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Autore: WeakerAngel    01/03/2015    1 recensioni
Apro il libro che mi aveva consigliato Edward e noto una parte sottolineata che dice:"Ci innamoriamo di chi è in grado di tenerci testa, di chi non cede, di chi ci sfida, di chi è misteriosamente affascinante, di chi è in grado di distruggerci, di chi è il nostro degno avversario, quello con cui siamo alla pari per gusti e pensieri.
Ci innamoriamo dell'impossibile perché siamo fatti così.
In fondo, ci innamoriamo di chi ci assomiglia ma sotto i nostri occhi è diverso da tutti, di chi non ha tutti i nostri difetti.
O li ha, ma li rende perfetti..".
Chiudo gli occhi e così anche il libro, dando sfogo ai pensieri che tengo prigionieri nella mia testa..
Genere: Erotico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Altri, Camille Belcourt, Magnus Bane
Note: Lemon, Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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* JULIA'S POV *

Il silenzio sembrava infinito e pesante, esso caricava l'aria circostante di una grave pressione. 
I miei occhi non si staccavano dalla posizione tormentata e pensierosa che Edward aveva assunto, e mi Sentii come se fossi faccia a faccia con una porta sigillata, che mi impediva di vedere chi fosse davvero la persona che avevo davanti. 
Ero talmente attenta ad aspettare una sua reazione che sussultai non appena sentii il fruscio della sua grande mano contro il lenzuolo e mi calmai quando sentii il palmo caldo posarsi sul mio e le sue dita stringere in una presa salda la mia mano.
Con uno strattone mi fece alzare dal letto e iniziò a camminare con il mio polso nella sua mano, per condurmi non so dove.
*EDWARD' S POV *
Il corridoio si illuminava man mano che io e lei avanzavamo.
La luce lieve le schiariva il viso mostrando la lieve spolverata di lentiggini sparse sulle guance.
La pelle bianca era in forte contrasto con i suoi boccoli corvini i suoi piccoli occhi neri.
Le sue labbra erano rosse e piene, soprattutto il labbro inferiore, più carnoso di quello superiore.
Non era bassa e nemmeno così tanto magra eppure tutto in lei mi dava l'impulso di proteggerla..
Dagli altri e da un brutto mostro come me..
Solo che nonostante ci abbia pensato a lungo, non avevo ancora capito chi le potesse andare bene, perché per lei tutti erano sbagliati ed una parte di me gioivaper questo..
Nonostante sia un mostro non vedo persona che possa volerla più di quanto la voglia io.
Mi concentrai su dove andare per non farle vedere quanto mi importasse di lei e finalmente raggiunsi il mio luogo preferito.
Aprii la porta e le lasciai il polso per permetterle di esplorare la stanza: la Biblioteca.
Julia scese le scale correndo e io la seguii per conoscere di più i suoi gusti..
<< Ma è il paradiso! Quanti libri ci sono qui? >> disse sussurrando e sorridendo.
Per lo meno non avrebbe ricevuto risposta alla domanda posta in camera mia.. 
La guardai e scorsi nei suoi occhi quell'infinita brillantezza delle stelle quando curiose brillano nel cielo, aspettando di cadere per sapere che cosa illuminano e il mondo che vive sotto di loro.. 
Ora la sua mano sfregava contro il legno spesso e lucido delle innumerevoli librerie che, attaccate una all'altra, formavano una sala imponente dall'aria antica e da una saggezza sconfinata.
Le scale di diramavano da tutte le parti lasciando però libera la parte centrale della stanza per lasciar vedere a chiunque entrasse la brillantezza e la vivacità dei colori dati dallo scontro dei raggi solari con il vetro colorato che adornava parte del soffitto, e non vi erano lampadari o altro; quel vetro bastava in ogni occasione..
A terra vi erano molte poltrone sparse ai lati e al centro 4 tavoli circondati da sedie.
<< Alza il capo donna, sei una guerriera che non si arrende. Credi sempre in te stessa, soprattutto quando ti faranno il cuore in mille pezzi. Sei un fiore selvatico nelle mani sbagliate e una rosa profumata per chi sa apprezzarti. Sei il sole per le persone belle, e nube per chi vive d'invidia. Amati sempre, ma soprattutto non perdere la bellezza che porti dietro. È quella che ti rende particolarmente affascinante..>> e finalmente respirai e subito dopo capii di non averle solo pensate..
Quella poesia sembrava fatta apposta per lei.. 
Julia si voltò e iniziò a camminare verso la mia parte; i miei piedi si mossero per andar da lei.. 
Eravamo come due calamite uguali, nonostante tutti gli ostacoli si dovevano per forza attrarre.. 
<< Di chi è? >> mi chiese seria.
<< Questa è stata la mia prima poesia, la prima che ho letto.. La lessi all'età di 10 anni a casa mia, in un diario che avevo trovato su un tavolo >> risposi non guardandola.. 
Non amavo parlare di me e odiavo quando mi guardava con quegli occhi pieni di affetto e calore..
Anche se ero certo che avrei dato qualunque cosa per trovarli a fissarmi con amore al mio risveglio dopo una notte di ses.. Okay la dovevo smettere..
<< Quanti libri ci sono qui? >> mi domandò con impazienza.
Ripensai ai libri letti e ai libri che ancora dovevo leggere..
<< Non so con precisione, circa 100000 libri.. >> dissi percependo il suo profondo stupore.
Lei non sapeva niente di questo mondo e aveva bisogno di conoscerlo.
Andai dall'altra parte della stanza per prendere il libro che avrebbe risolto ogni suo dubbio: Il Codice.
Lo presi dal ripiano in cui lo avevo messo l'ultima volta, quello era lo stesso Codice con cui avevo iniziato la mia vita da Shadowhunter e lì erano segnate tutte le mie notazioni: perché quello era il mio diario di cacciatore.. 
<< Tieni, questo risolverà tutti i tuoi problemi o dubbi sul nostro conto >> dissi consegnandole il volume.
Lo prese tra le mani, fissandolo come se cercasse di leggerne il contenuto solo dalla copertina e se lo mise contro il petto.
Alzò lo sguardo per dare un'ultima occhiata ai miei occhi e se ne andò senza pronunciar parola.
Che strano.. Di solito ero io quello che lasciava le ragazze, e non il contrario..
*SUSAN'S POV*
<< Dove mi stai portando? >> ero proprio curiosa di sapere dove William mi stesse guidando.
Voltò la testa indietro per guardarmi e la sincerità che i suoi occhi azzurri trasmettevano era sensazionale.
Mi bloccai per cercare una via d'uscita da questa situazione dannatamente piacevole e così inchiodai i piedi al suolo.
Solo un'ora fa mi aveva ordinato di vestirmi e adesso camminavamo come due adolescenti in preda all'amore..
<< Io non mi muovo da qui! >> protestai sbottando.
Lo vidi camminare avanti con la solita scioltezza ma quando chiusi per un istante gli occhi non lo vidi più.
Mi guardai intorno senza mostrare il panico che mi assaliva nel petto poiché poche volte sono stata sola con i mondani..
Sentii due mani cingermi i fianchi e prendermi in braccio.
Iniziai a scalciare e a dimenarmi con tutta la forza che avevo ma nonostante tutto la sua presa non perse forza.
Vidi la sua schiena e il suo maglione grigio di lana e sorrisi..
I miei occhi arrivavano esattamente alla fine del maglione, dove iniziavano i passanti dei jeans scuri che indossava..
I capelli mi arrivavano al viso siccome ero quasi a testa in giù ma stavo bene, mi sentivo normale, anzi no, speciale.. 
<< Che ti prende Cacciatrice? Ora non sai nemmeno fermare un succhiasangue? >> disse William scherzando.
Iniziai a ridere e a dargli calci al costato per costringerlo a farmi scendere ma lui non ne aveva l'intenzione.
Per non concentrarmi sui pantaloni che erano troppo bassi perché fossero fissati da una cintura, iniziai a guardare il paesaggio e il tragitto che stavamo percorrendo.
Case in mattoni formavano file parallele alle estremità e un cielo limpido sovrastava il tutto rendendolo armonioso.
Dopo un po' di tempo passato a contare i respiri di William guardando la sua schiena, mi mise a terra sorridendomi divertito..
Eravamo in un viale a senso unico, isolato e illuminato da sole, mi guardai intorno e notai che accanto ad un muro abbastanza alto in fondo alla strada vi era un cesto pieno di barattoli e pennelli..
<< Tranquilla, non ti voglio stuprare >> disse sorridendo e porgendomi la mano.
<< Tanto non te l'avrei lasciato fare >> borbottai a tre millimetri dalla sua bocca.
<< Ehi.. Per il tuo bene, non farlo mai più.. >> sussurrò appoggiando le labbra contro le mie ma senza baciarmi.. 
Mi staccai, tramortita da quel semplice tocco, ne volevo ancora e di più, ma questa era solo una folle e insulsa cotta..
Sfuggii dall'intenso blu dei suoi occhi per andare a vedere cosa contenessero i barattoli poggiati vicino la parete in roccia.
Pittura.. 
Come sapeva che amavo dipingere? ..
<< Io so tutto >> pronunciò solennemente.
<< Ma p..possiamo dipingere? >>
<< In teoria no, ma in pratica si, noi siamo cattivi, facciamo cose illegali >> mi sussurrò all'orecchio..
Sorrisi e l'adrenalina fluì più forte nelle vene, la stessa adrenalina che usavo per trafiggere teste di demoni o per staccare loro parti del corpo..
Il pericolo, magia allettante e magnetica..
Iniziai a dipingere, osservando con occhio esperto ogni dettaglio del soggetto che volevo imprimere nella parete.
William si sedette per terra per non so quanto tempo ma poi si alzò e prese il barattolo che conteneva il colore rosso.
<< Preferirei bere questo che il sangue, mi fa sentire un assassino uccidere animali per procurarmi nutrimento >> confessò a bassa voce come se quelle parole fossero troppo fragili per essere dette a un volume più alto.
<< Lo fai per sopravvivenza, non è colpa tua.. >> ma perché difendere una creatura che la mia gente disgusta?!
Delle dita mi percossero le guance e sentii una sostanza fluida attaccarmisi sulle guance: pittura.
Lo sentii ridere e per vendetta gli lanciai il pennello intriso di vernice verde.
Le ore successive le trascorremmo sporcandoci di tutti i colori contenenti nei barattoli. 
Quei colori così vivaci rappresentavano visivamente cosa si era formato nel mio e nel suo cuore: diversi colori che insieme erano bellissimi, come diversi sentimenti si incastravano l'uno con l'altro alla perfezione.
Il gioco terminò quando delle unghie mi squartarono la maglietta e la pelle della schiena..
Un demone..
*JULIA'S POV* 
Sentii un dolore lancinante alla schiena, quasi come se fossi stata trafitta da una moltitudine di coltelli..
Caddi al suolo del pavimento della camera che mi avevano affidato e contai su tutte le mie forze per rialzarmi.,
Che mi stava succedendo? 
La collana bruciava al contatto con la mia pelle, stava succedendo qualcosa..
Corsi più stabilmente che potei per cercare aiuto e quando aprii la porta del salone principale, la vista di tutti mi fece ricomporre..
Mi appoggiai alla porta per non cadere vittima del dolore, tutti si zittirono quando mi videro.
<< Sto male, sta succedendo qualcosa.. La collana è incandescente.. Aiuto! >> gridai con quanta voce mi era rimasta.
Logan si alzò dalla sedia e mi raggiunse per sorreggermi.
<< Sta succedendo qualcosa a Susan.. Dobbiamo fare qualcosa >> disse convinto delle sue parole.
Tutti annuirono pronti ad agire e lo stesso feci io.
Al dolore alla schiena si aggiunse quello al cuore.. Ma non un dolore fisico: perché seduta sulle ginocchia di Edward vi era una ragazza bionda (con gli stessi marchi di Susan, Edward e Logan) che gli stringeva la mano..
Logan mi portò via dalla stanza prima che le forze mi andassero via completamente e per questo lo ringraziai..
Guardai negli occhi di Edward e vi lessi enorme preoccupazione, solo che quest'ultima svanì non appena la ragazza bionda gli accarezzò la guancia e lo baciò sulle labbra.. 
"Un'altra" disse la mia testa.

~RAGAZZI SCUSATE PER IL RITARDO MA ALLA FINE I'VE DONE IT! 
SONO DAVVERO FELICE CHE LEGGIATE LA MIA STORIA E PER QUESTO NON VI RINGRAZIERÒ MAI ABBASTANZA, SIETE MAGNIFICI ❤️ ~
   
 
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