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Autore: alwaysFPI    28/02/2015    1 recensioni
-Una profezia ,annunciata al tempo dei quattro fondatori, prevedeva il riavvicinamento di queste due realtà, una guerra da combattere insieme e un nemico in comune.- disse la ragazza che si chiamava Piper
-Che significa?- Chiese Albus, interpretando il pensiero di tutti i suoi cugini (e fratelli)
-Non ne sono sicura, ma penso che la guerra da combattere,per noi, è quella contro Gea e i giganti, mentre il nemico è appunto Gea che può considerarsi un nemico comune perché vuole distruggerci tutti e le due realtà che si devono riavvicinare potrebbero essere la nostra realtà greca e romana che possiamo dire divina e la vostra "magica"- disse la ragazza bionda che aveva detto di chiamarsi Annabeth.
*faccio schifo a scrivere le introduzioni XD*
La fanfiction è un cross-over tra la Nuova Generazione di Harry Potter e Percy Jackson.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley, Un po' tutti | Coppie: Teddy/Victorie
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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SALVATAGGI, HAPPY MEAL E SPETTACOLI NON PROGRAMMATI

Il salvataggio di Nico era andato a buon fine. I semidei avevano utilizzato una passaporta, una scarpa da ginnastica abbastanza logora. I semidei afferrarono la scarpa senza esitazione, attendendo con una leggera ansia, l’attivazione della passaporta, e in quei trepidanti attimi una scintilla di timore si accese. Frank, infatti, non conoscendo gli effetti delle passaporte e ricordando fin troppo bene alcuni spostamenti dovuti alla magia, chiese con voce dubbiosa: -Non farà male… vero? –

Teddy, che li avrebbe seguiti con la materializzazione, rispose accennando un sorriso: - La cosa è abbastanza soggettiva, comunque il massimo che ti può capitare e di avere dei conati di vomito all’arrivo! –

Frank stava già per replicare che il vomito non era una cosa da poco, ma non ebbe tempo di aprire bocca, che la passaporta si azionò. Una forza irresistibile arpionò i semidei all’ombelico, strattonandoli in avanti. I loro piedi si staccarono da terra e spalla contro spalla sfrecciarono in un ululato di vento e di colore vorticante. Poi toccarono bruscamente il suolo, Frank cadde addosso a Leo e finirono entrambi per terra. Quando Leo alzò gli occhi, vide che tutti i ragazzi erano a terra tranne Percy, che sembrava piuttosto scosso. Erano atterrati in un vicoletto di Roma, su cui affacciavano delle porte di servizio di qualche osteria. Il sole era già in alto nel cielo e illuminava parzialmente il vicolo. Mentre i semidei si guardarono attorno comparve con uno schiocco Teddy, il quale si informo sulla situazione dei ragazzi. Dopo che Teddy si assicuro che tutti stessero bene, i ragazzi uscirono dal vicolo e si trovarono davanti un paesaggio mozzafiato. Il colosseo si stagliava davanti a loro, illuminato dal sole che scintillava nel cielo di un azzurro brillante, circondato da una folla infinita di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Gli occhi di Annabeth palesavano l’evidente interesse della ragazza per quella città piena di arte, architettura e storia e che un tempo era stata la Caput Mundi. Piper fu la prima a riscuotersi dall’immobilità provocata dal paesaggio, chiedendo: - Hazel, adesso che siamo a Roma, credi di poter localizzare Nico? –

La figlia di Plutone sbatté le palpebre, come se la vista del meraviglioso paesaggio l’avesse mandata in uno stato di trance e stesse cercando di risvegliandosi. Rispose, ricordando immediatamente il suo obbiettivo: -Ehm… spero di si, se riesco ad avvicinarmi, dovrei riuscire a percepirlo. Dovrò fare un giro per la città. Frank, mi accompagni? –

Frank sorrise raggiante: -Certamente –

Jason intervenne: -Penso sia meglio che venga anche Leo con voi, ricordate cosa hanno detto i pesci-centauro a proposito! –

Frank assunse un’espressione terribile, ma annui, mentre Leo disse sicuro: - Verrò, non c’è problema –

Piper brandi Katopris e disse: -Io e Jason ci terremo nei paraggi, vedo cosa il pugnale mi può mostre. Ma Hazel, se trovate Nico, non andateci da soli. Tornate a prenderci, ci possiamo trovare tutti qui verso le tre! –

Annabeth e Percy avrebbero deciso con Teddy, come organizzare il ritorno. Percy intervenne: - Buona idea, se succede qualcosa che scombussola il piano, cercate di mandare un messaggio Iride! –

I semidei si allontanarono, alle prese con i loro compiti da portare a termine.

 

(Leo)

Leo incominciava a spazientirsi, era da un bel po’ che vagavano senza metà per la città, poiché Hazel, anche se dotata di superpoteri sotterranei, a Roma non se la cavava egregiamente. Continuava a portarli in giro senza meta, a confondersi e a fare marcia indietro. Hazel continuava a scusarsi: -Mi dispiace. É che ci sono troppi sotterranei qui, così tanti strati, mi confondono. Sto diventando sorda. –

Di conseguenza, fecero il tour della città. Era una giornata molto assolata e caotica, infatti i turisti riempivano le strade e per il troppo camminare, i piedi del figlio di Efesto dolevano. Finalmente Hazel si fermò, davanti a una specie di chiesa. La sezione principale dell’edificio aveva un grosso tetto a cupola. I ragazzi entrarono, Hazel sembrava molto più sicura rispetto al resto della giornata, e con sicurezza affermò: -Ci deve essere una sorta di passaggio segreto all’interno! –

L’edificio pullulava di turisti, intenti a guardare estasiati il meraviglioso tempio, prestando poca attenzione alle guide turistiche. L’ interno era effettivamente impressionante, il pavimento era in marmo ed era decorato con quadri e cerchi. Lo spazio principale era formato da una ampia stanza rotonda. Lungo le pareti si potevano ammirare vari altari, statue e tombe. Ma la parte che attirava di più l’attenzione era l’enorme cupola, la quale aveva una apertura in cima da cui proveniva tutta la luce della stanza. Leo non era appassionato di architettura come Annabeth, ma essendo un figlio di Efesto, riuscì ad intuire come era strutturata la cupola e ammirava la genialità dei Romani, che erano riusciti a progettare quella mirabile opera. Leo si avvicino a un gruppetto di turisti, che parlavano spagnolo e ascoltò per alcuni secondi la guida. Poi ritorno al fianco di Hazel e disse: -Questo è il Pantheon, originariamente costruito da Agrippa come tempio dedicato agli dei. Fu distrutto da un incendio e poi ricostruito dall’ imperatore Adriano, ed è rimasto in piedi per duemila anni. –

-Come fai a saperlo? – gli chiese stupito Frank

- Sono un genio, ovviamente. – affermò Leo con una finta aria sprezzante, cercando di trattenere le risate.

-Ha origliato una guida turistica! Non perdiamo tempo, cerchiamo il passaggio! – sbottò Hazel mentre Leo sogghignava. Hazel guardò storto Leo e poi riprese a parlare, questa volta in un tono più dolce: -Ragazzi, qui anticamente i figli di Vulcano venivano per consacrare le armi dei semidei… riesco a percepire il passaggio, penso ci sia un entrata, una galleria che ci porterà da Nico, sento che è vicino ma non riesco ad individuarlo precisamente. -

-Allora cerchiamo! – disse Leo e si avviò verso le mura del pantheon, sgomitando tra i turisti, che occupavano quasi interamente la stanza circolare, per esaminare le pareti, in cerca di qualsiasi irregolarità. Hazel e Frank lo seguirono tra la folla di turisti e incominciarono a cercare a loro volta il passaggio. Improvvisamente, Leo si fermò e indicò un altare in marmo rosso, dicendo: - Lassù-

I tre ragazzi si diressero con sicurezza verso l’altare, e Leo dopo averlo osservato pensosamente, disse: - Il passaggio è da queste parti. C’è il sepolcro di questo tizio…- Leo si interruppe cercando di decifrare una scritta. –Raffaello, un famoso pittore! – esclamò Hazel, nuovamente stupendosi dell’ignoranza del figlio di Efesto. Leo si guardò intorno, i turisti guardavano con aria estasiata la cupola, ma aveva la sensazione di essere osservato; il ragazzo si avvicino furtivamente a un lato dell’altare e incominciò a passare la mano sulla colonna, fino ad arrivare alla base, dove erano incisi dei numeri romani. Hazel e Frank scrutavano il figlio di Efesto, cercando di capire cosa stesse cercando. Leo si girò verso i ragazzi e esclamò con felicità: - È una combinazione di una serratura… non è molto elegante… ma funzionale. –

Hazel abbozzò un sorriso, mentre Leo continuava a tastare il retro della colonna. Il figlio di Efesto trovò un foro quadrato, più o meno grande come una presa elettrica. La serratura era stata divelta, probabilmente a causa di un atto vandalico. Leo dopo aver spiegato agli amici i suoi ragionamenti, li rassicurò sul fatto che probabilmente sarebbe riuscito a controllare il meccanismo, in modo da aprire il passaggio. Il ragazzo riuscì a trovare alcuni ingranaggi di bronzo celeste, e con un po’ di forza Leo incominciò a muovere i meccanismi, utilizzando i numeri romani come guida. I cilindri girarono e sul pavimento accanto alla parete, una piastrella scivolò sotto un’altra, rivelando il passaggio. Frank esordì: -Dovremo avvertire gli altri, come ha detto Percy. –

 

 

-Penso che dovremo andare avanti senza di loro, non sono sicuro di riuscir a richiudere il passaggio, e ci troviamo dall’altra parte della città! – esclamò Leo, immaginandosi i due viaggi che avrebbe dovuto compiere, nel caso avessero deciso di informare gli altri.

 

(Piper)

Piper stava gustando una granita arancia e limone, in compagnia di Jason. Intanto la semidea si rigirava invano Katoptris tra le mani, nella speranza di scoprire il luogo in cui era prigioniero Nico. Il pugnale, però, continuava a mostrarle cose spiacevoli, come i piani di attacco dei Romani contro il campo mezzosangue. Per questo motivo, la ragazza affogava i suoi dispiaceri nella granita, mentre Jason cercava di osservare le immagini sul pugnale, ma era terrorizzato dalla sguardo fosco di Piper.

-Basta, non c’è la faccio più, PER LE MUTANDE A FULMINI DI ZEUS! – sbottò all’improvviso Piper.

-Non insultare il mio divino genitore! – mormorò Jason.

- Non mi importa, CHE MI FULMINI PURE! – esclamò la figlia di Afrodite, agitando il pugnale davanti al bel faccino di Jason.

-Pip calmat… quello è Nico! – strillò Jason mentre indicava il pugnale.

Piper si fece immediatamente silenziosa e prese a scrutare il pugnale con attenzione. L’arma mostrava delle rovine, che i ragazzi riconobbero come il Foro Antico.

La visuale si spostò su una scala a chiocciola, posta sul pavimento del foro, che portava in un corridoio buio.

Quando la lama del pugnale tornò bronzea, la ragazza corse alla fontana del parco, per avvertire gli altri semidei della scoperta. Percy e Annabeth risposero immediatamente, con Teddy da dietro che faceva facce buffe.

I ragazzi si accordarono per un appuntamento sule scale a chiocciola.

Un quarto d’ora dopo i cinque ragazzi si ritrovarono vicino quelle maledette scale, da cui sicuramente non sarebbero usciti vivi, pensò Piper.  Il figlio di Zeus spiegò il contenuto delle immagini e li informò sul fatto che non erano riusciti a contattare Hazel, Leo e Frank. I semidei si incamminarono lungo il corridoio, che ricordava ad alcuni di loro, le precedenti esperienze nelle fogne.

Trascorsero un paio di minuti, durante i quali i ragazzi percorsero circa cento metri, quando alcune figure si mossero nell’ombra.

Annabeth era la prima della fila e fece un segno agli altri di zittirsi, mentre lei andava avanti seguita da Percy.

-Posso venire con te?-

-PERCY!! OH SANTI NUMI PERCHE’ MI HAI SEGUITO??? Ti avevo detto di restare lì..-

Mentre i due piccioncini battibeccavano sulle proprie responsabilità, facendo peraltro un gran chiasso, le figure nell’ombra si mossero più vicine a loro, anzi decisamente stavano per scontrarsi.

Ma ad un certo punto Jason riconobbe il respiro irregolare di quando Frank era sotto pressione, prese la mano di Piper e chiese:

-Fraaaaaank???-

-Jason, amico sei tu? Oh grazie Giove che ce li hai fatti ritrovare!-

-Ragazzi non abbiamo molto tempo per le spiegazioni, siamo solamente sicuri che qui intorno ci sia Di Angelo! – intervenne Leo con la praticità che lo caratterizzava.

-Tu non puoi dirmi cosa fare, Torcia Umana!!!- esclamò Frank.

-Ha parlato the Birdman!!- rispose Leo, trasudando sarcasmo.

-SMETTETELA TUTTI E DUE!!- strillò Annabeth in preda all’ansia.

E con questa nota felice i semidei si rimisero in cammino.

 

 (Nico)

Era freddo e umido laggiù.

Davanti a lui solo nero e buio, provò anche a muovere qualche passo ma la giara iniziò magicamente a rotolare all’infinito.

Nico però era in uno stato comatoso, quindi non sentì un particolare dolore ma solo un rimbombo sordo alla gamba.

Percy doveva muoversi, ormai sognava i suoi occhi quasi continuamente, quel colore indefinito che rifletteva le sfaccettature del mare (turutumtu NDA telefono) e ad un certo punto fu sicuro di aver ricevuto un messaggio.

-Wind, gentile cliente le ricordiamo che il servizio di pagamento all’estero tratterrà dieci dollari in più alla rata mensile. Buona vacanza, la Wind-

-Quei bastardi…INSOMMA SECONDO VOI SONO IN VACANZA PER L’ADE????????????????????????-

Le allucinazioni erano ricorrenti nella mente del figlio di Ade, che spaziavano in tutti i suoi ricordi, le sue speranze e le sue paure. Dalla giara poteva percepire i movimenti dei giganti che si aggiravano per l’ipogeo, preparando il cosiddetto “spettacolo” per i semidei. Ripensò al modo in cui si era fatto ingannare.

Aveva seguito un’infame pista di Happy Meal e Big Mac che lo aveva condotto fuori dal campo mezzosangue, per arrivare in un gigantesco sacco stracolmo di scatole di fast food, che aveva scoperto essere vuote solo dopo esserci rimasto chiuso dentro.

Intanto nel suo delirio insieme agli occhi di Percy, si palesò ai suoi occhi la divina apparizione di sua sorella, ma a essere divina non era sua sorella ma la scatola del McDonald che teneva tra le mani. Nico afferrò la scatola e la apri voracemente.

Ma al suo interno non trovò Happy Meal o hamburgers ma uno smartphone targato Wind che portava un messaggio:

-Wind, gentile cliente stiamo venendo a salvarla. La preghiamo di non morire, nel frattempo. Grazie e buona vacanza, la Wind-

Subito dopo si aprì un video che mostrava Grace e McLean con i volti corrugati e le espressioni gravi sul volto.

-Non risponde..- sussurrava Piper.

-Forse non è raggiungibile, forse si trova sottotera…- rispose Jason.

“Brillante intuizione, Grace, davvero”  pensò Nico in quel momento.

E mentre Bianca lasciava Nico ai suoi improperi interiori contro la Wind e tutte le maledette compagnie telefoniche esistenti, la visione dei due semidei svanì e Nico si ritrovò più solo di prima.

 

 

(Percy)

Erano finalmente arrivati nell’ipogeo della visione di Katoptris, una sottospecie di magazzino ma molto più grande e colmo di aggeggi inutili come ruote per criceti, tutù, scatole magiche, carte da gioco, tiare di diamanti e anche tante gabbie con animali a una prima occhiata pericolosi, a una seconda mortali.

Annabeth stava perlustrando la zona con cipiglio dubbioso, mentre Piper e Hazel le davano man forte.

Ma non c’era niente da fare dei nemici nessuna traccia.

Annabeth stava appunto per avvertirli che non riuscivano a trovare pericoli, quando una piattaforma come quelle dei teatri calò dal soffitto, trasportando il gigante Anteo su di essa.

Il primo di Percy fu: “ Ma come fa a sostenerlo!?!?”, e poi “Ma non l’avevo ucciso un paio di anni fa!?!?”

Intanto Percy fu capace di notare che il gigante aveva un nuovo perizoma, leopardato, fucsia e dorato, mentre al collo aveva un collare di teschi intervallati da Happy Meal. Dopo questi pensieri poco attinenti al proprio compito, Percy aspettò la completa discesa della piattaforma (era piuttosto lenta NDAPercy) per farsi avanti e intimare al suo “carissimo” fratello:

-Restituiscici Nico! Ti ho sconfitto una volta e non esiterò a farlo di nuovo!!!!-

Lo sguardo di Anteo sembrava voler fulminare il semidio all’istante, ma si fece forza per superare il dolore che gli provocavano questi brutti ricordi e esclamò:

-Una volta ho fallito (Lacrimuccia NDALeo) ma non sarò cosi sciocco da ripetere il mio errore! –

Tutti i semidei avanzarono, pronti ad attaccare il gigante ma uno strano suono provenne dalla giara posta al centro della stanza, ci fu un intervallo di silenzio e poi il combattimento iniziò.

Frank diventò un rinoceronte e Jason gli saltò in groppa (marcia trionfale NDALeo), mentre le ragazze sfoggiavano i loro pugnali (e la mia spatha dove la metti?? NDAHazel)

Intanto Hazel attirò a se due diamanti di dimensioni abnormi e le scagliò contro gli occhi del gigante, mentre il suddetto era distratto dalla carica di Frank.

Anteo riuscì a schivare uno solo dei diamanti mentre l’altro andò a segno e il gigante emise un verso di disappunto, che suonava più o meno così:

-Ahia, mi hai cecato stupida semidea! –

E detto questo staccò il diamante dall’occhio facendo sgorgare l’icore sulla sua guancia per poi farlo cadere nella giara tramite i forellini per respirare. Un urlo straziante perforò le orecchie dei presenti:

-AIUTO, VOMITO…Happy Meal dove siete!!! –

Il combattimento continuò imperterrito mentre Percy cercava di avvicinarsi alla giara ma veniva sempre bloccato da Anteo, che intanto subiva gli attacchi del rinoceronte Frank e di Leo che lanciava palle di fuoco all’indirizzo dei capelli del gigante.

Piper intanto aveva incominciato a confondere il gigante Anteo, così che gli altri riuscivano a provocargli ematomi e altre ferite.

Percy si era ormai stufato di quella situazione, i versi provenienti dalla giara non erano rassicuranti e inoltre non riusciva a trovare una fonte d’acqua quando…ma sì, le fogne!!

Com’era stato sciocco a non pensarci prima! Si meritava di indossare il perizoma di Anteo (forse di qualche taglia più piccolo che ne dici? NDAAnnabeth).

Quindi per rimediare, si concentrò sull’acqua sporca delle fogne, sui topi e la sporcizia che ci viveva dentro, poi alzò le mani in un gesto di sfida e dietro di lui le porte dell’ipogeo si spalancarono riversando nella stanza una gigantesca ondata d’acqua sporca.

Anteo fu travolto in pieno e stramazzò a terra.

-Presto ragazzi, non c’è molto tempo!!! Prendiamo Nico e ce la filiamo!- gridò Jason.

Percy si avvicinò fiducioso alla giara, ignaro di quello che lo aspettava.

Aprì il coperchio e un’ondata ancora più gigantesca di vomito travolse i sette, disgustandoli a morte.

-Insomma, mi aspettavo un’accoglienza migliore ma non posso dire di non essere sorpreso- esclamò Leo, sgranando gli occhi.

-Valdez stavo soffocando tra l’icore demoniaco. Ti prego cerca di capire- ringhiò il figlio di Ade in preda a una rabbia cieca (causa Happy Meal NDANico).

-Come stai Nico? – chiese con trasporto Hazel, abbracciando Nico incurante del vomito.

 

(Nico)

Dopo essersi ripuliti e aver dato a Nico un Happy Meal (felicitààà NDANico) i ragazzi si diressero al foro, dove ad aspettarli c’era Teddy.

Ritornarono immediatamente con una passaporta, e furono accolti da i maghi che li ricoprirono di domande dopo aver poggiato Nico, ancora delirante, sul divano.

 Il ragazzo guardò male le nuove persone che lo circondavano e che lo privavano della già parziale attenzione di Percy, inoltre le premurose attenzioni di una signora dai capelli rossi (come tutti lì dentro NDANico) lo infastidivano perché non era abituato a calorosi slanci di affetto.

Nonostante le premurose attenzioni della sig.ra Weasley, Nico odiò fin da subito quel luogo, così colmo di gente affettuosa, gentile e simpatica.

Non era abituato a niente e anche un cieco avrebbe potuto vedere che lo mettevano tutti a disagio.

Tra questi pensieri, la Wind e gli Happy Meal, Morfeo arrivò da Nico e lo accolse tra le sue braccia, lasciando uno scioccato Percy e una addolcita Annabeth a fissarlo.

 

 

SPAZIO AUTRICE

Questo è stato un capitolo scritto a quattro mani, con la collaborazione di Ele12 (leggete Ti chiamerò con il tuo nome quando sarò certa che ti amo, James) e della Wind. Il vomito è quasi l’incontrastato protagonista della storia, dovuto all’icore più rotolamento di giare.

Abbiamo deciso di aggiungere un tocco di ironia, simpatia o come volete voi a una tetra situazione senza speranza di recensioni.

GRAZIE

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