Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Arukochan    12/02/2005    3 recensioni
Konichi-wa a tutti!!! io sono Aruko, ma potete benissimo chiamarmi Aru-can o Acchan ( che adoro !OP) cmq cercate di non essere troppo cattivi, è la mia prima fic perciò cercate di essere comprensivi! questo è tutto, buona lettura Acchan "Non amerò mai nessuno nella mia vita... l'amore è una cosa così stupida, sol o i debli provando un sentimento capace di rintontirti così... poi una stolta nigen, non se ne parla nemmeno... però i suoi occhi... i suoi occhi sono così belli... così fragili..."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap. 3 Cuore di demone Miroku si sedette accanto alla vecchia Kaede fissando il volto livido della bambina. -Ditemi somma Kaede, come sta? L’anziana miko non rispose, limitandosi a scuotere tristemente il capo, dopodiché versò un infuso di erbe medicinali all’interno di una tazza e la posò sul pavimento, aspettando che Rin si svegliasse. -Kaede-sama… Il monaco cercò lo sguardo della donna, ma lei lo abbassò lasciandogli intendere i suoi pensieri. -Volete dire che non c’è speranza? Conosceva già la risposta e le grosse macchie di sangue accanto alla bocca della piccola ne erano la conferma. -Se…Sesshoumaru… Un sospiro sofferto scaturì dalle labbra scure di Rin, mentre apriva lievemente gli occhi neri. Kaede si chinò su di lei e le porse la scodella con dentro il liquido color legno, cercando di farglielo bere. -Che cos’è ‘sta roba? Chiese con un fil di voce, fissando quella sottospecie di brodaglia puzzolente con in volto un’espressione profondamente schifata. -Forza piccola… se vuoi sentirti meglio devi berla. La piccola non ne aveva la benché minima intenzione e non appena la vecchia tentò nuovamente di fargliela ingurgitare, scappò fuori dalla capanna. -Sesshoumaru!!! Gemette la bimba correndogli incontro. Non appena la vide, lo youkai le andò vicino e si accucciò sull’erba accanto a lei. -Mi vogliono far bere una cosa schifosa!!! Buttò le braccia al collo del demone che la strinse forte. La piccola diede alcuni colpi di tosse e ampie macchie rosse si allargarono sul candido kimono di lui. Il cuore dello youkai mancò un battito; nonostante si comportasse sempre in modo freddo e distaccato nei suoi confronti, voleva bene alla piccola Rin e la sola idea che lei potesse lasciarlo lo terrorizzava. Certo, c’era sempre la Tenseiga, ma era lui l’aveva sempre usata per riportare in vita chi era morto sotto i colpi di spade e lance e di conseguenza non sapeva se avrebbe funzionato anche con la morte per malattia, perciò aveva deciso di chiedere aiuto ad Inuyasha nonostante l’attrito presente fra loro. Però doveva ammettere che, pur essendo un hanyou, il fratello non era poi così male. Diede un piccolo bacio sulla fronte alla piccola e la prese in braccio. -Lo so… ma è per farti stare meglio… Disse guardandola con tenerezza attraverso i grandi occhi ambrati. Rin sorrise. -Allora lo bevo! Sesshoumaru la posò sul prato e la piccola gli afferrò la mano artigliata, stringendola affettuosamente. -Però mi devi accompagnare… Lui annuì leggermente col capo. Camminarono sino alla capanna, dove Kaede e Miroku li guardavano stupiti e allo stesso tempo contenti, pensando che c’era qualcosa di vero nel detto “Tutti possono cambiare…se viene data loro la possibilità…” Inuyasha osservava il fratello dall’albero sacro ed un sorriso gli comparve sulle labbra. “Sesshoumaru… allora è proprio vero che gli umani hanno il potere di cambiare le persone…” L’attenzione del mezzo demone fu però attirata da un profumo che conosceva ormai sin troppo bene: Kagome era arrivata. Velocemente scese dal ramo sul quale era seduto e cominciò a correre verso il pozzo mangiaossa. Quasi senza accorgersene, aveva portato la velocità dei suoi passi al massimo della velocità: la voglia di rivedere la sua adorata Kagome era tale da infondergli una forza straordinaria. Difatti la ragazza era seduta sulla sommità del pozzo, fissando assente gli alberi attorno ad esso. Sorrise appena, avvicinandosi a lei. -Ciao. Le sussurrò ad un orecchio. -Ciao Inuyasha. Rispose, voltandosi verso di lui e ricambiando il sorriso. -Ci hai messo un bel po’ di tempo… Continuò, aiutandola a scendere. -Scusami, ma mi sono addormentata… posso chiederti un favore? -Cosa? -Avrei bisogno di una mano con lo zaino e… -Fhe!!! Certo che sei proprio debole!!! Non riesci nemmeno a portarti lo zaino!!! La voce di Kagome sovrastò quella del mezzo demone, che si ritrovò spiaccicato a terra. -A CUCCIA!!!!!!! Gridò rossa di rabbia, riavvicinandosi al pozzo. -A…aspetta Kagome… -E perché dovrei?! Rispose burbera. -Devi venire al villaggio… Rin è malata… L’espressione di entrambi divenne improvvisamente seria. -Cosa?! -Si… Sesshoumaru l’ha portata da noi un’ora fa… -Quindi anche lui è qui… -Non preoccuparti… non ha intenzione di attaccarci… La ragazza fissò Inuyasha dritto nei grandi occhi ambrati, avvicinandosi a lui ed aiutandolo ad alzarsi. -Certo che fai male!!! Esclamò contrariato, massaggiandosi la schiena. -Scusa… Le meravigliose iridi ametista di lei si velarono di uno spesso strato di tristezza e l’hanyou sentì un groppo salirgli alla gola. Era infatti un po’ di tempo che i due condividevano le reciproche emozioni: se Kagome era malinconica o preoccupata, inevitabilmente Inuyasha diventava cupo e silenzioso. Ma la cosa valeva anche se uno di loro era felice; difatti se la giovane era allegra lui si sentiva tranquillo e il suo umore migliorava notevolmente. Ormai si conoscevano talmente bene che a lei bastava guardarlo negli occhi per leggere nei suoi pensieri. Per Inuyasha era ancora un po’ complicato scoprire cosa le passava per la testa e spesso si ritrovava spalmato al suolo per motivi che il più delle volte non riusciva a capire. Gli posò le mani sulle clavicole e cominciò a massaggiargliele dolcemente, come per farsi perdonare. Inuyasha socchiuse gli occhi e si rilassò a quel tocco così gentile, muovendo involontariamente le orecchie canine. -Sai Kagome… Sussurrò appoggiando la schiena al petto della ragazza, che arrossì appena e gli passò le braccia attorno alle spalle. Il mezzo demone spalancò le iridi ambrate, dopodiché sorrise e strinse il braccio destro di lei con una mano. -Mi sento bene qui con te… veramente bene… -Grazie… è importante per me… Posò il capo su quello dell’ hanyou e intrecciò i propri capelli neri ebano con quelli argentati di lui. “Kagome… quanto vorrei che rimanessimo così per sempre…” Girò il viso verso quello della ragazza per poter ammirare ancora quei meravigliosi occhi viola e le loro labbra si sfiorarono. Entrambi arrossirono, rimanendo immobili in quella posizione. I loro sguardi erano congelati l’uno dentro l’atro, scrutando dentro le reciproche anime e cercando di carpirne tutti i segreti. Con angoscia l’ hanyou notò che le iridi di Kagome erano ancora colme di tristezza. Le prese una mano e la strinse con la sua. -Ti prego… se tu sei triste, lo sono anch’io… Si avvicinò ancora: ora ciò che separava le loro bocche era poco più che un soffio. -Dimmi che non sei un sogno… La voce di lei era bassa e sofferente, cosa che fece tremendamente male al mezzo demone. -No……………… Kagome io non sono un sogno………… tu sei il mio sogno, il mio sogno più bello…………… Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime e di scatto si allontanò da Inuyasha. -No… La guardò smarrito. -Per favore, non chiedermelo…………… Kikyo………… Prima che finisse la frase, lui le posò una mano sulle labbra. -Io voglio te… e nessun altra! Kagome gli sorrise, guardandolo dolcemente. Lui ricambiò con altrettanto affetto, ma qualcosa in quegli occhi la fece sussultare. -Cosa c’è? -Tu non stai guardando me……………… Gemette mentre calde lacrime iniziarono a solcarle il viso. -Tu…Tu cerchi Kikyo!!! Si liberò da quell’abbraccio che per lei ora era quasi soffocante e scappò verso il villaggio, nascondendo il volto fra le mani. Il cuore di Kagome stava quasi scoppiando da tanto batteva; quegli erano stati gli attimi più belli di tutta la sua vita, ma quando Inuyasha l’aveva guardata negli occhi, si era sentita trasparente come l’aria. Era come se quelle meravigliose iridi ambrate la penetrassero, attraversandole l’anima come una lama calda fa col burro e cercando dentro di lei qualcosa che non era e che no sarebbe mai potuta essere………………………… Kikyo……… L’ hanyou la fissò scomparire nella boscaglia, rimanendo attonito e sconvolto da quel comportamento.
  
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