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Autore: Anima90    27/02/2015    4 recensioni
Ra's Al Ghul ha fatto ad Oliver la sua proposta. Felicity e Ray hanno iniziato ad approfondire la loro relazione. Cosa accadrà da ora in poi? Quali risvolti assumerà la vicenda fino al finale di questa terza stagione?
Gli avvenimenti raccontati in questa storia si basano su tutti gli elementi canon che fino ad ora ci hanno mostrato nei precedenti episodi e sugli spoiler che di volta in volta ci verranno forniti.
ATTENZIONE SPOILER per chi non segue la programmazione americana
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Felicity quella mattina non aveva alcuna intenzione di alzarsi dal letto. Aveva trascorso il weekend rintanata nel suo appartamento, provando a tagliare il mondo esterno fuori da quella porta. Aveva bisogno di riflettere. Riflettere su quanto accaduto la scorsa notte.
Aveva fatto l’amore con Ray. Il suo capo. E la cosa strana è che le era sembrata una cosa così naturale, come se dovesse accadere in qualche modo. Come se il destino avesse in riserbo questo per loro da molto tempo. Nonostante ciò non riusciva a fare a meno di sentire una strana sensazione, piazzata lì alla bocca dello stomaco, come una sorta di fastidio che non andava via. No, forse fastidio non era la parola giusta per definirla. Proviamo con senso di colpa? Si, era decisamente senso di colpa.
Sei una donna single ed indipendente, e puoi fare quel che cavolo vuoi, Felcity” continuava a ripetere a se stessa, come un mantra.
Ma allora per quale motivo al mondo quella sensazione non andava via? Per quale motivo al mondo pensava di aver tradito Oliver Queen?
Al diavolo, Felicity. Lui ha rinunciato a te così tante volte. Non puoi lasciarti condizionare da lui in ogni cosa che fai”.
La cosa buffa è che poteva mentire a se stessa quante volte voleva, ma in fondo non le restava altro che questo: mentire. Mentire sul fatto che non le fregasse più nulla di Oliver. Sul fatto che non provasse più sentimenti per Oliver. Sul fatto che potesse andare avanti con la sua vita senza Oliver.
Eppure si era sentita così sollevata quando aveva ricevuto da Dig quel messaggio. Stavano bene, erano vivi ed erano tornati a casa da Nanda Parbat senza un graffio. Non le aveva dato altra spiegazione, rimandando il discorso all’indomani.
“Al diavolo!”
Con risolutezza sbucò fuori dalle coperte, pronta ad affrontare tutto ciò che quella giornata avesse in riserbo per lei. Avrebbe dovuto incontrare prima Palmer in ufficio, e poi Oliver (e tutti gli altri) al covo. Sarebbe stato un lungo lunedì, lo sentiva.
 
Il campanello dell’ascensore risuonava nel corridoio delle Palmer Technologies, avvisando dell’arrivo di Felicity al piano in cui era situato il suo ufficio. A volte faticava ancora a credere quanta strada fosse riuscita a fare da tre anni a quella parte. In fondo fino ad un anno fa quella stanza apparteneva a Oliver. Quella compagnia apparteneva ad Oliver.
“Buongiorno Jerry! Ti prego dimmi che una bella tazza di caffè macchiato con zucchero extra è sulla scrivania ad aspettarmi… Oggi ne ho bisogno come l’ossigeno!”
“Buongiorno a lei, signorina Smoak! Il suo caffè è lì, fumante, che l’aspetta.”                  
“Oh grazie al cielo, sei il migliore Jerry! Fortuna che abbiamo deciso di comprare una nuova macchinetta del caffè dopo che, sai, la precedente ha fatto una brutta fine… che peccato, era così carina, e colorata, e aveva tutti quei pulsantini che mi divertivo a schiacciare….”
Felicity si era persa come al solito in un fiume infinito di parole senza senso, lasciando Jerry interdetto . Non ci avrebbe mai fatto l’abitudine.
“Signorina Smoak?”
“Si?”
“Mi dispiace interromperla ma oltre al caffè c’è qualcun altro che la sta aspettando.”
“Ah si? E chi può mai ess…”
“Felicity! Che immenso piacere vederti! Sei una visione in questo triste e uggioso lunedì mattina!”
“Ray… ciao…” Felicity fu interrotta di colpo dal suo capo che le si avvicinò per sfiorarle le labbra. Davanti a Jerry e chissà chi altro. Lo avrebbe ucciso per quello, violentemente.
“Come siamo di… ehm… buonumore stamattina! Posso parlarti un secondo?”
Lo trascinò in ufficio sbattendo la porta alle loro spalle.
“Cosa ti salta in mente Ray? Hai per caso sbattuto la testa cadendo dal seggiolone quando eri piccolo? C’era Jerry lì fuori, pensi davvero che non lo dirà a nessuno? Oddio, oddio, oddio, ho sudato tanto per ottenere qualcosa di buono nella mia vita e ora tutti penseranno che sono la sgualdrina del mio capo, che ‘guarda caso’ mi ha nominato vice-presidentessa della sua compagnia… sono spacciata!”
“Oooh, non preoccuparti di Jerry, non dirà nulla.”
“Come fai ad esserne così sicuro?”
“Beh, diciamo che gli ho anticipato la tredicesima nella busta paga di quanto? 10 mesi? Terrà la bocca cucita, fidati di me… Cosa che vorrei tanto fare a te in questo momento…”
Si avvicinò, inesorabile, alle sue labbra, baciandola con dolcezza.
“Tapparti la bocca, intendo.”
“Ray… i doppi sensi sono la mia specialità, dovresti averlo capito ormai…”
“Oh si, la scorsa notte me l’hai fatto capire fin troppo bene…”


“Ray!!!! Contieniti!!! Siamo pur sempre a lavoro!!!”
Si allontanò infastidita, ma anche divertita, da quella situazione.
“Lo so, lo so, è che ormai non riesco più a farne a meno… stasera ci rivediamo? Mi sei mancata in questi due giorni. A proposito… che fine hai fatto? Pensavo ti fossi chiusa in un monastero in meditazione.”
“Più o meno… ho avuto parecchio da fare… da pensare… sai questa” si indicò la testa “non va mai in vacanza purtroppo…  Ad ogni modo, stasera mi sa proprio che dovrai rinunciare alla mia fantastica compagnia, Ray.”
“Non dire così, mi spezzi il cuore!”
“Vedi il lato positivo, potrai dedicarti al tuo altro passatempo preferito. In fondo la scorsa volta non ci hai pensato due volte ad abbandonarmi a letto per il tuo, ehm, giocattolino nuovo di zecca…”
“Spero non te la sia presa. Stavi dormendo così beata. Ma sai, quando un’idea geniale bussa alla tua porta non puoi fare altro che accoglierla. Scusami, non avrei mai dovuto lasciarti da sola, non dopo la nostra splendida notte insieme…”
“Oh, stai tranquillo, non sono così delicata come sembro. Sopravvivrò. E ora fuori dal mio ufficio, ho del lavoro da sbrigare!”
“Ma io…”
“Fuori! Non costringermi a chiamare la sicurezza!”
“Mi ero dimenticato quanto fossi stacanovista. Dovrò concederti più giorni di ferie mi sa….”
“Sai che non acconsentirei mai a niente di tutto questo.”
“Lo so… lo so…”
E canticchiando si avviò verso l’ascensore. Era davvero di buon umore. Come se si fosse liberato di un peso. Il pensiero di lui così felice la fece sorridere.
Si avvicinò alla scrivania e senza pensarci afferrò la penna rossa davanti a lei. La mente a volte era proprio una bastarda. Ti faceva rivivere tutto quello che avresti voluto tanto dimenticare nei momenti meno opportuni. Senza nemmeno avvisarti. Quel lunedì iniziato così bene si era appena guastato. Erano da poco passate le nove del mattino e Felicity avrebbe trascorso l’intera giornata pensando ad Oliver Queen. 



*NOTA DELL'AUTRICE*
Sono tornata con questa storia nuova di zecca, provando a raccontare quello che accadrà in questa stagione di Arrow da adesso in poi, soprattutto ai nostri adorati Olicity.
Spero di trovare il tempo di aggiornare la storia con continuità e soprattutto che il racconto sia di vostro gradimento :)
Alla prossima!
  
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