Film > Salvate il soldato Ryan
Segui la storia  |       
Autore: lapoetastra    28/02/2015    2 recensioni
Ryan…
Quante azioni si compiono in tuo nome.
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le cose che ho visto in questa missione mi sono rimaste impresse nella mente come un segno indelebile, e so che non le potrò mai dimenticare.
Quando arriva la sera, ho paura.
Temo di chiudere gli occhi e di vedere davanti a me lo sguardo sofferente ed ormai privo di vita dei soldati che non sono riuscito a salvare, di percepire sulle mie mani il calore del loro sangue, scarlatto e viscido, di udire i loro lamenti strozzati ed agonizzanti.
I loro fantasmi mi seguono come ombre anche quando non c’è il Sole, ed io non posso fare niente per allontanarli.
Sono il medico di questa compagnia, e devo fare tutto ciò che posso per salvare i miei compagni, i miei amici, i miei fratelli.
A volte però non so come fare.
Adesso, ad esempio.
Sono disteso per terra, e sento il mio stesso sangue che mi inzuppa la divisa, facendomi tremare per il contrasto con la l’aria fredda che mi sferza come un coltello affilato.
Cerco di alzarmi, ma il dolore al petto mi inchioda a terra.
Boccheggio, tuttavia non riesco ad emettere alcuna parola.
Vedo i miei commilitoni chini su di me, mi fissano con occhi preoccupati, terrorizzati, ed io noto nel loro sguardo la stessa disperazione e mancanza di speranza di cui sono colmi i miei occhi quando sono consapevole che non posso fare niente per salvare il ferito di turno.
È questo che mi sta succedendo.
Sto morendo.
Nessuno può aiutarmi, adesso, così come io non potrò mai più salvare qualcuno di loro.
Eppure non è questo che penso, negli ultimi attimi di lucidità che mi rimangono.
E non immagino neanche di essere lontano da questo ambiente di guerra e morte, magari con qualche bella ragazza a tenermi compagnia.
No, adesso riesco solo a farmi una domanda.
Chi sei, Ryan?
È per te che siamo qui, che io sono qui.
È per cercare di salvare la tua vita che io sto perdendo la mia, il dono più prezioso che potessi ricevere ma che non ho avuto il privilegio – ed il tempo – di godermi.
Adesso per colpa tua dovrò andarmene da questo mondo che non mi ha mai trattato bene, ma che non ho neanche mai odiato.
E la cosà che mi dà più fastidio è che non potrò vedere il viso dell’uomo per cui ho dato la vita.
Rimarrai solo un nome, per me.
Ed io non sarò mai niente, per te.



Dedico questa storia a Giusy_Poof, senza la quale non avrei continuato questa serie.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Salvate il soldato Ryan / Vai alla pagina dell'autore: lapoetastra