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Autore: ExLuna    27/02/2015    6 recensioni
Tre anni dopo la fine della guerra, sconfitta la minaccia del crollo della luna sulla terra, un misterioso personaggio, in un villaggio sconosciuto, sta creando un esercito di super ninja con l’intento di conquistare l’intero mondo ninja. Per farlo però, ha bisogno di catturare e studiare, tramite crudeli esperimenti, il chakra di tutti i più forti e dotati ninja del paese.
Una di questi è Sakura, accusata di omicidio, durante una missione, viene privata del suo chakra e di tutta la sua forza fisica attraverso un sigillo e rinchiusa in un carcere di massima sicurezza, dove neppure i Kage hanno giurisdizione. Sakura si troverà a dover affrontare il peggiore incubo della sua vita, ma non è da sola; fuori dalle mura del carcere qualcuno ritorna e farà l’impossibile pur di salvarla.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Cap.1

(Nota dell’autrice: storia inizialmente scritta e pubblicata anni fa per Final Fantasy VII, dopo parecchio tempo che non veniva più aggiornata, la cancellai insieme ad altre storie e al vecchio account. Avevo ancora il file nel computer, così ho deciso di riprenderla e riadattarla ai personaggi di Naruto. Spero di riuscire nell’impresa e di portarla avanti fino in fondo al suo lieto fine. Piccola precisazione; il nome “Villaggio della Notte” è liberamente ispirato alla saga “Cronache del Mondo Emerso” di Licia Troisi.)

 

 

CAP.1 Pioggia

Tutto iniziò una notte fredda e piovosa… ma sarebbe meglio dire che tutto “terminò” in quella notte fredda e piovosa; lei era in piedi, immobile, in un vicolo buio, l’acqua gelida che cadeva copiosa le aveva inzuppato così tanto i vestiti che le si erano praticamente incollati al corpo, aderendo perfettamente alla sua figura sinuosa, come una seconda pelle che metteva ancora più in risalto ogni parte delle sue forme toniche… I suoi occhi vitrei osservavano il vuoto, oltre il fiume d’acqua che scorreva nelle crepe dell’asfalto, oltre il corpo esanime disteso a terra ai suoi piedi; il suo respiro era regolare, a tratti soffocato dall’ansia e dalla tristezza… nessun pensiero e nessuna emozione, solo un vago senso di liberazione. Eppure non rammentava nulla di come era arrivata fino a quel vicolo, ancora non capiva come era giunta a quell’ultimo atto estremo; il suo stesso corpo era sdraiato lì per terra, il suo sguardo osservava se’ stessa e il suo stesso volto, ora contrito nel freddo abbraccio della morte… aveva appena ucciso se’ stessa ed era consapevole di aver ucciso anche la sua anima; ad un tratto i suoi occhi si alzarono lentamente verso il cielo: uno spazio ristretto ed oscuro in cima alle alte mura dei palazzi che sorgevano intorno al vicolo… quel vicolo dove tutto ebbe inizio e dove tutto sarebbe finito.
 

La sveglia suonò rumorosa come tutte le mattine e Sakura si alzò di buona lena, come ogni mattina, così come ogni mattina svolgeva il medesimo rituale; doccia, cambio vestiti, colazione, riordino della casa e poi in strada verso il palazzo dell’Hokage per consultare gli ultimi rapporti aggiornati delle squadre ninja. Dopodichè l’intera giornata era dedicata al suo lavoro in ospedale; dopo che Tsunade aveva lasciato la carica di Kage in favore di  Kakashi, quest’ultimo le aveva affidato la completa direzione dell’Ospedale. Sakura ne era stata grata, come allieva  ed erede di un ninja leggendario, doveva tutto alla sua maestra e non poteva certo rifiutare un tale incarico.
Ma nonostante la giornata piena di impegni, non era ancora riuscita a smettere di pensare a lui, a Sasuke; la sera, prima di andare a letto, il suo sguardo si perdeva nel vuoto e la sua mente si infittiva di pensieri ed illusioni sempre più frequenti. A volte le capitava anche durante il giorno di rimanere imbambolata ad osservare il nulla, mentre il suo cervello vagava dove più gli pareva; l’unica ad essersene accorta era stata Ino, una volta dovette persino darle una sberla per farla rinvenire; da allora la sua amica non perdeva occasione per prenderla in giro e da una lato Sakura le era grata, almeno lei era l’unica in grado di capirla e che riusciva in un qualche modo a distrarla e a farla ridere, così non era costretta ad abbandonarsi tutte le volte ai suoi vaneggiamenti mentali.
Fin da quando lui aveva abbandonato il villaggio diventando un nukenin, fin da allora aveva sempre pensato a lui, a come farlo tornare a casa, al suo villaggio e ai suoi amici: sembrava che ci fossero riusciti alla fine della guerra, ma lui aveva scelto di partire di nuovo, non si sentiva ancora degno di tornare a far parte del villaggio. E questo lei lo aveva capito.
Ma negli ultimi tre anni, i suoi pensieri verso di lui erano diventati ancora più forti e negli ultimi giorni, stavano quasi assumendo la forma dell’ossessione.
Era così deprimente e squallido, ciò che le mancava più di tutto non era la sua effettiva presenza, era l’affetto intimo tra uomo e donna, era l’amore vero, era la condivisione di ogni cosa, pensieri, baci, abbracci dolci ed appassionati; le si riempiva il cuore ogni volta che ci pensava, ma era chiaro che non avrebbe mai potuto pretenderlo da lui ed anche se fosse tornato, se fosse cambiato, non era certa che sarebbe stato intenzionato ad avvicinarsi a lei… o a qualcun’altra.
Lei avrebbe potuto riprovarci, ma aveva il terrore di essere nuovamente respinta e di farsi più male di quanto già non se ne stava facendo, martoriandosi la mente con quelle fantasie inutili e finiva sempre con l’andare a dormire in compagnia di una tazza di camomilla fumante e talvolta anche una sana dose di sonnifero. 

Il sollievo arrivò solo qualche giorno dopo; Kakashi, il Sesto Hokage, l’aveva mandata a chiamare nel suo ufficio, lo stesso che un tempo era stato di Tsunade e di tutti i Kage prima di lei; durante la ricostruzione era stato progettato e ristrutturato alla vecchia maniera, lo stesso Consiglio aveva stabilito che tutto, nel villaggio, ritornasse allo splendore che aveva prima della distruzione da parte di Pain.
Kakashi la salutò cordialmente, come aveva sempre fatto, come se nulla fosse cambiato, quando era il maestro del Team 7… il loro maestro.
Eppure Sakura potè scorgere nel suo sguardo una nota di preoccupazione, e prima ancora che lei potesse ricambiare il saluto, le pose sul tavolo di fronte a lei due rotoli, in uno era elencato in maniera dettagliata il piano della sua nuova missione. 

Che cos’è?” chiese la rosa a Kakashi. 

La tua prossima missione. E’ da tanto che non vieni impiegata sul campo e preferirei che continuassi a dedicarti al tuo incarico di dirigente dell’ospedale, ma è necessario che ti occupi tu di questa missione. 

E perché proprio io? 

Come ben sai, al confine tra il paese del Fuoco e il paese del Vento c’è il paese dei Fiumi, un territorio neutrale che fa da cuscinetto tra i due paesi. C’è un villaggio a sud, chiuso tra le montagne e la costa, un villaggio che oserei dire “insolito”; dalle informazioni che abbiamo è chiamato Villaggio della Notte; un villaggio che vanta la luce del sole solo per pochissime ore al giorno, il suo capo viene eletto ogni 5 anni con regolare elezione popolare e di recente c’è stato un cambio al vertice e il nuovo leader vuole riformare l’intera sistema giudiziario, sanitario ed amministrativo prendendo come riferimento il sistema di Konoha. Non è un villaggio di ninja, non sappiamo esattamente se questa serie di riforme prevedono anche l’istituzione di un corpo attivo di ninja, al momento ci è stato espressamente richiesto che tutta la documentazione che necessitano sia consegnato dal migliore ninja medico donna del nostro villaggio. Richiesta che ho trovato alquanto bizzarra dato che, attualmente, sei “tu” il nostro migliore ninja medico... e sei una donna. Non mi sono sentito di rifiutare la richiesta, ma non avendo molte altre informazioni riguardo a questo villaggio, voglio che tu ti rechi lì come ambasciatrice e che con te vengano anche Sai e Choji; Sai adesso è un Anbu e si occuperà di esplorare il campo raccogliendo tutti i dati possibili per nostro conto. Choji invece dovrà guardarti le spalle. 

Il livello di questa missione non è considerato ad alto rischio. Ritiene davvero necessario che debba avere delle guardie del corpo a farmi da balia? 

Sakura rispose con un sorriso ironico; aveva ereditato il sigillo sulla fronte da Tsunade era stata la sua allieva ed era abbastanza forte da poter affrontare qualunque pericolo. A Konoha era considerata come nuovo ninja leggendario. Epiteto che non se lo era mai sentito pienamente adatto a lei, ma aveva sempre sorvolato sull’argomento.
Kakashi però non sembrava del tutto concorde con lei. 

Preferisco non mandare allo sbaraglio nessuno dei miei ninja e tu in particolare. Voglio essere sicuro che tutto proceda per il meglio. 

Per Kakashi, Sakura non era solo la sua allieva, con il tempo era diventata come una figlia per lui, così come Naruto e Sasuke erano diventati come dei figli e si sarebbe sempre sentito in obbligo di guidarli e proteggerli, così come aveva fatto in tutti quegli anni. 

D’accordo allora. Vado subito a preparare il mio equipaggiamento e raggiungerò Sai e Choji al punto di incontro 

Sakura tenne con sé il rotolo della missione e l’altro rotolo sigillato, quello da consegnare al capo del Villaggio della Notte e si apprestò a lasciare la stanza. 

Portati anche l’impermeabile. Pioverà molto nei prossimi giorni, in particolare nel luogo dove andrete. 

Terminò Kakashi prima di vederla scomparire con un cenno di assenso oltre la porta. L’Hokage provava uno strano senso di inquietudine, il suo sesto senso gli suggeriva che qualcosa non andava in tutta quella faccenda, ma era deciso a non lasciarsi sopraffare dai dubbi. Sapeva che Sakura se la sarebbe cavata, ed era in ottima compagnia.

All’ultimo però decise comunque di mettere le mani avanti, prese carta e penna ed iniziò a scrivere il suo messaggio.

   
 
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