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Autore: ciaramy93    27/02/2015    3 recensioni
Elena è la principessa del regno di Mystic Falls. Ragazza di sani principi morali e molto dedita al dovere verso la sua nazione.
Damon è un giovane nobile dello stesso regno.
Costretti ad un matrimonio combinato per il bene della loro nazione,scopriranno che doversi innamorare per forza di una persona non è affatto semplice.
Piccoli avvertimenti:ho modificato qualche rapporto personale e anche qualche aspetto fisico dei personaggi(es. Elena e Katherine si assomigliano ma non sono uguali),inoltre i nostri personaggi non vivono in un mondo dove esiste il soprannaturale e il contesto è ottocentesco. Userò il corsivo per esprimere i pensieri dei personaggi e le cose tra parentesi sono dei piccoli appunti di chiarimento. Detto questo,spero vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Non-con, Violenza
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Il giorno dopo quando Damon ed Elena si svegliarono si ritrovarono completamente nudi. Non ricordavano di essersi addormentati senza i vestiti,forse la notte prima avevano esagerato a dimenticare tutto. Ad ogni modo si rivestirono prima che arrivasse nella loro stanza tutta la squadra di domestici e i loro genitori.
Le prime ad entrare furono la Regina e la Contessa, ancora nei loro abiti del giorno prima poiché avevano dovuto passare tutta la notte fuori la porta della stanza. Infatti,avevano anche un'aria decisamente assonnata,al contrario dei loro mariti che arrivarono poco dopo,perfettamente vestiti,composti e assolutamente riposati e per ultimi i domestici che scostarono le coperte dal letto ed aiutarono gli sposi ad alzarsi. Una volta in piedi,Damon ed Elena videro le loro madri osservare minuziosamente le lenzuola per vedere se erano sporche di sangue,segno che la principessa non era più vergine e di fatti il sangue c'era,anche se Miranda chiese a suo marito di controllare lui stesso perché si reputava troppo stanca per giudicare in modo lucido. Appena Grayson confermò che il sangue c'era la Regina soddisfatta chiamò due domestiche e disse loro:«Appendete le lenzuola al balcone principale,cosicché tutti vedano che è andato tutto bene!»(*)
Dopodiché tutti i presenti si congratularono con la giovane coppia reale e poi li lasciarono da soli con la loro colazione.
Prima di uscire il Re disse:«Consideratevi pure liberi oggi ragazzi! Potete uscire senza scorta o rimanere qui, come volete,basta che passiate questa giornata insieme!».
I novelli sposi ringraziarono e una volta soli Elena mandò a Kai un messaggio tramite un piccione viaggiatore in cui gli diceva che si sarebbero potuti incontrare al solito posto,mentre Damon progettava di andare a trovare la sua prostituta preferita. A quel punto Elena disse:«Sai mi piacerebbe conoscerla! Voglio passare a trovarla prima di incontrarmi con Kai!». Damon era stupito.
Non si sarebbe mai immaginato una proposta simile e infatti espresse il suo stupore dicendo:«Ma fai sul serio?».
«Tranquillo,mi tratterrò solo qualche minuto, giusto per fare le presentazioni. Poi vi lascerò da soli.», disse Elena immaginando che suo marito aveva reagito così perché non voleva terzi incomodi e Damon capendo questo pensiero si affrettò a chiarire dicendo:«Non lo sto dicendo perché ti considero di troppo ma perché lei è una popolana volgare,che abita in un quartiere malfamato. Un posto non adatto a te!»
«Adesso non sarebbe adatto neanche a te. Sei un principe adesso!»
«Si lo so! Ma dovrai stare attenta!»
«Non ti preoccupare,ho un piano! Diremo che vogliamo fare una passeggiata a cavallo così ci allontaneremo dal Palazzo e una volta che me ne andrò non ti devi preoccupare perché io a cavallo sono imprendibile!». Questa era l'idea di Elena che funzionò alla perfezione, ma d'altronde era sempre con quella scusa che si allontanava dal Palazzo per incontrarsi con Kai.
 
Una volta montati a cavallo, Damon ed Elena lasciarono insieme il Palazzo e si diressero nei meandri della capitale del Regno. Per raggiungere il bordello dove lavorava l'amante di Damon dovevano passare nel quartiere malfamato della città,dove tutti i suoi abitanti nella loro ignoranza non sapevano nemmeno che Elena era la loro principessa.
Lei dal canto suo,era cresciuta in un ambiente protetto e dunque non sapeva del malessere,della povertà e della miseria in cui viveva quella gente.
 
Si fermarono davanti ad una bettola da quattro soldi e da principio Elena la scambiò solo per una locanda malandata,non sapendo che i bordelli da fuori bene o male avevano tutti quell'aspetto. Sul deprimente portico c'era una ragazza con abiti semplici intenta a spazzare il pavimento con una misera scopa. Damon scese dal suo stallone nero,legò i cavalli ad un palo e aiutò sua moglie a scendere poi,vedendo che la ragazza era ancora intenta nel suo lavoro le disse: “Ciao Rebekah(**)!». Lei a quel punto smise di spazzare,alzò la testa,si appoggiò alla scopa e fu quantomeno sorpresa di trovare quei due ragazzi così eleganti davanti a sé,nel suo portico così dimesso ed espresse il suo stupore dicendo:«Damon! Non mi aspettavo di vederti qui oggi! È domenica ed inoltre è il tuo primo giorno di nozze,comunque se sei qui un motivo ci sarà.».
«Vorrei presentarti mia moglie, Sua Altezza Reale la Principessa Elena Gilbert!». Rebekah sapeva bene che la bella ragazza,vestita molto elegante;nonostante la sportività degli abiti da equitazione,con i lunghi capelli castani raccolti in un'elaborata acconciatura era la Principessa,l’Unica erede al trono,così le rivolse una timida riverenza e nella sua mente si chiedeva come mai lei si trovasse lì. Non le era mai capitato che uno dei suoi clienti le si presentasse davanti con la moglie, specialmente se quest'ultima aveva anche solo una cosa a che fare con la Famiglia Reale.  Ad un certo punto tutte queste riflessioni vennero interrotte da Elena che fece notare a suo marito un dettaglio importante:«A dire il vero Damon, ora dovrei essere presentata con il tuo cognome,dato che siamo sposati!». Elena non si sapeva spiegare il perché di quella puntualizzazione,ma doveva riconoscere,almeno a se stessa,che le diede una certa soddsfazione sottolineare quel dettaglio.
«Oh Santo Cielo è vero! Allora mi correggo,Sua Altezza Reale la Principessa Elena Salvatore!»,dopodiché Damon fece un timido sorriso di scuse ad Elena che ricambiò. Rebekah era una delle poche ragazze nella sua condizione a conoscere per fama Elena e il giorno prima,il giorno del matrimonio,vinta dalla curiosità era andata vicino alla chiesa per poterla vedere di persona. Il caso volle che Rebekah tra tante scene vedesse proprio quella che vedeva Damon ed Elena uscire dalla chiesa già sposati,che salutavano la folla esultante. In quel momento,nel vederla nel suo meraviglioso vestito da sposa,sentiva di odiarla e la odiava soprattutto nell'averla vista sottobraccio a Damon tutta sorridente, senza neanche immaginare quanta sofferenza c'era dietro quel sorriso,ma ora che se la ritrovava davanti aveva la conferma del sentimento d'odio,specialmente dopo aver sentito quella pungente specificazione;ma dato il suo mestiere,era bravissima a lusingare quando non lo pensava affatto,così disse:«A cosa devo questo immenso onore?».
Damon si girò verso sua moglie,le sorrise e lei ricambiò, poi disse a Rebekah:«Ho parlato ad Elena di te ed era suo profondo desiderio conoscerti,poiché io ora non potrei più venire qua,ma non voglio rinunciare a te, perciò io e lei ci impegneremo per farti scalare la società cosicché potrai diventare la mia amante a corte!».
Rebekah non poteva credere a quelle parole,non poteva credere che la moglie di un suo cliente le aprisse le porte non solo della società ma anche quelle di casa sua e per di più una carriera da favorita non se l'era nemmeno mai sognata,e anche se odiava quella ragazza più che mai,si sentiva in dovere di ringraziarla per così tanta gentilezza:«Vostra Altezza è troppo generosa. Io non so niente di come ci si comporta in società e non saprei nemmeno a chi lasciare questo posto se me ne andassi, ma sarei una sciocca se rifiutassi e dunque accetto! Sarà per me un onore occuparmi di Damon ed essere per lui un'elegante puttana!». A quella pittoresca espressione Elena storse la bocca. Lei era troppo elegante per utilizzare un termine così brutto come “prostituta”, figuriamoci cosa poteva pensare solo a sentire la parola “puttana”,infatti cercando di mantenere un certo contegno disse:«A dire il vero,il termine più convenzionale è “favorita”, signorina!».
Rebekah era quasi furente per quel rimprovero,ma ancor di più per il fatto che Elena continuava a mantenere un tono calmo e gentile,non poteva capacitarsi che l'aveva chiamata “signorina”,ma cercava di trattenere la rabbia,anche perché era decisa a sfruttare al meglio l'immensa fortuna che le era capitata:«Vostra Altezza voglia perdonare il mio linguaggio,ma io sono solo un'umile contadina e non sono certo raffinata come Voi!». Com'era brava a fare l'ipocrita,ma questo Elena non poteva saperlo ed il suo animo buono le faceva credere che le parole di Rebekah fossero sincere. D'altro canto non si poteva non essere d'accordo con il fatto che Rebekah fosse solo una paesana di bassa categoria. Ne aveva sia l'aspetto,sia i modi,come Elena aveva potuto facilmente constatare. Tanto per cominciare,i capelli di Rebekah erano di un biondo che sembrava sporco e scolorito ed erano raccolti in una semplice crocchia;il suo viso racchiudeva due piccoli occhi azzurri che sembravano grigi e che guardavano con malignità davanti a loro;il naso e la bocca erano graziosi;sicuramente aveva un bel fisico,ma non era affatto valorizzato dai vestiti molto larghi. Il suo bustino bianco era generosamente riempito dal prosperoso seno e la gonna nera le cadeva lenta sui fianchi;mentre le sue braccia erano snelle ma muscolose. Di giorno faceva la locandiera e quello era un tipo di lavoro che le richiedeva il sollevamento di carichi anche molto pesanti;di notte trasformava quella bettola in un bordello e allora faceva la concubina e nonostante i muscoli nelle braccia il resto del corpo sembrava piuttosto gracile,ma forse era colpa di una cattiva alimentazione. In più la sua pelle di un pallore quasi mortale era indice di una vita in un ambiente malsano. Nel complesso sembrava una piccola bambola di porcellana abbandonata in una soffitta,e dunque sarebbe anche sembrata bella se non fosse stata così trasandata. Forse aveva la stessa età di Elena,o forse la stessa di Damon,o forse era in mezzo tra i due;ciò nonstante,Elena la compativa molto,poiché tutto faceva pensare che Rebekah fosse un'esperta nelle sue professioni,sia in quella diurna sia in quella notturna, dunque Dio solo sa da quanto tempo lei esercitasse quel tipo di mestiere. Elena si rese conto che non voleva sapere la risposta a questa domanda,nel momento stesso in cui la stava formulando nella sua testa. Ad ogni modo,nel complesso,Rebekah era una ragazza con un tipo di bellezza piuttosto anonima(***),cioè era carina ma niente di speciale ed Elena si chiese cosa ci trovasse Damon in lei,a parte l'ovvio. Magari però sarebbe stata più apprezzabile con un aspetto curato,bei vestiti e bei gioielli,oltretutto ora che aveva visto in quale stato di miseria viveva la gente come lei,era suo profondo desiderio aiutarla anche se Damon non l'avesse voluta con sé.
 
Ad ogni modo,Elena era venuta solo per conoscerla e adesso che l'aveva conosciuta si sentiva di troppo. Immaginava che Damon sarebbe voluto rimanere da solo con lei e poi Kai la stava già aspettando,così disse: «Bene,domani io e Damon vedremo quale possa essere il modo più adatto per farvi entrare in società e voi ne sarete informata al più presto! Ora però devo proprio andare,sono attesa altrove! Se tra un'ora o due volete raggiungermi,Damon mi troverete al Grande Lago!». Fece un cenno con la testa a suo marito,poi tenendosi lo strascico del suo vestito da cavallerizza si diresse verso il suo cavallo,ma prima che ci montasse su,Damon la raggiunse e le disse:«Permettete che vi aiuti a salire, cara!»,e una volta aiutata Elena a salire disse:«Dunque tra due ore?».
«Se non vi sono sufficienti,prendetevela pure comoda! Io sarò lì ad aspettarvi quando arriverete!». Questa fu la risposta di Elena,dopodiché si scambiò un timido sorriso con suo marito,il quale slegò la giumenta(****) bianca di Elena e dopo lui e Rebekah la videro trottare verso la sua meta.
 
Rebekah non si trovava pronta ad accogliere ospiti di giorno e in particolar modo di domenica,ma per Damon,che era il suo cliente migliore,era sempre disposta a fare un'eccezione,così lo condusse nell'unica stanza che aveva fatto in tempo a sistemare per potersi dedicare a lui come meglio sapeva fare;tanto sapeva che in un giorno come quello non sarebbe venuto nessuno e quindi non si sarebbe dovuta preoccupare del bancone.
 
Elena dal canto suo,mentre cavalcava verso il luogo dove s'incontrava con Kai pensava che la scorsa notte doveva essere stata davvero schifosa per Damon,visto che non vedeva l'ora di stare da solo con Rebekah,per lei invece non era stata così terribile ma forse perché era la prima. Tutto sommato non era triste di aver donato proprio quello che aveva di più prezioso a Damon. “Nella tragedia sono stata molto fortunata!” pensava tra sé,mentre a dispetto della cavalcata all'amazzone che doveva essere eseguita con grazia,lei ora cavalcava più veloce del vento per poter raggiungere il Grande Lago al più presto possibile.
 

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*Non so se si usava fare così dappertutto,ma nel mio paese è stata un’usanza molto praticata fino agli anni ‘50
**Mi dispiace per lei,ma a qualcuno dovevo pur affibbiarlo questo ruolo e lei,almeno in The Vampire Diaries mi ha sempre dato l’idea di quella facile
***Qui vi chiedo di utilizzare la vostra immaginazione e visualizzare Rebekah come molto trascurata e trasandata
****Per chi non lo sapesse,la giumenta è la femmina del cavallo
 
 Eccomi qui con un nuovo capitolo,spero tanto che vi piaccia! Spero di non avervi fatto aspettare troppo! In più come al solito vorrei ringraziare le fantastiche persone che mi sostengono,per me è molto importante e…..vi devo chiedere di prepararvi fin da ora per il prossimo capitolo. Sarà un po’ sofferente…………………….Per il momento non dico più nulla,ho già detto troppo! Spero di ritrovarvi numerosi,a presto!
-Greta
   
 
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