SALVATAGGI, HAPPY MEAL E SPETTACOLI
NON PROGRAMMATI
Il salvataggio di Nico era andato a
buon fine. I semidei
avevano utilizzato una passaporta, una scarpa da ginnastica abbastanza
logora.
I semidei afferrarono la scarpa senza esitazione, attendendo con una
leggera
ansia, l’attivazione della passaporta, e in quei trepidanti
attimi una
scintilla di timore si accese. Frank, infatti, non conoscendo gli
effetti delle
passaporte e ricordando fin troppo bene alcuni spostamenti dovuti alla
magia,
chiese con voce dubbiosa: -Non farà male… vero?
–
Teddy, che li avrebbe seguiti con la
materializzazione,
rispose accennando un sorriso: - La cosa è abbastanza
soggettiva, comunque il
massimo che ti può capitare e di avere dei conati di vomito
all’arrivo! –
Frank stava già per
replicare che il vomito non era una cosa
da poco, ma non ebbe tempo di aprire bocca, che la passaporta si
azionò. Una
forza irresistibile arpionò i semidei
all’ombelico, strattonandoli in avanti. I
loro piedi si staccarono da terra e spalla contro spalla sfrecciarono
in un
ululato di vento e di colore vorticante. Poi toccarono bruscamente il
suolo,
Frank cadde addosso a Leo e finirono entrambi per terra. Quando Leo
alzò gli
occhi, vide che tutti i ragazzi erano a terra tranne Percy, che
sembrava
piuttosto scosso. Erano atterrati in un vicoletto di Roma, su cui
affacciavano
delle porte di servizio di qualche osteria. Il sole era già
in alto nel cielo e
illuminava parzialmente il vicolo. Mentre i semidei si guardarono
attorno
comparve con uno schiocco Teddy, il quale si informo sulla situazione
dei
ragazzi. Dopo che Teddy si assicuro che tutti stessero bene, i ragazzi
uscirono
dal vicolo e si trovarono davanti un paesaggio mozzafiato. Il colosseo
si
stagliava davanti a loro, illuminato dal sole che scintillava nel cielo
di un
azzurro brillante, circondato da una folla infinita di turisti
provenienti da
ogni parte del mondo. Gli occhi di Annabeth palesavano
l’evidente interesse
della ragazza per quella città piena di arte, architettura e
storia e che un
tempo era stata la Caput Mundi. Piper fu la prima a riscuotersi
dall’immobilità
provocata dal paesaggio, chiedendo: - Hazel, adesso che siamo a Roma,
credi di
poter localizzare Nico? –
La figlia di Plutone
sbatté le palpebre, come se la vista
del meraviglioso paesaggio l’avesse mandata in uno stato di
trance e stesse
cercando di risvegliandosi. Rispose, ricordando immediatamente il suo
obbiettivo: -Ehm… spero di si, se riesco ad avvicinarmi,
dovrei riuscire a
percepirlo. Dovrò fare un giro per la città.
Frank, mi accompagni? –
Frank sorrise raggiante: -Certamente
–
Jason intervenne: -Penso sia meglio
che venga anche Leo con
voi, ricordate cosa hanno detto i pesci-centauro a proposito!
–
Frank assunse
un’espressione terribile, ma annui, mentre Leo
disse sicuro: - Verrò, non c’è problema
–
Piper brandi Katopris e disse: -Io e
Jason ci terremo nei
paraggi, vedo cosa il pugnale mi può mostre. Ma Hazel, se
trovate Nico, non
andateci da soli. Tornate a prenderci, ci possiamo trovare tutti qui
verso le
tre! –
Annabeth e Percy avrebbero deciso con
Teddy, come
organizzare il ritorno. Percy intervenne: - Buona idea, se succede
qualcosa che
scombussola il piano, cercate di mandare un messaggio Iride! –
I semidei si allontanarono, alle
prese con i loro compiti da
portare a termine.
(Leo)
Leo incominciava a spazientirsi, era
da un bel po’ che
vagavano senza metà per la città,
poiché Hazel, anche se dotata di superpoteri
sotterranei, a Roma non se la cavava egregiamente. Continuava a
portarli in
giro senza meta, a confondersi e a fare marcia indietro. Hazel
continuava a
scusarsi: -Mi dispiace. É che ci sono troppi sotterranei
qui, così tanti
strati, mi confondono. Sto diventando sorda. –
Di conseguenza, fecero il tour della
città. Era una giornata
molto assolata e caotica, infatti i turisti riempivano le strade e per
il
troppo camminare, i piedi del figlio di Efesto dolevano. Finalmente
Hazel si
fermò, davanti a una specie di chiesa. La sezione principale
dell’edificio
aveva un grosso tetto a cupola. I ragazzi entrarono, Hazel sembrava
molto più
sicura rispetto al resto della giornata, e con sicurezza
affermò: -Ci deve
essere una sorta di passaggio segreto all’interno! –
L’edificio pullulava di
turisti, intenti a guardare
estasiati il meraviglioso tempio, prestando poca attenzione alle guide
turistiche. L’ interno era effettivamente impressionante, il
pavimento era in
marmo ed era decorato con quadri e cerchi. Lo spazio principale era
formato da
una ampia stanza rotonda. Lungo le pareti si potevano ammirare vari
altari,
statue e tombe. Ma la parte che attirava di più
l’attenzione era l’enorme
cupola, la quale aveva una apertura in cima da cui proveniva tutta la
luce
della stanza. Leo non era appassionato di architettura come Annabeth,
ma
essendo un figlio di Efesto, riuscì ad intuire come era
strutturata la cupola e
ammirava la genialità dei Romani, che erano riusciti a
progettare quella
mirabile opera. Leo si avvicino a un gruppetto di turisti, che
parlavano
spagnolo e ascoltò per alcuni secondi la guida. Poi ritorno
al fianco di Hazel
e disse: -Questo è il Pantheon, originariamente costruito da
Agrippa come
tempio dedicato agli dei. Fu distrutto da un incendio e poi ricostruito
dall’
imperatore Adriano, ed è rimasto in piedi per duemila anni.
–
-Come fai a saperlo? – gli
chiese stupito Frank
- Sono un genio, ovviamente.
– affermò Leo con una finta
aria sprezzante, cercando di trattenere le risate.
-Ha
origliato una guida
turistica! Non perdiamo tempo, cerchiamo il passaggio! –
sbottò Hazel mentre
Leo sogghignava. Hazel guardò storto Leo e poi riprese a
parlare, questa volta
in un tono più dolce: -Ragazzi, qui anticamente i figli di
Vulcano venivano per
consacrare le armi dei semidei… riesco a percepire il
passaggio, penso ci sia
un entrata, una galleria che ci porterà da Nico, sento che
è vicino ma non
riesco ad individuarlo precisamente. -
-Allora cerchiamo! – disse
Leo e si avviò verso le mura del
pantheon, sgomitando tra i turisti, che occupavano quasi interamente la
stanza
circolare, per esaminare le pareti, in cerca di qualsiasi
irregolarità. Hazel e
Frank lo seguirono tra la folla di turisti e incominciarono a cercare a
loro
volta il passaggio. Improvvisamente, Leo si fermò e
indicò un altare in marmo
rosso, dicendo: - Lassù-
I tre ragazzi si diressero con
sicurezza verso l’altare, e
Leo dopo averlo osservato pensosamente, disse: - Il passaggio
è da queste
parti. C’è il sepolcro di questo
tizio…- Leo si interruppe cercando di
decifrare una scritta. –Raffaello, un famoso pittore!
– esclamò Hazel,
nuovamente stupendosi dell’ignoranza del figlio di Efesto.
Leo si guardò
intorno, i turisti guardavano con aria estasiata la cupola, ma aveva la
sensazione di essere osservato; il ragazzo si avvicino furtivamente a
un lato
dell’altare e incominciò a passare la mano sulla
colonna, fino ad arrivare alla
base, dove erano incisi dei numeri romani. Hazel e Frank scrutavano il
figlio
di Efesto, cercando di capire cosa stesse cercando. Leo si
girò verso i ragazzi
e esclamò con felicità: - È una
combinazione di una serratura… non è molto
elegante… ma funzionale. –
Hazel abbozzò un sorriso,
mentre Leo continuava a tastare il
retro della colonna. Il figlio di Efesto trovò un foro
quadrato, più o meno
grande come una presa elettrica. La serratura era stata divelta,
probabilmente
a causa di un atto vandalico. Leo dopo aver spiegato agli amici i suoi
ragionamenti, li rassicurò sul fatto che probabilmente
sarebbe riuscito a
controllare il meccanismo, in modo da aprire il passaggio. Il ragazzo
riuscì a
trovare alcuni ingranaggi di bronzo celeste, e con un po’ di
forza Leo
incominciò a muovere i meccanismi, utilizzando i numeri
romani come guida. I
cilindri girarono e sul pavimento accanto alla parete, una piastrella
scivolò
sotto un’altra, rivelando il passaggio. Frank
esordì: -Dovremo avvertire gli
altri, come ha detto Percy. –
-Penso che dovremo andare avanti
senza di loro, non sono
sicuro di riuscir a richiudere il passaggio, e ci troviamo
dall’altra parte
della città! – esclamò Leo,
immaginandosi i due viaggi che avrebbe dovuto
compiere, nel caso avessero deciso di informare gli altri.
(Piper)
Piper stava gustando una granita
arancia e limone, in
compagnia di Jason. Intanto la semidea si rigirava invano Katoptris tra
le mani,
nella speranza di scoprire il luogo in cui era prigioniero Nico. Il
pugnale,
però, continuava a mostrarle cose spiacevoli, come i piani
di attacco dei Romani
contro il campo mezzosangue. Per questo motivo, la ragazza affogava i
suoi dispiaceri
nella granita, mentre Jason cercava di osservare le immagini sul
pugnale, ma
era terrorizzato dalla sguardo fosco di Piper.
-Basta, non c’è
la faccio più, PER LE MUTANDE A FULMINI DI
ZEUS! – sbottò all’improvviso Piper.
-Non insultare il mio divino
genitore! – mormorò Jason.
- Non mi importa, CHE MI FULMINI
PURE! – esclamò la figlia
di Afrodite, agitando il pugnale davanti al bel faccino di Jason.
-Pip calmat… quello
è Nico! – strillò Jason mentre indicava
il pugnale.
Piper si fece immediatamente
silenziosa e prese a scrutare
il pugnale con attenzione. L’arma mostrava delle rovine, che
i ragazzi riconobbero
come il Foro Antico.
La visuale si spostò su
una scala a chiocciola, posta sul pavimento
del foro, che portava in un corridoio buio.
Quando la lama del pugnale
tornò bronzea, la ragazza corse
alla fontana del parco, per avvertire gli altri semidei della scoperta.
Percy e
Annabeth risposero immediatamente, con Teddy da dietro che faceva facce
buffe.
I ragazzi si accordarono per un
appuntamento sule scale a
chiocciola.
Un quarto d’ora dopo i
cinque ragazzi si ritrovarono vicino
quelle maledette scale, da cui sicuramente non sarebbero usciti vivi,
pensò Piper. Il
figlio di Zeus spiegò il contenuto delle
immagini e li informò sul fatto che non erano riusciti a
contattare Hazel, Leo
e Frank. I semidei si incamminarono lungo il corridoio, che ricordava
ad alcuni
di loro, le precedenti esperienze nelle fogne.
Trascorsero un paio di minuti,
durante i quali i ragazzi percorsero
circa cento metri, quando alcune figure si mossero nell’ombra.
Annabeth era la prima della fila e
fece un segno agli altri
di zittirsi, mentre lei andava avanti seguita da Percy.
-Posso venire con te?-
-PERCY!! OH SANTI NUMI
PERCHE’ MI HAI SEGUITO??? Ti avevo
detto di restare lì..-
Mentre i due piccioncini
battibeccavano sulle proprie
responsabilità, facendo peraltro un gran chiasso, le figure
nell’ombra si
mossero più vicine a loro, anzi decisamente stavano per
scontrarsi.
Ma ad un certo punto Jason riconobbe
il respiro irregolare
di quando Frank era sotto pressione, prese la mano di Piper e chiese:
-Fraaaaaank???-
-Jason, amico sei tu? Oh grazie Giove
che ce li hai fatti
ritrovare!-
-Ragazzi non abbiamo molto tempo per
le spiegazioni, siamo
solamente sicuri che qui intorno ci sia Di Angelo! –
intervenne Leo con la
praticità che lo caratterizzava.
-Tu non puoi dirmi cosa fare, Torcia
Umana!!!- esclamò
Frank.
-Ha parlato the Birdman!!- rispose
Leo, trasudando sarcasmo.
-SMETTETELA TUTTI E DUE!!-
strillò Annabeth in preda all’ansia.
E con questa nota felice i semidei si
rimisero in cammino.
(Nico)
Era freddo e umido laggiù.
Davanti a lui solo nero e buio,
provò anche a muovere
qualche passo ma la giara iniziò magicamente a rotolare
all’infinito.
Nico però era in uno stato
comatoso, quindi non sentì un
particolare dolore ma solo un rimbombo sordo alla gamba.
Percy doveva muoversi, ormai sognava
i suoi occhi quasi
continuamente, quel colore indefinito che rifletteva le sfaccettature
del mare
(turutumtu NDA telefono) e ad un certo punto fu sicuro di aver ricevuto
un
messaggio.
-Wind, gentile cliente le ricordiamo
che il servizio di
pagamento all’estero tratterrà dieci dollari in
più alla rata mensile. Buona
vacanza, la Wind-
-Quei bastardi…INSOMMA
SECONDO VOI SONO IN VACANZA PER L’ADE????????????????????????-
Le allucinazioni erano ricorrenti
nella mente del figlio di
Ade, che spaziavano in tutti i suoi ricordi, le sue speranze e le sue
paure.
Dalla giara poteva percepire i movimenti dei giganti che si aggiravano
per l’ipogeo,
preparando il cosiddetto “spettacolo” per i
semidei. Ripensò al modo in cui si
era fatto ingannare.
Aveva seguito un’infame
pista di Happy Meal e Big Mac che lo
aveva condotto fuori dal campo mezzosangue, per arrivare in un
gigantesco sacco
stracolmo di scatole di fast food, che aveva scoperto essere vuote solo
dopo
esserci rimasto chiuso dentro.
Intanto nel suo delirio insieme agli
occhi di Percy, si
palesò ai suoi occhi la divina apparizione di sua sorella,
ma a essere divina
non era sua sorella ma la scatola del McDonald che teneva tra le mani.
Nico afferrò
la scatola e la apri voracemente.
Ma al suo interno non
trovò Happy Meal o hamburgers ma uno
smartphone targato Wind che portava un messaggio:
-Wind, gentile cliente stiamo venendo
a salvarla. La
preghiamo di non morire, nel frattempo. Grazie e buona vacanza, la Wind-
Subito dopo si aprì un
video che mostrava Grace e McLean con
i volti corrugati e le espressioni gravi sul volto.
-Non risponde..- sussurrava Piper.
-Forse non è
raggiungibile, forse si trova sottotera…-
rispose Jason.
“Brillante intuizione,
Grace, davvero” pensò
Nico in quel momento.
E mentre Bianca lasciava Nico ai suoi
improperi interiori
contro la Wind e tutte le maledette compagnie telefoniche esistenti, la
visione
dei due semidei svanì e Nico si ritrovò
più solo di prima.
(Percy)
Erano finalmente arrivati
nell’ipogeo della visione di
Katoptris, una sottospecie di magazzino ma molto più grande
e colmo di aggeggi
inutili come ruote per criceti, tutù, scatole magiche, carte
da gioco, tiare di
diamanti e anche tante gabbie con animali a una prima occhiata
pericolosi, a
una seconda mortali.
Annabeth stava perlustrando la zona
con cipiglio dubbioso,
mentre Piper e Hazel le davano man forte.
Ma non c’era niente da fare
dei nemici nessuna traccia.
Annabeth stava appunto per avvertirli
che non riuscivano a
trovare pericoli, quando una piattaforma come quelle dei teatri
calò dal
soffitto, trasportando il gigante Anteo su di essa.
Il primo di Percy fu: “ Ma
come fa a sostenerlo!?!?”, e poi “Ma
non l’avevo ucciso un paio di anni fa!?!?”
Intanto Percy fu capace di notare che
il gigante aveva un
nuovo perizoma, leopardato, fucsia e dorato, mentre al collo aveva un
collare
di teschi intervallati da Happy Meal. Dopo questi pensieri poco
attinenti al
proprio compito, Percy aspettò la completa discesa della
piattaforma (era
piuttosto lenta NDAPercy) per farsi avanti e intimare al suo
“carissimo” fratello:
-Restituiscici Nico! Ti ho sconfitto
una volta e non esiterò
a farlo di nuovo!!!!-
Lo sguardo di Anteo sembrava voler
fulminare il semidio all’istante,
ma si fece forza per superare il dolore che gli provocavano questi
brutti
ricordi e esclamò:
-Una volta ho fallito (Lacrimuccia
NDALeo) ma non sarò cosi sciocco
da ripetere il mio errore! –
Tutti i semidei avanzarono, pronti ad
attaccare il gigante
ma uno strano suono provenne dalla giara posta al centro della stanza,
ci fu un
intervallo di silenzio e poi il combattimento iniziò.
Frank diventò un
rinoceronte e Jason gli saltò in groppa
(marcia trionfale NDALeo), mentre le ragazze sfoggiavano i loro pugnali
(e la
mia spatha dove la metti?? NDAHazel)
Intanto Hazel attirò a se
due diamanti di dimensioni abnormi
e le scagliò contro gli occhi del gigante, mentre il
suddetto era distratto
dalla carica di Frank.
Anteo riuscì a schivare
uno solo dei diamanti mentre l’altro
andò a segno e il gigante emise un verso di disappunto, che
suonava più o meno
così:
-Ahia, mi hai cecato stupida semidea!
–
E detto questo staccò il
diamante dall’occhio facendo sgorgare
l’icore sulla sua guancia per poi farlo cadere nella giara
tramite i forellini
per respirare. Un urlo straziante perforò le orecchie dei
presenti:
-AIUTO, VOMITO…Happy Meal
dove siete!!! –
Il combattimento continuò
imperterrito mentre Percy cercava
di avvicinarsi alla giara ma veniva sempre bloccato da Anteo, che
intanto
subiva gli attacchi del rinoceronte Frank e di Leo che lanciava palle
di fuoco
all’indirizzo dei capelli del gigante.
Piper intanto aveva incominciato a
confondere il gigante
Anteo, così che gli altri riuscivano a provocargli ematomi e
altre ferite.
Percy si era ormai stufato di quella
situazione, i versi
provenienti dalla giara non erano rassicuranti e inoltre non riusciva a
trovare
una fonte d’acqua quando…ma sì, le
fogne!!
Com’era stato sciocco a non
pensarci prima! Si meritava di
indossare il perizoma di Anteo (forse di qualche taglia più
piccolo che ne dici?
NDAAnnabeth).
Quindi per rimediare, si
concentrò sull’acqua sporca delle
fogne, sui topi e la sporcizia che ci viveva dentro, poi
alzò le mani in un
gesto di sfida e dietro di lui le porte dell’ipogeo si
spalancarono riversando
nella stanza una gigantesca ondata d’acqua sporca.
Anteo fu travolto in pieno e
stramazzò a terra.
-Presto ragazzi, non
c’è molto tempo!!! Prendiamo Nico e ce
la filiamo!- gridò Jason.
Percy si avvicinò
fiducioso alla giara, ignaro di quello che
lo aspettava.
Aprì il coperchio e
un’ondata ancora più gigantesca di
vomito travolse i sette, disgustandoli a morte.
-Insomma, mi aspettavo
un’accoglienza migliore ma non posso
dire di non essere sorpreso- esclamò Leo, sgranando gli
occhi.
-Valdez stavo soffocando tra
l’icore demoniaco. Ti prego cerca
di capire- ringhiò il figlio di Ade in preda a una rabbia
cieca (causa Happy
Meal NDANico).
-Come stai Nico? – chiese
con trasporto Hazel, abbracciando
Nico incurante del vomito.
(Nico)
Dopo essersi ripuliti e aver dato a
Nico un Happy Meal (felicitààà
NDANico) i ragazzi si diressero al foro, dove ad aspettarli
c’era Teddy.
Ritornarono immediatamente con una
passaporta, e furono
accolti da i maghi che li ricoprirono di domande dopo aver poggiato
Nico, ancora
delirante, sul divano.
Il
ragazzo guardò
male le nuove persone che lo circondavano e che lo privavano della
già parziale
attenzione di Percy, inoltre le premurose attenzioni di una signora dai
capelli
rossi (come tutti lì dentro NDANico) lo infastidivano
perché non era abituato a
calorosi slanci di affetto.
Nonostante le premurose attenzioni
della sig.ra Weasley,
Nico odiò fin da subito quel luogo, così colmo di
gente affettuosa, gentile e
simpatica.
Non era abituato a niente e anche un
cieco avrebbe potuto
vedere che lo mettevano tutti a disagio.
Tra questi pensieri, la Wind e gli
Happy Meal, Morfeo arrivò
da Nico e lo accolse tra le sue braccia, lasciando uno scioccato Percy
e una
addolcita Annabeth a fissarlo.
SPAZIO
AUTRICE
Questo
è
stato un capitolo scritto a quattro mani, con la collaborazione di
Ele12 (leggete
Ti chiamerò con il tuo nome quando sarò certa che
ti amo, James) e della Wind.
Il vomito è quasi l’incontrastato protagonista
della storia, dovuto all’icore
più rotolamento di giare.
Abbiamo
deciso di aggiungere un tocco di ironia, simpatia o come volete voi a
una tetra
situazione senza speranza di recensioni.
GRAZIE
Gentile Cliente