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Autore: mask89    28/02/2015    2 recensioni
Dal famoso bacio sulla spiaggia sono passate diverse settimane ma Sarah continua a non ricordare, Chuck decide di partire in missione solitaria per trovare i piani di costruzione dell'Intersect così da riottenere la sua vecchia vita ma qualcosa va male. Il team Bartowski riunito si ritroverà a incrociare la strada di un uomo dal passato misterioso, che per vendetta dichiara guerra a diversi governi.
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IN REVISIONE 02/2021
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I preparativi per la missione fervevano nella stanza d'albergo in cui soggiornavano Sarah e Chuck. Loro due, aiutati da Casey stavano analizzando le planimetria della casa di Volpe, che gli era stata fornita dall'agente italiano. Cercavano di trovare il percorso più veloce e sicuro da utilizzare dopo la cattura. Convennero che la migliore soluzione era sfruttare il terrazzo che era collegato all'ufficio, poi di lì avrebbero dovuto usare la scala interna del palazzo per scendere in strada, dove ad attenderli con il furgone ci sarebbe stato Ettore, la loro destinazione finale sarebbe stata la base italiana della CIA, dove l'italiano sarebbe stato sottoposto a interrogatorio sia da autorità statunitensi che italiane.Chuck guardò l'orologio che stava sul muro segnava le 19.30, la festa non sarebbe cominciata prima di due ore, avevano ancora un po' di tempo per ripassare le varie fasi del piano prima di cominciarsi a preparare.
Il furgone si fermò all'incrocio fra Via del Colosseo e Via delle Carine, prima di scendere Casey diede le ultime informazioni ad Ettore. Di lì avrebbero proseguito a piedi, non volevano far insospettire in alcun modo Volpe o chi lavorava per lui. Arrivati a circa venti metri dall'entrata del palazzo i tre si fermarono.
“Chuck, Sarah, dividiamoci qui. Come da piano io vi aspetterò nella terrazza che si collega all'ufficio, quando sarò in posizione vi contatterò.”
I due annuirono, poi proseguirono verso il luogo della festa. Ettore fece il giro dell'isolato, si fermò in via Vittorio da Feltro, guardò fuori dal finestrino, aveva un'ottima visuale del palazzo in cui si sarebbe tenuta la festa, spense il motore. Una macchina parcheggiò a pochi metri dietro di lui.Erano quasi giunti all'entrata del palazzo quando Chuck si fermo di scatto.
“Che succede Chuck?”
“Guarda” e indicò il tempio di Venere e Roma e successivamente il Colosseo “Siamo vicini a dei luoghi fantastici e non possiamo fermarci a godere della loro bellezza. Odio questo aspetto del nostro lavoro.”
Sarah gli sorrise “ Hai ragione. Ti prometto che quando questa storia sarà finita l'unica missione che ci vedrà coinvolti sarà quella di organizzare un viaggio per l'Europa. Ora però portiamo a termine questo incarico.”
Arrivarono davanti al portone, una guardia gli sbarrò l'entrata “ Gli inviti, grazie.” Chuck tirò fuori dalla tasca interna della sua giacca due inviti, glieli aveva procurati la squadra che era d'istanza a Roma. La guardia li visionò, dopodiché si fece a lato per farli passare.
“Ettore siamo dentro, riesci a sentirci?” disse Chuck.
“Forte e chiaro.”
“La telecamera è piazzata bene oppure la devo sistemare?”
“Va bene così, riesco a vedere tutti i volti, appena vedo quello di Volpe vi avviso. Non ci deve sfuggire.”
Vagarono per l'attico alla ricerca dell'italiano, era pieno di gente. Mentre camminavano Ettore spiegava chi erano i vari invitati a quella festa, fra di loro vi erano anche elementi di spicco della politica italiana, gli fece presente che quello non era un caso isolato, purtroppo parte dei politici italiani erano invischiati con persone della stessa pasta della Volpe. All'improvviso calò il silenzio.

John Casey saliva cautamente le scale di quel palazzo antico, non voleva far nessun rumore, non voleva che gli inquilini si allarmassero. Un piccolo errore poteva pregiudicare il buon esito di quella missione. Finalmente arrivò all'ultimo piano, quello della terrazza interna del palazzo che si raccordava con l'ufficio dell'italiano. Forzò la la serratura e aprì lentamente la porta. Fece un passo in quella terrazza con la pistola puntata. Si guardò intorno, sembrava sgombra, avanzò fino a raggiungere il muro alto circa due metri che separava le due zone. Le luci dell'ufficio erano accese, illuminavano anche se fiocamente la zona di confine. Individuò un parte dove la luce non giungeva, era perfetta, se qualcuno si fosse affacciato non l'avrebbe individuato. Si posizionò in quel cono d'ombra. Stava per riporre la sua arma quando sentì qualcosa che lui conosceva molto bene puntata contro la sua nuca.
“Buonasera signor Casey, la stavo aspettando.”

Quel silenzio era dovuto all'entrata in scena del padrone di casa, era lì, in cima ai gradini che collegavano il suo appartamento all'attico. Ci fu un applauso scrosciante da parte di tutti, non senza qualche difficoltà si unirono anche Chuck e Sarah, gli riusciva molto difficile applaudire l'uomo che aveva posto fine alla vite del generale Beckman e Roan Montgomery, ma dovevano inghiottire quel boccone amaro se volevano arrivare a lui, qualcuno si sarebbe potuto insospettire se fossero rimasi li immobili. Fortunatamente per loro, quello squallido spettacolo durò poco, la festa riprese a scorrere come qualche secondo prima. Ettore confermò che quello era Volpe. Senza farsi notare cominciarono a seguire tutte le sue mosse, stavano aspettando il momento propizio per poterlo prendere in disparte e portarlo nel suo ufficio. Dovettero aspettate un bel po'. Lo videro allontanarsi, una sua guardia gli aveva detto qualcosa all'orecchio, qualcosa che lo aveva turbato, lo si poteva chiaramente intuire dell'espressione che il suo volto assunse. Lo videro rientrare, cominciarono a seguirlo. Lo videro entrare in quello che doveva essere il suo ufficio. Davanti alla porta si posizionò una guardia.
“Sarah tieniti pronta, io lo distraggo tu lo narcotizzi.”
“Va bene.”
L'intersect di Chuck caricò il programma della lingua italiana. Lentamente l'uomo cominciò ad avvicinarsi al gorilla.“Signore lei non dovrebbe essere qui.”
“Oh mi scusi, sa è che ho bevuto molto e quindi stavo cercando il bagno, ma sa questa casa è veramente grande e...ora lei si dovrebbe sentire le forze mancare perché quella deliziosa donna laggiù” e indicò Sarah “che fra l'altro è mia moglie, l'ha appena narcotizzata.”
L'uomo cascò fra le braccia di Chuck. Sarah lo raggiunse velocemente poi aprì la porta alla sua sinistra e aiutò Chuck a sistemare la guardia li dentro. Aprirono la porta dello studio. Una luce illuminava la persona che era seduta dietro la scrivania , rimasero sconcertati a vedere di chi si trattava.
“Chuck, Sarah finalmente siete arrivati.”
“Ettore?” dissero all'unisono. Sarah tirò fuori velocemente la pistola e gliela puntò contro.
“Fossi in te abbasserei quell'arma, a meno che tu non voglia che il tuo amico muoia...”
Videro Casey entrare nell'ufficio con le mani legate dietro la schiena, era seguito da un uomo che puntava contro la sua nuca una pistola.
“Ora che ci siete tutti che ne dite di accomodarvi? Abbiamo molto di cui parlare” e indicò la poltrona che stava al latro destro della lussuosa scrivania. Prima che si accomodassero l'uomo che aveva accompagnato Casey gli legò i polsi e li disarmò.
“Tutto questo era una trappola. Sei tu in realtà che sei dietro a tutto questo...” disse Casey.
“Lo ammetto, mi avete scoperto” replicò ironicamente l'italiano.
“Qual è il tuo vero nome Ettore o Carlo Volpe?”
“Come vi ho detto mi chiamo Ettore, ex militare ed ex agente dell'AISI”
“Ma il disco...l'uomo con cui abbiamo parlato..il database dell'AISI.” intervenne Chuck.
“Le informazioni sono ovviamente false, grazie a Sophia ho potuto inserirle nel database dell'AISI, mentre l'uomo che avete chiamato era un mio agente .”
“Ci hai mentito fin dall'inizio...i nostri amici sono morti a causa tua...perché?”
“Perché chiunque si frapponga fra me e il mio piano merita di morire.”
“Quindi era tua intenzione uccidere anche Shaw.”
“Bravo, sei un uomo intelligente Chuck. Vedi non mi sono mai fidato di Shaw, l'ho fatto mettere sotto controllo dal momento in cui Quinn lo ha preso come suo collaboratore. Il suo profilo psicologico non mi ha mai convinto. Sospettavo fin dall'inizio che mi avrebbe tradito ma al tempo stesso era anche una buona pedina da sfruttare per reperire le informazioni che mi servivano dagli Stati Uniti. Il tuo amico poi” e indicò John “ha svolto il lavoro per me.”
“Ma la Beckman e Roan non centravano nulla in tutto questo” urlò Sarah.
“Hai ragione, il mio obiettivo infatti era tuo marito.”
“Cosa?!?” esclamò Chuck sbalordito.
“Ho sentito ogni singola parola che ti ha detto Shaw in quella stanza di albergo. Gli uomini che lo avevano aiutato erano in realtà agenti sul mio libro paga. Ho chiesto loro di piazzare delle cimici e delle telecamere in modo da poter vedere e sentire cosa sarebbe successo. Quando ho visto cosa è successo ho capito che la tua mossa successiva sarebbe stata contattare l'uomo che aveva passato le informazioni a Shaw, ovvero me. Quindi ho deciso di metterti sotto controllo. Avevo elaborato un piano, ma il fato ha deciso diversamente.”
“Il malore di Sarah...”
“Già, quindi ho pensato che solo un evento grave ti avrebbe allontanato da lei, da qui la decisione di uccidere i due che si sono presentati al posto tuo. Sapevo che una cosa del genere ti avrebbe attirato qui, il tuo profilo psicologico che Shaw mi aveva fornito parlava chiaro. Poi mi sarei occupato di loro due” e indicò Casey e Sarah “ ma a quanto pare ho avuto fortuna.”
“Perché? Perché tutto questo? Perché rubare tutti i dati sensibili dei governi filo-statunitensi?”
“Dimmi Chuck, tu hai mai conosciuto il tradimento? Io si. E lo sai chi mi ha tradito? Lo Stato che ho servito fedelmente, ma che appena ha potuto a voltato le spalle a me e ai miei amici, lo Stato che si è preso il mio stesso figlio.”
“Non capisco.”
“Sai cosa è l'uranio impoverito?”
“Sì, l'uranio impoverito è ottenuto come scarto del procedimento di arricchimento dell'uranio.”
“Bravo, vedo che hai studiato a scuola. Io e i miei amici vent'anni fa circa siamo stati mandati in missione di pace in medio oriente, in un paese che il tuo governo aveva devastato con la guerra per motivi di terrorismo, quando in realtà l'unico motivo che lo aveva spinto ad attaccare era quello economico. Eravamo li, in mezzo a quel disastro, in mezzo a quella miseria, per portare la pace. Abbiamo passato oltre un anno, ma i problemi sono sorti quando siamo tornati a casa. I miei amici si sono ammalati, leucemia. Li ho visti morire tutti lentamente, erano giovani, pieni di vita, amavano le loro famiglie profondamente, ma la malattia si è portata via tutto. Ho cominciato a indagare e sai cosa ho scoperto? Che quella malattia era causata all'uso di armi all'uranio impoverito che erano state usate durante quella guerra, armi di cui lo Stato sapeva e ci aveva tenuto all'oscuro. Mi sono battuto affinché quella malattia fosse riconosciuta dallo Stato, affinché le famiglie dei miei amici avessero ciò che gli aspettava. Sai cosa è successo? Lo Stato che avevo, che avevamo servito fedelmente, mi ha girato le spalle, mi ha detto che era tutto frutto della mia fantasia. Sai mi sono sempre chiesto perché la malattia mi abbia risparmiato, fino a mio figlio.”
I tre lo fissavano basiti incapaci di trovare delle parole adatte per rispondere a quell'uomo, gli sembrava che ogni cosa avessero detto sarebbe sembrata fuori luogo. Chuck si fece coraggio.
“Cosa gli è successo?”
“Mio figlio purtroppo ha voluto seguire le mie stesse orme. Sei anni fa raggiunta la maggiore età è entrato nell'esercito. Ha fatto carriera...fino a un anno fa. L'anno scorso è partito in missione di pace in Iraq, altro paese attaccato da voi solo per una falsa guerra al terrorismo. Durante una ricognizione è stato catturato, i suoi commilitoni sono stati uccisi durante l'agguato. Ufficialmente lo Stato italiano si è dato da fare per liberarlo, in realtà ha fatto ben poco, mi è stato riferito che non voleva scendere a patti per la vita di un solo uomo. Lo Stato che mio figlio aveva servito, lo aveva ucciso. Quel giorno ho deciso di vendicarmi verso coloro che erano stati responsabili della morte dei miei amici e di mio figlio. Finalmente avevo capito perché la malattia mi aveva risparmiato: la vendetta. Tutti quei anni passati nei servizi segreti e nell'esercito mi hanno fatto fare molte conoscenze, tra le quali Quinn. Sapevo che anche lui aveva buoni motivi per vendicarsi del governo statunitense. Lo contattai, gli dissi cosa avevo in mente a sua volta lui mi disse di un nuovo super-computer, l'intersect, era l'ideale per vendere informazioni. Elaborammo il piano, il resto della storia la conoscete già.”
“Milioni di persone saranno in pericolo a causa di quelle informazioni, persone innocenti.”
“Innocenti dici? Oh no, per niente. Non ci sono innocenti a questo mondo, tutti hanno la loro parte di colpa. E sai quando lo sono diventate? Nel momento in cui hanno deciso che coloro che mi avevano tradito le governassero, nonostante io abbia messo innanzi ai loro occhi la verità.”
“Scatenerai il caos.”
“E caos sia. Ora è giunto il momento di morire.” Ettore prese la pistola da sopra la scrivania e la puntò contro la testa di Chuck. Ci fu una esplosione, la vetrata di dell'ufficio si frantumò in una miriade di schegge. Una figura avanzò in mezzo quell'inferno di vetro.
“Qui l'unico a morire ora sarai tu.”


Siamo giunti al penultimo capitolo. Come sempre spero che ciò che ho scritto sia di vostro gradimento. Aspetto le vostre opinioni!!

   
 
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