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Autore: Pui Baka Otaku    27/02/2015    0 recensioni
Erano due nazioni. Due nazioni tanto legate tra loro da dar fastidio, mi spiegherò meglio: Italia Veneziano e Germania. Erano due nazioni così diverse tra loro: una era potente (Germania) e una era debole (Italia), uno era bravo in guerra e aveva una buona artiglieria e uno non sapeva combattere, odiava la guerra e non sapeva nemmeno come si usassero le armi. Due nazioni così diverse che nessuno si sarebbe mai aspettato che si sarebbero legate così tanto. Formarono un'alleanza anche con Giappone e dopo vari eventi diventarono migliori amici intensificando il loro legame, ma un giorno accadde qualcosa di inaspettato che cambiò le loro vite per sempre.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chibitalia, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV: Italia
I giorni passarono e io continuavo a raccontare a Germania le mie storie su Sacro Romano Impero, sembrava interessato e io ero un po' curioso dal conoscere il suo passato e mi passò in mente il pensiero di chiedere a Prussia :''Ma se poi Germania si arrabbiasse?'' mi chiesi :''Forse sono cose che vuole tenersi solo per sé...''.
Lui faceva solo piccole domande di approfondimento su degli argomenti e dei ghigni divertiti, ma del resto nemmeno una parola.
Un giorno allora, mi decisi e andai da Prussia a fargli qualche domanda, ma prima chiesi a Germania :-Germania, Germania, posso chiedere a Prussia alcune cose su di te da piccolo?-.
Germania si girò e confuso mi chiese :-Perché me lo chiedi?-.
-Volevo...sapere...se...se potevo sentire storie su di te da piccolo, nel caso non fosse stato un problema per te...-.
Lui mi squadrò e poi disse :-Certo che puoi, è il minimo che possa fare per sdebitarmi delle tue storie!-.
Io sorrisi e mi avviai, ma prima che potessi uscire lui aggiunse :-Stai attento, ricordati che vive nell'est della Germania e poi... non dire a nessuno quello che ti racconta Prussia ok?-.
Io annuì e cominciai ad andare verso casa di Prussia. Non ci misi molto, dato che è nell'est della Germania, ma comunque la strada non era proprio nelle condizioni migliori. Arrivato bussai alla porta.
-Chi cazzo è a quest'ora! Austria, sei venuto per farti fucilare?- urlò Prussia da dietro la porta.
Mi feci avanti :-Prussia, sono io, Italia-.
La porta si aprì e la prima cosa che vidi era la faccia di Prussia che sembrava appena svegliato da un lungo sonno piacevole, ma appena mi vide esclamò :-Oh Ita-chan! Che bello vederti di prima mattina! Come mai sei qui? Devi chiedere qualcosa al mitico Prussia?- fece una risata :-Qualcosa che nemmeno Ovest è in grado di dirti...- fece un'espressione accattivante :-...o farti?-. Io rimasi un attimo stranito ma poi dissi :-Beh...vorrei sapere qualcosa sul passato di Germania...lui mi ha detto che potevo chiederlo a te...-. Lui diventò per un secondo serio ma poi sorrise :-Aaaah, il passato di West è! Era davvero carino, un bambolotto cuccioloso e mi adorava tanto! Oh come era carino! Lo portavo anche spesso in guerra sai...con me naturalmente, per prepararlo alle battaglie che avrebbe dovuto affrontare-. Continuò così per ore, raccontando storie principalmente imbarazzanti di Germania (penso lo facesse a posta) e facendomi vedere qualche foto di loro due o di lui, ma erano sempre o imbarazzanti, o scattate di nascosto a insaputa di Germania. Chiunque avrebbe avuto un fratello maggiore così, sarebbe esploso e scappato di casa, quindi compresi la distanza che metteva Germania fra loro due, o c'era dell'altro..?
Io trovai molto carino Germania, da quello che mi fece vedere e mi raccontò Prussia, e non mi sarei mai aspettato che da piccolo fosse così dato il suo carattere attuale. Sembrava felice mentre parlava di lui, ma ogni tanto intravedevo, lo stesso, una goccia di dolore e tristezza nei suoi occhi, anche se, come il fratello, erano indecifrabili.
-Aaaah...ho finito, certo che è stato divertente ricordare tutti questi bei ricordi, anche se imbarazzanti- arrossì.
-Grazie Prussia, sei stato veramente gentile-.
-Ma figurati! Quando vuoi Italia, sono a tua disposizione- sorrise.
Mi alzai, lo ringraziai e lo abbracciai, ma prima che potessi andarmene chiese :-Posso chiederti perché mi hai chiesto del passato di West?-.
-Perché avevamo iniziato questo argomento giorni fa...Vee~ io gli avevo raccontato il mio e ora volevo sapere il suo-.
Lui sorrise, ma dopo un po' il suo sorriso si spense :-Hai...gli hai parlato del tuo passato?- era serio e cupo e io rabbrividì :-Sì, perché? Non...non avrei dovuto..?-.
-E come ha reagito lui?-.
Mi parve strana come domanda ma risposi :-Bene, cioè...in che senso?-.
Sembrava davvero preoccupato, ma aveva la testa bassa e non lo capii molto bene :-Ha...ha avuto...mal di testa?-.
-Ehm, no, era sano come un pesce...Vee~ qual'è il problema?- ero preoccupato quanto lui, ma poi si ricompose borbottando qualcosa del tipo :''Per fortuna...dopo...sta meglio...'' non capii bene.
Lui alzò la testa e sorrise :-Niente, se sta bene, meglio così-.
Io mi avviai ancora un po' confuso.

POV: Germania
Sembrava essere passata un'eternità, ma alla fine Italia tornò a casa sano e salvo, dato che con mio fratello non si può mai sapere...cosa gli passi per la testa.
-Come è andata?-.
-Bene...-. Era un po' strano ma poi tornò normale e sorrise :-É andato tutto bene! Vee~-. Io gli sorrisi e entrammo in casa.
-Eri così carino da piccolo-. Io lo fissai un po' irritato ma poi non ci pensai più :-Ah...sì...-.
Qualsiasi cosa facessi non riuscivo assolutamente a ricordarmi di quando ero piccolo, eccetto pochi momenti.
-Tuo fratello è un tipo strano Vee~-.
-Sì, abbastanza-. Lui mi sorrise e andammo a mangiare.
Italia tornava a casa ogni tanto, ma sembrava che starmi lontano lo faceva sentire male, così rimasi più tempo che potevo con lui, anche se qualche volta mi infastidiva. Quella sera mi raccontò un'altra delle sue avventure del passato e andammo a dormire. La notte, dopo un po', mi venne mal di testa ma tentai di non pensarci troppo e alla fine mi addormentai.
Le giornate passarono e più Italia mi raccontava del suo passato, più io   capivo che tutto quello era impossibile da dimenticare: era ovvio che io non ricordassi il mio e lui sì, dato come era stato quello di Italia, impresso nella mente.
Un giorno Italia andò a trovare Austria e Ungheria(che abitavano nella stessa casa), dato che non li vedeva da tanto tempo ed erano stati loro a curarsi di lui quando era ancora piccolo.
-Germania, Germania, allora io vado!-.
-Ok, ma fa attenzione-.
-Certo!- sorrise e mi diede un bacio sulla guancia (lui lo fa sempre).
-Vee~-. Io gli sorrisi e lui si avviò.
So che non dovrei preoccuparmi per ogni cosa che fa ma ormai è diventata un'abitudine e forse faccio anche bene, così sono già pronto per andare a soccorrerlo.
  
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