di suo padre, improvvisa, senza seconde occasioni. Ripensa al funerale sotto alla pioggia, Carole che non è riuscita ad uscirne, le notti passate a pensare che forse avrebbe potuto fare qualcosa in più per aiutarli entrambi.
 
Ripensa un po’ anche ad Adam, ai suoi occhi verdi e un po’ profondi, al suo animo gentile e avventuroso, alle sue gambe da ballerino professionista. Si ritrova a ringraziarlo, suo malgrado, per essere stato tanto coraggioso da lasciarlo andare.
 
E poi ripensa a quello che ha fatto negli ultimi anni, ai passi da gigante, alle novità. Ripensa al modo in cui ha sistemato la sua vita, l’agenzia, il suo lavoro, i mille matrimoni organizzati.
 
E la verità è che niente – niente di tutto ciò avrebbe davvero un senso, se occhi color del tramonto e labbra troppo rosse non gli sorridessero nella mente.
 
Kurt sorride. Perché finalmente è tutto perfetto.
 
“Credo di essere nato pronto per questo”
 
***
 
Kurt saltella sul posto, le dita strette ad intreccio dietro la schiena e gli occhi curiosi che vagano da un punto all’altro della sala.
 
Le vetrate intorno a lui riflettono la luce della luna sulle piastrelle lucide del pavimento, e rendono l’atmosfera ancora più tenue e misteriosa di quanto lui stesso avesse osato sperare. Il posto è meraviglioso, proprio come l’aveva immaginato. Alza lo sguardo verso l’arco coperto di fiori bianchi che sormonta la sua testa e non può fare a meno di sorridere.
 
I suoi amici, seduti su sedie di legno raffinato, lo salutano dalle prime file, sollevando i pollici in aria. Puck saltella sulla sua sedia impaziente, mentre Quinn tenta inutilmente di calmarlo. Isabelle gli sorride con orgoglio; è la cosa più vicina ad una mamma che gli sia rimasta, e Kurt è grato di averla lì.
 
Abbassa lo sguardo sui suoi piedi, che pestano con poca grazia i petali bianchi di cui il pavimento è coperto. Respira pesantemente, mentre sente sottili goccioline di sudore scendergli lungo la schiena. Non si è mai sentito così agitato in tutta la sua vita.
 
Finn, in piedi accanto a lui, lo colpisce col gomito sulle costole, piano, per attirare la sua attenzione. Gli sorride, cercando di rassicurarlo, ma sembra quasi più agitato di lui. “Vuoi calmarti? Ti verrà un infarto!”
 
“Sto bene” bisbiglia Kurt, anche non è sicuro di stare respirando.
 
Ma poi all’improvviso le prime note della marcia nuziale riempiono l’aria, e tutti si alzano dalle loro sedie con fragore, si girano verso l’entrata del salone, e all’improvviso Kurt ne è sicuro – non sta respirando.
 
Perché Blaine appare al di là delle tende bianche che separano la sala dal corridoio, stretto nel suo abito da cerimonia che Kurt già conosce, il braccio saldamente ancorato a quello di sua madre, ed è – da togliere il fiato. Letteralmente. Col quel suo sorriso un po’ storto che illumina la stanza con la potenza di cinquanta candele, con le sue guance rosse come ciliegie, con le sue labbra sempre troppo lucide, con i suoi occhi trasparenti, ardenti di desiderio e di voglia di vivere.
 
E Kurt non sa come ha fatto a resistere tutti quegli anni senza perdersi in quegli occhi, ma quando Blaine finalmente arriva a pochi centimetri da lui, e saluta sua madre con un bacio sulla fronte, prima di sorridergli, Kurt non può fare a meno di pensarlo – di nuovo.
 
Oh, eccoti qua. Ti cerco da una vita.
 
***
 
“Siamo qui riuniti oggi, per unire Kurt Hummel e Blaine Anderson nel sacro vincolo del Matrimonio”
 
Il funzionario è un uomo gentile, le guance rosse e la pancia gonfia. Tiene il libro stretto tra le dita cicciotte e gli occhiali calati sul naso, mentre sorride verso i due sposi.
 
“Kurt e Blaine, siete venuti a celebrare il Matrimonio senza alcuna costrizione, in piena libertà e consapevoli del significato della vostra decisione?”
 
I due sposi rispondono in coro. “Certo che sì” esclamano, le voci tremanti e gli occhi spalancati, e scoppiano a ridere subito dopo, perché è incredibile come siano bravi a capirsi all’istante anche quando non ce n’è davvero bisogno.
 
“Siete disposti, seguendo la via del Matrimonio, ad amarvi e a onorarvi l’un l'altro per tutta la vita?”
 
“Per tutta la vita e anche di più” sussurra Blaine in un soffio, e Kurt lo guarda, gli occhi troppo lucidi e le guance troppo calde, e sorride, e annuisce senza fiato, perché non è sicuro che la sua voce possa reggere quel momento.
 
“Potete ora scambiarvi le vostre promesse”
 
Blaine si gira verso di lui, le labbra intrappolate tra i denti. Gli prende entrambe le mani fra le sue e sospira prima di iniziare a parlare con voce tremolante.
 
“Kurt, quando ti ho conosciuto ho pensato che saresti stato solo una delle tante persone che sono entrate nella mia vita e poi ne sono uscite senza fare rumore. Probabilmente ti avrei ricordato per sempre come “quello che ha organizzato il giorno più bello della mia vita”. Non sapevo però che, oltre ad organizzarlo, saresti stato il motivo per cui sarà effettivamente il giorno più bello della mia vita”
 
Kurt ridacchia istericamente, seguito subito dopo dal resto degli invitati.
 
“La verità è che esiste un momento, nella vita di tutti noi, in cui alziamo lo sguardo e semplicemente pensiamo ‘Oh, eccoti qui. Ti cerco da una vita’. E forse io me ne accorgo solo ora, ma se ci penso, adesso, mi rendo conto che il mio cuore ha cominciato a battere più forte nell’esatto momento in cui i tuoi occhi troppo azzurri hanno incrociato i miei. E sono bastati quattro mesi per fare in modo che mi rendessi conto che tu – tu sei l’amore della mia vita. L’unico e solo. Di questo sono sicuro”
 
Blaine riprende fiato. Guarda gli occhi pieni di lacrime di Kurt e stringe più forte le sue mani.
 
“Perciò non voglio fare promesse grandi o bizzarre, che poi non potrò mantenere. Voglio solo prometterti che mi prenderò cura di te. Che ti preparerò una tazza di latte macchiato tutte le mattine. Che ti aspetterò a casa la sera. Che cucinerò per te. Che guarderò Moulin Rouge tutte le volte che vorrai. E che ti amerò con tutto me stesso, almeno finché me lo permetterai”
 
Kurt si lascia scappare un singhiozzo leggero, mentre si asciuga col dorso della mano le lacrime che sfuggono dai suoi occhi chiari. Prende un respiro profondo, prima di schiarirsi la voce e cominciare a sua volta a parlare.
 
“Blaine, io sono fondamentalmente una persona che ha sempre vissuto nell’oscurità. Nell’ombra. Tutto mi è sempre andato storto. E tutti – ogni persona che sia mai entrata nella mia vita, non ha fatto altro che tentare di spingermi a forza verso la luce, oppure di rispedirmi indietro nell’oscurità.”
 
Blaine trattiene il respiro, e vorrebbe tanto abbracciarlo, ma si limita a mordersi le labbra, in attesa.
 
“E poi sei arrivato tu. Tu, col tuo sorriso da persona splendente, con le tue guance sempre troppo rosse, con i tuoi occhi che imprigionano il tramonto. E io – io ho avuto paura. Perché quando una cosa ti rende così tanto felice, come tu hai fatto con me, diventarne dipendente è fin troppo facile. E quando poi ne sei dipendente, e quella cosa sparisce – sparisci un po' anche tu.”
 
Kurt fa una pausa, perché sente il cuore esplodergli nel petto.
 
“Perciò ho tentato di scappare. Come faccio sempre quando le cose diventano troppo difficili. Ma tu non ti sei arreso, e mi hai preso per mano, e – dio, per la prima volta nella mia vita, tu sei diventato qualcosa per cui valeva la pena lottare. Anche a costo di rischiare. Anche a costo di combattere, e perdere, e rimanere col cuore spezzato per sempre. Anche se mi avessero detto che sarebbe finita male, io avrei detto di sì, Blaine. Mille volte sì”
 
Blaine sorride e si lascia scappare un singhiozzo.
 
“Perché da quando sei entrato nella mia vita, tu non mi hai mai chiesto di uscire dall’ombra. Ti sei limitato a prendermi per mano, e ad aiutarmi a togliere dalla mia strada tutto ciò che bloccava il sole. E ora – ora è arrivato il tempo, per noi, di camminare verso questa luce, insieme. Perciò io ti prometto, Blaine, che finché saremo insieme non permetterò mai, a niente e a nessuno, di oscurare il sole di nuovo. Mai”
 
Kurt stringe forte le sue dita intorno a quelle di Blaine, e non sa come sia possibile che il suo cuore funzioni ancora, perché è sicuro che stia battendo davvero troppo forte per sopravvivere.
 
Qualcuno nella sala tira su col naso, ma Kurt non ci fa troppo caso. Esistono solo loro adesso, gli occhi di Blaine, il caldo delle sue mani tra le sue, le sue labbra rosse, il suo respiro strozzato.
 
Il funzionario sorride, prima di parlare.
 
“Blaine Anderson, vuoi tu accogliere il qui presente Kurt Hummel come tuo sposo, promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?”
 
“Non vedo l'ora!”
 
Kurt ride, e dimentica un altro po’ di tutte quelle cose brutte che gli siano mai capitate.
 
“Kurt Hummel, vuoi tu accogliere il qui presente Blaine Anderson come tuo sposo, promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita?”
 
“Eccome se lo voglio!”
 
Il suono della risata di Blaine è musica per il suo cuore, come le onde dell’oceano che si infrangono sulla riva.
 
E poi tutto è confuso, perché ci sono i singhiozzi, e l’impazienza di vivere tutta la vita insieme, e il riflesso argenteo delle fedi tra le loro dita tremanti. E Kurt non sa bene cosa stia facendo quando solleva la mano destra anziché la sinistra, e non sa cosa stia facendo quando infila la fascetta al dito tremante di Blaine.
 
“Kurt, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà.”
 
“Blaine, ricevi questo anello, segno del mio amore e della mia fedeltà.”
 
Qualcuno in sala singhiozza, e Kurt può giurare sul suo amore per Blaine che è Puck quello che chiede disperatamente un fazzoletto.
 
“Vi dichiaro marito e marito. Lo sposo può baciare lo sposo.”
 
E poi le labbra di Blaine sono improvvisamente sulle sue, e le mani di Kurt sono tra i suoi ricci morbidi, e ci sono le lacrime, e le risate, e gli applausi, e le urla degli ospiti.
 
E il mondo sembra improvvisamente un posto migliore, da marito e marito.
 
***
 
“Propongo un brindisi ai novelli sposi. Che possa la vostra vita essere piena di felicità e tanto, tanto sess–”
 
Qualcuno sfila dalle mani di Puck il microfono, prima che lui possa finire la frase. Kurt e Blaine scoppiano a ridere, mentre Quinn lo tira giù dalla sedia su cui è salito per fare il suo discorso. Protesta debolmente, ma quando la ragazza lo trascina sulla pista da ballo, allacciandogli le braccia intorno al collo, lui si lascia trasportare senza lamentarsi.
 
Cooper si avvicina quasi saltellando al tavolo dei due sposi. “Allora fratellino, com’è la vita da sposato?” chiede, afferrando una sedia e sedendosi in mezzo a loro.
 
Blaine sorride, gli occhi incollati a quelli di Kurt. “Lo scopriremo presto, immagino”
 
Suo marito sorride di rimando, e stringe più forte la sua mano appoggiata sul tavolo.
 
“Mi raccomando Kurt, sai come funziona. Sono suo fratello, quindi se dovessi farlo soffrire – beh, dovrei venire a cercarti”
 
Blaine alza gli occhi al cielo e sbuffa impercettibilmente, ma la risata cristallina di Kurt copre tutto il resto. “Lo so, ho un fratello anche io. Fratellastro, in realtà, ma comunque – so come funziona”
 
Piega la testa di lato e incatena il suo sguardo a quello di Blaine. Oceano e tramonto, e tutto il resto perde di importanza. 
 
“E poi credimi – non ho alcuna intenzione di farlo soffrire”
 
***
 
“Bene, un attimo di attenzione per favore”
 
Blaine picchietta sul microfono con le dita, per controllare che funzioni. Si posiziona al centro del palchetto che è stato adibito apposta per l’occasione e si schiarisce la voce.
 
“Bene, c’è una cosa che devo fare, prima di mandarvi tutti a casa e poter finalmente consumare la mia prima notte di nozze col mio splendido marito”
 
Tutti in sala scoppiano in una risata fragorosa e un po’ tintinnante per il troppo alcool, mentre Kurt arrossisce e si copre il sorriso con le mani.
 
“Ho fatto una promessa qualche mese fa. Kurt mi ha chiesto di cantare al mio matrimonio, e io avevo detto che l’avrei fatto per lui.” Kurt solleva il viso verso di lui, le labbra spalancate e la curiosità che gioca sul suo volto. Neanche si ricordava di quella conversazione. Blaine cattura il suo sguardo, prima di sorridere. “Ebbene, io mantengo sempre le mie promesse.”
 
Prima che Kurt possa rendersi conto di quello che sta succedendo, le note di una melodia che conosce fin troppo bene riempiono la sala, e la voce fresca e limpida di Blaine comincia a cantare.
 
Never knew I could feel like this
Like I’ve never seen the sky before
I want to vanish inside your kiss
 
Blaine sembra un principe, mentre canta. Il microfono è ben fermo tra le sue mani, e la sua voce risplende letteralmente tra le vetrate lucide del salone, sebbene il suo cuore stia battendo fortissimo. I suoi occhi dorati catturano subito quelli azzurri e trasparenti di Kurt, che ora lo guarda senza fiato, la bocca spalancata e le guance rosse per l’emozione.
 
Seasons may change, winter to spring
But I love you until the end of time
 
Senza che ne abbiano neanche parlato, quella sembra essere diventata la loro canzone. Un po’ perché è la canzone del loro musical preferito, un po’ perché è stata la colonna sonora del momento in cui hanno entrambi capito di amarsi, un po’ perché sembra parlare di loro in una modo quasi innaturalmente impossibile.
 
E Blaine, su quel palco, sembra spiccare e risplendere di luce propria, nella notte troppo buia che li circonda, nel silenzio degli invitati. Solo le note calde della canzone, la sua voce sicura, i suoi occhi lucenti.
 
Come what may
Come what may
I will love you until my dying day
 
Kurt non sa come sia possibile, ma mentre Blaine canta e gli sorride, si innamora di lui giusto un po’ di più. E prima che possa rendersene conto, Kurt si alza, e la sue dita si chiudono salde sul manico del secondo microfono, appoggiato strategicamente sul tavolo di fronte a lui.
 
Suddenly the world seems such a perfect place
Suddenly it moves with such a perfect grace
 
Erano anni che non cantava. La sua voce è insicura all’inizio, le note più basse di come dovrebbero, ma man mano che le parole rotolano fuori dalla sua gola, Kurt diventa sempre più sicuro, e la sua voce sempre più ferma e decisa.
 
Blaine rimane a bocca aperta, lo sguardo incantato sulle labbra agili di Kurt, gli occhi lucidi di emozione. È la voce più bella che abbia mai sentito in vita sua, e non riesce davvero a comprendere come sia possibile che Kurt abbia permesso che rimanesse chiusa a chiave nel suo petto per tutto questo tempo.
 
Suddenly my life doesn't seem such a waste
It all revolves around you
 
Kurt si sente di nuovo libero come non gli succedeva da tempo. Le parole escono decise dalla sua bocca, ora, gli attraversano la gola e gli accarezzano le corde vocali come se fossero la più buona delle tisane.
 
Gli invitati lo guardano a bocca aperta. I suoi amici del Glee sembrano quasi più esaltati di lui, e Rachel piange di gioia, raggomitolata sulla sua sedia.
 
Ma per Kurt niente di tutto ciò conta. Niente, tranne Blaine che gli sorride, rassicurante e sinceramente sorpreso. Gli tende una mano che Kurt afferra con decisione.
 
And there's no mountain too high
No river too wide
Sing out this song I'll be there by your side
 
E se le voci di Kurt e Blaine sono meravigliose da sole, insieme – dio, insieme sono un paradiso caduto per sbaglio sulla terra ed incarnatosi in note musicali. Le loro tonalità si armonizzano perfettamente l’una con l’altra, e mentre la voce di Kurt risuona limpida nella notte, quella di Blaine la abbraccia e la accarezza con dolcezza, valorizzandola e smorzandola al tempo stesso.
 
Storm clouds may gather
And stars may collide
But I love you until the end of time
 
Blaine stringe forte la mano di Kurt, lo guarda negli occhi mentre entrambi si ripetono, per l’ennesima volta, quando si amano.
 
Oh, come what may
Come what may
I will love you

E Kurt non potrebbe essere davvero più felice di come è ora, di nuovo in piedi su un palco, una mano stretta intorno al microfono, l’altra intrecciata a quella dell’amore della sua vita.
 
I will love you
 
La sala scoppia in un boato fragoroso di applausi, urla e fischi, ma per Kurt non esiste più niente. Perché all’improvviso le labbra di Blaine sono sulle sue, e le braccia di Blaine sono appoggiate sui suoi fianchi, e le dita di Blaine sono strette sul tessuto della sua camicia, e il profumo di Blaine inonda il suo mondo, e non c’è niente – niente, che Kurt potrebbe desiderare di più.
 
***
 
“Cosa ci facciamo qui fuori, Blaine? Si gela”
 
Kurt rabbrividisce quando il vento primaverile della sera gli sfiora le guance già rosse, e si stringe un po’ di più nella sua giacca oggettivamente troppo leggera.
 
Blaine afferra la sua mano, prima di trascinarlo sul terrazzo. “Balliamo, ovviamente. Non era quello che volevi?”
 
E Kurt sorride, nonostante il freddo, nonostante il buio, perché Blaine non smetterà mai di stupirlo ogni giorno di più.
 
“Te lo sei ricordato?” chiede a bassa voce, mentre suo marito – dio, non smetterà mai di ripeterselo, lo afferra per i fianchi e lo avvicina a sé.
 
“Non vedo perché continui a sorprendertene. Insomma, ho imparato l’ordine del tuo caffè il giorno dopo che ci siamo conosciuti. Mi sembra ovvio che io abbia una buona memoria”
 
Kurt ridacchia sottovoce, mentre circonda le spalle di Blaine con le braccia e appoggia la guancia sulla sua spalla. Riesce a sentire il suo respiro sul collo, e un brivido, che ha poco a che fare col freddo, gli percorre la schiena.
 
Il silenzio e il buio della notte li avvolgono all’istante, mentre cominciano ad ondeggiare lentamente, simulando quello che dovrebbe essere un lento. Blaine fischietta un motivetto che Kurt non è sicuro di conoscere, ma sorride sul tessuto della sua giacca e non se ne preoccupa poi molto.
 
Con la coda dell’occhio guarda le luci lontane della citta, il loro riflesso sull’acqua limpida del fiume Hudson. Ascolta i rumori in lontananza, il chiacchiericcio dei loro ultimi invitati, le onde leggere che si infrangono contro il bordo del porticciolo.
 
Si sente così in pace con se stesso che non gli sembra vero.
 
“Lo sai” dice ad un tratto, le labbra ancora premute sulla giacca nera di suo marito. “Non avrei mai immaginato, un giorno, di essere dall’altra parte. Di essere lo sposo, intendo”
 
Blaine si scosta da lui giusto il necessario per poterlo guardare, e i suoi occhi brillano con la potenza di un intero firmamento. Kurt non riesce a credere che sia così bello da togliere il fiato.
 
“E cosa ne pensi?”
 
Kurt lo guarda, la testa piegata di lato e il labbro inferiore intrappolato tra i denti. Gli sembra di vivere in un sogno, con la luce della luna e il cullare delle onde.
 
Ma le mani calde di Blaine sono strette sui suoi fianchi, e le sue labbra rosse sono proprio lì, a pochi millimetri dalle sue, e il suo respiro corto si infrange direttamente sulla sua pelle chiara, e i suoi occhi dorati sembrano bruciare nella notte.
 
E quello – quello è decisamente meglio di un sogno.
 
“Penso di non essere mai stato così felice in vita mia di aver sbagliato i miei calcoli”
 

 
  


E dunque – siamo arrivati alla fine. Mi dispiace da morire avervi fatto aspettare così tanto, ma cercate di capirmi. Sono ancora ubriaca fradicia di feels per il matrimonio (e siamo a giovedì!). In più i Crisscolfer sembra che ce la stiano mettendo tutta per fare in modo di recuperare in pochi giorni tutte le foto e i video e le interviste che non hanno fatto in quattro anni. Poi ovviamente, siccome non era abbastanza, Darren Criss si mette a scrivere canzoni perfette che strappano i cuori e li riducono in brandelli. Mettiamoci pure la fine delle riprese, quattro giorni di lacrime ininterrotte, il fatto che comunque ho, purtroppo, una vita sociale e l’università e – beh, capite che scrivere questo capitolo è stata la cosa più difficile della vita. Tra l'altro mi sto un po’ vergognando, perché onestamente non so cosa ne sia venuto fuori. Ma comunque. Ce l'abbiamo fatta.
 
• spero che non vi sia dispiaciuto troppo l’utilizzo di parte delle promesse che Kurt recita nel telefilm. Il fatto è che penso siano state praticamente perfette (ho pianto non poco e non me ne vergogno), e visto che ho scritto il capitolo dopo averle sentite, non ho potuto fare a meno di inserirle. Non me ne vogliate, please.
 
• parliamo un attimo del posto. Allora. Il sito dove l’ho trovato è questo: http://piersixty.com/gallery/weddings/. Non ho ben capito come funzioni il tutto, ma comunque. L’importante è che mi abbia colpito subito, perciò non ho potuto fare a meno di sceglierlo. Vi lascio in particolare qualche foto, per farvi capire bene:

        
Questa è la parte dove si svogle la cerimonia


Questa è la sala del ricevimento. Ho ipotizzato che il tavolo solitario sulla destra fosse quello degli sposi (il palchetto su cui Kurt e Blaine cantano invece è una mia aggiunta, fate finta che sia sulla sinistra)


E infine il balcone su cui Kurt e Blaine ballano nell'ultima scena (lasciate stare la coppia che non c'entra e immaginateci i due piccioncini)
 
• infine i vestiti di Kurt e Blaine. Mi sono ovviamente ispirata a due outfit di Darren e Chris, che in smoking sono sempre la meraviglia e vabbé:


Quello di Blaine... (perché Darren!prince Eric ci piace sempre)


...e quello di Kurt, perché questo outifit di Chris dell'altra sera mi ha un po' destabilizzata, papillon e capelli comprensi.
 

Ebbene, questo è tutto. Vi ringrazio infinitamente per avermi accompagnato in questa mini avventura. Grazie a tutti quelli che hanno speso tempo a leggere e a recensire. Vi amo tutti. E giusto per non dimenticarcelo: il mondo è davvero un posto migliore, da quando i Klaine sono sposati.
  
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